videogame: edea kramer

Le nuove storie sono in alto.

Genere: Romantico
Pairing: SelphieXSquall
Rating: PG
AVVISI: AU.
- Alla periferia della città di Balamb c'è una scuola poco apprezzata. Una classe in particolare è definita "problematica". Come reagiranno i compagni di classe all'arrivo di una nuova ragazza da Trabia?
Commento dell'autrice: Una fanfiction spensierata. L'ho scritta in un periodo di pausa che mi sono presa da "No man no cry", ed infatti è l'opposto di questa fanfiction^_^. A parte questo, era una cosa che volevo scrivere da tempo. Lo so che se dico Final Fantasy voi rispondete Rinoa e Squall, ma se lo dicessero a me prima risponderei Quina (GRANDIOSA! Di FFIX) e poi Selphie e Squall. Li ho sempre visti benissimo, insieme, forse perché sono agli antipodi ed a me le coppie opposte piacciono troppo (LAS forever...).
Nota: Questa fic ha partecipato all'ottava edizione del concorso dell'EFP.
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Somebody new
1° capitolo
Bad boys and bad girls


Quello era un edificio troppo silenzioso, per essere un scuola...
Lo aveva sempre pensato, la professoressa Quistis Treape, da quando aveva cominciato a lavorarci. Ed erano già cinque anni…
La donna camminava per il corridoio principale con alcuni fogli in bocca, retti solo dai denti, mentre con le mani tirava su i capelli dietro la testa. Improvvisamente, sorrise.
Si, quella scuola era silenziosa. Ma la sua classe…
La terza G del Garden di Balamb era conosciuta in tutta la città. E non certo per meriti scolastici. I suoi alunni non perdevano certo il loro tempo a studiare, o altre facezie simili… semplicemente non facevano nulla di impegnativo. Andavano a scuola e si comportavano come se fossero a casa loro. Non era una classe turbolenta, confusionaria o violenta, quella… era semplicemente divertente.
Ma di studiare, neanche a parlarne; gli alunni appena sentivano l’odore di un quaderno o di un libro si dileguavano in chissà quali anfratti nascosti noti solo a loro. Ovviamente eccezion fatta per i giorni programmati per i compiti in classe. Chissà perché anche senza studiare mai, nei compiti in classe riuscivano tutti o quasi tutti ad avere buoni voti. Nulla di eccezionale, com’è ovvio, ma la sufficienza la raggiungevano facilmente, e non di rado scappava qualche sette. Il che riempiva di speranza la professoressa loro responsabile, appunto la bionda che adesso camminava nel corridoio, e permetteva loro di non venire bocciati. Il tutto in un clima di relax, distensione e tranquillità che non si sarebbe mai potuto trovare in un’altra classe.
Clima di relax che comunque, nonostante vivesse in uno stato di costante preoccupazione per quello che avrebbero potuto fare quei pazzi, si ritrovava anche in Quistis, che stremata dal lavoro delle altre classi, più normali, ma anche per questo sicuramente MOLTO più attive, tornava nella sua classe e riposava un po’ la mente.
Ed oltre allo stato perenne di riposo, là dentro, era piacevole starci perché ormai conosceva quei ragazzi come fossero stati suoi figli.
C’era Seifer, l’unico davvero turbolento, quello che dava i problemi… c’era Irvine, sempre pronto a fiondarsi sulla prima ragazza che fosse rientrata nel suo raggio d’azione – vale a dire carina e vicina almeno di 10 metri … c’era Zell, un altro casinista, ma decisamente più innocuo di Seifer… c’era Ellione, una ragazza di cui non aveva ancora capito tutto… c’era Rinoa, la classica ragazzina terribilmente dolce, ma così adorabile… di quelle che non si riescono a non amare… e poi… e poi c’era Squall.
Squall era il suo cruccio principale. Si potrebbe dire il classico belloccio freddo e distaccato… ma sarebbe riduttivo.
Squall era serio e riflessivo, bellissimo, con uno stuolo di ragazze pronto a dare la vita per lui, amici sinceri e tutto ciò che un ragazzo normale potrebbe considerare “una vita sociale piena, piacevole ed equilibrata”. Eppure… eppure.
Eppure tutto ciò che lo circondava sembrava non toccarlo minimamente. Gli avvenimenti intorno a lui, le cose piacevoli così come quelle tristi o dolorose, lo sfioravano soltanto, lasciando come traccia soltanto un’espressione leggermente diversa sul suo viso, che scompariva non appena abbassati gli occhi.
Si era ripetuta tante, troppe volte di andare a parlargli, di cercare di capirlo. Ci aveva anche provato, a dirla tutta. Ma forse non era stato abbastanza; sicuramente per lui non lo era. E così, ogni tentativo era finito in un buco nell’acqua.
Qual era il motivo che lo spingeva a non legarsi, a mantenersi distante, nonostante tutti coloro che gli gravitavano intorno in cerca solo ed unicamente della sua compagnia e della sua approvazione? A cominciare da Rinoa. Per finire con lo stesso Seifer, che, seppur per motivi di pura rivalità agonistica, non faceva altro che aspirare alla sua attenzione, ad un po’ del suo tempo. Ed invece no.
Squall sembrava non avere tempo per nessuno, andava sempre di fretta, in classe non parlava né si divertiva mai. Si, partecipava, ma non nella maniera attiva nella quale ci si aspetti che partecipi ai divertimenti dei suoi coetanei un ragazzino di sedici anni.
Semplicemente perché, probabilmente, Squall non faceva solo finta di disinteressarsi. Lo era davvero. Forse. Non avrebbe comunque saputo dirlo, come già accennato, i tentativi di capire cosa occupasse la mente di quel ragazzo erano andati sempre tremendamente a vuoto.
Però… la professoressa Quistis non poteva fare a meno di chiedersi, come insegnante e come donna affezionata e preoccupata…
Cosa voleva Squall dalla vita? A cosa aspirava? Come aveva intenzione di spendere i restanti anni del liceo? E cosa avrebbe fatto dopo, al college o all’università? E poi, nel mondo del lavoro? Si sarebbe dato da fare? Sarebbe stato competitivo abbastanza? Oppure avrebbe terminato la scuola dell’obbligo e poi si sarebbe seduto su un divano con un pacchetto di patatine in una mano, un telecomando nell’altra, un televisore luccicante davanti agli occhi, pantofole pelose ai piedi e tutona comoda indosso?
Mentre per gli altri riusciva, bene o male, ad immaginare un futuro, uno sbocco, un qualcosa… ogni volta che pensava al “poiSquall” finiva in confusione e non sapeva più che pensare. Anche tutte le domande che poco prima si era posta… non erano servite certo a chiarirle le idee. Continuava imperterrita a non capire quel ragazzo.
E non capire un alunno per un insegnate può essere davvero la peggiore delle delusioni.
**

- Buongiorno a tutti! Come va?
Chiese Zell entrando in classe e gettando la sua cartella sul primo banco che gli capitò a tiro.
SI levò un coro di saluti, che Zell ricambiò calorosamente, e poi il ragazzo si diresse verso Squall, che come al solito rimaneva di lato, con i piedi sul banco proprio sotto la finestra.
- Umore nero anche oggi?
- Non cominciare a fare il buffone di prima mattina, non sono in vena…
- E quando mai!
Rispose il biondo sorridendo in tono scherzoso, ormai per nulla sbalordito dagli atteggiamenti del suo compagno di classe.
- Però faresti meglio a cambiare umore, almeno per oggi…
Si voltò, rivolgendosi al resto della classe.
- Ho sentito che potrebbe arrivare un nuovo studente…
Maliziosamente guardò Irvine.
- Più precisamente… una studentessa…
Il ragazzo sembrò drizzare le orecchie.
- Una studentessa??? Carina???
- Non saprei, non sono informato fino a questo punto… ma sarà una ventata d’aria fresca, qui a stare sempre in sei ci si annoia a morte…
Già. La classe era formata solo da sei alunni – presto sette. All’inizio erano una trentina, come una qualsiasi altra normale classe, ma siccome non si faceva proprio nulla dalla mattina alla sera, non tutti erano riusciti a superare gli esami. Da trenta a dieci in seconda. E da dieci a sei in terza.
Rigida selezione naturale.
- Una studentessa nuova!
Disse Rinoa entusiasta appoggiandosi ad uno dei banchi.
- Da dove?
- Credo dal Garden di Trabia, ma non ne sono sicuro…
Tutti fecero tanto d’occhi.
Il Garden di Trabia??? Ovvero la migliore scuola del paese?
Insomma, perfino Irvine cambiò espressione.
- Bah, sarà sicuramente una di quelle secchione che non fa altro che studiare dalla mattina alla sera…
Ellione si grattò il mento con una mano.
- Però… c’è qualcosa che non torna. Insomma, il Garden di Trabia è tutta un’altra situazione rispetto a noi… è molto più bello, più preparato, si hanno più chance nel mondo del lavoro… come mai una studentessa si trasferisce qui da lì?
Bè… effettivamente era strano.
- Buongiorno ragazzi, come va?
Tutti rimasero ai posti dove si trovavano, chi in piedi, chi seduto scompostamente, chi appoggiato sul banco. Non si aspettava altro, da loro.
- ‘Giorno prof…
Disse Zell alzando una mano in segno di saluto. Gli altri lo imitarono.
- Squall, sempre cupo come al solito, eh?
- C’era da dubitarne?
Disse Seifer prendendolo in giro.
Squall parve offendersi.
- Certo, come se tu fossi un tipo solare…
- Ehi, vuoi attaccar briga?
- Almeno io non sono violento, mi limito a non parlare…
- Ma tu cerchi guai!
- Ehi, quante parole che stanno uscendo da queste due bocche! Chi l’avrebbe mai detto!?
Disse Quistis alzando la voce e battendo le mani.
- Comunque, vedete di calmare i bollenti spiriti, ho una buona nuova per voi…
- Ah, la sappiamo già!
Annunciò orgoglioso Zell.
- Come, sapete già che domani voglio fare un compito in classe a sorpresa?
La classe ammutolì.
- Suvvia, sto scherzando! Da oggi avrete una nuova compagna di classe!
Ellione tirò un sospiro di sollievo e diede una pacca sulla spalla a Zell.
- Si, lo sapevamo, il solito galletto è entrato in classe con una faccia tipica da spoiler e ci ha raccontato tutto…
Sorrise verso l’amico, che fece finta di offendersi.
Irvine fece qualche passo verso la cattedra, cercando di sbirciare oltre la porta.
- Si, ma lei ora dov’è?
- Sta sbrigando le ultime pratiche in presidenza, arriverà non prima della seconda ora.
- COSI’ TANTO???
Chiese il bel casanova sgranando gli occhi.
- Bè, che vuoi… non viene certo da un paesuncolo… viene niente poco di meno che dal Garden di Trabia!
- Si, sapevamo anche questo…
Riprese Ellione.
- Ed infatti mi chiedevo come fosse possibile che una ragazza di Trabia si abbassasse a venire qui a Balamb, in questo garden dove ha perso le scarpe il Signore… *
- Elly, Balamb non è così isolata!!! Siamo pur sempre la capitale!
Disse Rinoa mitigando l’espressione della ragazza.
- E’ vero, ma ammetterai che in confronto a Trabia…
Era vero. La fama di Trabia ed di intensità uguale e di significato opposto a quella di Balamb. Quando si parlava di scuole, all’aggettivo “bello” corrispondeva immediatamente il prestigioso Garden di Trabia. All’aggettivo “brutto”, va da sé, corrispondeva quello di Balamb, senza neanche pensarci. A poco valeva che Balamb fosse la capitale della nazione, Trabia la surclassava in tutto e per tutto, e non solo per quanto riguarda la scuola. Anche la città era molto diversa, più curata, più attraente.
Trabia era la città ricca della nazione, e nonostante il Garden della città (come tutti gli altri Garden) fosse pubblico, era frequentato in maggioranza dai rampolli di famiglie ricchissime. Il fior fiore dell’altra società. Chissà se anche la nuova ragazza sarebbe stata così…
- Comunque, senza che voi cominciate le vostre solite scaramucce da ragazzine invaghite…
Ellione e Rinoa arrossirono simultaneamente, mentre la popolazione maschile si voltava verso un indifferente Squall che ascoltava musica da un lettore CD.
- … lei si chiama Selphie Tilmitt. E prima che possiate pensare di rimettervi a nanna e non fare niente per tutto il giorno, il fatto del compito a sorpresa non era una bugia. È stata un’idea del preside Cid, lo farà tutta la scuola. Io vi ho fatto un favore, dicendovelo con così largo anticipo…
- LARGO ANTICIPO!?!?!?
Zell mise le mani a pugno.
- SOLO UN GIORNO DI TEMPO!
Seifer alzò lo sguardo.
- E poi non è giusto, la nuova arrivata non lo farà!
- Per la verità…
Disse la professoressa sorridendo soddisfatta.
- … il preside le ha chiesto se preferiva essere esentata dal compito, ma lei ha detto che non aveva alcun problema a sostenerlo. Questa ragazza promette bene.
Tutti, anche chi era in piedi lontano dalle sedie, li lasciarono cadere seduti.
Allora questa ragazza era davvero una insopportabile secchiona!