animanga: santa kurosu

Le nuove storie sono in alto.

Serie: UFO Baby
Genere: Romantico/Drammatico/Comico
Pairings: MiyuXKanata, MomokaXLou, AkiraXNozomu
Rating: NC17
AVVISI: Angst, Lime.
- Da quanto Lou è andato via, Kanata e Miyu non si sono più rivisti. Un giorno, quattordici anni dopo, Cris organizza una rimpatriata fra i vecchi compagni. Miyu perde l'aereo per il ritorno a casa, e decide di rimanere a casa Sayonji. Però, durante la notte, i due riceveranno la visita di uno strano quattordicenne biondo. Chi è? E cosa nasconde?
Commento dell'autrice: La mia prima fanfiction su UFO Baby! La mia prima fanfiction divisa SERIAMENTE in capitoli! La mia prima fanfiction NC17! La mia prima scena lemon!!! Orgoooooglio! A detta di molti, "Back to home" è il mio capolavoro sommo. Fermo restando che secondo me questa ff (sempre con la scarsa modestia che mi contraddistingue) è bellissima (^_^), non me la sento però di dire che sia la mia migliore (insomma... e "Brothers...?"???). Però mi piace. Mi è piaciuto soprattutto il modo in cui sono nate le coppie, in maniera del tutto casuale ^_^ All'inizio questa doveva essere una ff esclusivamente MiyuXKanata, ma ad un certo punto mi sono accorta che Momoka+Lou ed Akira+Nozomu erano nate così, senza che me ne accorgessi, crescendo e diventando bellissime ^_^ Ed è così che due delle coppie arrivano al matrimonio ed una lo salta per un pelo...^.^
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1° capitolo
LEI, ovvero Il raduno- parte prima


Miyu Kozuki posò la cornetta del telefono. Ripensò al discorso che aveva appena fatto, con una ragazza che non vedeva ormai da ben quattordici anni. Ripensò a quel periodo con uno stupido sorriso sulle labbra. La vita che aveva provato non era stata quella di una semplice ragazzina di dodici anni che frequentava la seconda media (Ehm, in verità non so quanti anni avesse Miyu all'epoca... non lo dice nemmeno nel manga! È ingiusto farò una petizione per fare in modo che gli autori scrivano sempre l'età dei personaggi! Però in seconda media si dovrebbero avere dodici anni, no? Ok, prendiamolo per buono... NdLisa). Con Lou, ed il fatto di dovere vivere con Kanata... e le crisi isteriche di Cris, le intrusioni di Momoka, il fatto di piacere a Kurita... Ne avevano passate di tutti i colori... nei sogni di Lou in cui rivivevano le favole, il giorno della moltiplicazione 100, quando sua madre stava per scoprire Lou il giorno che era venuta a trovarla... quel giorno c'erano stati un sacco di malintesi. Nel bene e nel male Kanata le era rimasto sempre accanto, ma lei sapeva che era solo perché c'era Lou nella loro vita. Infatti, una volta che Lou era tornato a casa sua, era diventato insopportabile vivere sotto lo stesso tetto. Litigavano in ogni momento, ogni scusa era buona... e d'altronde era l'unica forma di dialogo che avevano. Lui non lo cercava minimamente, e lei si era stancata di dovere sempre trovare pretesti per parlare in pace. Anche quando lei gli cucinava la zucca, non era più come una volta. Lui si limitava a ringraziare e mangiare senza fare apprezzamenti particolari, mentre prima capitava anche che cucinassero insieme, che lui assaggiasse mentre lei preparava da mangiare... insomma, dopo la partenza di Lou, il clima familiare che si era venuto a creare era venuto meno in maniera così repentina da lasciare Miyu confusa. E dire che in quel clima di alta tensione ci aveva resistito per ben un anno! Non voleva abbandonare la scuola in tredici. Prima avrebbe finito le medie e poi sarebbe andata in America dai suoi. Questo si era ripromessa e questo fece. A nulla erano valse le preghiere di Cris, né di nessun altro. E dire che ci sarebbe bastato così poco perché lei rimanesse... bastava che LUI glielo chiedesse. Lei sarebbe rimasta se Kanata le avesse chiesto di farlo. E non le sarebbe importato se avrebbe dovute resistere tutta la vita nello stesso clima teso che aveva respirato fino a quel giorno, no... non le sarebbe importato, perché sarebbe stato lui a CHIEDERLE di rimanere. Invece lui cosa aveva fatto? Le aveva detto buon viaggio. Quando lei gli aveva comunicato che sarebbe partita, lui le aveva solo augurato buon viaggio. Miyu ricordava perfettamente di avergli dato un sonoro schiaffo e di avergli detto, fra le lacrime
- Ma non sai dirmi altro adesso?
Una settimana dopo era partita, e si era lasciata tutto alle spalle. "Ma si", aveva pensato, "chi se ne frega...". E invece era proprio lei la prima a cui importava. Si era sentita così malinconica, lì in America. All'inizio non conosceva nessuno, a parte i suoi, e passava i suoi pomeriggi alla NASA, per imparare il mestiere. A venticinque anni si era laureata in fisica senza problemi particolari. Era maturata molto in quel periodo, ed era cresciuta anche fisicamente. Adesso si presentava abbastanza alta, i soliti grandi occhi verdi, un corpo decisamente più adulto, che tra gli apprezzamenti dei colleghi cercava di nascondere sotto il camice bianco. I capelli, sempre biondissimi, raccolti in una coda alta. Si era fatta davvero una bella donna. Pensò a cosa Kanata avrebbe pensato adesso di lei. Avrebbe ancora detto che era infantile? Si stupì lei stessa del suo sciocco pensiero. Gli amici, certo, poi erano arrivati... frequentando il liceo, i locali, l'università, la NASA... ma sentiva comunque una certa nostalgia per i suoi vecchi amici giapponesi. Riportò alla mente le parole del discorso di pochi minuti prima con Cris al telefono.
- Pronto, casa Kozuki?
- Si, chi parla?
- Miyu? Oh, santo cielo, sei proprio tu?
- Si, ma chi parla?
- Sono Cristine Hanakomachi! Cris! Ti ricordi?
- Cris!!! Che sorpresa sentirti, certo che mi ricordo!
- Ottimo, perché sai, ho avuto un'idea fantastica!
- Di cosa parli, Cris?
- Sei libera questo fine settimana?
- Dunque... si, dovrei esserlo...
- Perfetto! Allora ti aspettiamo al santuario dei Sayonji, ok? Quando possiamo venirti a prendere all'aeroporto?
- Ma cosa stai dicendo, non ti seguo!
- Oh, avanti! Sto organizzando una rimpatriata di vecchi amici! Ci sarò io, mio cugino con sua sorella, Kurosu (Che sarebbe Santa... NdLisa) ed ovviamente Sayonji... sono sicura che ci sarai! Adesso ti devo salutare che devo ancora fare qualche telefonata, ok? Ciao Miyu!
Era rimasta senza parole. Non aveva nemmeno detto si! Cris l'aveva dato per scontato! Non era un problema, l'avrebbe richiamata e le avrebbe detto che si era ricordata di avere un impegno di lavoro importante e, soprattutto, improrogabile. Cris non l'avrebbe certamente costretta a venire... Poi pensò ad un'altra cosa. "Che stai facendo, Miyu, stai scappando?" si disse fra sé. "Ti fa così tanta paura doverli rivedere? E perché mai?". Bè, ormai il danno era fatto. Sarebbe rimasta lì soltanto un giorno, in fondo, no? Solo il tempo di parlare un po' con i suoi amici, e poi avrebbe preso il volo della sera stessa. Non ci sarebbero stati particolari problemi. No. Doveva andare, così si sarebbe tolta il pensiero, una buona volta. Controllò il calendario. Mancavano due giorni al sabato. Doveva avvertire alla NASA che sarebbe mancata, o sarebbe scoppiato il putiferio... era ancora in pigiama dalla notte. Bè, se doveva parlare con i suoi genitori doveva uscire, e se doveva uscire doveva anche vestirsi. Un paio di jeans un po' scoloriti ed una maglietta bianca con una scritta nera di fronte, pretty. Cercò velocemente le chiavi di casa, le prese ed uscì. In ogni caso, quel giorno doveva anche lavorare.