Fandom: Originali
Genere: Generale
Rating: NC-17 (riferito a tutta la raccolta nella sua complessità)
AVVISI: Angst, Boy's love, Chanslash, Girl's love, Incest, Lime, Violence.
- Una raccolta di racconti originali che hanno a che fare con la mia vita e con quella delle persone che conosco.
Commento dell'autrice: Questa è una cosa a cui tengo parecchio. E' come se fosse una sorta di diario romanzato. Tutto quanto è rigorosamente vero.
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- Da quanto tempo vieni qui?
La ragazza si guardò intorno. Scrutò con attenzione le pareti bianche immacolate, gli strani quadri dai mille colori appesi sopra esse, l’orologio a forma di macchia nera e bianca, l’armadietto di grigio metallo, la scrivania in legno, le poltrone in pelle scura.
Sarebbero potuti passare anni. Non si sarebbe mai abituata alla freddezza di quel posto.
Tutto, ogni particolare, ogni cosa, sembrava contribuire a rendere quell’ambiente il più inospitale del mondo. Non capiva perché gli incontri non si potessero organizzare in un posto più accogliente, più carino.
- Giorgia…
L’uomo la chiamò.
- Si?
Rispose lei cadendo dalle nuvole.
- Ah, scusi, stavo guardando la stanza.
Disse con un sorriso imbarazzato.
- Cosa mi chiedeva?
- Da quanto tempo vieni qui?
- Mh…
Lei alzò lo sguardo, cercando di ricordare.
- Sei… no… quattro o cinque mesi, penso…
- Questo è esattamente il quarto mese. Anche se non ci vediamo da un po’…
- Bè, ci sono state le vacanze di Natale e Capodanno…
- Infatti. Cosa hai fatto?
- Ah, il solito. Vigilia con papà, pranzo con mamma. Idem per Capodanno.
- E ti sei divertita?
- Sa cosa? Si. Mi sono divertita tanto. Perché… non saprei come dire, ero rilassata, tranquilla… era… tanto tempo che non passavo un Natale bello come questo.
- Questo è un bene.
- Vuole sapere una cosa divertente?
- Sentiamo.
- Ah, allora ascolti: mia madre mi ha raccontato che l’altra volta mio padre è andato in ufficio da lei, e le ha chiesto se, dopo aver finito di lavorare, voleva andare a cena con lui da qualche parte! Ma si rende conto?! Un ritorno di fiamma! Quando mia madre gli ha risposto che non le sembrava possibile, perché lei non ci lascia soli a casa la sera, me e mio fratello, lui ha risposto candidamente che non c’erano problemi, avremmo anche potuto uscire tutti e quattro insieme! Dopo tutto quello che è successo non lo trova buffo?
L’uomo sorrise, contagiato dall’allegria della ragazza.
- Sei particolarmente solare, oggi!
- Già. È perché ho riflettuto un po’. Io… penso che potrebbe anche finire qua, questa serie di sedute psichiatriche.
- Mh. Cosa hai pensato?
- Bè, riguardo a questo ritorno di fiamma di papà. Fino a quattro mesi da se mio padre se ne fosse uscito con una sparata del genere mi sarei sentita arrabbiata… che dico, furiosa! Avrei pensato che quell’uomo voleva confondermi ulteriormente a farmi diventare isterica. Invece quando mia madre mi ha raccontato questa cosa, l’altro ieri, mi è venuta solo voglia di farmi una bella risata. E l’ho fatto! Niente fastidio, niente confusione, soltanto… mi sentivo così divertita!!!
Nessuno dei due parlò del fatto che magari era stato solo perché l’idea di riavere la sua famiglia la eccitava così tanto da non riuscire a nascondere un sorriso perpetuo sul viso. Nessuno lo disse, ma entrambi lo pensarono, ridendo.
- E poi sa un’altra cosa? Ho superato il mio complesso del tempo! Non so se gliene ho mai parlato, ma io avevo questa specie di blocco mentale per il quale quando qualcuno mi chiedeva “da quanto tempo i tuoi sono separati?” io rispondevo sempre…
- “Tre anni”. Si, mi avevi detto che tu sapevi che era passato di più, ma rispondevi comunque tre.
- Esatto. Ed invece l’altra volta camminavo per strada sotto il sole e ad un certo punto mi sono chiesta “Ma da quant’è che i miei non stanno più insieme?” e mi sono risposta, con tutta naturalezza, “cavolo, cinque anni e mezzo, quasi sei!” e mi sono messa a ridere in mezzo alla strada. Qualcuno avrà pensato che fossi impazzita!
Occhiolino. Entrambi risero di nuovo.
- Può sembrare una cosa poco importante, ma il mio complesso del tempo mi dava un sacco di problemi, altroché!
Lei rise di nuovo.
- Sei molto più serena di quando sei venuta qua la prima volta. Molto bene…
- Già. È per questo… che pensavo di interrompere, se…
- Ah, certo. Sono felice per te. Hai trovato un equilibrio, finalmente! D’altronde, è inutile che continui qualcosa che non senti più necessario.
- Mh-mh. È vero. Bè…
Si alzò sistemando il maglione lungo.
- Allora… arrivederci. Che strano effetto dirlo!
- Ah, non preoccuparti di nulla, in fondo hai il numero di telefono e la mia pensione è lontana… puoi sempre tornare se hai bisogno.
- Oh, non si preoccupi lei…
Concluse sorridendo ed indossando il giubbotto.
- Non credo ne avrò bisogno. Grazie.

**
FINE
**


Dall’autrice… Questa è una cosa un po’ particolare. Molto personale. Davvero moltissimo. È come se avessi superato un ostacolo immenso, per cui vorrei dedicarla a me stessa. In fondo, questa story è più importante per me che per chiunque altro ^_^. Ma devo anche ringraziare un po’ di persone, perché senza di loro adesso non starei sicuramente così.
Quindi, grazie.
Grazie a mia madre, perché è una gran donna, ed anche se non glielo dico lei sa che lo penso;
Grazie a mia nonna, perché è una gran rompiscatole ma lo sa che la adoro e non vorrei che cambiasse di una virgola;
Grazie a mio fratello, perché quando sono uscita di casa piangendo ed urlando che me ne volevo andare mi è corso dietro e mi ha tenuta stretta per un tempo lunghissimo;
Grazie a mio padre, perché comportandosi da stronzo mi ha insegnato che al mondo di merda ce n’è tanta, e pentendosi mi ha fatto capire che c’è ancora un ampio margine di miglioramento, e che vale la pena di continuare a sperarci;
Grazie alla dottoressa Valenti, che mi ha prestato orecchio, a me ed alle mie numerose frustrazioni;
Grazie al professore Pippo Lo Manto detto Lommy, perché esiste ed io lo adoro;
Grazie a Silvia per esserci comunque, e per avermi ospitato mentre, nella mia immensa codardia, fuggivo da mio padre, e per non avermi detto una parola in quell’occasione, malgrado ne pensasse tante;
Grazie alla mia adorata moglie, perché è una persona fantastica, e perché quando le ho raccontato la mia storia ha detto esattamente quello che avevo bisogno di sentire. Non quello che *volevo* sentire, ma quello di cui avevo *davvero* bisogno;
E grazie al mio ragazzo. Perché c’è. Perché in ogni occasione riesce a trovare un motivo per il quale valga ancora la pena di lottare. Perché riempie sempre ogni spazio vuoto. Perché mi ama. Perché lo amo.
Grazie a tutti, vi voglio bene.

PS: Non ho mica smesso di scrivere story, eh! Può sembrare un addio, ma non lo è, credete di liberarvi della Lisa così facilmente??? ;-)

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