rp: thiago motta

Le nuove storie sono in alto.

Genere: Introspettivo, Erotico.
Pairing: Diego/Thiago, Diego/Samuel (accennato).
Rating: NC-17.
AVVERTIMENTI: Angst, Slash, Onesided, Lemon, PWP.
- "È questo quello che lo fa impazzire di lui. Come tutto sembri muoversi al rallentatore quando lui gli sta vicino."
Note: Punto primo, dedica. Al Def, perché se la merita. Oddio, suona malissimo. Sembra tipo una cosa brutta. Def, non voglio dire che ti meriti dell'M2 depresso ;_; Però ti meriti dell'M2 che sia mio, se non altro per quanto te l'ho fatto sospirare XD E ti meriti che te lo dedichi. Anche perché l'hai approvato (non avrei accettato bollini di qualità da nessun altro nel mondo, specie in quest'ambito ♥) e specie perché te la sei battezzata da solo. Coi Coldplay. Capito, gente? Io permetto a quest'uomo di titolarmi le fic con pezzi di canzoni di uno dei gruppi musicali che mi stanno più sul culo al mondo. Se non è amore questo. *sigh*
All publicly recognizable characters, settings, etc. are the property of their respective owners. Original characters and plots are the property of the author. The author is in no way associated with the owners, creators, or producers of any previously copyrighted material. No copyright infringement is intended.
USE YOUR HEART AS A WEAPON
and it hurts like heaven

Diego stringe forte le lenzuola fra le dita mentre percepisce la lingua di Thiago scivolargli fra le natiche, stuzzicando la sua apertura prima dall’esterno, quasi dolcemente, e poi con maggiore insistenza, premendovi contro per insinuarsi dentro di lui. Inarca la schiena e si lascia rotolare giù dalle labbra un gemito umido e pesante, rendendosi conto di quanto teso sia ogni singolo muscolo del suo corpo solo quando la spina dorsale comincia a fargli male. Allora si rilassa, appoggia nuovamente la testa contro il cuscino e perfino la presa delle dita attorno al lenzuolo si fa meno spasmodica e nervosa, riducendosi a una carezza distratta, mentre i suoi fianchi dondolano dolcemente in su e in giù, seguendo il ritmo che i movimenti sempre lenti e misurati di Thiago gli impongono.
È questo quello che lo fa impazzire di lui. Come tutto sembri muoversi al rallentatore quando lui gli sta vicino. Come ogni singolo istante sia diventato prezioso non più perché fugace e fuggevole, ma perché per la prima volta dopo chissà quanto tempo lui ha di nuovo la possibilità di assaporarne ogni singola sfumatura.
Quello che c’è stato con Samuel lui non è mai riuscito ad assaporarlo. Forse neanche ad afferrarlo davvero. Thiago è diverso, Thiago è un’altra cosa, ma Diego sta cominciando a pensare troppo – e Thiago non lo rimprovera sempre, quando lo fa? Con quel suo sorriso un po’ stanco e un po’ rassegnato, perfino paterno, se Diego non si vergognasse troppo a definirlo in questo modo anche solo nella propria testa? “Tu pensi troppo, non dovresti. I tuoi occhi dovrebbero restare sempre limpidi”, non è questo che gli dice ogni volta, accarezzandogli il viso con due dita, il tocco lievissimo di una farfalla, mentre si riposano dopo aver concluso, l’uno accanto all’altro nel letto che odora di loro e di nient’altro? – perciò spegne il cervello, si abbandona ad un mugolio appena più impaziente e si ritrae dalle carezze della sua lingua, invitandolo a procedere oltre.
Thiago si allontana da lui solo per qualche secondo. Gli stringe i fianchi fra le dita, ne percepisce la consistenza sotto i polpastrelli e si inumidisce le labbra. Poi chiude una mano attorno alla propria erezione e la guida fino a premerla contro la sua apertura, forzandola piano, lentamente, un centimetro alla volta, godendo dei tremiti che corrono su e giù per la schiena di Diego, costringendo i suoi gemiti a farsi più densi, trattenuti a stento.
È Diego a chiedere di più, come sempre. Come quando per la prima volta s’è introdotto in camera sua, in ritiro, e gli si è accucciato accanto, scivolando sotto le lenzuola e stringendosi a lui, premendogli piano un ginocchio fra le gambe e strusciandosi con desiderio e forza disperata. Ciò che Thiago ha sempre voluto non ha mai avuto importanza, perché se lui avesse deciso di fare in modo che ce l’avesse allora Diego sarebbe stato suo fin dal principio. Così non è stato, ed è per questo che anche adesso Thiago aspetta, aspetta che Diego tenda un braccio dietro di sé, lo appoggi sul suo fianco e lo inviti a muoversi con più forza, ed è solo allora che il ritmo delle sue spinte aumenta, che l’aria si riempie non più soltanto dei loro gemiti di piacere, ma anche del suono delle loro pelli umide di sudore che urtano l’una contro l’altra ogni volta che i loro fianchi si incontrano, sempre più in profondità, sempre più velocemente, riempiendo i loro corpi di scariche elettriche che a stento permettono ad entrambi di mantenersi saldi nelle loro posizioni sul letto.
Diego nasconde il viso contro il cuscino e scivola ad accarezzarsi fra le cosce. Thiago gli regge un fianco con una mano, e manda l’altra a coprire la sua, in modo da aiutarlo a masturbarsi allo stesso ritmo delle sue spinte. Spera, in questo modo, di forzare i loro mondi a collidere, di aiutare gli universi paralleli che vivono nelle loro teste ad incontrarsi. Di aiutarlo ad aprire gli occhi. A guardarsi intorno. A capire perché lui c’è sempre, perché lo fa.
Ma quando Diego viene e si lascia andare contro il materasso, stremato, e quando anche lui si svuota dentro il suo corpo e, ancora rapito dall’orgasmo, ricade al suo fianco, fissando il soffitto mentre cerca di riportare il battito del proprio cuore ad un ritmo che non faccia così dannatamente male ogni volta che s’infrange contro la cassa toracica, che gli sta stretta come una gabbia, Diego dice “grazie”. Non “ti amo”.
E quindi è evidente che non ha capito niente.
Genere: Introspettivo, Romantico.
Pairing: Diego/Samuel, Diego/Thiago.
Rating: PG
AVVERTIMENTI: Flashfic, Slash.
- “Everything's all right
Just hold on tight
That's because I'm a good old-fashioned lover boy”

Note: Scritta per il Ballo in Maschera di Criticoni, nel (vano) tentativo di imitare Chià.
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Good Old Fashioned Lover Boy
“Everything's all right
Just hold on tight
That's because I'm a good old-fashioned lover boy”
(Good old fashioned lover boy – Queen)


Diego non avrebbe saputo dire esattamente per quale motivo avesse trovato così interessante Samuel. Forse perché sembrava un tipo onesto e sincero, forse perché sorrideva sempre così tanto. In ogni caso, non era veramente una questione importante, in quel preciso momento. La partita stava per cominciare e quel giornalista si era avvicinato abbastanza da esplicitare le proprie intenzioni, pur senza esprimerle ad alta voce, e la situazione rischiava di degenerare nel più completo disastro se qualcuno non si fosse fatto avanti per cercare di risolvere la situazione.
Fu forse solo per questo motivo che si avvicinò ai due, sorridendo tranquillo e quasi ponendosi in mezzo a loro, sollevando una mano in un breve cenno di saluto rivolto a entrambi.
« Posso tradurre io in spagnolo. » propose, sistemandosi esattamente al fianco di Eto’o e cogliendo di sfuggita la sua occhiata colma di gratitudine, mentre il giornalista cominciava a sciorinare domande una dietro l’altra, domande che lui stesso si occupava di tradurre in spagnolo e rigirava a Samuel, il quale a propria volta rispondeva nella stessa lingua ed aspettava poi che fosse lui a passare il messaggio al giornalista, il più correttamente possibile.
Quando l’intervista si fu conclusa ed il giornalista si fu allontanato, alla ricerca di una nuova preda dalla quale attingere informazioni sulla partita ormai incombente, Milito rimase lì accanto al nuovo compagno, pur senza sapere esattamente cosa fare: in fondo, non avevano scambiato che qualche parola in un inglese un po’ stentato, da quando lui era arrivato, e per ricordarsi che aveva passato gli ultimi anni della sua vita a Barcellona, e che quindi per forza di cose doveva conoscere lo spagnolo come lui, aveva dovuto aspettare che fosse il mister ad apostrofarlo in quella lingua che ormai non utilizzava più da tempo, e che invece sulle labbra di Mourinho sembrava fresca ed abitudinaria come non avesse fatto altro che utilizzarla fino al giorno prima.
« Spero che non ti abbia dato fastidio. » disse, rivolgendosi a Samuel e stringendosi un po’ nelle spalle, un pizzico di imbarazzo a velargli gli occhi « Speravo di fare qualcosa di utile. »
Samuel restò lì a guardarlo per qualche secondo, interdetto, come non sapesse cosa rispondergli, e in quel lasso di tempo Diego ebbe modo di ricambiare la sua occhiata e chiedersi se non avesse fatto il pasticcio più grande della sua intera esistenza. Magari lui preferiva sbrigarsela da solo, chissà? Magari non aveva per niente voglia di essere aiutato così dal primo venuto, lui che era stato forte abbastanza da dichiarare in conferenza stampa che non l’avrebbe baciata, quella maglia, e il rispetto dei tifosi e dei compagni se lo sarebbe guadagnato giocando, senza smancerie.
Ma poi Samuel sorrise, e in quel sorriso aperto e sincero – così come in quel “grazie” appena accennato in un italiano incertissimo – Diego trovò il motivo esatto del perché avesse agito così sconsideratamente, senza ponderare nemmeno un attimo sulle possibili conseguenze delle proprie azioni, e non ebbe più motivo di chiedersi nient’altro.
 
Pochi minuti dopo, Thiago lo raggiunse all’interno degli spogliatoi, avvicinandoglisi circospetto mentre si cambiava per indossare la divisa.
« Ti ho visto, prima, con Eto’o. » gli sussurrò con tono falsamente casuale, lasciandogli scivolare una mano sul fianco in un gesto più possessivo che rassicurante « Avete già legato? »
Diego si scostò quasi con fastidio, irritato e in parte perfino offeso dal suo tono allusivo.
« Non dire idiozie. » rispose a muso duro, riprendendo a vestirsi.
« Eppure » scrollò le spalle Motta, allontanandosi da lui e prendendo a propria volta ad indossare la divisa « Sembravi proprio un principe azzurro accorso in aiuto della principessa di turno. » concluse con malcelato astio.
Diego non rispose. In quel momento, col sorriso enorme di Samuel ad ingombrargli ancora la testa, confondendogli i pensieri, lamentele simili erano esattamente l’ultima cosa di cui avesse bisogno.
 
Noticina: ç_ç Mi manca il mio Diego ç_ç