Genere: Generale
Rating: NC-17 (riferito a tutta la raccolta nella sua complessità)
AVVISI: Angst, Boy's love, Chanslash, Girl's love, Incest, Lime, Violence.
- Una raccolta di racconti originali che hanno a che fare con la mia vita e con quella delle persone che conosco.
Commento dell'autrice: Questa è una cosa a cui tengo parecchio. E' come se fosse una sorta di diario romanzato. Tutto quanto è rigorosamente vero.
Rating: NC-17 (riferito a tutta la raccolta nella sua complessità)
AVVISI: Angst, Boy's love, Chanslash, Girl's love, Incest, Lime, Violence.
- Una raccolta di racconti originali che hanno a che fare con la mia vita e con quella delle persone che conosco.
Commento dell'autrice: Questa è una cosa a cui tengo parecchio. E' come se fosse una sorta di diario romanzato. Tutto quanto è rigorosamente vero.
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Chiudi gli occhi. Chiudi gli occhi, tappa la bocca ed inspira profondamente, Antonio.
Sforzati di pensare che va tutto bene, che in fondo non ti ha detto né fatto niente di così terribile. Convincitene. È importante che tu lo faccia.
Perché hai faticato tanto… così tanto per averla… hai faticato tu e chi ti ha ascoltato, e chi ha ascoltato lei, è stata proprio una gran fatica… per cui non puoi permettere che una stupidaggine come questa rovini tutto. Non puoi permettere che lei ti scivoli via dalle mani, no… non sarebbe giusto.
Lei, così splendida e distante… lo è sempre stata, vero? Così meravigliosamente perfetta ed irraggiungibile. Fin dal primo momento in cui l’hai conosciuta hai capito che in te qualcosa stava mutando, per accogliere meglio le sua forma nel tuo cuore.
È stato il primo di una lunga serie di sacrifici. Lo sapevi. Ma non ti spaventava, perché guardandola capivi che ne sarebbe valsa la pena.
Sara… il suo nome, perfino quello era pura poesia. Pronunciarlo, anche solo pensarlo già ti riempiva di gioia. Ti accontentavi di poco. L’hai sempre fatto. Perché se non ti fossi accontentato non saresti mai potuto diventare il suo ragazzo.
Chissà quand’è che te ne sei accorto…? Quand’è che quel pensiero ha sfiorato la tua mente?
Anche se, un giorno, io riuscissi a diventare il suo ragazzo… lei non sarebbe mai la mia ragazza.
No. Troppo perfetta. Troppo bella. Troppi i miracoli nella sua persona perché potesse appartenere a qualcuno. Ma tu no. Tu eri suo, completamente suo. A te difettava la sua perfezione, ed in questo modo riuscivi ad appartenerle davvero, senza ripensamenti.
E ti piaceva, perché il pensiero di poter in qualche modo vedere il tuo nome associato al suo, anche se in puri termini di dipendenza nei suoi confronti, era per te la gratificazione più grande.
Poi, il miracolo. Non ti ricordi di averlo chiesto, sai soltanto che ad un certo punto qualcuno si è stufato di vederti soffrire come un dannato ed ha combinato un po’ di casini per i quali, chissà come, voi due adesso state insieme. Insieme, dico.
Non è stata una cosa immediata. Non è stato breve e non è stato facile, ma diavolo, adesso state insieme.
E fai finta di non sopportare chi ti prende in giro perché sei fidanzato, quando in realtà ogni volta che anche solo immagini questo concetto senti di non toccare più terra con i piedi.
E per lei, sopporti. Hai cambiato modo di pensare. Ti guardi intorno e vedi tutto diverso, tutto inondato da una luce nuova, e tutto luccica e splende per il semplice fatto che lei esiste ed ha scelto te! Te, fra i tanti! Fra tutti!
E sopporti ancora… quando ti dice che è arrabbiata con te senza spiegartene il motivo, perché pretende che sia tu a capirlo da solo… quando ti dice che, in fin dei conti, preferisce uscire con gli amici di suo fratello che stare con te… quando sei sempre tu che devi cercare disperatamente quei rari attimi di tenerezza che ti concede… quando non ti bacia… quando ti fa sentire nulla… sempre.
Ma sopporti. Perché non è possibile che lei, nella sua meravigliosa perfezione, possa sbagliare. Il perfetto non sbaglia. E sopporti… e ti convinci di essere tu quello sbagliato… dimenticando che per mandare avanti un rapporto bisogna essere in due ad amare…
Sforzati di pensare che va tutto bene, che in fondo non ti ha detto né fatto niente di così terribile. Convincitene. È importante che tu lo faccia.
Perché hai faticato tanto… così tanto per averla… hai faticato tu e chi ti ha ascoltato, e chi ha ascoltato lei, è stata proprio una gran fatica… per cui non puoi permettere che una stupidaggine come questa rovini tutto. Non puoi permettere che lei ti scivoli via dalle mani, no… non sarebbe giusto.
Lei, così splendida e distante… lo è sempre stata, vero? Così meravigliosamente perfetta ed irraggiungibile. Fin dal primo momento in cui l’hai conosciuta hai capito che in te qualcosa stava mutando, per accogliere meglio le sua forma nel tuo cuore.
È stato il primo di una lunga serie di sacrifici. Lo sapevi. Ma non ti spaventava, perché guardandola capivi che ne sarebbe valsa la pena.
Sara… il suo nome, perfino quello era pura poesia. Pronunciarlo, anche solo pensarlo già ti riempiva di gioia. Ti accontentavi di poco. L’hai sempre fatto. Perché se non ti fossi accontentato non saresti mai potuto diventare il suo ragazzo.
Chissà quand’è che te ne sei accorto…? Quand’è che quel pensiero ha sfiorato la tua mente?
Anche se, un giorno, io riuscissi a diventare il suo ragazzo… lei non sarebbe mai la mia ragazza.
No. Troppo perfetta. Troppo bella. Troppi i miracoli nella sua persona perché potesse appartenere a qualcuno. Ma tu no. Tu eri suo, completamente suo. A te difettava la sua perfezione, ed in questo modo riuscivi ad appartenerle davvero, senza ripensamenti.
E ti piaceva, perché il pensiero di poter in qualche modo vedere il tuo nome associato al suo, anche se in puri termini di dipendenza nei suoi confronti, era per te la gratificazione più grande.
Poi, il miracolo. Non ti ricordi di averlo chiesto, sai soltanto che ad un certo punto qualcuno si è stufato di vederti soffrire come un dannato ed ha combinato un po’ di casini per i quali, chissà come, voi due adesso state insieme. Insieme, dico.
Non è stata una cosa immediata. Non è stato breve e non è stato facile, ma diavolo, adesso state insieme.
E fai finta di non sopportare chi ti prende in giro perché sei fidanzato, quando in realtà ogni volta che anche solo immagini questo concetto senti di non toccare più terra con i piedi.
E per lei, sopporti. Hai cambiato modo di pensare. Ti guardi intorno e vedi tutto diverso, tutto inondato da una luce nuova, e tutto luccica e splende per il semplice fatto che lei esiste ed ha scelto te! Te, fra i tanti! Fra tutti!
E sopporti ancora… quando ti dice che è arrabbiata con te senza spiegartene il motivo, perché pretende che sia tu a capirlo da solo… quando ti dice che, in fin dei conti, preferisce uscire con gli amici di suo fratello che stare con te… quando sei sempre tu che devi cercare disperatamente quei rari attimi di tenerezza che ti concede… quando non ti bacia… quando ti fa sentire nulla… sempre.
Ma sopporti. Perché non è possibile che lei, nella sua meravigliosa perfezione, possa sbagliare. Il perfetto non sbaglia. E sopporti… e ti convinci di essere tu quello sbagliato… dimenticando che per mandare avanti un rapporto bisogna essere in due ad amare…