Genere: Romantico/Azione
Pairing: NaomiXSnake
Rating: PG13
AVVISI: Niente da segnalare.
- La vita di Snake, in Alaska, è tornata quella di prima. Vive in pace, fino a quando non trova una vecchia conoscenza svenuta fuori dalla sua porta. E' Naomi Hunter, che riporterà il nostro eroe in un'avventura intrigante.
Commento dell'autrice: Di questa fanfiction sono molto fiera, perché sono riuscita (con grande sforzo e confondendomi anche, qualche volta) a creare proprio quello che avevo in mente: una storia principalmente di mistero ed azione (soprattutto di mistero) in cui i momenti di introspezione dei personaggi e quelli romantici fossero bene integrati, e fungessero da presa d'aria fra una complicazione e l'altra. Ho prestato attenzione a tutto, in questa fanfiction. E' stato complicato scriverla, ma ne sono così soddisfatta... penso sia abbastanza come premio ^_^
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Signor Presidente…
7° capitolo
Entrare dall’alto


Naomi e Snake si sedettero su due sedie, mettendosi comodi. La stanza in cui era stata convocata la riunione per il rapporto della missione era ancora vuota.
- Che ne pensi, Snake?
- Non sono qui per pensare, sono ancora la tua guardia del corpo...
- Avevi detto che saremmo stati colleghi!
Disse lei voltandosi per guardarlo.
- Ho cambiato idea...
Rispose l’uomo sorridendo sarcasticamente e guardando da un’altra parte.
- Lo fai solo per scollarti di dosso le responsabilità!
Urlò la donna piantando le mani sulla sedia.
- Anche se fosse?
Disse Snake facendo spallucce. Proprio in quel momento entrarono nell’ordine Campbell, Otacon, Nastasha e Mei Ling. La ragazza non mancò di lanciare uno sguardo truce a Naomi, che per tutta risposta assunse un’aria di superiorità e girò lo sguardo. Snake se ne accorse e fece una faccia rassegnata. Nella gara dell’infantilità non avrebbe saputo a chi assegnare il premio. Ovviamente anche lui sarebbe stato concorrente, ammise con un po’ di rammarico. Dopo che tutti ebbero preso posto attorno al solito tavolino, Campbell guardò seriamente i due, senza chiedere esplicitamente niente. Gli occhi parlavano da soli.
- Allora...
Cominciò Naomi.
- Per prima cosa è giusto dire che siamo riusciti a portare a termine la missione, abbiamo portato qui un elicottero della NAWO per l’infiltrazione. E’ doveroso aggiungere poi che il caso ritiene che agiamo in fretta, dato che i ribelli saranno già stati informati della partenza dei viveri. Ma veniamo alla parte fondamentale della questione, quella scottante... Snake, dove hai messo i fogli?
- Credevo li avessi tu...
Rispose lui con noncuranza.
- SNAKE!
- Ok, ok, scherzavo... tieni...
Disse lui porgendole le varie pratiche che avevano trafugato dalla sede centrale della NAWO.
- Dunque, quando siamo arrivati lì, prima di recuperare l’elicottero, siamo riusciti ad infiltrarci addirittura della direzione... c’erano questi fogli. Spinti dalla curiosità li abbiamo letti. Non solo il gruppo della NAWO ha contatti con i ribelli, ma sono gli stessi Stati Uniti a sovvenzionare direttamente, e con i soldi dello stato, i ribelli...
Tutti spalancarono gli occhi.
- Ma come?
Chiese Nastasha.
- Non sono quelli che hanno rapito il loro presidente?
- E non è tutto.
Terminò Naomi.
- La popolazione sembra non saperne niente. Nessuno ne parla. Nessuno sa che il presidente è stato rapito.
Un attimo di silenzio.
- Accidenti...
Disse Otacon liberando il fiato che aveva trattenuto fino a quel momento.
- C’è da non crederci...
- Ma è così. Io non so più che pensare...
Disse Naomi. Campbell riflettè un attimo.
- Ok, non stiamo a pensarci ora. Qualunque cosa stia succedendo là dentro non potremo mai esserne sicuri se non ANDIAMO là dove tutto si sta svolgendo. Per cui, Naomi, tu e Snake partirete SUBITO. Andatevi a preparare.
I due annuirono ed uscirono dalla stanza. Li seguirono dopo poco Otacon e Mei Ling. Nastasha si avvicinò a Campbell.
- Li stai mettendo nei guai, e lo sai...
- Non posso farci niente.
L’uomo uscì e la conversazione si concluse in quella maniera.
*

- Pronti al decollo?
- Prontissimi.
Rispose Naomi a Mei Ling dall’interno dell’abitacolo dell’elicottero.
- Snake, sei sicuro di sapere guidare quel coso?
Chiese Mei Ling.
- No... ma non importa, è una cosa che si deve fare...
Non la vedevano, ma entrambi avrebbero potuto giurare che in quel momento Mei Ling stesse mettendo su l’espressione imbronciata.
- Ok, colonnello, noi partiamo.
- Bene. Naomi, Snake...
L’uomo diede uno sguardo a Nastasha, dietro di lui.
- ... state attenti.
- Bah, non si preoccupi colonnello! Ma lei lo sa con chi sta parlando???
La frase di Snake sembrò tranquillizzare tutti. Pochi minuti dopo erano già in partenza per la base dei ribelli.
- Snake, ascoltami... è difficile individuare un luogo in questo posto... i paesaggi sono tutti uguali...
- Per me che ci vivo da molto tempo non è così... io conosco a memoria tutto quanto di questo posto... saprei individuare qualunque cosa. Tu dimmi solo orientativamente cosa ti ricordi.
- Ricordo solo che c’era una piccola collina a destra ed un lago ghiacciato a sinistra.
- Ha! Si sono scelti un luogo facile... è la Piede di Porco.
Naomi lo guardò interrogandolo.
- La che?
- La Piede di Porco. Per via del lago. Ha una forma simile a questa...
Cercò di imitare con le mani la forma di un piede di porco.
- Effettivamente... ora che ci penso... è vero...
Disse Naomi. Poi guardò davanti a se. Guardò anche fuori dal finestrino.
- Snake...
Disse piano.
- Sei ancora la mia guardia del corpo, vero?
- Ovvio. Quante volte dovrò dirlo ancora?
- Allora... TIENI LE TUE MALEDETTE MANI SU QUEL MALEDETTO VOLANTE! Vuoi cadere, forse???
Snake eseguì immediatamente l’ordine.
- Scusa, non ci ho fatto caso...
Naomi cercò di ristabilire l’ordine interiore dentro di sé.
- Comunque...
Riprese Snake.
- La Piede di Porco è molto distante da casa mia... e tu eri in condizioni davvero pietose quando sei arrivata... mi chiedo come abbia fatto ad arrivare fino da me viva...
- Sono molto più resistente di quanto credi!
- Non intendevo questo... per via del sangue che hai perso, sarei morto perfino io.
- Che devo dirti? La mia buona stella mi ha aiutata!
- Sei infantile...
- E’ vero, ma ultimamente sto parlando con un sacco di bambini...
Il riferimento era chiaro: lui e Mei Ling.
- Senti, posso capire che tu dia dell’infantile a me, ammetto di essermi comportato in maniera sciocca in alcune occasioni, ma perché prendertela anche con la povera Mei Ling che non ti ha fatto niente???
- “La povera Mei Ling”! Ma sentilo!
- Tsè, sei odiosa...
- E ne vado fiera!
Si lanciarono due sguardi infuocati. Poi si girarono ognuno da una parte e la litigata finì.
- Bè, comunque fra dieci minuti o giù di lì saremo alla base. Avverti il colonnello.
- Ok...
Naomi chiamò la frequenza di Campbell col codec.
- Colonnello? Snake mi ha chiesto di informarla del fatto che fra dieci-quindici minuti saremo a destinazione.
- Soddisfacente.
Rispose solo il colonnello. Naomi sentì un disturbo nella comunicazione e poco dopo la voce di Mei Ling.
- Passami Snake!
Alla donna uscì del fumo dalle orecchie.
- No. Chiamatelo da sola, se vuoi!
Interruppe il collegamento e la ragazza chiamò Snake.
- Snake, sono Mei Ling, finchè quella strega non ci può sentire voglio parlarti.
- Mei Ling...
- No! Fammi parlare, Snake! Ascolta, tu non sei obbligato né a seguirla da nessuna parte né tantomeno a rischiare la tua vita per salvare la sua!
- Ne abbiamo già parlato, Mei Ling, credevo che sia Otacon, che io, che la stessa Naomi fossimo stati chiari...
- Di che accidenti state parlando? Che ti sta dicendo quella mocciosa impertinente?
Chiese Naomi arrabbiata. Snake le fece segno di non badarci, lei incrociò le braccia e guardò dritto davanti a sé.
- Bè, non lo siete stati!
Continuò Mei Ling.
- Ti prego, Snake, sono preoccupata per te!
- Lo capisco, ma non devi...
- SNAKE! Non dirmi che non devo preoccuparmi per te! Se solo penso che in questo momento siete INSIEME mi viene una tale rabbia...
Ma non è che Mei Ling era solo gelosa? Questo pensò Snake sorridendo divertito.
- Ti prometto che tornerò vivo da questa missione, Mei Ling...
Poi chiuse la conversazione. Naomi continuava a tenere quell’espressione imbronciata tanto carina. Snake continuò a sorridere.
- E adesso che c’è?
Lei lo guardò. Arrossì.
- La detesto...
Si limitò a dire. Snake scoppiò in una fragorosa risata. Pochi minuti dopo l’elicottero si trovava esattamente sopra la sede ribelle. Alcuni uomini, sul tetto, facevano segno a Naomi e Snake per scendere. Snake chiamò il colonnello tramite codec.
- Colonnello, siamo arrivati.
- Bene. Sapete che dovrete essere veloci a metterli fuori combattimento, prima che possano dare l’allarme.
- Si.
Disse Naomi, anche lei in collegamento tramite codec.
- Bene, buona fortuna. Una volta entrati là dentro disattivate il sistema ad onde sonore che impedisce al codec di funzionare a mettetevi in contatto con noi. Per saperne di più contatta Otacon.
Snake compose velocemente la frequenza di Otacon.
- Otacon, come dobbiamo comportarci rispetto al sistema di sicurezza?
- Snake, ti sembrerà strano, ma... non ce n’è...
Sia Snake che Naomi spalancarono gli occhi.
- Cosa?
Disse lei incapace di mantenere la calma.
- E’ proprio così. Non esiste nessun sistema di sicurezza. È una cosa che per adesso non so spiegare, ma farò ricerche in merito e presto vi saprò dire qualcosa. Quello che per ora mi preoccupa è il sistema ad onde sonore. Voglio che siate reperibili durante il tempo di tutta l’operazione, e senza codec non posso tenervi d’occhio. Per cui, appena entrate là dentro cercate una cassetta rossa sotto le scale e distruggetela con ogni mezzo. Poi contattatemi immediatamente. Per quel tempo, sicuramente se saprò di più.
Snake e Naomi annuirono e dissero si. Poi cominciarono le operazioni di atterraggio. In pochi secondi l’elicottero era a terra. Fuori, tre uomini vestiti con una divisa militare mimetica e fucili alla mano gli facevano segno di spegnere il motore e scendere per scaricare tutto. Naomi voleva scendere per prima, ma Snake le mise una mano sulla spalla.
- Può essere pericoloso.
Si limitò a dire. Aprì il portellone e scese.
- Chi sei tu? Non ti ho mai visto prima d’ora.
- Speravo avremmo avuto una conversazione civile, ed invece...
In pochi minuti mise a terra tutti e tre i militari. Naomi scese dal velivolo con gli occhi sbarrati.
- Tu non sei umano...
- Mh? Può essere...
Lei gli diede un pugno in testa.
- Almeno provi dolore?
- Si, ed il tuo pugno non mi ha fatto certo piacere! Accidenti...
- Ok, ok... entriamo.
Poco distante da loro c’era una botola. Snake la sollevò, poi i due guardarono al suo interno.
- Bè, la scala c’è...
Disse sarcasticamente Naomi.
- Scendiamo?
Chiese Snake. Naomi lo guardò un po’, per capire se stesse scherzando o dicesse sul serio.
- Nooo, io direi di fare dietro front ed andare in vacanza...
Lui sollevò lo sguardo, per nulla divertito.
- Guarda che io parlo sul serio... lo sai che potrebbe essere pericoloso, sei già uscita mezza morta da questo posto!
Naomi abbassò lo sguardo e ci pensò un po’ su.
- Si, ma adesso ci sei tu, non devo temere più niente, giusto?
Dichiarò poi alzando lo sguardo e ridendo vivacemente. Snake si diede per vinto.
- Ok, andiamo... scendo prima io...
Lei annuì semplicemente e poi lo seguì giù per la scaletta. Quando toccò terra Snake stava già osservando il cofanetto rosso attaccato al muro accanto a lui.
- Bè, sembra comune metallo... Naomi, la pistola...
Lei gliela passò ubbidiente ed incrociò le braccia all’altezza della vita per osservare come si sarebbe comportato. Snake sparò un colpo alla serratura, e quella si aprì di scatto. Rendere inattivo il sistema ad onde sonore fu facile, bastò premere un pulsante. Subito Naomi chiamò Otacon al codec.
- Otacon siamo dentro.
- Ottimo!!! Vedo che è stato facile disattivare il sistema...
- Tu non avresti saputo farlo da lì?
- Ovvio che si, ricordati che io posso tutto (Accidenti, ma da dove mi è uscito questo Otacon così megalomane???NdLisa). Solo mi ci sarebbero volute ore ed ore di tempo per infiltrarmi nella rete, trovare i corrispettivi dei collegamenti fisici e tante altre cose che voi comuni mortali non potete capire...
La testa di Naomi e quella di Snake che stava ascoltando la conversazione tramite il suo codec venne sormontata da un gigantesco gocciolone. Non erano ancora abituati al nuovo comportamento da superuomo di Otacon. Nel frattempo si sentivano come sottofondo le risate di Campbell, Nastasha e Mei Ling.
- Ah, Otacon, prima che me lo scordi, fammi una ricerca su Roy Greet.
Otacon rimase in silenzio per un po’.
- Naomi...
Disse in tono quasi di rimprovero.
- Si, lo so, non si dovrebbe andare contro i potenti apertamente, ma mi serve questa ricerca!
- No, Naomi...
- Ah, ti prego, Otacon!
- No, Naomi, chi è Roy Greet?
Silenzio. Il vento soffia. Una foglia secca arrivata da non so dove passa dietro tutte le teste tranne quella di Otacon che guarda innocentemente il nulla. Snake dovette allontanare il codec dall’orecchio di alcuni centimetri per evitare di rimanere stordito dalle urla del colonnello.
- Ma sei un essere ignorantissimo!!! Roy Greet è stato uno dei più grandi ricercati della storia per evasione fiscale arrivato stranamente alla carica di ministro dell’economia degli Stati Uniti d’America appena uscito di prigione!!!
Otacon continuava ad osservare il tutto innocentemente (Avete presente la faccia di un pucchu? Ecco. NdLisa).
- Ah, capisco... va bene Naochan! Te la faccio subito!
Un punto interrogativo penzolava sopra la testa della donna.
- Naochan?
- SI!!! Nei manga e negli anime si usa il chan molto spesso per rivolgersi ad una persona per la quale si prova affetto!!!
Rispose Otacon con entusiasmo e due stelline al posto degli occhi. Naomi e Snake chiusero scoraggiati il collegamento con Otacon ed aprirono quello con Campbell. Comunque nello sfondo si continuavano a sentire le risate di un uomo che urlava “Io posso tutto! Io posso tutto!!!”.
- Colonnello, cosa dobbiamo fare adesso?
- Bè, limitatevi a curiosare un po’ in giro, io seguo la ricerca assieme ad Otacon. Ci risentiamo quando avremo nuovi sviluppi.
Naomi spense il codec e si rivolse a Snake.
- Ok, giriamo un po’ qua intorno e cerchiamo qualcosa di interessante... mh... strano che ci sia così poca sorveglianza...
Aggiunse guardandosi intorno e sbirciando nei corridoi.
- E’ vero... ora che ci penso gli unici soldati che abbiamo visto erano quelli sul tetto.
Concluse Snake.
- Comunque guardiamo lo stesso nelle stanza, ho il brutto presentimento che tutto questo sia solo una montatura...
- Una montatura? Non capisco che intendi...
- Bah, spero di sbagliarmi, altrimenti avremo fatto tutta questa strada per niente...
- Ah-ha... credo di capire anch’io...
I due si mossero simultaneamente, uno da un lato e l’altra verso il corridoio diametralmente opposto. Snake si voltò a guardarla.
- Naomi... dove diavolo vai?
- Se facciamo tutto insieme finiremo di perlustrare dopodomani! Non abbiamo la vita intera! Quindi ci divideremo e cercheremo da soli, ognuno per conto proprio.
- Ma potrebbe essere pericoloso!!!
- Ma la vuoi smettere con questo “pericoloso”? Con chi credi di avere a che fare, una pivellina?
- Attenta Naomi!
Un soldato, l’unico nei paraggi, probabilmente, stava raggiungendo Naomi di corsa a fucile spianato.
- Stà fermo dove sei, Snake, ti faccio vedere con chi hai a che fare...
Appena il soldato le fu abbastanza vicino, Naomi si sbilanciò indietro, tanto che sembrava stesse cadendo. Solo che mentre era a mezz’aria e puntava il braccio per terra sferrò un calcio all’altezza del fianco dell’uomo, che cadde sbattendo al muro dietro di lui. Dopodichè si rialzò e puntò un piede sullo stomaco del malcapitato, che la guardava con occhi carichi di terrore, scendendo poi con la gamba fino a pestare con forza i suoi genitali. L’uomo svenne sul colpo. Naomi si voltò verso Snake con sguardo di sufficienza sistemandosi i capelli.
- Bè? Convinto?
Snake annuì senza proferire parola. Poi si separarono, prendendo ognuno una direzione diversa. In effetti, aveva avuto ragione Snake. Tutto deserto, nessun ufficiale, anzi nessuna persona nel raggio di metri. Gli stessi uffici e le stesse stanze sembravano abbandonati, oltre che in condizioni disastrose. Snake stava camminando già da un po’, quando trovò una stanza blindata. L’unica in tutto lo stabilimento, pensò, che fosse chiusa a chiave. Contattò immediatamente Otacon.
- Otacon, mi serve una mano.
- Dimmi tutto.
- Senti, questo posto è COMPLETAMENTE deserto. Ormai sono quasi certo che questo posto sia solo una copertura, ma c’è una cosa che non mi convince: poco distante dalle camerate per gli armamenti, ovviamente vuote, c’è una stanza blindata chiusa. Devi assolutamente sbloccare la porta.
- Si, ma non ho ancora finito con la ricerca per Naomi!
- La ricerca può aspettare, Otacon! Sblocca quella serratura.
- Bè, è questione di secondi... aspetta un attimo... ok, fatto. Prova ad aprire.
Snake spinse il pesante portone di metallo.
- Perfetto, si apre.
- Ok Snake. Ci risentiamo più tardi!
Lui non si prese neanche la briga di rispondere al saluto, ed entrò nella stanza. Era tutto tremendamente buio, non capiva niente. Sentì dei passi veloci dietro di lui e si voltò all’erta. Niente di preoccupante, era Naomi che lo aveva raggiunto.
- Snake, ho guardato in giro, dovunque, non c’è anima viva! Neanche cadaveri o roba del genere, sembra che qui non ci sia nessuno da molto tempo! Ho l’impressione che tu abbia ragione, è tutta una...
In quel momento si accesero le luci in tutta la stanza. Completamente vuota, eccezion fatta per uno striscione colorato appeso al soffitto: “Oooops... scherzetto!!!”. Sul muro davanti a loro si aprì una specie di finestrella dalla quale uscì un monitor, che si accese. Dall’altra parte dello schermo, Ocelot.
- Piaciuto lo scherzo, Snake?
- Ocelot...
Disse Snake tra i denti mentre stringeva i pugni più forte che poteva.
- Bè, si. Io. Mi sono preso la briga di organizzarti questa piccola burla, così, per ridere un po’ insieme. Non trovi che sia molto divertente?
- No.
- Quanto sei cattivo! E dire che ci ho messo tanta fatica per organizzare tutto! Avete perso molto tempo prezioso, sapete? E l’ultimatum scade esattamente fra... dodici ore e trentasette minuti. Vuoi sapere anche i secondi?
Continuò l’uomo trattenendo a stento le risate.
- Di che ultimatum stai parlando?
- Ma come, non ne sai niente? Oh, ma che peccato... dieci minuti fa il governo degli Stati Uniti è stato contattato, e abbiamo dato il nostro bell’ultimatum... se entro l’ora stabilita non ci verranno consegnati dieci miliardi di dollari, ovviamente in contanti, il piccolo, caro presidente mo-ri-rà.
- Dieci miliardi? Ma stai scherzando?
- Mai stato più serio in vita mia!
- Ocelot, io so delle cose...
- Ma dai?
- So che il governo degli Stati Uniti vi finanzia.
Ocelot ingoiò in silenzio.
- Bene, allora sai davvero delle cose...
- L’ultimatum... come potrà funzionare una minaccia se sono proprio loro che vi finanziano?
- Questo non lo sai? Allora non sai niente neanche sul presidente... né, ovviamente, su Roy...
- Sul presidente? Cosa dovrei sapere? Su quale Roy?
- Entrambi.
Poi lo schermo fu di nuovo nero. Naomi era rimasta in silenzio, fino a quel momento.
- Ma chi diavolo...
Sussurrò. Snake si girò.
- Usciamo di qui e torniamo alla base.
Aveva tizzoni ardenti negli occhi. Doveva essere parecchio incazzato.

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