rp: edge

Le nuove storie sono in alto.

Genere: Comico, Demenziale, Parodia.
Pairing: MatthewxBrian.
Rating: PG-13
AVVISI: Boy's Love, CrackFic, RPS.
- Il concerto parigino del Live8 (e soprattutto il tempo passato nel backstage) non potrà svolgersi in maniera tranquilla, se sommiamo alla normale follia di Matthew e Brian anche quella di un fangirlantissimo Bono e cospargiamo tutto con una spruzzata di esasperazione da parte di Dom e Stef! E cosa c'entra il peluche a forma di cane?!
Note: Questa demenza senza il benché minimo senso e priva anche di veridicità a livello storico (la foto che ha ispirato tutto questo non è stata scattata il giorno del Live8 e decisamente Bono non era a Parigi a pulire per terra quando il concerto aveva luogo X’D Per non parlare del fatto che Brian e Matt non erano in luna di miele a Parigi in quel periodo! Erano in luna di miele altrove ù_ù”””) è dedicata ad Eide e IrishBreeze <3 Due ragazze amabili con le quali condivido varie ed eventuali passioni musicali e fangirlanti <3 In particolare, è colpa della prima se l’idea m’è venuta in mente, ed è colpa della seconda se mi sono sentita stimolata a portarla avanti fino alla fine. Quindi, come al solito, io sono del tutto incolpevole ù_ù Prendetevela con loro ù_ù
Ringrazio altresì tutte le altre fangirl che sono rimaste pazientemente in attesa della fine, e che hanno sopportato i miei deliri via MSN (neechan, Juccha, Lemmina <3) e via SMS (Nai <3). Vi lovvo <3
Non odiatemi troppo, eh X’D
All publicly recognizable characters, settings, etc. are the property of their respective owners. Original characters and plots are the property of the author. The author is in no way associated with the owners, creators, or producers of any previously copyrighted material. No copyright infringement is intended.
Before you begin… Questa è la dose mensile (mensile? Facciamo anche settimanale… o giornaliera… ç_ç Sono perduta) di lol demente della liz :D Pertanto, niente di quanto descritto in questa storia è reale, e neanche realistico, se è per questo X’D Si fa per ridere, e perdonatemi se per una volta (la modestia dov’è?) fa veramente schifo X’DDDD
I tati non mi appartengono, eh. Nessuno di loro. E non ci lucro su, no no ù_ù Affatto.

Matt, Brian E Il Peluche A Forma Di Cane


Bono si nascose nello sgabuzzino.
Non era un avvenimento che avesse luogo molto spesso, ma la situazione contingente era tale da impedirgli di poter continuare a girovagare libero per gli studi. Edge, da qualche parte, lo stava cercando. E voleva la sua testa.
Il frontman sbuffò, incrociando le braccia sul petto e giocando a prendere a calci una scopa.
Non capiva sinceramente quale fosse il problema del suo chitarrista!
In fondo, non aveva fatto altro che esternare la propria intenzione – neanche, il proprio desiderio – di invitare due comunissimi e normalissimi ospiti al Live8…
Si guardò circospetto intorno. Constatò che l’antiquato chiavistello della porta fosse ben chiuso e poco propenso ad aprirsi e poi tirò fuori il cellulare dalla tasca dei jeans, cercò un numero in rubrica e chiamò. Attese solo pochi secondi, non più di uno squillo, prima che una voce allegra e trillante rispondesse dall’altro lato della cornetta.
- Ciaaaaaaao Bono!
- Carissimo! – esultò felice il frontman, mettendo una mano sul fianco e accomodandosi su uno scatolone nel mezzo della stanza, - Come va? Ho saputo che sei di nuovo felicemente ammogliato!
- Già. – annuì la voce allegra e trillante, - Lo sai, non sono tipo da privarmi di una relazione per troppo tempo…
- Sì, be’, quando ho sentito con chi stavi mi sono quasi preoccupato… ho temuto, non so, che gli alieni ti avessero rapito durante la notte, per scambiarti con una replica perfettamente uguale a te ma totalmente folle…
- Ah! Attento a non parlare di alieni davanti alla mia nuova mogliettina… non vuoi davvero iniziare questo discorso in sua presenza! – rise la voce allegra e trillante.
- Sì, ho letto qualcosa in giro… - rise a sua volta Bono. – Ma dimmi, dimmi, che programmi avevate per la prossima settimana?
- Mah. – sbottò la voce allegra e trillante, mentre si trasformava rapidamente in una voce dubbiosa e sbuffante, - Siamo qui a Parigi in luna di miele, e…
- Parigi! – gioì Bono, battendo una mano sullo scatolone, - Cosa sentono le mie orecchie!
- …scommetto che stai per proporci un nuovo modo per salvare il mondo. – asserì la voce dubbiosa e sbuffante, mentre un’altra voce, più lontana, annoiata e insofferente, borbottava “ma hai finito con quello stupido telefono?!”.
- Esatto! – annuì Bono. – Avrete sentito che Parigi sarà una delle location dove avrà luogo il Live8, no?
- Ah-ha…
- E quindi, se non avete niente di meglio da fare…
La voce dubbiosa e sbuffante, appunto, sbuffò, e mormorò “aspetta che chiedo”. Dopodichè Bono ascoltò le due voci confabulare per un po’, e dopo qualche secondo la voce annoiata e insofferente si trasformò in una voce allegra e trillante proprio come la prima, e disse “Cantare? Non vedo l’ora!!!”.
- Direi che va bene. – rispose infine la voce dubbiosa e sbuffante, tornando pure lei allegra e trillante, - Ci vediamo lì!
La conversazione venne bruscamente interrotta quando la seconda voce allegra e trillante strappò il cellulare dalle mani della prima e minacciò “ora se non lo spegni lo butto nella Senna!”.
Bono sogghignò, e si preparò ad uscire vittorioso dallo sgabuzzino, meditando di non dire nulla ad Edge fino a quando per lui non fosse stato troppo tardi per poter fare qualcosa per cambiare la situazione.

*

- Che giornata meravigliosa! – strillò Bono Vox, saltellando felice come un coniglio da un lato all’altro del backstage, dando all’enorme stanza gli ultimi ritocchi.
- Perché ho come l’impressione che qualcosa andrà storto e saremo coinvolti in una situazione assurda? – chiese Edge, aiutando il proprio frontman a sistemare la fodera rossa anti-macchia sul divanetto nel mezzo della stanza.
- Non riesco a capire di cosa tu stia parlando. – cinguettò Bono, abbandonando la fodera al suo destino e ricominciando a saltellare allegramente, volando di poltrona in poltrona per verificare la morbidezza dell’imbottitura.
- Sto parlando… - disse Edge, afferrandolo per una spalla e portandolo di fronte all’enorme armadio pieno di assurdi costumi di scena che l’irlandese aveva piazzato su una parete della stanza, - …di quello.
Fra i vestiti faceva capolino in effetti una gigantesca cesta ricolma di giocattoli.
- Ehm. – disse Bono e, non trovando altro di più intelligente da aggiungere, tacque.
Ehm il cavolo. A cosa dovrebbero servire i giocattoli?!
- …portano allegria e colore all’ambiente! – motivò Bono, illuminandosi d’immenso, mentre prendeva una palla a caso e cominciava a farla rotolare sul pavimento.
- …certo. – annuì Edge, fingendo di credergli, - Soprattutto stando chiusi in un cestone qua dentro. Mi convinci proprio, B.
- Oh, insomma! Sono solo giocattoli! Cosa vuoi che significhino?!
- Significano esattamente che c’è qualcosa che non mi hai detto! E voglio sapere cos’è!
- …
- …perché se è quello che temo…
Proprio in quel momento, la porta si spalancò e Brian Molko fece il proprio ingresso trionfale, seguito a ruota da Matthew Bellamy, il suo nuovo ragazzo.
- Siamo un po’ in anticipo! – gridacchiò il frontman dei Placebo, tuffandosi sul divano e lanciando una banana a Matt, che la prese al volo, - Spero non sia un fastidio!
- Figuratevi!!! – gioì Bono, fregandosi le mani, - Siete sempre i benvenuti qui!!! Buon divertimento, spero che la permanenza sia di vostro gradimento! – e, così dicendo, prelevò Edge e lo trascinò nell’altra stanza, richiudendosi istantaneamente la porta alle spalle.
- Ecco, era esattamente quello che temevo! – sbottò Edge, gesticolando, - È da quando è venuta fuori la storia che stanno insieme che mediti di invitarli al Live8 per cantare!!! Lo sapevo che sarebbe successo!
- Ma Edge, scusa! – si lamentò il moro, stringendosi nelle spalle, - Fino a questo momento, ogni volta che si è provato a farli stare insieme nella stessa stanza, si sono ottenuti effetti disastrosi che andavano dallo scoppio della quarta guerra mondiale alla detonazione di una bomba atomica! Permetti che colga l’occasione di una loro possibile civile convivenza per istigarli a suonare per fare qualcosa di buono per il mondo e salvare l’Africa da-
- Tu dici troppe belle parole. – lo interruppe Edge, tappandogli la bocca, - E non ti guardi abbastanza intorno. Quella ti pare una civile convivenza?! – sbuffò, indicando Matt che divorava banane sul divano ripassando i testi assurdi delle proprie canzoni e Brian che faceva di tutto per distrarlo, miagolando intorno a lui e strusciandoglisi addosso.
- …facciamo… “pacifica” al posto di “civile”…? – mormorò Bono timoroso.
- Bah! – concluse Edge esasperato. – Che finirà male lo sappiamo entrambi. Tanto vale prepararsi al peggio e correre ai ripari in caso di bisogno.

*

Al termine della propria esibizione, Matthew Bellamy rientrò felice nel backstage e si accasciò sul Divano Rosso Del Riposo, con un sorriso soddisfatto sul volto. Neanche due secondi dopo, Brian Molko era al suo fianco, e lo guardava con occhi brillanti d’amore e devozione.
- Siete stati fantastici! – commentò il frontman dei Placebo, giungendo le mani sotto il mento, - E tu con questa camicia sei… sei… veramente incommentabile!!!
- Spero in senso buono… - ridacchiò Matthew, stendendosi più comodamente sui cuscini, mentre Brian si arrampicava sul divano e si accoccolava contro di lui.
- Una volta tanto, sì! – rise l’uomo, sistemando i cuscini sotto la testa del proprio compagno e aiutandolo a distendersi meglio. – Adesso che fai?
Matthew aprì appena gli occhi per lanciargli uno sguardo luminoso di gioia e sporgersi verso di lui, baciandolo lievemente sulle labbra.
- La nanna. – rispose, tornando disteso.
- Ma… ma… - balbettò Brian, deluso, - La mia esibizione…
Stefan trattenne Steve dallo sgozzare il proprio frontman, mentre il batterista ripeteva sconvolto “la tua esibizione, Brian…?!”.
- Mi sveglierò in tempo per vederti, tesoro… - lo blandì Matt, sollevandosi ancora una volta per baciarlo sulla punta del naso, mentre Steve strillava e, indicandoli, faceva notare a Stef che “quei due bastardi parlavano come se loro non esistessero affatto!”.
- Ma!!! – continuò Brian, sempre più triste, - Io canto stasera! C’è ancora un sacco di tempo! Mi annoierò!!!
Matthew sorrise ancora una volta, possibilmente più soddisfatto di prima, e non rispose.
- Matt!!! – lo richiamò Brian.
Nessuna risposta.
- …Matt?
Un lieve grugnito annunciò rombando che il frontman dei Muse stava già dormendo e si apprestava anche a cominciare a russare.
- Matt!!! Non ci posso credere!
Con uno sbuffo irritato saltò giù dal divano e si accucciò per terra, le gambe incrociate, fissando Matthew felicemente assopito, abbandonato contro i cuscini, con un sereno sorriso sul volto.
- Oooh… - mormorò, a metà fra la delusione e la tenerezza, - Non riesco neanche ad avercela con lui… è così adorabile… vero Dominic, che è adorabile? – chiese amorevolmente, afferrando il povero batterista che passava di lì e costringendolo a sedersi accanto a lui.
- ALT, Molko! – disse il batterista, alzando le braccia, - Non so cosa diavolo vuoi! – proseguì, - Ma sappi! che nella mia mente assomigli molto al male primordiale! Tipo il serpente di Adamo ed Eva! E, per quanto mi riguarda, potresti tranquillamente essere la sua reincarnazione! – si interruppe, prese fiato, continuò. – Quando Matt mi ha detto che stavate insieme, mi sono opposto! Quando mi ha detto della luna di miele, mi sono disgustato! Quando mi ha detto di oggi, mi sono spaventato, e ho fatto bene!
Brian annuì lentamente, ascoltandolo con attenzione.
- Non mi stai simpatico. – continuò Dom, - Non ti trovo piacevole e non vedo alcuna ragione per la quale dovrei andare d’accordo con te, passare del tempo con te o anche solo restare ad ascoltarti! E quindi ora gradirei essere lasciato in pace. Ci comprendiamo?
Brian annuì ancora.
Poi sorrise.
- Allora? – chiese innocentemente, - Non lo trovi anche tu adorabile?
Dominic si diede una manata sulla fronte.
- No, dico… - cominciò mugugnando, - Tu potrai pure essere enormemente malefico, l’incarnazione del demonio sulla terra e tutto il resto, ma… - lo squadrò da capo a piedi, - insomma, sei parecchio bellino. Sei una specie di emo-barbie piatta, bassa e con i piedi in posizione normale…
- …guarda che-
- No, non credo affatto che la situazione nelle tue mutande sia diversa da quella nelle mutande di Barbie. E comunque, il succo non è questo. È che comunque sei… - lo squadrò di nuovo, - piacente. Ora, vuoi cercare di spiegarmi in poche parole per quale motivo uno come te dovrebbe essere attratto da… - squadrò Matt, - lui?!
Brian ghignò.
- Avevi detto che non avevi alcuna voglia di parlare con me…
- Sì, ma la mia curiosità scientifica sta avendo la meglio. – annuì il batterista, - Quindi?
Brian giunse le mani sotto al mento.
- Ma guardaloooo!!! – disse, indicando il proprio uomo profondamente addormentato, - È la cosa più carina che esista! Quel nasino!
- Enorme!
- Quel visetto!
- Affilato e puntuto come un coltello!
- Quel fisico!
Quale fisico?!
I due si guardarono.
- Sai, Dom… - disse infine il frontman dei Placebo, interrompendo il secondo di silenzio, - Mi conforta sapere che non sei attratto dal suo uomo, davvero. Però non c’è bisogno di farmelo sapere in maniera così rude… mi fai passare per un uomo privo di gusto…
- È quello che sto dicendo! Insomma… guardalo! Ew!
- Sai, non credo che a Matty farebbe piacere sentirti dire cose simili…
- Tanto dorme, chissene.
Brian ridacchiò debolmente e si appoggiò sui palmi delle mani, accomodandosi meglio sul pavimento.
- Comunque in effetti non è del tutto perfetto. – disse, rimirando il quadretto di Matty addormentato, - C’è qualcosa che manca.
- Oh! – ridacchiò Dom, mettendosi in ginocchio, - Lo so io! Un bel paio di baffi!
E, così dicendo, tirò fuori dalla tasca dei jeans un uniposca dorato e si mise a dipingere la faccia di Matt.
- Noooo, cosa fai?! – strillò Brian, portando le mani alle guance e, subito dopo, accorgendosi dell’inutilità del gesto, utilizzandole per qualcosa di più sensato, tipo scacciare Dom come fosse stato una mosca, - Non deturpare il bellissimo volto del mio uomo! – minacciò, e subito dopo afferrò la borsetta, ne estrasse un pacchetto di salviette imbevute e cercò di ripulire il naso di Matt dalle macchie di colore, tra le sonore proteste di quest’ultimo, che continuava a ripetere mugugnando “nooouh, ho sonnoooouh”.
- Brian, si può capire cosa diavolo stai facendo…? – disse Stef, avvicinandosi a lui, attirato dal suo muoversi frenetico attorno all’inglese.
- Dom l’ha sporcato! Io l’ho pulito!
- …ma lascialo in pace! – sbottò il bassista, inorridito, - Non vedi che dorme?!
- E infatti io sto vegliando sul suo sonno.
- Ah, be’. Ovvio.
- Piuttosto, Stef, Stef! Dammi una mano, non capisco!
Stef si sedette al suo fianco, incrociando le braccia.
- Cos’è che non capisci?
- Be’, guardalo! – disse, indicando il proprio uomo, - È bellissimo, su questo siamo tutti d’accordo.
- …
- …Stef?
- Sì, sì, certo, Brian.
- Ecco. Solo che… non so, è come se gli mancasse qualcosa… - commentò dubbioso, grattandosi il mento.
- …come quando manca la ciliegina sulla torta?
- Ecco! Sì! Esattamente!
Stef scrollò le spalle.
- Sta dormendo. – disse, - E quindi non sta mangiando banane. È ovvio che ti sembri strano.
- Lo vedi che non hai capito niente?! Non sto parlando di questo!
- Ma come no? – chiese Stef, assottigliando gli occhi e fissando Matt con interesse artistico, - Guarda che io sono serio, secondo me gli manca la banana…
- …se c’era un doppio senso, Stefan…
- No, no! – si affrettò a difendersi lo svedese, - Dico sul serio… aspetta.
Si sollevò da terra e corse saltellando verso il frigo-bar a pochi metri da loro, lanciando lontano Dominic che, dopo essere sopravvissuto al “battibecco” con Brian, aveva decisamente bisogno di reidratarsi.
Aprì lo sportello e scomparve all’interno dell’elettrodomestico, riemergendone solo quando ebbe trovato ciò che cercava.
- Ecco! – disse, esibendo un’enorme banana matura ma ancora mangiabile.
Si avvicinò al frontman del Muse e posizionò la banana in equilibrio sulla sua testa, per poi allontanarsi di qualche metro e rimirare compiaciuto il proprio capolavoro.
Brian guardò Matt. Poi la banana sulla sua testa. Poi Stef.
- Stefan, mi stai prendendo per il culo, vero?
- Ovviamente. – rispose il bassista annuendo.
- …no, era per capire. Ora puoi sparire, grazie.
- Agli ordini! – sorrise Stef, dirigendosi ridacchiando verso il bagno.
Brian tornò a sedersi per terra, stendendo le gambe davanti a sé e continuando a fissare Matt con disappunto. Non poteva tollerare di trovarlo così imperfetto! Doveva assolutamente risolvere quell’enigma!
Fissò la banana ancora in equilibrio precario sulla sua testa e annuì. Decisamente qualcosa in quel punto gli donava. Ma la banana era del tutto fuori luogo!
- Uff! La gente passando qua davanti potrebbe dire cattiverie tipo “non ce l’ha nelle mutande e quindi se la mette in testa”!
Bono, che andava raccogliendo tutta la spazzatura lasciata in giro per la stanza dagli artisti che attendevano il proprio turno di esibirsi, si sistemò la cuffietta da domestica sulla testa e, dopo aver ascoltato le parole di Brian, gli si avvicinò.
- Bri… - disse comprensivo, - Solo tu potresti arrivare a pensare una bastardata di un tale pessimo gusto… solo tu, e forse anch’io…
- Uffa, Bono!!! Non riesco a venirne a capo! Matty è bellissimo, ma gli manca qualcosa e io non riesco a capire cos’è!
- …la banana non basta?
- No che non basta! Non è appropriata! – e così dicendo, gliela strappò dalla testa con un gesto stizzito e la lanciò nel sacchetto nero che Bono trascinava attaccato alle spalle. – Aaaargh, adesso è ancora peggio!!! Guarda, senza niente sopra è così… spoglio!!!
- Non stiamo parlando di un albero di Natale, Bri… - lo blandì Bono, cercando di calmarlo, - Avanti, dai, lascia perdere questa stupidaggine… vieni con me, ti mostro una bella cosa… - disse, prendendolo per mano e conducendolo gentilmente verso l’armadio, - Vedi, qua dentro c’è un’enorme cesta piena di giocattoli! L’ho preparata apposta per te e Matt, così quando lui si sveglierà potrete giocare insieme! E intanto tu puoi giocare da solo!
- Uuuh! – pigolò Brian, illuminandosi alla vista del cestone, - Sì! Che cosa carina! Grazie Bono!
- Puoi chiamarmi papà! – si commosse l’irlandese, dandogli una pacca sulla testolina.
- Grazie papà! – disse Brian sorridendo, - Ma attento ai capelli!
- Oooh, sei così carino quando fai così! Dai, dai, gioca, che papino ha altro da fare…
- Okay papino! – continuò Brian, accucciandosi per terra accanto alla cesta e cominciando a scavare fra i giochi con aria indemoniata.
E mentre cercava e cercava, d’improvviso lo trovò.
Eccolo, l’addobbo perfetto!
Riemerse dal cestone nel quale era caduto, con i capelli scarmigliati e un piccolo cagnolino di peluche a batterie in mano.
- Yay! – disse felice, - Ragazzi, guardate! L’ho trovato!
Tutti gli artisti presenti si voltarono a guardarlo, attirati dal suo urletto gioioso.
- Non mi dire che hai intenzione di mettergli addosso quel cane! – strillò Dom, inorridito.
- Potrebbe essere un’idea… - commentò Stef, - Almeno si metterebbe il cuore in pace. E lascerebbe in pace noi.
Ignorando tutti quei commenti, Brian trotterellò felice accanto al proprio uomo, posizionò il cane di peluche sulla sua testa e poi lo accese.
Il cane si guardò intorno, piegando il capino a destra e poi a sinistra. Scodinzolò festoso. E poi abbaiò.
- Bau! – disse il cane.
- Awh!!! – dissero tutti, colpiti a morte dalla carineria estrema di quella scenetta.
- Ma che…? – disse Matthew, svegliandosi e sollevando il capo dal cuscino, mentre il cane si reggeva in equilibrio precario sulla sua testa.
- Heh. – sorrise Brian, felice, socchiudendo graziosamente gli occhioni, - Adesso sì che è perfetto!