Genere: Generale
Rating: NC-17 (riferito a tutta la raccolta nella sua complessità)
AVVISI: Angst, Boy's love, Chanslash, Girl's love, Incest, Lime, Violence.
- Una raccolta di racconti originali che hanno a che fare con la mia vita e con quella delle persone che conosco.
Commento dell'autrice: Questa è una cosa a cui tengo parecchio. E' come se fosse una sorta di diario romanzato. Tutto quanto è rigorosamente vero.
Rating: NC-17 (riferito a tutta la raccolta nella sua complessità)
AVVISI: Angst, Boy's love, Chanslash, Girl's love, Incest, Lime, Violence.
- Una raccolta di racconti originali che hanno a che fare con la mia vita e con quella delle persone che conosco.
Commento dell'autrice: Questa è una cosa a cui tengo parecchio. E' come se fosse una sorta di diario romanzato. Tutto quanto è rigorosamente vero.
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Ok, lo so. Sono un idiota. Non so neanche cosa mi stia succedendo di preciso, anche se me lo sono chiesto molto volte non sono riuscito a trovare neanche una risposta intelligente. È probabile che neanche ci sia.
Ok, me lo dico da solo… sono un idiota. Egoista ed egocentrico. Con che diritto mi permetto di chiamarla, di andarla a trovare in ufficio, di pensarla… Cristo, l’ho lasciata io, no?
Eppure… oggi, no? Oggi ad esempio ad un certo punto ho proprio sentito il bisogno di vederla. Non avevo nulla, ASSOLUTAMENTE NULLA da dirle, eppure l’ho chiamata e le ho chiesto se potevo passare da lei! *Senza alcun motivo*, lo capite? Per questo dico che la mia follia dilaga!
Sono andato lì (perché lei mi ha detto che potevo passare), ma non mi aspettavo che ci fosse nostra figlia.
Bella e sorridente come sempre.
- Se passavi cinque minuti prima c’era anche Riccardo, sai?
In questo momento potrei odiarla. Perché lei ha questo assoluto privilegio giuridico-divino, ce li ha in custodia. I nostri figli. Che poi sono anche *i miei* figli, almeno in parte. Lei gode di ogni saluto, di ogni abbraccio, di ogni bentornata… io quando torno a casa sento solo i saltelli del mio cane che troppo spesso mi fa trovare ricordini spiacevoli sotto o sopra il letto.
Potrei odiarla, ho detto. Ma non mi riesce. E si, litighiamo… anche furiosamente… ma il giorno dopo le ritelefono perché ho bisogno di incontrarla! E non è che le chieda scusa, eh? Ma lei non mi ha mai detto niente, e quando le chiedo per possiamo incontrarci mi dice sempre si… potrei odiarla anche per questo… per la superiorità schiacciante che dimostra in ogni momento.
Se conosco abbastanza bene mia figlia, scommetto che è lei a dirglielo.
- Mamma, devi dimostrarti superiore! Anche se lui ti tratta male, trattalo sempre con gentilezza! Gentilezza distaccata, ma gentilezza!
Mi immagino la scena… lei è fatta così, la mia Giorgia… l’orgoglio prima di tutto…
- Perché è l’unica cosa che rimane di noi, una volta morti.
Si, è abbastanza cinica… ma la adoro così, nonostante il mio convinto romanticismo… e non mi guardate in quel modo, SI, ho detto proprio ROMANTICISMO, nonostante sia stato io a lasciare mia moglie. E poi, in fondo, anche quello fu fatto per romanticismo… per inseguire una chimera, un miraggio che non volevo riconoscere tale… ma comunque. Si, sono strano. Non dovrei volerla vedere, no? Eppure voglio…
Ma lei adesso è così diversa da com’era un tempo… ha anche un altro uomo. I ragazzi lo trovano fantastico. Ed io lo odio, ovvio.
È perfino buffo, se ci pensate. Io sono andato via per una donna che credevo sarebbe stata mia, e lei che era stata così vigliaccamente abbandonata ha trovato un rapporto stabile con un uomo che ha saputo apprezzarla più di quanto io non abbia mai fatto quando ne ho avuto la possibilità. Così lei adesso è relativamente tranquilla ed io mi ritrovo con un pugno di mosche. Ha! Grazie, vita, me l’hai fatta pagare proprio come si deve!
Certe sere… è assurdo, non voglio stare in compagnia, ma non riesco a stare da solo a casa. Per cui mi metto a lavorare. Anche alle due-tre di notte, l’orario non è un problema. È così che mi sono lussato la spalla. Siccome sto cambiando ufficio ma non ho i soldi per pagare una ditta di traslochi, il trasporto lo faccio io. Stavo scendendo una scrivania dal tetto della macchina e quella stronza mi è caduta addosso senza complimenti! Mi ha fatto un male terribile!
E… non avevo un cane a cui chiedere aiuto. Ero completamente solo. E l’idea di chiedere ancora a mia madre dopo tutto quello che ha fatto per me e tutti i dolori che le ho procurato mi ripugnava, ma DAVVERO, non potevo fare nient’altro.
Ed il giorno dopo mi hanno telefonato i miei figli… e le loro voci preoccupate non facevano altro che farmi sentire peggio, perché loro sono così puri e meravigliosi, e continuano a preoccuparsi nonostante quello che ho fatto patire a loro ed alla loro madre, ed invece io, stupido idiota vigliacco ed immaturo, io non sono lì a far loro da padre come vorrebbero e meriterebbero… come vorrei…
…
…
…
Perché devo sentirmi così? Quando ho cominciato non pensavo che senso di colpa e solitudine mi avrebbero schiacciato così. Credevo di essere nel giusto. Credevo di far bene. Ma in fondo lo sapevo, che stavo solo distruggendo un mondo. Credevo davvero di fare bene. Ma magari… all’inizio lo credono tutti, vero?
Ok, me lo dico da solo… sono un idiota. Egoista ed egocentrico. Con che diritto mi permetto di chiamarla, di andarla a trovare in ufficio, di pensarla… Cristo, l’ho lasciata io, no?
Eppure… oggi, no? Oggi ad esempio ad un certo punto ho proprio sentito il bisogno di vederla. Non avevo nulla, ASSOLUTAMENTE NULLA da dirle, eppure l’ho chiamata e le ho chiesto se potevo passare da lei! *Senza alcun motivo*, lo capite? Per questo dico che la mia follia dilaga!
Sono andato lì (perché lei mi ha detto che potevo passare), ma non mi aspettavo che ci fosse nostra figlia.
Bella e sorridente come sempre.
- Se passavi cinque minuti prima c’era anche Riccardo, sai?
In questo momento potrei odiarla. Perché lei ha questo assoluto privilegio giuridico-divino, ce li ha in custodia. I nostri figli. Che poi sono anche *i miei* figli, almeno in parte. Lei gode di ogni saluto, di ogni abbraccio, di ogni bentornata… io quando torno a casa sento solo i saltelli del mio cane che troppo spesso mi fa trovare ricordini spiacevoli sotto o sopra il letto.
Potrei odiarla, ho detto. Ma non mi riesce. E si, litighiamo… anche furiosamente… ma il giorno dopo le ritelefono perché ho bisogno di incontrarla! E non è che le chieda scusa, eh? Ma lei non mi ha mai detto niente, e quando le chiedo per possiamo incontrarci mi dice sempre si… potrei odiarla anche per questo… per la superiorità schiacciante che dimostra in ogni momento.
Se conosco abbastanza bene mia figlia, scommetto che è lei a dirglielo.
- Mamma, devi dimostrarti superiore! Anche se lui ti tratta male, trattalo sempre con gentilezza! Gentilezza distaccata, ma gentilezza!
Mi immagino la scena… lei è fatta così, la mia Giorgia… l’orgoglio prima di tutto…
- Perché è l’unica cosa che rimane di noi, una volta morti.
Si, è abbastanza cinica… ma la adoro così, nonostante il mio convinto romanticismo… e non mi guardate in quel modo, SI, ho detto proprio ROMANTICISMO, nonostante sia stato io a lasciare mia moglie. E poi, in fondo, anche quello fu fatto per romanticismo… per inseguire una chimera, un miraggio che non volevo riconoscere tale… ma comunque. Si, sono strano. Non dovrei volerla vedere, no? Eppure voglio…
Ma lei adesso è così diversa da com’era un tempo… ha anche un altro uomo. I ragazzi lo trovano fantastico. Ed io lo odio, ovvio.
È perfino buffo, se ci pensate. Io sono andato via per una donna che credevo sarebbe stata mia, e lei che era stata così vigliaccamente abbandonata ha trovato un rapporto stabile con un uomo che ha saputo apprezzarla più di quanto io non abbia mai fatto quando ne ho avuto la possibilità. Così lei adesso è relativamente tranquilla ed io mi ritrovo con un pugno di mosche. Ha! Grazie, vita, me l’hai fatta pagare proprio come si deve!
Certe sere… è assurdo, non voglio stare in compagnia, ma non riesco a stare da solo a casa. Per cui mi metto a lavorare. Anche alle due-tre di notte, l’orario non è un problema. È così che mi sono lussato la spalla. Siccome sto cambiando ufficio ma non ho i soldi per pagare una ditta di traslochi, il trasporto lo faccio io. Stavo scendendo una scrivania dal tetto della macchina e quella stronza mi è caduta addosso senza complimenti! Mi ha fatto un male terribile!
E… non avevo un cane a cui chiedere aiuto. Ero completamente solo. E l’idea di chiedere ancora a mia madre dopo tutto quello che ha fatto per me e tutti i dolori che le ho procurato mi ripugnava, ma DAVVERO, non potevo fare nient’altro.
Ed il giorno dopo mi hanno telefonato i miei figli… e le loro voci preoccupate non facevano altro che farmi sentire peggio, perché loro sono così puri e meravigliosi, e continuano a preoccuparsi nonostante quello che ho fatto patire a loro ed alla loro madre, ed invece io, stupido idiota vigliacco ed immaturo, io non sono lì a far loro da padre come vorrebbero e meriterebbero… come vorrei…
…
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Perché devo sentirmi così? Quando ho cominciato non pensavo che senso di colpa e solitudine mi avrebbero schiacciato così. Credevo di essere nel giusto. Credevo di far bene. Ma in fondo lo sapevo, che stavo solo distruggendo un mondo. Credevo davvero di fare bene. Ma magari… all’inizio lo credono tutti, vero?