Genere: Drammatico/Romantico
Pairing: SanaXAkito, AyaXTsuyoshi
Rating: NC-17
AVVISI: AU, Incest.
- La storia di un amore che avrebbe fatto meglio a non esistere...
Commento dell'autrice: Orgoglio e soddisfazione. Mai queste due sensazioni erano state potenti nel mio cervello come lo sono state mentre scrivevo questa fic e mentre mi rendevo conto di quanto entrasse nel cuore della gente. Sarà stato per l'argomento spinoso (che mi sta a cuore, del quale non mi pento e non mi pentirò mai), sarà stato che, forse, anche io so scrivere benino, ma questa fanfiction resta secondo me la migliore delle mie opere. Più di "Back to home", più di "Ninety-eight", più di "La tua voce mi cambia", più di tutto il resto.
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Lisachan presenta...
 
Brothers...?

 
16° fanfiction, 2° su Kodomo no Omocha
 
 
Introduzione

 
Non l’ho mai fatto. Per nessuna delle mia fanfiction, fino ad ora. Ma per “Brothers...?” non solo preferisco che sia così, ma è soprattutto necessaria.
Dovete sapere che la storia che mi appresto a narrare mi tocca da vicino. Non in prima persona, ma molto da vicino.
Come dice la mia amica Elisa, “Angel Sanctuary chiama e noi, pronti, rispondiamo”. Ma non mi sembra giusto ridurre questa fic ad un semplice tentativo di parlare degli stessi argomenti di Angel Sanctuary, e per farvi capire che intendo è necessario che io vi racconti una storia.
Un mese fa circa, vagavo all’entrata della scuola perché erano ancora le otto meno cinque, e non sapevo che fare, quando ad un certo punto chi mi vedo spuntare? Una mia amica che non vedevo da una settimana e mezzo circa, perché era stata assente. A guardarla così mi sono subito preoccupata, aveva un paio di borse sotto agli occhi che facevano davvero paura... comunque, mi sono avvicinata, l’ho salutata, tranquillamente, le ho chiesto come stesse... lei si è voltata e dopo avermi riconosciuto (ci ha messo qualche secondo...) mi è scoppiata a piangere fra le braccia. Io non sapevo che fare, improvvisamente non mi sembrava più tanto presto, e fra cinque minuti sarei dovuta rientrare in classe. Ma dopo averla guardata di nuovo l’ho praticamente trascinata in palestra, dove lei si è gettata su uno di quei materassoni azzurri sempre polverosi e puzzolenti. Dopo qualche minuto si è calmata (la campanella già era suonata...) ed ho cominciato a farle qualche domanda, giusto per capire che avesse. Lei all’inizio non sembrava disposta a parlare. Anzi, era agitata e nervosa, e ripeteva solo che avrebbe preferito di gran lunga sprofondare in un buco per sempre piuttosto che trovarsi in una situazione come la sua. Io, ovviamente non capivo nulla. Ero indecisa se continuare a premere per farmi dire tutto o lasciarla in pace nel suo dolore e correre in classe finchè ero ancora in tempo. Alla fine sono rimasta lì, e dopo un po’ di tempo lei ha cominciato a mostrarsi più disponibile... conclusione:  mi ha confidato di essersi innamorata di suo fratello.
Potete immaginare che espressione che ho fatto. Subito le ho chiesto se stesse scherzando, ma aveva una faccia che proprio non lasciava dubbi. Anzi, ha cominciato a raccontarmi quando era cominciata, cosa aveva provato... confesso che non riuscivo a comprendere i suoi sentimenti, forse perché non sono mai stata innamorata di mio fratello... però vederla in quel modo mi faceva stare malissimo, era ed è una delle mie migliori amiche, se non la migliore, come potevo sopportarlo?
Così, un giorno che di pomeriggio ero a casa da lei me ne sono uscita con una proposta folle. “E se gli dicessi tutto?”. Lui era un ragazzo intelligente, ed era anche carino, non il mio tipo ma devo ammettere che era carino. Diciotto anni appena compiuti. Andava al classico. Alla fine dell’anno sarebbe partito per andare a frequentare l’università non ho ben capito se a Roma o a Firenze con alcuni suoi amici. Probabilmente è stata l’imminente partenza di lui a risvegliare nella mia amica quel particolare tipo di sentimenti. Comunque, dicevo, le ho proposto di dirgli tutto. Lei, stranamente, ha accettato subito.
Cioè, stranamente non è proprio esatto come termine... doveva essere completamente esasperata da quella storia, probabilmente anche lei non vedeva l’ora che finisse... in un certo senso in questo posso capirla. Comunque lei ha accettato ed io sono andata a chiamare suo fratello nella sua stanza. Il quale mi ha seguito subito senza fare troppe storie. Quello era un ragazzo intelligente, io credo che avesse capito qualcosa. Tanto che, quando lei glielo disse all’orecchio, una volta che io l’ebbi portato nella sua stanza, non si mostrò minimamente sorpreso. Anzi, fu molto comprensivo. Mentre io rimanevo seduta in un angolino della stanza cercando di non disturbare, lui la abbracciò e le sussurrò qualcosa (che lei non mi ha voluto rivelare... io provo a non pensarci troppo per non farmi rodere dalla curiosità...) dopo la quale la mia amica si sciolse completamente in pianto. Ricordo che in quel preciso istante, a vederla così (cavoli, aveva perfino la maglietta bagnata di lacrime) mi si strinse il cuore ed ebbi voglia di piangere anch’io. Ma non ne avrei avuto motivo, quindi mi trattenni.
Epilogo: Giugno si avvicina, e per lui si avvicinano anche gli esami. La promozione è quasi una certezza, e la partenza sembra inevitabile. La mia amica soffre come una dannata ma prova a non darlo a vedere. Insieme mi sembrano (stranamente, adesso si che è il termine giusto) una bellissima coppia. Forse perché so cosa c’è dietro. Comunque non è destinato ad essere un sogno d’amore coronato. Starò vicina alla mia amica finchè potrò.
Qualche giorno dopo ho provato a parlarne con qualche adulto, ma sono stati tutti parecchio evasivi. Si vede che l’incesto è un argomento che la mente umana rifiuta fortemente. Eppure esiste! Io non credevo che ne avrei mai *visto* uno, eppure un caso mi è capitato proprio sotto agli occhi, da una persona che credevo di conoscere benissimo!
Bisogna parlare di certe cose, come è possibile che parlando con un ultraquarantenne di un argomento del genere lui debba arrossire più di me?
Questo il motivo per il quale sto scrivendo questa storia. È difficile, ma scrivere è l’unica cosa che *credo* di saper fare. Il rating talmente elevato è dovuto proprio al tipo di discorso che voglio fare.
Vi prego di non scrivermi mail di offesa, io vi sto avvertendo che non è un argomento leggero e che non tutti ci possono passare sopra indenni. Detto questo, ho detto tutto.

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