Genere: Generale
Rating: NC-17 (riferito a tutta la raccolta nella sua complessità)
AVVISI: Angst, Boy's love, Chanslash, Girl's love, Incest, Lime, Violence.
- Una raccolta di racconti originali che hanno a che fare con la mia vita e con quella delle persone che conosco.
Commento dell'autrice: Questa è una cosa a cui tengo parecchio. E' come se fosse una sorta di diario romanzato. Tutto quanto è rigorosamente vero.
Rating: NC-17 (riferito a tutta la raccolta nella sua complessità)
AVVISI: Angst, Boy's love, Chanslash, Girl's love, Incest, Lime, Violence.
- Una raccolta di racconti originali che hanno a che fare con la mia vita e con quella delle persone che conosco.
Commento dell'autrice: Questa è una cosa a cui tengo parecchio. E' come se fosse una sorta di diario romanzato. Tutto quanto è rigorosamente vero.
All publicly recognizable characters, settings, etc. are the property of their respective owners. Original characters and plots are the property of the author. The author is in no way associated with the owners, creators, or producers of any previously copyrighted material. No copyright infringement is intended.
- Massi, dov’è Boris?
- Non lo so, mà…
Scappellotto.
- E và a cercarlo, no?
Borbottio.
- Sei ancora qui?
Braccio alzato.
- Ok, ok, vado…
Passi di corsa. Sguardi nervosi, da un lato e dall’altro. Altri passi di corsa.
- Mamy!
Un bambino castano sui dieci anni si avvicina alla bionda tinta in occhiali da sole e giubbotto di jeans.
- Boris!
- Questo cretino voleva nascondersi sotto il sedile, per poco non s’ammazzava.
Altro scappellotto.
- Ahi! Perché?
- Non parlare così di tuo fratello! Ti annoiavi, in macchina, vero Boris?
- Volevo nascondermi…
- Si, lo volevi perché ti annoiavi, vero?
- Mi sembrava divertente.
Il ragazzo sui sedici con i capelli ricci si avvicina al fratello.
- Tu creperai cadendo giù da un balcone perché ti sembrava divertente appendertici e penzolare…
Scappellotto.
- La vuoi smettere?
La donna ha il volto tirato e pieno di rughe. Potrebbe essere molto stressata. Il ragazzo si sforza di guardare da un’altra parte, massaggiandosi la nuca. Chissà cosa pensa.
- Adesso basta con questo casino.
Sentenzia la donna. La commessa dietro il bancone della rosticceria si avvicina, pulendosi le mani su un grembiule bianco.
- Desideravate?
- Si, un secondo. Boris, tesoro, cosa vuoi da mangiare? Guarda la pizza… questa è buona. Oppure questo, no? Sono tutte cose buonissime, amore mio, cosa vuoi?
- Non lo so…
. Va bene, riflettici pure. Ma dov’è tuo fratello?
- Lo vado a cercare?
- No, tesoro, stai tranquillo…
Lei lancia uno sguardo sulla mano del bambino, che è appena uscita dalla tasca.
- Amore, dov’è l’anello della mamma?
Lui si guarda il dito.
- L’ho tolto perché mi dava fastidio, è troppo grande.
- Dov’è?
- Qui, nella tasca.
Tira fuori un enorme anello in oro bianco con due brillanti alle estremità.
- Lo devi tenere sempre, Boris, capito?
- …
Glielo infila di forza, tenendo ferma la mano. Lui non fa nulla per impedirlo.
- Ora tu scegli cosa vuoi mangiare, io vado a cercare Massi…
Il ragazzo rientra del negozio in quel momento.
Scappellotto.
- Sei qui, allora! Dov’eri?
- Sono andato a comprare i petardi… me ne hanno dati due pacchi!
- E dov’è il resto?
- Li ho comprati coi miei soldi, questi!
- Si, pensi che non sappia che mi metti le mani nella tasche del giubbotto la mattina?
- Questi soldi me li ha dati la nonna!
- Si, certo, dillo a qualcun altro… dammi i soldi!
- Sono finiti! Ho usato un’euro!
- Ma che dici…?
La donna allunga la mano minacciosamente.
- Mamy, voglio questa pizza col pezzo di pomodoro!
- Si, amore, come vuoi!
Va verso il figlio più piccolo lasciando il grande, che si tranquillizza un po’ prima di lanciarmi un’occhiata di imbarazzo puro, quando si accorge che stavo osservando la scena; poi abbassa gli occhi.
- Massi, per te va bene la pizza che ha scelto tuo fratello?
- Io veramente volevo…
- No, non posso prendere due cose diverse, o ti va bene o non mangi.
Lui non fiata. Poi la donna si rivolge alla commessa.
- Ok, allora me ne da una porzione grande di questa qua…
- Subito. La vuole riscaldata?
- No, poi ci penso io.
Mette una mano sulla spalla di Boris e guarda di sfuggita Massi. Lo guardo anch’io, cercando di immaginare i suoi occhi sotto la visiera del berretto rosso che ha da poco indossato.
Un’altra commessa si avvicina a me, porgendomi un pacchetto bianco.
- I tuoi biscotti.
- Si, grazie.
Lo afferro ed esco di corsa dal panificio, le mani mi tremano.
- Non lo so, mà…
Scappellotto.
- E và a cercarlo, no?
Borbottio.
- Sei ancora qui?
Braccio alzato.
- Ok, ok, vado…
Passi di corsa. Sguardi nervosi, da un lato e dall’altro. Altri passi di corsa.
- Mamy!
Un bambino castano sui dieci anni si avvicina alla bionda tinta in occhiali da sole e giubbotto di jeans.
- Boris!
- Questo cretino voleva nascondersi sotto il sedile, per poco non s’ammazzava.
Altro scappellotto.
- Ahi! Perché?
- Non parlare così di tuo fratello! Ti annoiavi, in macchina, vero Boris?
- Volevo nascondermi…
- Si, lo volevi perché ti annoiavi, vero?
- Mi sembrava divertente.
Il ragazzo sui sedici con i capelli ricci si avvicina al fratello.
- Tu creperai cadendo giù da un balcone perché ti sembrava divertente appendertici e penzolare…
Scappellotto.
- La vuoi smettere?
La donna ha il volto tirato e pieno di rughe. Potrebbe essere molto stressata. Il ragazzo si sforza di guardare da un’altra parte, massaggiandosi la nuca. Chissà cosa pensa.
- Adesso basta con questo casino.
Sentenzia la donna. La commessa dietro il bancone della rosticceria si avvicina, pulendosi le mani su un grembiule bianco.
- Desideravate?
- Si, un secondo. Boris, tesoro, cosa vuoi da mangiare? Guarda la pizza… questa è buona. Oppure questo, no? Sono tutte cose buonissime, amore mio, cosa vuoi?
- Non lo so…
. Va bene, riflettici pure. Ma dov’è tuo fratello?
- Lo vado a cercare?
- No, tesoro, stai tranquillo…
Lei lancia uno sguardo sulla mano del bambino, che è appena uscita dalla tasca.
- Amore, dov’è l’anello della mamma?
Lui si guarda il dito.
- L’ho tolto perché mi dava fastidio, è troppo grande.
- Dov’è?
- Qui, nella tasca.
Tira fuori un enorme anello in oro bianco con due brillanti alle estremità.
- Lo devi tenere sempre, Boris, capito?
- …
Glielo infila di forza, tenendo ferma la mano. Lui non fa nulla per impedirlo.
- Ora tu scegli cosa vuoi mangiare, io vado a cercare Massi…
Il ragazzo rientra del negozio in quel momento.
Scappellotto.
- Sei qui, allora! Dov’eri?
- Sono andato a comprare i petardi… me ne hanno dati due pacchi!
- E dov’è il resto?
- Li ho comprati coi miei soldi, questi!
- Si, pensi che non sappia che mi metti le mani nella tasche del giubbotto la mattina?
- Questi soldi me li ha dati la nonna!
- Si, certo, dillo a qualcun altro… dammi i soldi!
- Sono finiti! Ho usato un’euro!
- Ma che dici…?
La donna allunga la mano minacciosamente.
- Mamy, voglio questa pizza col pezzo di pomodoro!
- Si, amore, come vuoi!
Va verso il figlio più piccolo lasciando il grande, che si tranquillizza un po’ prima di lanciarmi un’occhiata di imbarazzo puro, quando si accorge che stavo osservando la scena; poi abbassa gli occhi.
- Massi, per te va bene la pizza che ha scelto tuo fratello?
- Io veramente volevo…
- No, non posso prendere due cose diverse, o ti va bene o non mangi.
Lui non fiata. Poi la donna si rivolge alla commessa.
- Ok, allora me ne da una porzione grande di questa qua…
- Subito. La vuole riscaldata?
- No, poi ci penso io.
Mette una mano sulla spalla di Boris e guarda di sfuggita Massi. Lo guardo anch’io, cercando di immaginare i suoi occhi sotto la visiera del berretto rosso che ha da poco indossato.
Un’altra commessa si avvicina a me, porgendomi un pacchetto bianco.
- I tuoi biscotti.
- Si, grazie.
Lo afferro ed esco di corsa dal panificio, le mani mi tremano.