Genere: Romantico/Azione
Pairing: NaomiXSnake
Rating: PG13
AVVISI: Niente da segnalare.
- La vita di Snake, in Alaska, è tornata quella di prima. Vive in pace, fino a quando non trova una vecchia conoscenza svenuta fuori dalla sua porta. E' Naomi Hunter, che riporterà il nostro eroe in un'avventura intrigante.
Commento dell'autrice: Di questa fanfiction sono molto fiera, perché sono riuscita (con grande sforzo e confondendomi anche, qualche volta) a creare proprio quello che avevo in mente: una storia principalmente di mistero ed azione (soprattutto di mistero) in cui i momenti di introspezione dei personaggi e quelli romantici fossero bene integrati, e fungessero da presa d'aria fra una complicazione e l'altra. Ho prestato attenzione a tutto, in questa fanfiction. E' stato complicato scriverla, ma ne sono così soddisfatta... penso sia abbastanza come premio ^_^
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Signor Presidente
9° capitolo
Giornata libera


Tutto sommato era una bella giornata. Rara per quel periodo ed in quel posto. Il sole batteva, pur non essendo particolarmente caldo, il cielo era limpido e la neve era perfettamente bianca. Poco lontano una specie di accampamento di tende, alcuni furgoncini e uomini in uniforme. Snake stava sdraiato su un tappeto che aveva steso per terra. Era troppo lontano da casa sua per poterci ritornare, ma Dio solo sa quanto avrebbe voluto. In fondo non sarebbe stato neanche tanto difficile raggiungerla se l’esercito gli avesse prestato un mezzo. Che so, un furgoncino... o anche una semplice macchina, non era importante. Aprì gli occhi e venne abbagliato dal sole, ed il raggio sembrò anche schiarirgli i pensieri in testa, perché il un singolo momento si ricordò dei suoi cani.
- Merda...
Disse alzandosi in piedi. Eh, già. Erano tre giorni che stava via. sicuramente si erano sbafati tutto il cibo nella prima mezza giornata e molto probabilmente adesso erano a corto. Senza parlare dell’acqua. E senza neanche minimamente accennare allo stato in cui doveva essere la casa. Senza nemmeno pensarci andò da Campbell, che era ancora nella stanza dove si erano riuniti.
- Colonnello?
- Si, Snake...
Disse Campbell alzando lo sguardo.
- Ascolti una cosa... non è che mi presterebbe un mezzo di trasporto? Voglio tornare a casa, sa i cani... ah, ma le giuro che sarò di ritorno stasera, è una promessa, c’è Naomi e... colonnello?
Campbell stava sorridendo già da un po’, divertito dalla buffa espressione innocente del viso di Snake.
- Si, si, ok... prendi pure la macchina di Nastasha, tanto lei non la usa... ah, no...
Campbell si ricordò in quel momento che Nastasha era andata da Ocelot, quindi la sua macchina non poteva essere ancora lì. Snake lo guardava con un’espressione interrogativa.
- No, fai così, prendi una delle macchine dell’esercito, ok?
Snake annuì, ringraziò ed uscì. Di corsa raggiunse il garage improvvisato delle macchine militari e scelse la meno distrutta. Incredibili le condizioni disastrose di quelle macchine. Provò a mettere in moto, ma la macchina partì solo dopo dieci minuti di capricci. Con un’espressione soddisfatta sul volto cominciò a dare gas, e la macchina avanzò di qualche metro.
- Snake! Dove vai?
Lui frenò e si voltò, osservando Naomi che correva.
- Vado a casa.
Lei sembrò spaventata.
- Te ne vai via?
Lui capì cosa stava pensando e si affrettò a rassicurarla.
- No, no... torno stasera, voglio solo andare a vedere le condizioni del mio appartamento, tutto qui...
I lineamenti del viso di Naomi si raddolcirono, e poi arrossì.
- Senti... posso... venire con te?
- Uh? Ma certo, c’è bisogno di fare quella faccia imbarazzata?
Le aprì la portiera e lei corse verso la macchina.
- Ma che catorcio ti sei preso...
Osservò salendo e chiudendo la portiera.
- Era la meno catorcia fra tutte quelle che c’erano, te lo assicuro...
Naomi rise e poi Snake rimise in moto. Fecero un paio di metri con la macchina, quando sentirono delle urla provenienti da dietro.
- Snake! Fermati!!!
Era Mei Ling.
- Snake, non ti azzardare a fermarti... Snake!
Tanto lui si era GIA’ fermato...
- Si, Mei Ling?
- Dove state andando?
- A casa mia, torneremo stasera.
La ragazza arrossì.
- Cosa??? Tu e lei a casa tua soli??? Non se ne parla, voglio venire con voi!!!
Naomi spalancò gli occhi.
- SEI PAZZA??? Và a giocare con le bambole!
- Io non gioco con le bambole!
- I bimbi piccoli a quest’ora dovrebbero essere a letto per il riposino pomeridiano!
- Non sono una bambina, lo vuoi capire?
- Lo capirò quando la smetterai di comportarti come tale! Vuoi cominciare a vivere una vita tua lasciando che gli altri vivano la propria?
- Non lascerò che Snake viva la sua vita con una come te!
- Perché, una come me ha qualcosa di diverso dagli altri?
- ADESSO BASTA!!!
Tuonò Snake.
- Mi sono stufato di sentire voi due che litigate come pazze dalla mattina alla sera! Si fa come dico io! Mei Ling, sali dietro.
La ragazza sorrise trionfante. Naomi prima guardò Snake e poi si voltò a guardare il paesaggio arrabbiata. L’aveva lasciata vincere a quella poppante capricciosa... Naomi si ritrovò a chiedersi se Snake non provasse un “affetto speciale” per Mei Ling. Maledetta gelosia... Lentamente, la macchina si diresse verso la casa di Snake, dove i tre avrebbero passato tutto il pomeriggio.
*

Il rumore dei cani che abbaiavano si sentiva già ad una decina di metri di distanza. Ecco provata la storia secondo la quale i cani sentono l’arrivo del loro padrone molto prima che lui sia effettivamente arrivato. Snake aprì la porta e venne letteralmente sommerso da una marea di zampe e lingue che si confondevano. Cinquanta cani... TUTTI IN CASA! Va bene avere una casa grande, ma...
- Snake, che puzza!
Appunto. Era stata Mei Ling a parlare, che adesso si tappava il naso con una mano. Naomi entrò in casa proprio in quel momento.
- Ehi, la bimba ha ragione, c’è un fetore insopportabile... ma hai insegnato la buona educazione ai tuoi cani?
- Io non sono una bimba!!!
Ci mancava soltanto che ricominciassero a litigare...
- Scusate, voi due, invece di litigare potreste darmi una mano?
Snake era ancora sommerso dagli husky.
- Io... ho paura...
Disse Mei Ling nascondendosi dietro le spalle di Naomi. Lei alzò un sopracciglio in segno di disappunto, poi portò la mano alla bocca e fischiò forte.
- Forza belli, a cuccia!
Immediatamente i cani si andarono a mettere in riga a fondo stanza lasciando libero Snake, che si alzò in piedi fissando Naomi stupito.
- Ma come...?
- L’anno scorso mentre tu eri in missione li ho tenuti io...
- Davvero?
Disse Mei Ling.
- E ti hanno ubbidito?
- Ovvio. È bastato diventare simpatica...
Uno dei cani abbaiò, presto seguito da molti altri suoi compagni. Snake si picchiò la fronte con una mano.
- Ah, già...
Andò a controllare quanto di commestibile fosse rimasto nelle loro ciotole, ed ovviamente non trovò nulla: come previsto, i cani avevano polverizzato la qualsiasi. Diede loro da mangiare e si recò nell’altra stanza, dove le due donne stavano esaminando le lenzuola del letto di Snake sporche di sostanze che non volevano assolutamente identificare. I cani finirono velocemente di mangiare.
- Snake, ho un’idea!
Disse Mei Ling.
- Visto che non è ancora ora di pranzo, sistemiamo un po’ la casa!
Naomi sbuffò annoiata.
- Avanti, dovremo pure occupare in qualche modo il pomeriggio!
Snake ci pensò un attimo.
- Ok, lasciami solo portare fuori i cani...
Era la seconda volta in quella giornata che la dava vinta a Mei Ling. Sperò solo che Naomi non fosse gelosa quanto lui lo era stato in mattinata. Legò i cani ad un collare unico e li portò nel garage accanto casa sua. Non gli piaceva tenerli lì, era un luogo sì ampio, ma anche buio, e l’aria era pesante... ma non potevano certo pulire casa con una cinquantina di animali che vorticavano loro intorno! Tornò in casa giusto in tempo per assistere all’atto finale di una litigata che doveva essere stata epica fra Naomi e Mei Ling. La ragazza stava precipitandosi imbestialita verso la porta, se non che lui era proprio in mezzo all’obbiettivo, e finì travolto, cadendo per terra con la cinesina addosso. Naomi arrivò attirata dal rumore, e le immagini che vide erano abbastanza compromettenti. Perfetto, pensò ironicamente Snake.
- Ah... capisco...
La donna girò i tacchi e si diresse verso la cucina, prese un sacchetto e cominciò a raccogliere escrementi di cane da terra con la palettina. Mei Ling arrossì e si alzò, aiutando poi anche Snake a rimettersi in piedi.
- Credo si sia arrabbiata...
Cominciò a dire.
- Non devi preoccuparti...
La rassicurò lui.
- Ultimamente ha i nervi a fior di pelle e si arrabbia spesso... però poi torna normale.
Mei Ling guardò la direzione in cui Naomi era sparita, dopodiché si dedicò nuovamente a Snake.
- S-Snake...
- Si?
Disse lui con naturalezza fermandosi prima di andare in cucina per parlare con Naomi.
- A-Ascoltami...
- Mh. Perché balbetti così?
Accidenti, così rendeva tutto più difficile.
- S-Senti, se... se io ti proibisco... cioè, proibisco... se preferirei che tu non stessi con Naomi non è perché non mi piace... cioè, non mi piace, ma non è SOLO per questo...
Lui la guardava incuriosito con le sopracciglia alzate.
- Dove vuoi arrivare, Mei Ling?
- E-Ehm... io...
Si avvicinò a lui titubante, gli prese le mani tra le sue e poi, guardandolo imbarazzata lo baciò. Snake era così stupito che neanche pensò a separarsi da lei. Naomi arrivò in quel momento, in cerca di aiuto.
- Senti Snake, mi serve un altro sacchet...
Si interruppe di colpo. Se la scena di prima era stata un po’ compromettente, quella che le si parava davanti era un certezza. Lasciò cadere la palettina per terra e poi assunse uno sguardo triste ed arrabbiato insieme.
- Complimenti, bella presa in giro.
Sentenziò. Mei Ling si accorse di lei solo in quel momento, si separò da Snake e guardò per terra imbarazzata. Naomi fissò con disprezzo i due.
- Potevate avere la delicatezza di non farmi venire con voi se volevate procedere con le vostre effusioni.
Un ultimo sguardo, carico d’odio, a Snake, poi prese la giacca ed uscì senza pronunciare più una parola. Snake guardò Mei Ling sconvolto.
- Cosa...?
La ragazza abbassò lo sguardo imbarazzata. Lui continuava a fissarla.
- Mei Ling, cosa ti è saltato in mente?
Stava cominciando ad alzare la voce, mentre lei non riusciva a fare altro che fissare il pavimento.
- MEI LING, MA SEI IMPAZZITA, ACCIDENTI A TE!?!?
Snake era in uno stato confusionale assoluto. Girava attorno alla stanza ed attorno alla ragazza in cerca di cosa...? Boh, solo lui lo sapeva. Forse voleva prendere il giaccone per uscire ad inseguirla, ma non sembrava molto convinto. Nel frattempo continuava a ripetere frasi sconnesse. Mei Ling, ovviamente, fissava ancora il pavimento senza parlare. Si torturava un lembo del maglione con due dita.
- Mei Ling, cosa diavolo hai fatto??? Davanti a Naomi! Non posso credere che ci abbia visti!!! Adesso sarà furiosa, come potrò fare??? Accidenti, dopo che questa notte le cose sembravano essersi aggiustate definitivamente!
La cinesina arrossì. Improvvisamente, Snake si bloccò, voltandosi a fissare Mei Ling terrorizzato.
- Aspetta un momento... perché l’hai fatto?
La ragazza alzò finalmente lo sguardo. Sconvolta più che stupita: ma era veramente stupido o faceva finta? Si mise una mano sul fianco guardandolo negli occhi con disapprovazione.
- Sentiamo, secondo te perché avrei dovuto baciarti?
Snake continuava a guardarla con quegli occhi terrorizzati: sicuramente aveva capito anche lui, ma non osava dirlo.
- E’ perché sono innamorata di te, STUPIDO!!!
Strinse i pugni e cercò di superarlo per andare da qualche parte, che so, a chiudersi in bagno per cercare di calmare il batticuore. Snake, però, rimaneva immobile, facendo scudo col proprio corpo davanti al passaggio.
- Ferma dove sei.
Lei si fermò immediatamente, tenendo lo sguardo per terra. Snake pensò che aveva due GROSSI problemi da risolvere. Il primo ce l’aveva adesso davanti agli occhi, e gli conveniva risolverlo subito; anche perché se avesse aspettato sarebbe incorso nelle ire dell’altro problema, che invece vagava fuori da casa sua in un luogo imprecisato.
- Mei Ling, comprenderai bene che fra noi non potrebbe mai funzionare.
Lei lo guardò, tristezza impaurita negli occhi.
- P-Perché?
- Mei Ling...
- No, dico sul serio: perché? Forse è per via della nostra differenza d’età? O forse...
Snake aveva già intuito.
- Forse per quella donna?
L’uomo le prese le spalle, per costringerla a fissarlo negli occhi, ed assunse uno sguardo serio.
- No, non è per lei e non è per la differenza di età, Mei Ling... non sei più una bambina, malgrado quello che Naomi possa dire, perciò ti tratterò da adulta. Per “stare” con una persona, purtroppo, non basta “volerle bene”.
- Non ti piaccio fisicamente?
Lui sospirò, togliendole le mani dalle spalle mentre gli occhi della ragazza si riempivano di lacrime.
- Perché ti ostini a non capire? Io ti voglio molto bene, ma... non basta. Purtroppo non sono innamorato di te...
Seguì una lunga pausa silenziosa.
- Ora... immagino che tu voglia restare da sola...
Snake si voltò, prese la giacca e finalmente uscì. Rifiutata. Per la prima volta nella sua vita, anche se effettivamente altre occasioni non ce n’erano state, Mei Ling era stata rifiutata da un uomo. E dire che credeva di essere una ragazza piacevole ed amabile! Si asciugò le lacrime in fretta. Era inutile stare lì a piangersi addosso. Il problema non era il suo fisico, il suo comportamento, o il suo carattere. Lui non l’avrebbe amata comunque...
*

Non poteva ancora crederci. Come avevano potuto baciarsi in quella maniera davanti a lei? Come aveva potuto Snake permettere a quella ragazzina di baciarlo? Oppure, cosa ancora peggiore, era stato lui a baciare lei? Questo, probabilmente, non lo avrebbe saputo mai, anche perché, fortunatamente per i suoi nervi, non aveva visto tutto il bacio. Allora la sua gelosia aveva avuto ragione, quella mattina, ed anche a casa di Snake: lui provava qualcosa per quella cinesina infantile! Non era innamorato di lei... d’altronde, cosa pretendeva? Con lui si era comportata male più d’una volta... senza contare che l’aveva trascinato dentro questa storia indipendentemente dalla sua volontà. Era normale che lui non la amasse... si, ma allora perché? Perché si era fatto baciare sotto l’albero e perché l’aveva baciata mentre era in cella? Ricacciò indietro le lacrime e si fermò. Dov’era? Boh. I paesaggi in Alaska erano tutti uguali ai suoi occhi... probabilmente si era persa. Qualcuno sarebbe andata a cercarla? Non certo Snake, occupato com’era con la ragazzina... sentì la rabbia crescerle dentro e cercò di calmarsi. Si guardò meglio intorno. Malgrado la giacca, stava cominciando a sentire freddo, là fuori, e voleva cercare un riparo. Aveva anche fame...merda, quei due potevano baciarsi almeno dopo pranzo! Ma che cosa stava pensando? Doveva essere completamente fuori di testa... notò una piccola baracca un po’ distante. A giudicare dalle condizioni e dalle finestre rotte doveva essere abbandonata, ma almeno era un tetto sulla testa. Si diresse verso la casa e ci entrò dentro poco convinta. Guardò le finestre: entrava freddo. Guardò il tetto: se avesse nevicato sarebbe entrato tutto. Guardò il camino: era così bagnato che non avrebbe preso fuoco nemmeno irrorato di benzina. Guardò le pareti di legno: marce. Regnava un fetore insopportabile là dentro. Pochi secondi e decise: uscì dalla catapecchia e si diresse altrove. Proprio mentre cercava una casa o un villaggio nelle vicinanze, o un telefono anche isolato, per chiamare Campbell e farsi venire immediatamente a prendere, vide una sagoma in lontananza. In un primo momento pensò di chiedere aiuto, ma accortasi di CHI era – ovviamente Snake – cambiò idea, dirigendosi dalla parte completamente opposta a grandi falcate.
- Naomi, fermati!!!
Urlò lui cercando di ottenere qualcosa. Lei, ovviamente, non lo degnò neanche di uno sguardo.
- Cerca di lasciarmi in pace! E corri dalla cinesina, invece di venirmi dietro!
Lui per contro si mise ad urlare più forte.
- VUOI PER FAVORE LASCIARMI IL TEMPO DI SPIEGARE???
Naomi si voltò fermandosi, e lui la raggiunse.
- NO! Non voglio lasciarti il tempo di spiegare, e questo perché qualsiasi cosa mi dirai NON TI VOGLIO PIU’ VEDERE!!! (^_^ Boys&Girls docet^_^ NdLisa)
- Avanti Naomi! Oggi la tua isteria è anche peggiore degli altri giorni!
Gli puntò un dito sullo sterno con forza, facendogli quasi male.
- Azzardati a dire un’altra volta che sono isterica e ti ammazzo.
No. Non era isterica. Né semplicemente arrabbiata, quella volta. Era accecata dalla gelosia. Gelosa in maniera quasi esagerata. Lui la fermò mettendole le mani sulle spalle.
- Non mi importa se non mi vorrai più vedere. Non ti lascerò andare senza prima avere chiarito le cose con te! Non mi va di farti andare via con quest’opinione terribile che hai di me! Quindi ascoltami.
Lo guardò con rabbia un’ultima volta. Poi si lasciò cadere per terra, seduta.
- Va bene. Parla.
Disse sbuffando. Lui si sedette di fronte a lei sollevato.
- E’ stata Mei Ling a baciarmi.
Naomi si stava alzando. Si sarebbe alzata. Perché cavolo gli stava specificando questa cosa assurda? Non era questo quello che voleva sapere!
- Non ho finito.
Continuò lui bloccandola con il semplice sguardo.
- Mi ha baciato... mi ha detto che si è innamorata di me...
Naomi gli sferrò un cazzotto potente all’altezza dello stomaco.
- MA SEI STUPIDO??? (Grande Asuka...^_^ NdLisa) NON MI INTERESSANO QUESTE COSE!!! DEVI SOLO DIRMI CHE NON LA RICAMBI!!!
Aveva le lacrime agli occhi, avrebbe retto solo per poco. Anzi, nemmeno per quel poco, perché due lacrime calde cominciarono subito a rigarle le guance, aprendo la strada alle altre.
- Lasciami finire di parlare...
Disse lui quasi esausto.
- Le ho spiegato che fra noi non potrebbe funzionare perché non la amo.
Silenzio.
- Tutto qui?
Chiese lei sbarrando gli occhi.
- Si. Non le ho detto altro.
- Bene, allora hai concluso.
- Esatto, poi sono venuto a cercarti.
Naomi piantò una mano per terra, decisa ad alzarsi ed andarsene, visto che lui non aveva altro da dirle. Lui la fermò, inchiodandole al suolo il polso.
- Ho finito di parlare con Mei Ling... ma ho appena cominciato a parlare con te.
Naomi si rimise seduta senza opporre resistenza, restando in religioso silenzio.
- Naomi... non sopporto più di litigare con te per ogni più piccola stupidaggine...
In un primo momento fu tentata di rispondergli, per litigare di nuovo. Ma poi lasciò perdere.
- Non ne posso davvero più. Una volta per un motivo, l’altra volta per un altro... non lo capisci che così soffriamo inutilmente? Non sarebbe meglio capire cosa proviamo l’uno per l’altra e cercare di essere sinceri con sé stessi, almeno per una volta? Io mi sentirei molto meglio... anche tu, credo.
Lei abbassò gli occhi.
- E allora, cosa proponi di fare?
Snake inspirò profondamente.
- Bè, credo che qui sia necessaria una dichiarazione come si deve...
Lei alzò lo sguardo arrossendo.
- Naomi: mi sono innamorato di te.
La donna mise le mani a terra facendosi forza per non cadere all’indietro. Le aveva dette... aveva pronunciato quelle parole che lei attendeva da quando l’aveva rivisto, finalmente adesso si era dichiarato! Non ebbe la forza di aprire bocca: semplicemente, con uno slancio in avanti, gli gettò le braccia al collo e lo strinse forte. Lui le pose le mani sui fianchi.
- Si, ma così non vale... tu non mi hai detto niente...
Naomi lo strinse un po’ di più. E gli sussurrò all’orecchio le due parole che voleva sentire.
*

- Bene, siete tornati!
Una Mei Ling dal sorriso smagliante li aspettava sulla soglia della porta. Naomi la guardava stranamente, ed anche Snake non sembrava particolarmente convinto dal comportamento della cinesina. Ma continuarono comunque a camminare verso casa.
- Bè? Che c’è?
Riprese la ragazza notando gli strani sguardi dei due.
- Vi ho fatto una sorpresa.
Incredibile. Il profumo di lavanda si sentiva prima ancora di entrare in casa. Snake rimise piede nel suo appartamento, quasi senza riconoscerlo. L’ordine e la pulizia regnavano sovrani. Il letto rifatto, il bagno splendente, la scrivania senza più un singolo foglio che potesse fare intuire lo stato confusionale in cui era stata lasciata, le ciotole dei cani piene e le cucce riordinate in attesa dei loro inquilini.
- Mei Ling...
Naomi fu la prima a parlare.
- Deve essere stato un lavoro massacrante per te sola...
- Non particolarmente.
Rispose lei con prontezza sorridente.
- E poi ero ben motivata...
Quell’ultima frase non le piaceva. Si voltò a guardarla con gli occhi spalancati, subito seguita da Snake.
- ... così Snake si renderà conto del grande errore che ha fatto e tornerà da me!
Successe l’inferno in pochi secondi. Naomi si avventò su Mei Ling tirandole i capelli.
- E quando mai Snake sarebbe stato con te???
- Lasciami isterica!!! Mi fai male!!!
- Chi è l’isterica? Non parlare di cose di cui non capisci il significato, bimba!
- Non sono una bimba!
- Smettila di fare i capricci!
- E tu smettila di tirarmi i capelli!!!
Snake si picchiò la fronte con una mano: non era cambiato niente... Poi guardò le due azzuffarsi come cuccioli per terra. In fondo, era meglio così. Si girò e le lasciò al loro destino, per andarsi a preparare un panino (GRANDIOSO PETS DOCET!!! NdLisa).
*

Ore quattro del pomeriggio. Il sole splendeva alto e caldo nel cielo limpido. Non una traccia di nuvola, niente. Solo azzurro. Davanti al garage, circondate dai cani, tre sedie a sdraio con delle persone sopra.
- Snake, per favore, mi passi il succo d’ananas?
L’uomo al centro gettò la mano dietro la schiena e prese la bottiglia contenente ciò che la ragazza cinese aveva chiesto; poi ritornò a sonnecchiare, mentre Naomi, alla sua sinistra, prendeva in giro Mei Ling per il tono di voce gentile e melenso con il quale aveva parlato. Era già un’ora, ovvero da quando avevano finito di pranzare, che stavano lì sdraiati al sole nell’ozio più assoluto, disturbato solo da qualche verso dei cani che attorno a loro continuavano a giocare con energie illimitate. Era un paradiso. Proprio perché paradiso destinato a non durare abbastanza. Dentro l’orecchio di Snake il codec strillò con tutta la sua potenza. L’uomo, preso alla sprovvista, si svegliò di scatto e premette il pulsante in corrispondenza del suo indice destro e si schiarì la voce.
- Ehm... pronto?
- Snake? Sono Campbell. C’è un’emergenza.
- Un’emergenza?
Disse Snake alzandosi in piedi, subito seguito dalle due donne ai suoi lati.
- Che tipo di emergenza?
- Ehm...
Campbell sembrava insicuro.
- Snake, non posso parlartene così. Tornate subito alla base, per favore...
Snake rispose affermativamente, avvertì le due e poi in macchina partirono alla volta della loro sede. Era l’inizio. Ma ancora loro non lo sapevano.
*

Una donna bionda legata ad una sedia cercava invano di liberarsi.
- Che tu sia dannato, Ocelot!
- Speriamo di essere insieme, all’inferno, mi sei molto simpatica, Nastasha...
- Snake e gli altri arriveranno a salvarmi! Cosa credi?
- Cosa credo io? Oh... non importa... cosa pensa il nostro presidente?
Un uomo alto si alzò. La sua ombra minacciosa si stagliava proprio di fronte alla donna. La guardò per un attimo freddamente. Poi, si rivolse ad Ocelot.
- Andiamo via.

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