videogame: nastasha romanenko

Le nuove storie sono in alto.

Genere: Romantico/Azione
Pairing: NaomiXSnake
Rating: PG13
AVVISI: Niente da segnalare.
- La vita di Snake, in Alaska, è tornata quella di prima. Vive in pace, fino a quando non trova una vecchia conoscenza svenuta fuori dalla sua porta. E' Naomi Hunter, che riporterà il nostro eroe in un'avventura intrigante.
Commento dell'autrice: Di questa fanfiction sono molto fiera, perché sono riuscita (con grande sforzo e confondendomi anche, qualche volta) a creare proprio quello che avevo in mente: una storia principalmente di mistero ed azione (soprattutto di mistero) in cui i momenti di introspezione dei personaggi e quelli romantici fossero bene integrati, e fungessero da presa d'aria fra una complicazione e l'altra. Ho prestato attenzione a tutto, in questa fanfiction. E' stato complicato scriverla, ma ne sono così soddisfatta... penso sia abbastanza come premio ^_^
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Signor presidente...
1° capitolo
Io ti proteggerò


- Accidenti... devo essermi scordato di dare da mangiare a Boss...
Boss era uno dei suoi cinquanta cani. Non crediate che gli facesse piacere chiamarlo così, ma quando si deve dare il nome a cinquanta cani, ad un certo punto la fantasia ti molla... in ogni caso adesso il povero animale stava accanto alla sedia dove era seduto lui, lingua penzoloni ed una gran voglia di “quei pezzi di carne tanto buoni che aveva comprato l’altro ieri” negli occhi. Snake sorrise un po’ divertito. Poi si alzò e si diresse verso lo sportello basso in cucina, dove teneva il cibo per i cani. Prese il pacco aperto, la ciotola di Boss e tre secondi dopo il cane stava già provvedendo a polverizzare tutto quello che c’era. Proprio mentre Snake stava tornando a sedersi al suo posto a leggere, sentì un debole colpetto alla porta. Poi, un tonfo per terra, fuori. Invece di continuare normalmente a dirigersi verso la sedia, si voltò verso la fonte del rumore e si avvicinò alla porta. Piano, l’aprì. Fuori infuriava la tempesta, tanto per cambiare. Era pericoloso aprire. Quando ebbe socchiuso la porta di due centimetri, cominciò a chiedersi perché stesse continuando ad aprirla. Sarebbe stato molto meglio lasciare tutto com’era... bè, a quanto pareva i suoi muscoli non ne volevano sapere di dargli ascolto. Guardò dritto davanti a se. Nessuno. Forse aveva avuto un’allucinazione... si, era probabile... se non che, l’occhio gli cadde per terra, proprio ai piedi della porta. E chi c’era svenuta proprio lì? Naomi Hunter! Snake si riprese dalla sorpresa solo dopo alcuni secondi. Cominciò a ragionare in maniera razionale dopo un minuto. In due minuti, Naomi fu in casa, distesa sull’unico letto, quello di Snake. L’uomo la fissò un attimo, come se si aspettasse di trovare chissà cosa. Lei era vestita con una tuta da infiltrazione verde scuro. Lo ammise: a lei stava molto meglio che a lui. Scosse la testa stupendosi da solo dell’assurdità di quel pensiero in quel momento. Solo allora si accorse che una macchia di sangue aveva cominciato a diffondersi per tutta la parte di lenzuolo sopra cui stava il fianco sinistro della donna. Velocemente andò in bagno e portò una scatola che ricordava vagamente una cassetta del pronto soccorso. Prima di tutto le tolse la tuta, lasciandola in biancheria. Scacciò nuovamente i pensieri e medicò la ferita alla meno peggio. Un proiettile l’aveva presa di striscio, questo era sicuro. In verità tutta la situazione era abbastanza complessa. Cioè, che ci faceva Naomi svenuta e ferita con una tuta da infiltrazione davanti casa sua? Molto sospetto... comunque, Snake si rendeva perfettamente conto che non era il caso di lasciarla così com’era, mezza nuda. Andò a prendere una sua camicia dall’armadio e gliela mise, arrangiandosi come meglio poteva, data l’impossibilità di collaborare da parte di lei. Lentamente cominciò a disinfettarle la ferita. Era proprio svenuta, il suo viso non emetteva alcun segnale di bruciore o sofferenza. Poi, la fasciò cercando di fare attenzione. Quando tornò dal bagno dopo avere posato la cassetta al suo posto, Naomi stava rinvenendo. Corse accanto al letto, per accertarsi delle sue condizioni. Lei, lentamente, aprì gli occhi. La prima cosa che la colpì quando ebbe una visione completa e non sfocata fu il trovarlo lì accanto. Non immaginava che l’avrebbe trovato davvero. Si alzò a fatica.
- S-Snake?
Riuscì a dire dopo una smorfia di dolore.
- Esatto. Come stai Naomi?
Lei sembrò non sentire la domanda. Indifferente al dolore che le partiva dal fianco si gettò fra le braccia dell’uomo.
- Sei ancora vivo!
Snake riuscì a stento a mantenere l’equilibrio ed a non cadere a peso morto all’indietro. Naomi, nel frattempo, non accennava a volersi staccare da lui.
- Snake, ero così preoccupata...
- N-Naomi... che è successo?
Lei si rimise in ginocchio sul letto, interrompendo l’abbraccio e ricoprendo le parti che la camicia troppo larga di lui lasciava scoperte. Si ravviò i capelli castani dietro un orecchio.
- Avevo paura che fossi morto... sai, per...
Il Fox Die. Ma non lo disse. Nonostante ciò, lui lo capì benissimo.
- Sto bene.
Le disse.
- Non ho auto alcun disturbo a livello fisico.
- Ed a livello psichico?
Incalzò lei.
- Che cosa intendi?
Disse lui fingendo di non capire.
- Snake, mi dispiace che Maryl sia morta...
Lui si alzò, il viso corrucciato.
- Non è vero che ti dispiace: nemmeno la conoscevi!
- E’ vero, ma so che... eri innamorato di lei...
Queste parole la donna le disse in un soffio. Il cambiamento di tono fece voltare Snake, che temette che Naomi svenisse di nuovo.
- E’ per questo che ti dispiace?
Lei annuì senza parlare, ed abbassò lo sguardo.
- E’ acqua passata.
Disse lui cercando di cambiare espressione.
- Ormai non ci penso più...
Lei alzò di nuovo lo sguardo sorridendo tristemente.
- Allora, che ci facevi svenuta fuori dalla mia porta?
Lei si dette una pacca sulla fronte.
- Accidenti, per poco me ne dimenticavo!
Si alzò ed andò a passo veloce verso Snake.
- Snake, dove hai messo la mia tuta da infiltrazione?
Lui fece un passo indietro.
- Perché?
- Ho qualcosa per te...
Le indicò un vestito piegato su una sedia. Lei corse verso il punto indicato e rovistò fra le tasche fino a tirarne fuori una pillola.
- Che diavolo è *quella*?
Disse lui tutt’altro che tranquillo. Lei mise una mano sul fianco mentre con l’altra mano gli mostrava la piccola capsula arancione trasparente.
- E’ ovvio, è l’antidoto per il Fox Die!
Lui assunse uno sguardo scettico.
- Non ci credo...
- Che significa non ci credo? Avanti, prendi questa pillola e guarirai dal Fox Die!
- Secondo me non ho niente, è passato un anno e sto ancora benissimo!
- Lo sai che non si può prevedere quando il virus farà effetto!
- Bè, prima o poi devo morire, no?
- NON ESSERE SCIOCCO!!!
- MA SMETTILA!
Le urlò lui. Naomi portò entrambe le mani all’altezza del cuore.
- E pretendi che io mi fidi ancora di te? Ricordi che sei stata tu ad iniettarmi il virus spacciandolo per nanoidi? Ed ora vorresti farmi prendere quella cosa! Cos’è, assenzio concentrato?
Naomi abbassò lo sguardo intristita, stringendo la presa delle mani attorno alla pillola. Snake si accorse del suo repentino cambio di espressione e cominciò a pentirsi di averla sgridata in quel modo. Stava per chiederle scusa quando Naomi alzò fieramente lo sguardo. La tipica espressione di chi non accetta di essere sconfitto in nessun modo.
- Sei solo un bambino capriccioso! Adesso tu prendi questa pillola, volente o nolente!
- Ma sei pazza??? Non lo farò mai!
- Sono disposta anche ad usare le cattive!
- Che fai, me la dai via imbuto?
Naomi non seppe per un attimo cosa rispondere. Poi, sorrise in maniera di sfida.
- E va bene... non ti fidi?
Portò la mano con la pillola davanti alla bocca e mise la compressa sulla punta della lingua.
- Aspetta, che stai facendo?
Lo sguardo della dottoressa non prometteva niente di buono. Non poteva parlare, perché aveva la lingua impegnata nel reggere la pillola, ma si stava dirigendo a passo spedito verso Snake. Quando gli fu davanti, si fermò. Lui aveva uno sguardo quasi spaventato, molto divertente. Successe tutto così velocemente che Snake neanche ebbe il tempo di capire. Lei gli mise le mani dietro la testa, lo attirò a se e lo baciò. Probabilmente sarebbe stato tutto normale (? Normale??? NdLisa) se nello stesso tempo lei non gli avesse spinto con la lingua la pillola fino all’imboccatura della gola. Per la conseguenza della naturale legge del corpo umano secondo la quale se ti spingono una cosa in quel punto, o la ingoi o soffochi, Snake scelse la seconda ipotesi, e finalmente il farmaco arrivò dove doveva arrivare: nello stomaco del soldato. Naomi si spostò soddisfatta del suo operato e si andò a ridistendere a letto massaggiandosi il fianco ferito. Snake tossì un paio di volte e poi guardò Naomi, sconvolto. Lei si voltò a guardarlo proprio in quel momento.
- Bè, che c’è?
Disse con l’aria più innocente del mondo. Snake chiuse le mani a pugno, alzò lo sguardo ed urlò con quanto fiato aveva in gola.
- MA CHE CAZZO HAI FATTOOOOOOOO!!!
Naomi si lasciò sfuggire un risolino.
- Te l’avevo detto che avrei usato ogni mezzo...
Lui si diresse rassegnato verso la cucina, in cerca di un bicchiere d’acqua. Lei continuò a stare distesa a letto. Quando lui tornò lei si mise seduta.
- Bene, ora che abbiamo finito questo discorso parliamo di cose serie...
- Discorso??? Abbiamo parlato? No, perché non me ne sono accorto...
Naomi incrociò le braccia stizzita.
- Basta fare il bambino Snake! Ti devo parlare di cose molto importanti!
Lui non rispose, capendo che insistere avrebbe dimostrato solo che lui era un bambino immaturo.
- Allora, Snake... purtroppo ci sono dei guai.
Lui alzò lo sguardo stranito. Guai? Che genere di guai?
- Ocelot...
L’uomo si alzò in piedi sbuffando.
- Io non c’entro più niente con le vostre manovre anti-terroriste...
- Snake, ti avevo chiesto di non fare il bambino!
- Non sto facendo il bambino! È istinto di conservazione! Che c’è, mi volete mandare alla morte di nuovo?
La donna abbassò lo sguardo.
- Snake... fammi parlare fino alla fine... la settimana scorsa abbiamo ricevuto un messaggio da Ocelot. Ha rapito il presidente e l’ha rinchiuso in una fortezza qui in Alaska. Non volevamo ricorrere al tuo aiuto, perciò sono andata io... bè, avrai capito che non mi è andata bene... sono riuscita a fuggire per miracolo. Ho contattato il colonnello e lui ha deciso di parlarne con te...
- Naomi, se non sei riuscita ad entrare vuol dire che è un posto pericoloso! Io non ne conosco niente, potrebbe essere troppo pericoloso!
- Ma io sarei con te!
- Ma che dici? Tu sei ferita, non puoi!
- No, tu non capisci... il presidente è in pericolo, non possiamo permettere che rimanga nelle sue mani!
- Naomi...
Un attimo di silenzio. Poi Snake parlò con una decisione nuova.
- Chiamo il colonnello.
- A-Aspetta, Snake!
- No, non mi fermerai...
Snake camminò velocemente verso la sua scrivania ed aprì il cassetto a sinistra tirandone fuori una specie di radiolina. La infilò nell’orecchio ed il codec, dopo un anno di inattività, riprese a funzionare. La voce dall’altro lato si fece sentire subito.
- Snake? Non ci posso credere! Sei tu!
- Colonnello, mi spieghi cosa ha intenzione di fare!
- Ah, Naomi non ti ha ancora spiegato niente?
- Naomi mi ha spiegato tutto.
- Ah, allora attendevi istruzioni! Capisco... bene, aspettate là, manderò un gruppo armato a recuperarvi.
- Nessuno si muoverà da qui.
- Infatti, aspettate.
Ma la sua voce dimostrava di avere già capito dove il soldato voleva andare a parare.
- Nessuno si muoverà da qui, per nessun motivo. Non parteciperemo alla sua missione.
Un attimo di silenzio.
- Passami Naomi.
- Assolutamente no.
- Bene, allora dille che l’unità armata sarà lì a prenderla fra mezz’ora, che si prepari.
- Naomi è ferita! Non può combattere!
- Allora parteciperai tu al posto suo.
- NO! Io non voglio andare a morire! Sono uscito vivo per miracolo l’anno scorso.
- Allora non c’è altra scelta. Parteciperà Naomi.
- Ma che cosa vuole da noi? Non può costringere nessuno dei due a partecipare con la forza!
- Se tu non vuoi partecipare buon per te. Avverti Naomi.
- E se anche lei rifiutasse?
- Sa a cosa andrebbe incontro.
Snake si zittì per un secondo. Si voltò verso la donna che stava a sguardo basso davanti a lui.
- Che significa che sai a cosa vai incontro se ti rifiuti?
Lei esitò un po’.
- Vedi, per il fatto dell’anno scorso, perché ho fatto il doppio gioco... per crimini contro lo stato e l’umanità mi avevano dato dieci anni di reclusione in un carcere femminile a massima sicurezza...
- Che diavolo significa “crimini contro l’umanità”?
- Secondo il giudice i miei giochini avrebbero potuto portare anche al lancio della bomba senza che tu arrivassi vivo a fermarla... per questo...
Lui non la lasciò nemmeno finire.
- Ah, ma che assurdità! Colonnello, io non intendo...
La mano della donna sulla spalla lo fece ricadere nel silenzio. Si voltò a guardarla.
- Davvero, non importa, Snake... io andrò in missione...
Snake stette a riflettere un attimo.
- Colonnello, ci avrà tutti e due per la sua missione. Io sarò dove starà Naomi, e non mi muoverò dal suo fianco. Sono irremovibile.
La voce dell’uomo dall’altro capo della radio si mostrò soddisfatta.
- Bene! Allora andrete in missione assieme.
Snake chiuse la comunicazione prima di dover sentire altro. Lei lo guardava stranamente, un misto di stupore e gratitudine.
- Snake...
- Non correrai alcun rischio, Naomi. Devo venire con te, e giuro sulla mia stessa vita che non morirai.
- Mi dispiace Snake...
Lei abbassò di nuovo lo sguardo. Forse cadde una lacrima.
- Grazie...
- Non avere paura. Io ti proteggerò...