Genere: Romantico/Azione
Pairing: NaomiXSnake
Rating: PG13
AVVISI: Niente da segnalare.
- La vita di Snake, in Alaska, è tornata quella di prima. Vive in pace, fino a quando non trova una vecchia conoscenza svenuta fuori dalla sua porta. E' Naomi Hunter, che riporterà il nostro eroe in un'avventura intrigante.
Commento dell'autrice: Di questa fanfiction sono molto fiera, perché sono riuscita (con grande sforzo e confondendomi anche, qualche volta) a creare proprio quello che avevo in mente: una storia principalmente di mistero ed azione (soprattutto di mistero) in cui i momenti di introspezione dei personaggi e quelli romantici fossero bene integrati, e fungessero da presa d'aria fra una complicazione e l'altra. Ho prestato attenzione a tutto, in questa fanfiction. E' stato complicato scriverla, ma ne sono così soddisfatta... penso sia abbastanza come premio ^_^
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Signor Presidente…
3° capitolo
Gruppo di supporto


Possono un uomo ed una donna nella stessa casa non parlare assolutamente per due ore? Si. Naomi e Snake non osarono neanche guardarsi in faccia nelle due ore che seguirono la scena sotto l’albero e che precedettero l’arrivo del colonnello e di tutta la compagnia. Due ore di silenzio sono estremamente noiose, e rischiano di diventarlo ancora di più se non si occupa il tempo in un’altra maniera. Per cui, Naomi si mise a rammendare la tuta da infiltrazione sua come meglio potè ed a rimettere a nuovo quella di Snake, che lui aveva tirato fuori e posato sul letto. Snake, invece, si occupò dei suoi cani. Lì pulì tutti per bene e sistemò le loro cucce sul retro. Sarebbe mancato per un po’, e non voleva trovarli in cattive condizioni quando e *se* fosse tornato. Si voltò per un attimo a guardare la dona seduta sul letto che gli rammendava la tuta. Sorrise mentalmente: non se lo sarebbe MAI immaginato. Le loro silenziose attività vennero interrotte dal suono del codec di Snake. Lui si precipitò a rispondere. Era il colonnello Campbell.
- Snake, fra dieci minuti siamo da te. Riusciamo quasi a vedere casa tua.
- Ok.
Disse lui. Dopo due ore, finalmente, si decise a parlare con Naomi.
- Naomi... senti, stanno per arrivare... è meglio prepararsi...
Contrariamente a quanto lui aveva deciso, lei non sembrava avere alcuna intenzione di rivolgergli la parola. Gli passò accanto, gli consegnò la sua tuta perfettamente rimessa a nuovo e poi si diresse verso il bagno con la sua sottobraccio, probabilmente per cambiarsi. Snake non sapeva più cosa fare. Con questa comunicabilità sarebbero morti in due minuti in battaglia. Abbassò lo sguardo e si chiese perché prima fosse successo quel casino. Perché diavolo lei l’aveva baciato? Non si rendeva conto che così complicava le cose ancora di più? Era odioso... Pochi minuti dopo, Naomi uscì dal bagno, con la sua bella tuta addosso ed i lunghi capelli castani, prima lasciati sciolti, raccolti dietro la testa come era solita portarli un anno prima. Quando si accorse che lui la guardava, non potè fare a meno di rompere il silenzio stampa.
- Bè? Che c’è?
Snake non se la sentiva di affrontare l’argomento del bacio con lei. Non ancora. Tanto più che non sapeva decifrare i suoi sentimenti, per cui perché parlare di qualcosa che non si capisce? Si alzò, mormorò qualcosa che avrebbe potuto essere un “niente” e si diresse verso il bagno per prepararsi. Una volta sola, Naomi potè finalmente dare sfogo a tutte le sue sensazioni. Il rossore arrivò veloce alle sue guance mentre ancora guardava la porta del bagno dietro la quale lui era sparito. Poi si portò le mani alle guance.
- Non ci posso credere... l’ho baciato!
Disse con voce quasi stridula come se si stesse rendendo conto solo in quel momento di quello che aveva fatto. Corse verso il letto e ci si buttò sopra.
- Devo essere impazzita, accidenti...
Ciò che la risvegliò dai suoi pensieri fu un forte bussare dietro la porta. Si mise prima seduta sul letto. Era indecisa se andare ad aprire oppure chiamare Snake prima. Optò per la prima ipotesi e si diresse velocemente verso la porta.
- Chi è?
- Squadra speciale per il recupero del presidente.
Naomi aprì la porta senza indugio.
- Bene. Siete arrivati in fretta...
Un soldato alto entrò.
- La vostra squadra di supporto è nel camper. Devo prelevare Naomi Hunter e Solid Snake e portarli lì.
- Naomi Hunter sono io, e...
Snake uscì dal bagno in quel momento.
- Io sono Solid Snake. Non perdiamo tempo in chiacchiere ed andiamo.
- Bene. Prima di incontrare il team dovrete essere controllati in due ambienti separati, per sicurezza. Perciò Naomi Hunter andrà nel camper a destra e Solid Snake in quello a sinistra.
Naomi inarcò le sopracciglia verso il basso. Era evidentemente spaventata. Snake se ne accorse.
- Non se ne parla. Non mi staccherò dal fianco di questa donna fino a che non morirò. Per cui, vedete voi.
Il soldato fece una faccia indignata per qualche secondo. Ma riprese subito il controllo.
- Va bene, allora andrete entrambi nel camper a sinistra e lì verrete controllati scrupolosamente.
Snake e Naomi annuirono silenziosamente e poi vennero scortati verso l’imponente camper poco fuori l’uscita di casa. Fuori faceva freddo, ma le tute facevano bene il loro lavoro proteggendo i due da ogni folata del gelido vento invernale. Appena entrati vennero circondati da uomini in divisa. Naomi non credeva fossero medici, ma li lasciò fare. Gli uomini, forse erano una ventina, li spogliarono completamente e procedettero ad un controllo DAVVERO scrupoloso. Probabilmente Snake ingaggiò battaglia furibonda con qualcuno di loro che approfittava della situazione per controllare ancora più a fondo Naomi. Ma anche lui veniva guardato e riguardato in modo molto imbarazzante. Appena si furono rivestiti furono scortati verso un altro camper, poco lontano. Entrarono e la prima persona che poterono vedere fu il colonnello Campbell. La luce era scarsa, e solo lui era messo tanto in evidenza da poter essere riconosciuto chiaramente. Altre tre ombre stavano dietro di lui, sedute attorno ad un tavolino. I loro visi erano coperti dall’oscurità.
- Bene, siete arrivati, finalmente!
Il colonnello pronunciò questa frase in maniera quasi sarcastica. Poi si voltò verso un ufficiale e domandò se fossero stati controllati bene. Alla risposta affermativa si rivolse nuovamente sorridente a Snake e Naomi.
- Perfetto. È meglio che vi presenti subito la formazione che vi aiuterà via codec in caso di bisogno. Dopodichè passeremo all’illustrazione del piano di guerra, perché non possiamo permetterci di perdere neanche un secondo. Allora...
Il colonnello finalmente accese una luce scoprendo i volti celati delle persone sedute.
- Questa è la vostra squadra. Immagino che li conosciate già.
Snake fece tanto d’occhi. Davanti a lui, seduti al tavolo, stavano Nastasha Romanenko, Otacon e Mei Ling. La donna sorrise fredda, più un sorriso rituale che qualcosa di sentito. Otacon si alzò in piedi e camminò velocemente incontro al vecchio amico al grido di
- Ehilà, Snake! Da quanto tempo!
E Mei Ling sorrise, affettuosa e calorosa come al solito. Mentre attorno a lui succedeva questo putiferio, creato soprattutto da Otacon che urlava come un pazzo dalla felicità di rivedere uno Snake che per un anno aveva creduto peggio che morto, l’uomo sembrava immobile. Fermo come se tutto quello che succedeva non lo toccasse. Naomi se ne accorse, e cercò di abbreviare i tempi.
- Colonnello, magari Snake ha già lavorato con questa gente, ma io ne ho sentito parlare solo per nome...
Il colonnello Campbell capì l’allusione e fermò le effusioni di Otacon, procedendo a spiegare a Naomi chi erano quelle persone.
- Otacon è un ottimo conoscitore dei computer e della rete. Un hacker, praticamente. È molto utile per disattivare i sistemi di sicurezza e per monitorare tramite webcam la mappa del territorio attorno ad una persona. Nastasha Romanenko, la bionda, è russa ed è un’esperta in armamenti nucleari. Invece Mei Ling è un po’... come dire, la mascotte del gruppo. Si occupa della radio e del codec (Scusate ma non sapevo davvero che farle fare, perché nel videogame è quella che permette di salvare la partita -_-“... NdLisa). Adesso le presentazioni sono ultimate. Snake, avvicinati al tavolo. Anche tu, Naomi. Vi illustreremo il piano per entrare dentro la fortezza dei ribelli di Ocelot.

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