Genere: Romantico/Azione
Pairing: NaomiXSnake
Rating: PG13
AVVISI: Niente da segnalare.
- La vita di Snake, in Alaska, è tornata quella di prima. Vive in pace, fino a quando non trova una vecchia conoscenza svenuta fuori dalla sua porta. E' Naomi Hunter, che riporterà il nostro eroe in un'avventura intrigante.
Commento dell'autrice: Di questa fanfiction sono molto fiera, perché sono riuscita (con grande sforzo e confondendomi anche, qualche volta) a creare proprio quello che avevo in mente: una storia principalmente di mistero ed azione (soprattutto di mistero) in cui i momenti di introspezione dei personaggi e quelli romantici fossero bene integrati, e fungessero da presa d'aria fra una complicazione e l'altra. Ho prestato attenzione a tutto, in questa fanfiction. E' stato complicato scriverla, ma ne sono così soddisfatta... penso sia abbastanza come premio ^_^
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Signor Presidente…
5°capitolo
Quando non basta essere soldati in missione


- Non posso crederci... ci siamo persi in America ed in pieno giorno...
La donna dai capelli castani vestita con un paio di jeans attillati neri ed una leggera camicia bianca si appoggiò al muro. Il volto mostrava evidenti segni di stanchezza.
- Senti, Naomi, non ci posso fare niente!
Naomi sbuffò disapprovando.
- Allora, il colonnello ci ha lasciati in piena campagna. Siamo riusciti ad arrivare in città. È già una gran cosa.
- Si, Snake ma non possiamo cominciare a domandare a chiunque dov’è la sede centrale della NAWO! Sarebbe sospetto!
Lui ci pensò un po’.
- Hai avuto un’ottima idea.
Si guardò intorno. Poi puntò un uomo anziano che stava uscendo da un’edicola con un quotidiano sottobraccio.
- Scusi lei!
Il vecchio si voltò spaventato. Quando vide un semplice uomo in pantaloni e maniche di camicia si rassicurò.
- Posso aiutarla?
- Forse. Sa dove posso trovare la sede della NAWO?
Lui ci pensò un attimo e lo guardò stranamente, come se stesse dicendo cose assurde. Naomi si toccava già la fronte con una mano.
- Sapevo che sarebbe finita male...
Bisbigliò. Poi il vecchio proruppe in una risata.
- Ma certo! Intendi il super market! O il negozio di mobili! Guarda c’è un market gigantesco a pochi isolati da qui che è solo della NAWO, ci sono tutte le cose prodotte da loro, dai libri alle scarpe da tennis.
Naomi sospirò e Snake abbassò lo sguardo.
- No, mi scusi, io intendevo proprio la sede centrale...
Stavolta l’uomo non si scompose più di tanto.
- E allora che ci fate in questo paesino sperduto? Dovete andare in una qualche città grande, che so, San Fransisco... o New York! Si, credo che la loro sede centrale sia proprio lì.
- New York? Quanto dista da qui?
- Con l’aereo tre quarti d’ora... un’ora massimo. A piedi o in macchina è improponibile...
Naomi raggiunse i due uomini.
- Un’ora? Ma troveremo qualche posto disponibile per i biglietti?
Il vecchio rimase un po’ incantato dalla donna, ma poi riportò la sua attenzione sulla domanda.
- Se fate i biglietti adesso potete sperare di prendere il primo aereo di domattina...
- Bè, grazie tante e arrivederci...
I due sbuffarono e se ne andarono.
- Offrimi un gelato, Snake, sto morendo di caldo...
- Ci credo, per come sei vestita...
Effettivamente entrambi indossavano abiti più pesanti di quanto la stagione non richiedesse. Non era più estate, ma la camicia di flanella ed i pantaloni pesanti non sono ancora adatti all’inizio dell’autunno.
- Aspetta, io vestita così non so resistere... andiamo a comprare dei vestiti!
- Naomi! Sei impazzita? Non abbiamo soldi!
- A tutto c’è rimedio, Snake...
La donna lo trascinò di peso dentro un piccolo negozio ad un incrocio.
- Buongiorno, posso aiutarvi?
- Vorremmo acquistare qualche vestito leggero... oggi fa proprio caldo.
La commessa rimase impietrita. Se quei due avevano abbastanza soldi da comprare un vestito diverso solo perché faceva caldo non erano clienti da non considerare.
- Ma siiii, certo. Aspettate un attimo...
Cinguettò. E poi si diresse verso un’altra commessa, di poco più giovane di lei, per informarla del gran colpo.
- Quei due vogliono vestiti nuovi perché sentono troppo caldo con quelli che indossano!
Disse sogghignando a bassa voce. L’altra, chiaramente meno civetta di lei, si limitò a mantenere la stessa espressione.
- Allora perché non li rimandi a casa e gli dici di andarsi a cambiare invece di comprarsi vestiti nuovi?
- Ma sei pazza?
Disse quella quasi urlando per l’eccitazione.
- Scommetti che per questo colpaccio mi danno un aumento? Magari riesco a diventare segretaria personale del capo...
La commessa più giovane scosse la testa disapprovando e si allontanò verso un bancone per sistemare una nuova fornitura di maglioni da uomo.
- Dunque, signori, credo di avere quello che fa per voi! Per la signora...
- Signorina, prego... non siamo sposati.
- Oh, mi scusi, ma siete talmente una bella coppia...
Sia Naomi che Snake che l’altra commessa infondo al negozio fecero la stessa espressione di disgusto.
- Dicevamo, per la signorina questo top color salmone smanicato, che fa completo con questo pantalone dello stesso colore... per finire può mettere queste scarpe nere... è tutto di Armani, sa? Di ottima qualità. Per il signore invece... mh... vediamo... oh, può andare bene una maglietta rossa di Valentino che starebbe divinamente, soprattutto addosso a lei, con questi pantaloni di lino firmati Gucci... le scarpe Prada poi... si, quelle rosse e bianche, completano il tutto in maniera perfetta ed armoniosa.
Naomi aveva lo sguardo soddisfatto.
- Bene. Possiamo provarli?
- Ma ovvio che si! Venite, i camerini sono da questa parte.
I due sparirono dietro le rispettive tende e la donna andò ad esultare da un’altra parte.
- Naomi, ma noi non abbiamo soldi! Chissà che si è messa in testa quella pazza scriteriata propinandoci tutti questi vestiti firmati, accidenti...
Naomi rise divertita.
- Tu vestiti, poi ci penso io...
Snake sbuffò, ma continuò a vestirsi. Appena furono usciti dai camerini, la donna corse loro incontro.
- Oh, ma questi capi vi stanno BENISSIMO!
- Grazie, molto gentile.
Disse Naomi sorridente. Poi si rivolse a Snake.
- Possiamo andare.
- Che?
Disse lui stupito.
- Andiamo, su! Non abbiamo tempo da perdere.
- Bene, allora vi preparo in fretta il conto...
La donna si stava ancora dirigendo verso la cassa quando Naomi e Snake uscirono dalla porta senza battere ciglio e, soprattutto, senza aver pagato. Rimase a bocca aperta guardando l’uscio come se fosse uno scherzo. Dall’altro lato del negozio, la sua collega rideva di gusto.
*

- Hahahahahahahahahahaha! Dai, dimmi che sono un mito!
I capelli di Naomi ondeggiavano al fresco venticello che da qualche minuto tirava sulla città.
- Naomi, abbiamo appena RUBATO in un negozio di abiti costosi... e tu mi chiedi di dirti che sei un mito???
- Ovvio... uffa, adesso sei vestito in maniera appropriata, cerca di esserne quantomeno felice!!!
- Si, si... riflettevo... la Naomi che conoscevo io non avrebbe mai fatto una cosa del genere...
- La Naomi che conoscevi tu non ti avrebbe somministrato nemmeno un antidoto baciandoti...
- A dirla tutta, la Naomi che conoscevo io non avrebbe mai pensato di darmi un antidoto!
- Accidenti, ora mi offendo!
- No, per carità...
Naomi si sedette su una panchina ricomponendo i capelli.
- Sono molto cambiata... dall’anno scorso...
- Me ne sono accorto!
Disse lui con un sorrisetto ironico mentre si sedeva accanto a lei appoggiando i gomiti allo schienale.
- Non mi prendere in giro! Prima... prima di conoscerti vivevo solo allo scopo di vendicare mio fratello... insomma di ucciderti. Dopo averti conosciuto... dopo gli avvenimenti dell’anno scorso ho cambiato opinione su molte cose... lo devo anche a te se adesso sono più spontanea.
- Devo pentirmene?
- Elimina dalla tua faccia quell’espressione sarcastica una volta per tutte, Snake...
- Ok, ok...
Disse lui annuendo e ridendo piano. Poi guardò l’orologio.
- Ci conviene andare a fare i biglietti e cercare un posto dove dormire...
- Sono d’accordo. Ci avviamo?
- Si.
*

- Avremmo bisogno di due stanze singole...
- Mh... avete prenotato? A nome?
- No, non abbiamo prenotato, mi dispiace...
L’uomo dietro il bancone li guardò male per qualche secondo.
- Vediamo cosa riusciamo a trovare... Dunque, dunque, dunque... Ah! Siete stati fortunati! Ce ne sono due proprio l’una accanto all’altra. Pagate adesso?
Intervenne Naomi.
- Se è possibile pagheremmo domattina.
- Ma certo, possibilissimo...
Gli abiti non fanno il monaco, ma per l’uomo vedere quei due vestiti INTERAMENTE con abiti firmati era una garanzia più che sufficiente del fatto che fossero pieni di soldi.
- Bene, allora le stanze sono la 543 e la 544, terzo piano. Chiamo qualcuno per farvi portare i bagagli in camera?
- No, grazie...
Disse Naomi sorridendo imbarazzata: se avesse chiamato qualcuno non avrebbero avuto i soldi per la mancia, e sarebbe stato un guaio.
- Bene. A domattina!
Il sorriso raggiante dell’uomo non lasciava dubbi. Era cascato nella trappola degli abiti firmati. Naomi si complimentò con se stessa per la sua genialità. Spostando lo sguardo su Snake, però, non potè fare a meno di cambiare espressione.
- Bè? Che c’è ancora???
- Niente... pensavo...
- A cosa?
Chiese ancora lei mentre l’ascensore si apriva e loro entravano.
- Ma a nulla di importante... Mi sento solo un po’ strano, ecco tutto.
- E perché?
Insistette lei ben intenzionata a non lasciare cadere l’argomento.
- Era un anno che non partecipavo ad azioni militari, punto.
- Pensavi a questo con QUELLA faccia?
- QUALE faccia, scusa?
- Mh... la faccia che fai sempre quando ti penti di qualcosa.
- Tsè... già brava a leggermi sul viso?
La donna annuì senza parlare, sorridendo leggermente.
- Non ci vuole molto a leggere le espressioni di un uomo... poi per te è particolarmente semplice. Ne hai due: una arrabbiata ed una dubbiosa. Visto? Adesso stai facendo quella dubbiosa!
- Certo, che ho una faccia dubbiosa... bah, lasciamo perdere. I biglietti li hai tu?
- Ovvio che si.
- Allora... ci salutiamo?
- Salutiamoci...
- Buonanotte.
- Buonanotte.
La donna si fermò esattamente davanti alla sua camera e girà la chiave nella serratura. Snake si fermò un attimo a guardarla prima di proseguire pochi metri dopo e fermarsi nella sua camera. Entrarono nello stesso momento, e senza guardarsi negli occhi.
*

Naomi si tolse la camicetta e la posò su una sedia. Si sedette poi sul letto e pochi secondi dopo si abbandonò su quel materasso che sembrava tanto morbido. Fece passare la mano destra dietro la nuca e si fermò a guardare il soffitto. Si accorse solo in quel momento che le facevano male i piedi. Si alzò e si diresse verso l’armadio in cerca di qualcosa da mettersi per dormire. Purtroppo non c’era granchè. L’unica cosa che riuscì a trovare fu una maglietta bianca che sembrava essere stata lasciata lì solo per caso. La guardò con scetticismo e poi decise che se non voleva dormire con i vestiti firmati che tra l’altro si sarebbe dovuta mettere anche l’indomani, doveva per forza cambiarsi. Per questo finì di spogliarsi, si fece una doccia ristoratrice e dopo si mise sotto le coperte. Era la prima volta che DORMIVA su un materasso comodo da... un mese. Si. Dall’inizio dell’operazione non aveva avuto un attimo di sosta, e quando per caso finiva a letto era perché era troppo ferita per camminare ancora o perché era svenuta in seguito ad una sparatoria o cose del genere. La stessa Naomi di un anno prima non si sarebbe mai sognata di finire in questa maniera. Lei era una semplice dottoressa/scienziato, non pretendeva molto dalla sua vita. Offriva l’aiuto che da lei ci si aspettava senza dare nulla di più. Poi, Snake, ed i ribelli, e l’operazione Outer Heaven. E da lì in poi tutto era cambiato, niente era più come prima. Anzi, si accorgeva ora che NULLA sarebbe più stato come prima. Ad esempio, chi le assicurava che al termine dell’operazione per lei sarebbe tornato tutto alla normalità? Sarebbe potuta finire di nuovo in prigione. Ovviamente se fosse riuscita ad arrivare viva alla fine. Cercò di non pensare a niente ed addormentarsi, ma la cosa non le riuscì. Cinque minuti dopo era di nuovo in piedi. Si mise malamente le scarpe, senza neanche infilarle. Tanto le servivano solo per non posare il piede direttamente per terra. Socchiuse la porta per assicurarsi che il corridoio fosse vuoto e poi uscì. Rimase un po’ ferma davanti alla porta di Snake, come per chiedersi se stesse facendo la cosa giusta o una pazzia. Concluse che non le interessava e bussò lievemente alla porta. Da dentro, Snake spalancò gli occhi e lanciò un grugnito. Stava quasi per addormentarsi, accidenti...
- Chi è?
- Il lupo cattivo!
- Naomi, non fare umorismo...
- Secondo te chi poteva mai essere che bussava alla tua porta a quest’ora?
L’uomo si alzò svogliatamente e si diresse verso la porta, socchiudendola leggermente.
- Che so, magari una bellissima donna disposta a concedersi a me per tutta la notte...
Lei riflettè un attimo.
- La bellissima donna c’è. Sul “concedersi” mi sa che hai sbagliato persona...
Lui aprì la porta completamente e le permise di entrare, osservando, mentre lei si muoveva verso il suo letto, come la magliettina bianca arrivasse a coprire solo la metà superiore delle mutandine, lasciando scoperta l’altra metà. Voltò lo sguardo in cerca di qualcosa che non lo facesse sentire così maniaco e si accorse che le luci erano ancora spente. Perciò l’accendere le luci diventò la priorità assoluta. Quando l’ebbe fatto si accorse che Naomi si era già appropriata del letto.
- Non riesco a dormire da sola...
Snake si sentì arrossire.
- C-Come scusa?
- NON FRAINTENDERE!!!
Urlò subito lei.
- Non riesco a dormire in una stanza da sola...
- Scusa, per questo motivo sei venuta a confiscare il mio letto? Per dormirci tu? Ed io dove dovrei andare, nella tua stanza?
- No, se ti ho detto che sola non dormo!
- MI VUOI FARE DORMIRE PER TERRA???
- No, c’è un divano lì!
- Ma accidenti a te, avrei un letto tutto mio ed ora devo dormire in un divano? Allora valeva la pena di prendere una stanza doppia, così tu non avresti avuto il problema di non riuscire a dormire sola!
- Scherzi? Non voglio dormire accanto a te!
- Arrangiati, allora!
Si diresse verso di lei, la prese con forza da sotto le ascelle e da dietro le ginocchia e la rimise in piedi, liberando il letto e tuffandocisi istantaneamente. Lei lo guardò sconvolta mentre si sistemava sotto le coperte.
- Sei un essere ignobile!
Gli urlò diventando rossa. Lui la guardò con sufficienza, poi si girò dall’altro lato e sentenziò.
- Buonanotte.
Quella parola metteva fine alla conversazione. Pochi secondi dopo, Snake sentì uno strano movimento alle sue spalle sotto le coperte. Lentamente si voltò, e vide che Naomi si stava sistemando esattamente accanto a lui in un letto che era tutt’altro che grande.
- Naomi, di grazia, cosa stai facendo?
Era difficile mantenere self control con la maglietta ampia che lasciava ben poco all’immaginazione, ma Snake ci provò comunque.
- Te l’ho detto: non riesco a dormire sola.
- Secondo me stai facendo solo un mucchio di capricci...
- Ed anche se fosse?
Lei lo guardò enigmatica. Lui non potè far altro che girare lo sguardo, ed a lei sfuggì un risolino.
- Perché stai ridendo, ora?
- Perché sei estremamente buffo...
- Buffo? Ancora questo non me l’aveva mai detto nessuno...
Lei rise di nuovo, stavolta più sonoramente. Snake non potè fare altro che ammettere, quanto meno con se stesso, che aveva una risata piacevole da ascoltare. Si addormentarono pochi minuti dopo e dormirono senza problemi fino all’indomani mattina.

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