Serie: UFO Baby
Genere: Romantico/Drammatico/Comico
Pairings: MiyuXKanata, MomokaXLou, AkiraXNozomu
Rating: NC17
AVVISI: Angst, Lime.
- Da quanto Lou è andato via, Kanata e Miyu non si sono più rivisti. Un giorno, quattordici anni dopo, Cris organizza una rimpatriata fra i vecchi compagni. Miyu perde l'aereo per il ritorno a casa, e decide di rimanere a casa Sayonji. Però, durante la notte, i due riceveranno la visita di uno strano quattordicenne biondo. Chi è? E cosa nasconde?
Commento dell'autrice: La mia prima fanfiction su UFO Baby! La mia prima fanfiction divisa SERIAMENTE in capitoli! La mia prima fanfiction NC17! La mia prima scena lemon!!! Orgoooooglio! A detta di molti, "Back to home" è il mio capolavoro sommo. Fermo restando che secondo me questa ff (sempre con la scarsa modestia che mi contraddistingue) è bellissima (^_^), non me la sento però di dire che sia la mia migliore (insomma... e "Brothers...?"???). Però mi piace. Mi è piaciuto soprattutto il modo in cui sono nate le coppie, in maniera del tutto casuale ^_^ All'inizio questa doveva essere una ff esclusivamente MiyuXKanata, ma ad un certo punto mi sono accorta che Momoka+Lou ed Akira+Nozomu erano nate così, senza che me ne accorgessi, crescendo e diventando bellissime ^_^ Ed è così che due delle coppie arrivano al matrimonio ed una lo salta per un pelo...^.^
Genere: Romantico/Drammatico/Comico
Pairings: MiyuXKanata, MomokaXLou, AkiraXNozomu
Rating: NC17
AVVISI: Angst, Lime.
- Da quanto Lou è andato via, Kanata e Miyu non si sono più rivisti. Un giorno, quattordici anni dopo, Cris organizza una rimpatriata fra i vecchi compagni. Miyu perde l'aereo per il ritorno a casa, e decide di rimanere a casa Sayonji. Però, durante la notte, i due riceveranno la visita di uno strano quattordicenne biondo. Chi è? E cosa nasconde?
Commento dell'autrice: La mia prima fanfiction su UFO Baby! La mia prima fanfiction divisa SERIAMENTE in capitoli! La mia prima fanfiction NC17! La mia prima scena lemon!!! Orgoooooglio! A detta di molti, "Back to home" è il mio capolavoro sommo. Fermo restando che secondo me questa ff (sempre con la scarsa modestia che mi contraddistingue) è bellissima (^_^), non me la sento però di dire che sia la mia migliore (insomma... e "Brothers...?"???). Però mi piace. Mi è piaciuto soprattutto il modo in cui sono nate le coppie, in maniera del tutto casuale ^_^ All'inizio questa doveva essere una ff esclusivamente MiyuXKanata, ma ad un certo punto mi sono accorta che Momoka+Lou ed Akira+Nozomu erano nate così, senza che me ne accorgessi, crescendo e diventando bellissime ^_^ Ed è così che due delle coppie arrivano al matrimonio ed una lo salta per un pelo...^.^
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5° capitolo
Party
Sottotitolo: Quando un aereo ti serve, stai pure sicuro che lo perderai
Miyu si guardò intorno. Non ricordava che l'aeroporto fosse COSI' grande! Accidenti... si sentiva già sperduta... chissà chi sarebbe venuto a prenderla... insomma, basta pensare a queste cose! Doveva trovare il posto dove recuperare il suo bagaglio. Lesse il numero del suo volo sopra un nastro scorrevole, sul quale stavano già passando parecchi bagagli. Accidenti! Rosso, con manico dello stesso colore e rotelline... ma era la sua valigia!!! Miyu corse veloce tanto quanto le sue gambe glielo permisero, ma quando arrivò al nastro, il suo bagaglio già non c'era più...
- Accidenti... ed ora come farò...
Gli altri bagagli passarono, ma del suo nemmeno una traccia. Non poteva credere che fosse passato solo una volta ma non VOLEVA neanche credere che l'avesse preso qualcun altro... sarebbe stata una VERA tragedia... era seduta sul bordo del nastro già da un quarto d'ora, quando finalmente decise di alzare lo sguardo. Ciò che vide la mandò quasi in coma.
Con gli occhi di Kanata! Non era possibile. Non era assolutamente possibile che QUELLA ragazza fosse Miyu! Eppure le assomigliava così tanto... biondi capelli ed occhi verdi... ma era... era così... bella! Ecco, l'aveva detto (ma l'ha solo pensato, in verità... sono così poco coerente... NdLisa), Miyu era diventata troppo bella. Kanata pensò che splendesse quasi. E poi, il fisico... altro che da bambina... chissà quanti sogni erotici aveva ispirato agli altri dipendenti della NASA... Kanata si meravigliò un po' del moto di gelosia che lo prese pensando a quest'ultima frase. D'altronde era IMPOSSIBILE che Miyu "non fosse stata con nessuno" mentre era in America. Infatti, nemmeno lui era rimasto con le mani in mano. Si era dato abbastanza "da fare" con le ragazze, ma si rendeva conto che le relazioni da "una notte e via" non sono proprio da considerarsi rapporti sentimentali. Ma Miyu era davvero impressionante...
Con gli occhi di Miyu! Miyu sgranò gli occhi. Assurdo! E quel ragazzo era Kanata? Ovviamente non era lo stesso di quattordici anni prima. Ovviamente. Quattordici anni avevano cambiato perfino lei. Wow fu la prima "parola" che le venne in mente. Kanata era sempre stato un bel ragazzo. Ma certo, adesso aveva superato se stesso. I suoi occhi profondi furono la cosa che la colpirono di più. Chissà, pensò con un po' di rabbia che le attanagliava lo stomaco e che assolutamente non riusciva a spiegarsi, con "quante" donne era stato... Rigettò questo volgare pensiero in fondo al suo cervello e cercò un modo per mascherare il crescente imbarazzo sulle sue guance. Per questo, gli sorrise.
Incontro.
- Ciao Kanata, sono contenta di rivederti!
- Ciao.
- Di poche parole come sempre, vero?
- Mh... mi dai il tuo bagaglio? Lo porto io...
La ragazza incrocio le braccia sul petto e lo guardò maliziosamente.
- Da quando questa gentilezza?
- Se vuoi portarlo tu per me non c'è problema...
Lo sguardo di Miyu si rattristò un po'. Si illudeva che fosse cambiato, ma a quanto pareva...
- No, aspetta! Te lo darei, ma non sono riuscita a prenderlo quando è passato sul nastro, e dopo una volta non è più passato...
- Stai cercando di dirmi che devi fare domanda all'ufficio oggetti smarriti?
- In poche parole... si...
- Ok. Sei stanca?
- Non particolarmente... no...
- Perfetto, allora andiamoci adesso.
Kanata si voltò verso l'ufficio e cominciò ad avviarsi, seguito da Miyu a breve distanza. Il vederlo così distaccato e poco interessato le strinse il cuore, così tanto che dovette trattenere un gemito. Era rimasto il solito Kanata di sempre: lei non gli importava. Ma Miyu non sapeva che se Kanata si comportava così era solo perché lei l'aveva completamente disorientato. Il ragazzo aveva progettato la scena del loro incontro nei minimi particolari: lui avrebbe dovuto essere cordiale e disinvolto, dimostrandosi felice e per nulla imbarazzato nel rivederla. Ma nella situazione concreta, qualcosa era andato storto. Il vederla così cambiata aveva scombussolato completamente la testa di Kanata, e l'aveva lasciato confuso. E adesso si stava comportando come un ragazzino. Chissà lei cosa stava pensando di lui... sicuramente che era solo un immaturo, al quale non valeva la pena nemmeno di parlare. Ecco perché stava zitta, mentre andavano insieme verso l'ufficio. Ed ovviamente, Kanata non sapeva di non avere capito niente della situazione, soprattutto il fatto che il suo atteggiamento non era stato giudicato male da Miyu, e questo perché lei non lo aveva assolutamente giudicato. La ragazza stava solo soffrendo nel constatare con i suoi occhi che per lui non era mai stata niente. E Kanata non lo capiva.
- Avete bisogno di qualcosa?
La commessa al di là del bancone guardava con un sorriso Kanata in attesa di una risposta.
- Mi scusi, questa ragazza ha perso il suo bagaglio...
- C'era un nome sopra?
- Miyu?
- Si, c'era scritto sul davanti, ricamato sul tessuto... Miyu Kozuki.
La donna scrisse il nome su un foglio.
- Può descrivermi il bagaglio?
- Una valigia con le ruote ed il manico, interamente rossa e con il nome in nero, in corsivo...
- Capisco. Lei era sul volo...?
- 02647 in partenza da New York.
- Bene. Aspettate qui, seduti su quella panchina... chiamo il deposito e vi faccio sapere fra un minuto.
- Grazie mille.
Sentenziò Kanata. Poi entrambi si diressero verso il divano e si sedettero. Miyu accavallò le gambe. La mini gonna bianca le lasciava scoperte, e Kanata non potè fare a meno di lasciare "cadere l'occhio". Miyu fortunatamente non se ne accorse.
- Allora, signor Sayonji... come va?
- Benissimo. Tu?
- Egregiamente.
Che cos'era quell'astio che si poteva sentire in entrambe le voci? No, non era cosi che doveva andare... doveva essere un incontro rilassato! Da dove era spuntato fuori tutto quell'odio immotivato? Entrambi ripensarono al loro ultimo discorso, prima che lei andasse via.
[Flashback]
Miyu e Kanata erano seduti a tavola, all'ora di cena, e stavano mangiando in perfetto silenzio.
- Fra un po' finisce la scuola...
- Lo so.
- Ecco... io stavo pensando... di... andare in America, una volta terminati gli studi qui.
- Quindi te ne andrai dopo avere finito il liceo?
Lei abbassò lo sguardo.
- No. Me ne andrò subito dopo la fine della scuola media.
Kanata si sentì smarrito. Certo, era vero che ultimamente litigavano spesso, ma almeno in casa c'era qualcuno! Se lei se ne fosse andata lui sarebbe rimasto solo! Completamente SOLO! No, non le avrebbe dato la soddisfazione di vederlo soffrire per questo capriccio. Assunse l'aria piu rilassata del mondo.
- Buon viaggio, Miyu...(Grazie a Caska Langley ed a "Luce da una stella morta", una delle mie fic preferite... sigh... Caska, ti ho plagiato una frase ma non te la prendere, ti prego! E' solo un omaggio al tuo immenso e sublime genio! NdLisa)
La ragazza sentì crescere la rabbia dentro di sè. Era furente. Si alzò in piedi, lasciando la sua cena rovesciarsi sul tavolo. Poi lo schiaffeggiò.
- Ma non sai dirmi altro adesso?
Piangendo, scappò nella sua stanza. Ovvero quella che sarebbe stata la sua stanza ancora per pochi giorni. Lo odiava. Perché si comportava sempre così? Sarebbe bastato che lui glielo chiedesse... sarebbe rimasta.
[Fine flashback]
Kanata voltò leggermente lo sguardo verso di lei.
- Ascoltami, per quello che e successo quattordici anni fa, io...
- Signori? Scusate, il bagaglio è stato trovato in deposito, me l'hanno appena portato. Prego.
Kanata si alzò in piedi e prese il bagaglio di Miyu.
- Ok andiamo. Cris mi ha prestato la sua macchina.
- S-Si...
Sussurrò lei ancora guardandolo. Che cosa voleva dirle prima? Tutto il tragitto verso la macchina fu in silenzio. Appena arrivati, Kanata posò la valigia nel portabagagli sul retro della macchina, disse a Miyu di entrare e poi lui stesso si accomodò al posto guida. La macchina era davvero bella. Nera lucente, forse una Maserati, ma Miyu non ci avrebbe giurato. Il silenzio in quello spazio ristretto si stava facendo molto pesante, e la ragazza sentiva il bisogno di cercare il dialogo.
- Allora... dove... lavori?
- Io... io...
Miyu non riusciva a spiegarsi la titubanza di Kanata. Lui prese il coraggio a quattro mani.
- Sono disoccupato.
- Ah, capisco...
Miyu vide la sua ultima possibilita di parlare di qualcosa dissolversi come fumo. Lo guardò, così concentrato sulla strada, ed arrossì come una ragazzina: in quel preciso istante Kanata le parve bello come mai.
- Per quello che mi volevi dire prima...
Kanata inarcò leggermente le sopracciglia verso il basso.
- Mi dispiace.
- Cosa?
La ragazza si sentì confusa. Aveva *chiesto scusa*? Kanata? Credeva di non avere sentito bene. Lui però continuò a parlare.
- Ecco... mi dispiace per averti parlato in quella maniera, quando mi hai detto che te ne saresti andata, ma mettiti nei miei panni! Cosa avrei dovuto dirti?
- Avresti potuto... chiedermi di restare.
- L'avresti fatto?
Miyu non parlò. Si limitò ad annuire con la testa. Subito dopo, però, cancello l'espressione di tristezza che c'era sul suo volto e si voltò sorridendo verso Kanata.
- Non ti preoccupare, non ci pensavo più da molto tempo!
Bugiarda... quell'argomento era stato al centro dei suoi pensieri ogni volta che stava da sola e non aveva nient'altro a cui pensare. Il sorriso si addolcì ulteriormente quando lei abbassò lo sguardo.
- Comunque... mi fa piacere... che tu me l'abbia detto.
Cos'è che spinge un uomo ad ideare le azioni che poi compie? La voce di Miyu ebbe uno strano effetto su Kanata. Il ragazzo si voltò e la vide lì, con le mani in grembo ed i capelli che le cascavano sulle spalle, ed un meraviglioso sorriso in volto... non capì piu niente. Al primo semaforo rosso si fermò (ovviamente... siamo rispettosi della legge^_^ NdLisa) e le prese la mano. Il contattò della mano di Kanata fece tremare Miyu. Si sentì emozionata e felice come non lo era da molto tempo. Anche lei strinse la mano, cosicché adesso stavano mano nella mano senza guardarsi negli occhi, Kanata con sguardo fiero ed attento e Miyu sorridendo dolcemente con lo sguardo basso. Il contatto durò comunque poco, perché al verde la mano di Kanata si dovette riposare sulle marce. Miyu sentì immediatamente la mancanza di quella sua mano... avrebbe pagato oro per un altro contatto come quello di prima, e poi non era più una ragazzina... aveva bisogno anche di un altro tipo di "contatti" (Ehm... scusate l'intromissione. Se non riuscite a concepire neanche lontanamente Miyu che pensa al sesso senza imbarazzi particolari, non vi preoccupate: è perfettamente normale. Anche io "stento" quasi a vederla in questa situazione, pensando alla Miyu del manga, poi... dunque, il rimedio migliore è ripetersi costantemente "Lei ha ventisei anni, non tredici!" con convinzione, e vedrete che dopo un po' vi abituerete anche voi... NdLisa). In poco tempo furono nei pressi del vecchio santuario Sayonji.
- Come sta tuo padre?
- Quell'uomo continua a darmi grattacapi... lo sai dove se n'è andato quest'anno? Prima in India, e poi per linea diretta in Congo! Cosa dovrà andare a meditare poi in Congo e un mistero...
Miyu sorrise dell'espressione adirata di Kanata. Le ricordava un po' il Kanata di quattordici anni prima.
- Ok... siamo arrivati. Scendiamo?
- S-Si...
Disse lei un po' titubante.
- Stai bene?
Le chiese Kanata accorgendosi della sua espressione, quando ormai erano entrambi scesi dalla macchina. Miyu scosse la testa.
- Non ti nascondo che mi sento un po'... spaventata. Ed in colpa... me ne sono andata in fretta, senza salutare nessuno... probabilmente Cris mi odierà...
Lui le sorrise come solo lui poteva fare.
- Non preoccuparti. Capirai tu stessa che Cris non ti odia per niente...
La frase di Kanata la rassicurò un pochino. SOLO un pochino, perché quando posò la mano sulla maniglia uno strano tremore si impadronì di lei. Tanto che la porta la dovette aprire lui.
Ancora con gli occhi di Miyu! Chi vedeva Miyu in quel momento? Dunque, innanzitutto, proprio davanti alla porta, c'era Santa, lui era perfettamente riconoscibile, perché era rimasto lo stesso. Più indietro, seduti a tavola, le parve di riconoscere Akira, che parlava con una ragazza che avrà avuto si e no diciotto anni... poi c'era... Kurita! Kurita Hanakomachi, seduto con loro però dall'altro lato del tavolo. E ancora... in cucina sentiva rumori... d'un tratto dalla stanza usci una bella ragazza bionda, seguita da un ragazzo MOLTO bello, biondo quanto lei. Un leggero capogiro si impadronì di Miyu. Kanata se ne accorse.
- Miyu, meglio rifare le presentazioni, o non capirai mai chi hai davanti... dunque, la bionda è Cris.
- Cris? BIONDA?
- Ciao Miyu! Ti piaccio?
Le due amiche si corsero incontro e si abbracciarono.
- Cris, quanto tempo! Sono... così contenta di rivederti! Stai benissimo bionda, incredibile!
- Grazie...
- Miyu, questa rosa è per te. Sei diventata bellissima...
Nel dire così, il ragazzo biondo porse una bellissima rosa azzurra a Miyu, che la accettò un po' stupita. Poi parve fare mente locale.
- No, non dirmi che tu... HIKARIGAOKA!
- Contenta di rivedermi?
- Ma certo! Anche se ultimamente ti vedo spesso, sia in tv che nei manifesti! Sei diventato famoso come volevi, visto?
- Già! Non posso dire di non essere soddisfatto.
Miyu sorrise leggermente.
- Scusami, Miyu, ma quando ha saputo che c'era questa festa ha insistito tanto che ho DOVUTO portarlo con me...
- Akira! Anche tu sei strafamosa in America! Ma voi due state insieme come dicono i giornali?
- I giornali dicono queste cose?
Domandò disgustata Akira.
- Dicono anche di peggio! Sai, a quanto pare tu saresti uscita incinta già due volte grazie a lui!
La bella bruna rise di gusto.
- Buona questa! Io che Nozomu non lo conoscevo nemmeno!
- Però vi chiamate per nome, eh?
- Bè, si... in fondo e un ragazzo simpatico...
- Perfetto, così loro si sono gia presentati.
Riprese Kanata.
- Quello è Kurita, anche se adesso non porta più gli occhiali dovresti riconoscerlo, no?
- Eccome! Ciao Kurita! Ti sei fatto un gran bel ragazzo anche tu!
Kurita arrossì immediatamente. Chiaro sintomo che la sua cotta per Miyu era tutt'altro che passata.
- Hahahaha... grazie...
- Hei, signora... faresti meglio a non alimentare le speranze di mio fratello... rischi di spezzargli il cuore un'altra volta.
Colei che aveva parlato, la diciottenne, si alzò da terra e si diresse a passo spedito verso Miyu.
- Mo-Momoka...
- Stupita?
- ECCOME! Ma sei diventata bellissima! E chi l'avrebbe mai immaginato...
- Hei, che fai, offendi?
- Perdonami... somigli molto a Cris, ma hai gli occhi di tuo fratello, sai?
- Si, solo che io non sono cieca e non porto le lenti a contatto...
- Hai ragione!
Tutti rimasero a ridere ed a parlare di sciocchezze per un paio di minuti, fino a quando Miyu non prese la parola, per parlare.
- Ragazzi, ascoltatemi tutti, è un discorso serio.
Si formò una nuvola spessa di silenzio attorno al tavolo al quale tutti erano seduti.
- Per me è meraviglioso stare qui, così, dopo tanto tempo. Mi sento davvero felice. E vi ringrazio per non avermi fatto pesare il fatto di essermene andata via all'improvviso senza neanche salutarvi. Davvero... io...
Due lacrimoni cominciarono velocemente a formarsi negli occhi di Miyu.
- Grazie...
Dopodichè cominciò a piangere, commossa. Cris la abbracciò subito.
- Basta piangere, amica mia... adesso ceniamo, ok? Dopo cena devi ripartire, no? Non vorremo mica sprecare in pianti il tempo che ci resta!
- Hai ragione Cris.
La cena fu una delle piu divertenti mai viste con occhio umano. I vecchi amici passarono tutta la serata a rievocare i loro ricordi, senza parlare delle attuali situazioni di ognuno. Davvero qualcosa di spensierato, come tornare adolescenti. Incredibile, Miyu non credeva che sarebbe mai più riuscita ad essere così felice nella sua vita, ed invece, proprio la cosa che aveva tanto detestato quando gliel'avevano proposta, il raduno, la stava facendo sentire così. Fin troppo felice. A mezzanotte passata, Miyu guardò l'orologio. Si era divertita così tanto da perdere la cognizione del tempo, ma era comunque convinta di essere in tempo per l'ultimo aereo, così come aveva prestabilito con i suoi genitori. Ed invece no. Perché quando un aereo ti serve, stai pure tranquilla perché perderai l'ultimo volo. E' logica. Miyu credette di svenire. Momoka la vide e pensò di rincarare la dose.
- Ma il tuo aereo non partiva alle undici e tre quarti?
Silenzio... Miyu si sentì morire dentro, ma cercò di riprendere subito il controllo.
- Oh no... e adesso? Dovevo tornare dai miei, mi aspettavano!
- Ma dai, Miyu! Non c'è problema! Stasera rimani qui e domattina prendi l'aereo ad ora di pranzo! Stasera telefona ai tuoi e digli che rimani!
Avanzò come ipotesi Akira.
- Bè, direi che non c'è altro da fare... Kanata non ci sono problemi se rimango a dormire qua, vero?
- No, di nessun genere...
ALTRO CHE NO! ECCOME SE C'ERANO PROBLEMI! Fin da quando l'aveva vista in aeroporto non aveva fatto altro che pensare a lei, e dormire nella stessa casa di notte per Kanata sarebbe stata una prova troppo dura da superare! Ma non poteva certo dirlo agli altri, per questo aveva acconsentito. Dopo la cena, tutti si salutarono, e si diedero appuntamento per l'indomani mattina alle undici, per accompagnare Miyu all'aeroporto e salutarla. Dopo aver congedato tutti dalla soglia della porta, Miyu e Kanata rientrarono dentro. Non si guardarono neppure negli occhi.
- Io vado a fare un bagno, ok Kanata?
- Certo, vai pure...
Il ragazzo rimase fermo, appoggiato alla porta, sfinito. Quella giornata l'aveva distrutto. E poi, Miyu... sentiva l'acqua scorrere... probabilmente stava riempiendo la vasca. La tentazione ci fu, e fu forte, ma lui si rese conto subito che non poteva fare una cosa cosi... vigliacca (Mi auguro si sia capito qual è la "tentazione"... NdLisa). E comunque lei lo avrebbe picchiato, se solo ci avesse provato. Ma perché si stava facendo problemi del genere? Quattordici anni prima non avrebbe pensato a spiarla neanche se fosse stata l'ultima ragazza sulla terra, ed adesso gli venivano certe voglie in testa? Si sentiva un perfetto idiota. Andò nella sua stanza, in cerca della maglietta che usava come pigiama per dormire la notte. La trovò e se la infilò, poi uscì e cominciò a sbarazzare la tavola. Poco dopo sentì alcuni passi sul parquet dietro di lui. Si voltò, per vedere una Miyu avvolta nel corto asciugamano bianco, con i biondi capelli che le ricadevano armoniosamente sulle spalle. Rimase stupito ed incantato dalla "visione", tanto da non riuscire a distogliere lo sguardo. Lei se ne accorse.
- Non mi guardare, Kanata!
Kanata si voltò immediatamente dall'altro lato. Lei gli si avvicinò da dietro.
- Io... ho portato della biancheria di cambio... ed alcuni vestiti... ma non ho previsto un pigiama...
- Non... non ti preoccupare, ti do io una maglietta, o una camicia, vediamo quello che trovo...
- Si...
Sempre senza guardarla Kanata tornò nella sua stanza e rovistò in alcuni cassetti. Sembrava non trovare quello che cercava, fino a quando, dal fondo di uno scaffale, tirò fuori una camicia blu a maniche lunghe, ma che sembrava abbastanza leggera. Si voltò di nuovo, per darla a Miyu.
- Ecco... puoi usare questa per dormire.
- Grazie... posso... andare nella "mia" stanza?
- Si, il futon è nell'armadio.
- Bene!
Miyu si lanciò in fondo al corridoio e spalancò la shoji della sua stanza, entrandoci dentro come una furia. Dopo due minuti, il letto era già pronto. La ragazza realizzò di avere lasciato il beauty case con la sua biancheria intima di ricambio in bagno. In quel preciso istante, aveva addosso la camicia di Kanata, senza niente sotto! La cosa le faceva uno strano effetto. Uscì di corsa, andando verso il bagno. Aprì la porta e sempre di corsa arrivò alla tenda che separava la vasca dal resto della stanza, la aprì e si sentì spinta verso fuori. In pochi secondi scivolò, e si ritrovò per terra, con la camicia mezza sbottonata che la lasciava praticamente nuda ed un Kanata vestito solo con un asciugamano sottile allacciato intorno al bacino sdraiato di sopra. Si sentì il viso avvampare: era diventata rossa. Lui, ancora sopra di lei, le guardò il corpo, scoprendola praticamente nuda. In più, la sua pelle ancora bagnata stava trasferendo l'acqua addosso alla camicia che lei indossava, conferendole un effetto trasparenza niente male. Arrossì pure lui. Ma nonostante questo, lui non accennava ad alzarsi, e né lei gli chiedeva di farlo, d'altronde! Forse fu l'atmosfera del momento, ma Miyu pensò a quando l'aveva visto in macchina, concentrato nel guidare, ed aveva pensato che fosse l'uomo piu bello del mondo, arrossendo. Nello stesso istante il rossore sparì dalle sue guance senza lasciare traccia, e sentì di avere perso ogni inibizione, che fino a quel momento l'aveva frenata. Avvicinò il viso a quello di Kanata. Quella mossa di lei lo stupì parecchio, ma guardarla in quella posizione, gli occhi socchiusi, con qualche goccia d'acqua sul viso, e la bocca cosi terribilmente vicina... in fondo, era lei che lo stava invitando, no? Non poteva, non voleva rifiutare un invito così allettante. Dopo neanche mezzo secondo, le loro labbra si erano gia incontrate, e loro due si stavano scambiando il bacio piu appassionante e piacevole che avessero mai provato a dare. Lei si spinse con il viso ancora piu avanti, e lui le mise una mano dietro la nuca per agevolarla, mentre gli incontri fra le loro lingue si facevano sempre piu caldi ed appassionati. Si alzarono in piedi, senza staccare le labbra, e poi lui la prese in braccio, dando modo a lei di incrociare le gambe attorno alla sua vita ed accarezzargli i capelli. Kanata stava cominciando ad eccitarsi parecchio, e Miyu non era certo da meno. Lui provava a portarla verso un letto, o qualcosa che somigliasse a questo, ma la strada verso la sua stanza gli sembrava infinita, figurarsi quella per la stanza di Miyu! Non credeva di riuscire a resistere tanto. Si fermarono in mezzo al corridoio: in fondo, una casa completamente vuota serve anche a questo, no? A Kanata non importava affatto dove avrebbero fatto l'amore: potete immaginare che non fosse questo il suo primo pensiero in quell'istante. Lui cominciò velocemente a sbottonare i restanti bottoni della camicia che Miyu indossava, mentre con un solo colpo veloce della mano lei aveva fatto cadere per terra l'asciugamano che lo avvolgeva unicamente al bacino. D'un tratto, i due sentirono un rumore di vetri rotti e cristallo caduto per terra proveniente dal salone. Interruppero subito la loro "attività", per recarsi in quella stanza, coprendosi alla meno peggio.
- Accidenti, Baumiao! Lo sapevo che sarebbe successo qualcosa del genere!
Un ragazzo stava in piedi davanti ad una circolare ombra gigantesca, che i due non riuscivano a riconoscere per via dell'intensa luce che arrivava dall'oggetto stesso. Il ragazzo, biondo, alto e con una corporatura abbastanza adulta si voltò verso Miyu e Kanata, stupendosi delle condizioni dei due, e poi sorridendo maliziosamente.
- Ma! Pa! Vedo che stavate dandovi da fare!
Miyu si portò le mani al viso, traumatizzata e Kanata sgranò gli occhi fino all'inverosimile spalancando la bocca. Poi lei parlò.
-L-Lou... mio Dio, che ci fai qui?-