Genere: Romantico/Azione
Pairing: NaomiXSnake
Rating: PG13
AVVISI: Niente da segnalare.
- La vita di Snake, in Alaska, è tornata quella di prima. Vive in pace, fino a quando non trova una vecchia conoscenza svenuta fuori dalla sua porta. E' Naomi Hunter, che riporterà il nostro eroe in un'avventura intrigante.
Commento dell'autrice: Di questa fanfiction sono molto fiera, perché sono riuscita (con grande sforzo e confondendomi anche, qualche volta) a creare proprio quello che avevo in mente: una storia principalmente di mistero ed azione (soprattutto di mistero) in cui i momenti di introspezione dei personaggi e quelli romantici fossero bene integrati, e fungessero da presa d'aria fra una complicazione e l'altra. Ho prestato attenzione a tutto, in questa fanfiction. E' stato complicato scriverla, ma ne sono così soddisfatta... penso sia abbastanza come premio ^_^
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Signor Presidente…
8° capitolo
Dico, non dico...


- Sa che le dico? Mi sono rotto le palle di entrare in cose di cui non so nulla!
Snake aveva gettato la fascia che di solito metteva alla base dei capelli per terra, tra lo stupore dei presenti. Campbell lo guardava impassibile.
- Ocelot mi ha preso per il culo in una maniera assurda! Ero così umiliato che... neanche io so cosa le avrei fatto se l’avessi avuta sotto mano!
Si voltò a guardare Naomi, che lo fissava preoccupata, con sguardo supplichevole di calmarsi. Chiuse gli occhi per ignorarla, poi rivolse la sua attenzione di nuovo verso il colonnello.
- Mi vuole dire cosa sta succedendo? Perché Ocelot mi ha detto che non so niente sul presidente? Cosa c’è da sapere? E su di lei ed il ministro dell’economia? Su voi due che c’è da nascondere?
Campbell riprese il controllo ed aprì bocca per la prima volta quella sera.
- Fai molte domande per essere una guardia del corpo...
Snake si avvicinò a lui infuriato.
- SENTA LEI!!!
- Snake, calmati!
Intervenne Nastasha.
- Perché? Perché dovrei calmarmi? Io non voglio più avere a che fare con questa storia.
- Sei liberissimo di andartene.
Disse il colonnello simulando indifferenza, ma il sudore sulla fronte lo tradiva.
- Certo che lo sono! E con me viene via anche Naomi.
Lei sembrò risvegliarsi in quel momento.
- Cosa?
Disse debolmente.
- Bè, non ti aspetterai che ti lasci qui in balia di... di quest’uomo!
- Snake, cerca di calmarti...
Riprese la donna.
- No, non mi calmo.
Si rivolse nuovamente a Campbell.
- Allora, le ipotesi sono due: o lei mi dice TUTTO quello che c’è da sapere su questa missione o io e Naomi ce ne andiamo e la piantiamo in asso.
Silenzio per qualche secondo. Poi Campbell inspirò, riaprì gli occhi e gli passò accanto.
- Devi capire che non ti è dato sapere tutto. Tu lavori alle nostre dipendenze, volente o nolente, che ti piaccia o no. Avrai bisogno di riflettere su questo stanotte.
Poi uscì dalla tenda e chiamò un uomo in uniforme.
- Faccia rinchiudere Snake in cella, stanotte, e stia attento che nessuno si avvicini.
Tutti spalancarono gli occhi. Mei Ling accennò ad un verso stupito.
- Faccio conto su di lei. Ora...
Si voltò verso gli altri presenti nella stanza.
- Andiamo via. Tutti quanti. E che nessuno si azzardi ad avvicinarsi a lui, stanotte.
Nastasha, Otacon e Mei Ling se ne andarono senza discutere gli ordini, per quanto gli dispiacesse. Naomi aspettò un attimo, poi uscì anche lei. Snake rimase in piedi nel centro della stanza, immobile e con lo sguardo fisso, incapace di intendere e di volere, né di proferire parola alcuna. Pochi minuti dopo, un ufficiale lo raggiunse e lo portò in una piccola cella situata sul retro di uno dei camioncini posteggiati vicino alla base.
*

Snake stava buttato sullo sgabellino, l’unico, della cella da più di cinque ore. Doveva essere più o meno mezzanotte, ma sentiva di stare perdendo la cognizione del tempo. Ancora un’ora là dentro e non avrebbe più capito nemmeno se fosse passato un giorno o un mese. Si guardava le mani ma non è che riuscisse a vederne molto con l’oscurità profonda che circondava non solo il suo corpo, ma tutto in quella cella. Oltretutto non c’erano neanche rumori, o suoni di alcun tipo. Non sentiva nulla. A parte i versi del suo stomaco che reclamavano con forza cibo. I primi rumori lì sentì un’ora dopo circa. Sentì un rumore di chiavi e poi la sua cella che si apriva. Un raggio di luce della luna gli colpì gli occhi, abbagliandolo per qualche secondo, per questo non riuscì a distinguere la snella sagoma che gli si avvicinava. Naomi accese una piccola lanterna e si sedette per terra accanto a lui, appoggiandosi al muro. Lui parlò solo dopo averla riconosciuta.
- Naomi... che ci fai qui?
Lei agì senza parlare, tirando fuori un panino ed un’arancia e porgendogliele sorridente.
- Ho pensato che avessi fame...
Lui la guardò con scetticismo addentando il panino. Buono... col tonno...
- Ignori gli ordini di Campbell?
- Tzè... quello non me la racconta giusta... e poi, per me sono più importanti le mie guardie del corpo...
Lo guardò ancora sorridente. Lui non potè fare a meno di ricambiare.
- Snake, stavo pensando... se vuoi... possiamo andare via...
Snake la guardò senza parole, deglutendo a forza l’ultimo pezzo di panino.
- Bè, si... infondo non ci importa niente di tutti questi... che lo trovino da soli il rapitore e liberino da soli il presidente... possiamo andare via... a vivere... per esempio a casa tua...
Il rossore lieve sulle sue guance tradiva l’imbarazzo. Lui abbassò lo sguardo pensieroso.
- Naomi, sai che ti seguirò ovunque andrai. Se deciderai di tornare a casa torneremo insieme. Ma... ho un favore da chiederti... ormai è una questione personale... Ocelot mi ha umiliato, non posso lasciargliela passare liscia... ti prego... voglio andare fino in fondo con questa storia. Ma non lo farò se tu non rimani al mio fianco.
Naomi lo guardò un attimo.
- Ok. Ho deciso.
- Cosa?
- Rimaniamo qui, arriviamo a capo di questa situazione, la risolviamo e poi torniamo a casa.
Lui sorrise.
- Bene. Grazie...
- Di niente... eh, cosa mi tocca fare per i miei dipendenti...
Risero un po’, a bassa voce, per evitare di svegliare la guardia fuori. Poi Snake si guardò intorno e scese dallo sgabello, sedendosi per terra accanto alla donna.
- La situazione è simile...
Lei si voltò nuovamente a guardarlo incuriosita.
- Simile a quando?
- DAI! Non dirmi che non ricordi!!!
Naomi scosse la testa stranita.
- Uffa... a quando ci siamo riappacificati sotto l’albero all’inizio della fanfic...
Naomi ci riflettè su un po’ di tempo.
- Ah! Si! Ricordo!!! Quella volta...
Poi arrossì, senza nemmeno terminare la frase. Si era ricordata che quel giorno l’aveva baciato. Snake la guardò sorridendo lievemente.
- In effetti manca qualcosa per ricreare quel giorno...
Le mise una mano sulla guancia e la baciò dolcemente, per molti minuti. Quando le loro labbra si separarono non ci furono altri imbarazzi. Lei gli sorrise guardandolo dal basso, poi gli diede un buffetto sulla fronte ed uscì, augurandogli la buona notte. E lo fu davvero; nonostante la durezza del sottile materasso, Snake dormì un sonno tranquillissimo.
*

- Allora, Snake... stanotte hai riflettuto?
- Ho dormito, più che altro...
Campbell cercò di ignorare la presa in giro.
- Hai deciso cosa fare?
- Sono una guardia del corpo, non decido... prendo ordini.
Il colonnello continuò con la sua politica del “non ti curar di loro ma guarda e passa”, ed accennò ad un sorriso ironico.
- Mi sembra una situazione comoda...
Snake si sistemò meglio sulla sedia.
- A dire la verità è un po’ dura...
- Snake!!! Non mi lascerò prendere in giro così da te!!!
- No? Peccato, era divertente...
- ADESSO BASTA!!!
Naomi si era alzata in piedi facendo saltare all’indietro la sedia.
- ACCIDENTI! SEMBRA ABBIATE QUATTRO ANNI IN DUE!!! SIETE INFANTILI A NON FINIRE!!!
Snake e Campbell abbassarono lo sguardo.
- Colonnello... oggi sarà una giornata piena, direi di lasciare da parte le rivalità personali...
Disse Otacon aprendo il portatile.
- Naomi, ho le informazioni che cercavi su Roy Greet.
- Ottimo!
La donna si avvicinò a lui ed insieme cominciarono a leggere dei dati, mentre Snake guardava da lontano. Mei Ling ne approfittò per avvicinarsi.
- Stai bene, Snake?
- Certo... cosa ti fa pensare il contrario?
- Ma niente... solo come sai non mi fido quando sei solo con lei...
Disse indicando Naomi con un cenno del capo. Snake spalancò gli occhi. Poi sembrò tranquillizzarsi.
- L’hai vista entrare nella cella ieri notte, vero?
Mei Ling annuì sconsolata.
- Ti prego, non dire niente a quel diavolo di Campbell...
- Sono tentata di farlo, invece... d’altronde sarebbe punita solo lei, non tu... sarebbe un buon modo per togliere di mezzo quella str...
- Mei Ling...
- Si, lo so... è per te, solo per te che non ho ancora detto niente a Campbell... ormai l’ho capito che non vuoi che quella donna sia toccata anche con un dito...
Snake sorrise.
- Grazie...
Poi pensò un attimo.
- Si, ma... scusa tu che ci facevi ieri notte lì?
Si accorse che la ragazza arrossiva.
- Bè, ecco... a dirla tutta, avevo intenzione di fare la stessa cosa che ha fatto lei...
Snake pensò al bacio, ma fece di tutto per scacciare il pensiero.
- Cioè, volevo... portarti un po’ da mangiare...
- Ah, ecco...
L’uomo abbassò gli occhi e si fece violenza morale per evitare di guardare Naomi ed Otacon che stavano tutti appiccicati davanti a quel portatile. Maledetta gelosia...
- Come mi aspettavo!
Urlò Naomi.
- Sapevo che in Greet c’era qualcosa che non andava!
- Ovvero?
Disse Snake alzandosi ed andandosi a mettere di fianco a lei.
- Ovvero è morto.
Silenzio.
- Cosa?
Accennò Campbell.
- E’ morto.
Continuò Otacon.
- Prima di uscire di prigione.
- Ma... e allora chi è il ministro dell’economia adesso?
Chiese Mei Ling. Naomi si sistemò i capelli in una coda dietro la testa.
- Semplice. Una copertura.
- Non capisco...
Continuò la ragazza.
- Non mi aspettavo certo il contrario da te...
Mei Ling si infuriò.
- Senti tu!!!
- Parla, ti ascolto!!!
- Non osare parlarmi così!
- Sono io che dovrei dirlo, mocciosa!!!
- Ma come osi???
- Vuoi che te lo ripeta?
- NAOMI!!! MEI LING!!!
Le due si voltarono a guardare la fonte di quell’urlo disumano. Snake aveva dato un pugno al muro e le fissava inferocito.
- Naomi, mi stupisco di te! Prima rimproveri me e Campbell e poi fai così con Mei Ling?
Naomi strinse i pugni.
- Ah, certo, dimenticavo che tu sei il difensore della bimbetta qualunque cosa accada!
- Ma che stai farneticando?
- Io non farnetico!!!
- Allora dici stupidaggini! E te ne accorgi anche!
- Mi stai dando della stupida?
- Ed anche se fosse???
(Mio Dio... devo essere impazzita... questo gruppo di lavoro è improponibile, litigano OGNI SECONDO!!! NdLisa). Campbell si tolse il cappello e rimase lì a fissare i due che si azzuffavano, mentre Otacon rideva, Nastasha rimaneva impassibile e Mei Ling urlava a Naomi di lasciare in pace Snake. Una di quelle scene da prendere e spararsi sul posto. Quando la calma fu ritrovata, circa una mezz’ora dopo, tutti si sedettero attorno ad un tavolino per parlare.
- Mi sembra che siamo in fase di stallo.
Disse Campbell non sapendo che dire o fare.
- L’unica è lasciare tempo ad Otacon, di modo da fargli scoprire dove si trova Ocelot e poterlo prendere di sorpresa.
Tutti annuirono.
- Per oggi le attività sono sospese, avete una giornata libera... ne abbiamo tutti bisogno...
Otacon, Mei Ling, Naomi e Snake uscirono parlando di cose poco importanti e Nastasha si alzò in piedi, pur rimanendo nella stanza. Si voltò a guardare Campbell.
- Ti avevo detto che era una cosa pericolosa, Roy...
- Nastasha, ti prego... non è il momento...
- Devi smetterla di nascondere cose a Snake! Va anche bene se le nascondi a Naomi, ma a lui no! D’altronde hai progettato tutto fin dall’inizio per fare in modo di avere lui in squadra, no?
- Si, ma non vedo perché le cose dovrebbero cambiare in questo modo.
- Hai già messo in pericolo di vita Naomi, ed adesso anche Snake... ma non hai sensi di colpa?
- Perché dovrei avere sensi di colpa?
- D’altronde è solo colpa tua se adesso la situazione è così complicata...
- Io ho solo la colpa di avere voluto difendere il mio paese!
- L’hai fatto in modo sbagliato!
- Ma io non sapevo ancora dell’esistenza del terzo gemello! Chissà adesso cosa gli staranno facendo...
- Cosa vuoi che gli facciano? Il lavaggio del cervello e poi se lo porteranno dalla loro parte... e Snake DEVE sapere che il presidente Solidus Snake è il suo gemello!
- Non ancora. Potrebbe rifiutare la missione...
- Quel ragazzo sta cominciando ad odiarti...
- Me ne sono reso conto, ma non posso farci nulla...
Nastasha rimase in silenzio a fissare il colonnello seduto. Era irremovibile.
- Va bene. Allora mi ci costringi.
- A fare che?
Chiese lui preoccupato.
- Vado a parlare con Ocelot. Non mi fermerai.
Campbell rimase attonito mentre la donna usciva dalla stanza, ed anche dopo non riuscì a fare altro che abbassare la testa chiudendo gli occhi.

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