rp: ivan ramiro cordoba

Le nuove storie sono in alto.

Genere: Commedia.
Pairing: *prende fiato* José/Zlatan/Davide/Mario/Adriano/Douglas/Ivan/Julio/Marco/Dejan/Cristian.
Rating: R?
AVVERTIMENTI: Slash, Flashfic, Elevensome, Crack vario ed eventuale, penso.
- Questa non è una fanfiction, è la trasposizione narrativa del Tetris.
Note: Io ho ancora delle oggettive difficoltà a capire come tutto ciò sia potuto succedere X’D Ricordo che Gra ha indetto questa challenge che aveva come obiettivo scrivere una storia sul rapporto di tre persone, o comunque un gruppo dispari di gente. Fiore ha quindi commentato il tutto dicendo qualcosa tipo “dillo che in realtà l’hai fatto perché vuoi che Liz scriva una 11some con tutta la formazione!” XD Sono seguiti commenti di chiunque – tra Fae scioccata, Chià che la chiedeva a gran voce e Gra che aggiungeva il proprio “potrei davvero averlo fatto apposta”, e insomma, mi sono sentita sfidata nel mio onore di fanwriter (?), perciò l’ho fatto. Una 11some. o_o Meriterei dei premi. E di essere rinchiusa, anche, e presto.
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ELEVEN'S A CROWD
Commedia @ Fanworld.it Pigiama Party
La Solitudine dei Numeri Dispari @ Gracalling


Già confuso ma fermamente intenzionato a non farsi abbattere dalle oggettive difficoltà della scena che gli si presenta davanti, José solleva lo sguardo ed incrocia le braccia sul petto nudo.
- Dunque. – comincia con fare competente, - Tutto quello che ci serve è un po’ di organizzazione.
Zlatan, steso sul letto al suo fianco e con addosso solo un angolo di lenzuolo, scoppia a ridere, mentre il resto dei nove undicesimi presenti si guarda intorno con aria vagamente imbarazzata.
- Non per porre un freno ai tuoi sogni di gloria, - contesta lo svedese con un ghigno furbo, - ma in una situazione simile non puoi mica adottare uno schema e risolvere così. Com’è, proviamo col classico albero di Natale? Quattro-tre-due-uno? Uno con dietro due con dietro tre e via così e tu guardi dal bordo del letto agitando le braccia come un indemoniato?
José si volta a guardarlo con aria omicida, borbottando un “be’, nessuno ti ha costretto a venire!” inviperito che si perde in parte tra le continue risate di Zlatan ed in parte fra le lamentele di Dejan.
- Sì, ma così non è giusto! – sbotta il serbo, mettendosi a sedere sul letto con le gambe e le braccia incrociate, neanche fosse un dodicenne offeso, - Mario si tiene Davide tutto per sé!
Per tutta risposta, il ragazzo ringhia, stringendosi contro il compagno.
- Io non volevo nemmeno venire! – motiva spiccio, - Mi ha costretto Davide, ha quella cosa che… - e naturalmente, in mezzo al suo lamentarsi continuo, Davide sorride con un’innocenza indecente in maniera quasi disturbante, e quindi tutto il gruppo è obbligato a prendere atto del fatto che sì, Davide ha quella cosa che e non è possibile sfuggirgli. Il secondo dopo, ci sono solo mani che si allungano verso di lui e labbra che cercano le sue. Davide risponde a tutti con un sorriso allegro dipinto sulle labbra piene, Mario prova a contrastare l’attacco mordendo dita a caso quando gli capitano a tiro, ma si stanca presto, perché Davide geme e, ad esempio, il solo vedere il suo corpo snello e asciutto schiacciato fra quelli decisamente più massicci di Deki e Marco, mentre Christian gli stuzzica il collo con la lingua, lo manda fuori di testa.
Adri, steso sul materasso, il capo poggiato contro il ventre di Zlatan che si solleva e si riabbassa al ritmo del suo respiro, ride, e la sua risata si riflette nella voce dello svedese, costringendoli entrambi a sobbalzare un po’. José li odia entrambi e li fissa con disapprovazione.
- Non ti arrabbiare, mister, constatavo solamente che paiono cavarsela alla grande anche senza la tua direzione. – lo prende in giro il brasiliano, tirando fuori la lingua. Zlatan ne approfitta per chinarsi e rubargli un bacio, e José scuote il capo, rassegnato.
- Oh- Ahi! – si lamenta qualcuno alle loro spalle, ed è Douglas. – Il ginocchio in mezzo alle chiappe no, Ivan, fa male! Sta’ attento!
- Tanto presto arriverà qualcosa di peggio. – commenta pratico Julio, battendo una pacca amichevole sulle spalle del connazionale prima di ribaltarlo sul materasso e voltarsi verso l’altro, - Dai, proviamo così, che qua se aspettiamo direttive restiamo immobili fino all’anno prossimo.
- Ma nessuno qui si fida della mia autorità ed esperienza sul campo?! – borbotta José, incredibilmente offeso. Zlatan, tanto per cambiare, ride di lui.
- Non hai nessuna delle due cose. – gli fa notare.
- Però hai qualcos’altro di decisamente più interessante. – commenta Adriano con un sorriso malizioso, avvicinandoglisi. José solleva gli occhi al cielo in cerca del Dio che lo precede ed al quale probabilmente vorrebbe chiedere perché gli abbia dato un appetito sessuale tale da provare ad organizzare un incontro fra una quantità di persone simili – e similmente fuori di testa – ma tutto ciò che trova è il soffitto e da qualche parte ci sono le labbra umide di Adriano che giocano lievissime sulla sua pelle, perciò lascia perdere le preghiere e socchiude gli occhi, respirando piano.
Zlatan sorride compiaciuto e si unisce al gioco, pensando che su quel materasso enorme sono tutti vicinissimi, e quindi forse in realtà un po’ di organizzazione non serve nemmeno: lo schema di gioco più adatto, lo troveranno sul campo.