Serie: UFO Baby
Genere: Romantico/Drammatico/Comico
Pairings: MiyuXKanata, MomokaXLou, AkiraXNozomu
Rating: NC17
AVVISI: Angst, Lime.
- Da quanto Lou è andato via, Kanata e Miyu non si sono più rivisti. Un giorno, quattordici anni dopo, Cris organizza una rimpatriata fra i vecchi compagni. Miyu perde l'aereo per il ritorno a casa, e decide di rimanere a casa Sayonji. Però, durante la notte, i due riceveranno la visita di uno strano quattordicenne biondo. Chi è? E cosa nasconde?
Commento dell'autrice: La mia prima fanfiction su UFO Baby! La mia prima fanfiction divisa SERIAMENTE in capitoli! La mia prima fanfiction NC17! La mia prima scena lemon!!! Orgoooooglio! A detta di molti, "Back to home" è il mio capolavoro sommo. Fermo restando che secondo me questa ff (sempre con la scarsa modestia che mi contraddistingue) è bellissima (^_^), non me la sento però di dire che sia la mia migliore (insomma... e "Brothers...?"???). Però mi piace. Mi è piaciuto soprattutto il modo in cui sono nate le coppie, in maniera del tutto casuale ^_^ All'inizio questa doveva essere una ff esclusivamente MiyuXKanata, ma ad un certo punto mi sono accorta che Momoka+Lou ed Akira+Nozomu erano nate così, senza che me ne accorgessi, crescendo e diventando bellissime ^_^ Ed è così che due delle coppie arrivano al matrimonio ed una lo salta per un pelo...^.^
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6° capitolo
Cielo, mio figlio!!!


- L-Lou... mio Dio, che ci fai qui?
Miyu e Kanata stavano fermi sulla soglia del salone, stupiti come non lo erano mai stati. Quel ragazzo biondo... poteva essere Lou? Improvvisamente la luce proveniente dall'enorme oggetto rotondo si spense, lasciando capire cosa era in realta: un disco volante di medie dimensioni, coperto da una cupola di vetro che si era incrinata nel punto in cui aveva sbattuto. Da dietro l'oggetto uscì fuori uno strano animale, molto buffo, che teneva in una delle zampe anteriori una chiave inglese ed aveva in testa un berretto da meccanico.
-Signorino Lou, non si preoccupi, la navicella è intatta! A parte il vetro un po' rotto e tutto a posto.-
Adesso il ragazzo era perfettamente riconoscibile: capelli di un biondo dorato, occhi azzurrissimi tendenti perfino al viola, molto alto e con un fisico slanciato. Lou si voltò entusiasta verso Baumiao.
- Ottimo! E io che credevo che fosse fuori uso!
Premette un pulsante e la cupola di vetro si aprì, dandogli modo di tirare fuori una valigia ed una borsa.
- Allora, è abbastanza tardi, dove mi posso mettere a dormire?
- M-Ma...
Sillabò Kanata.
- Oh, ma certo, pa... sono un idiota...
Lou corse verso Miyu, abbracciandola sinceramente con amore.
- Mamma! Sono così contento di vederti! Come stai?-
Miyu aveva ancora gli occhi spalancati, ed era così stupefatta che non ricambio nemmeno l'abbraccio.
- Papà! Sono felice di rivederti! Venire qui è stata la cosa piu sensata che ho fatto da un anno a questa parte...
La ragazza sembrò riprendersi.
- Lou... come... perché sei qui?
- Sono... in vacanza a tempo indeterminato!
- "A tempo indeterminato"? Non capisco...
- Mamy! Non vorrai mica buttarmi fuori di casa!
- Io... ma no di certo!
- Bene!
- Pa, mi ricordi dov'e il bagno? Voglio darmi una lavata prima di andarmi a coricare!
Kanata ebbe appena la forza di indicargli il bagno con una mano, che questa gli ricadde subito lungo il fianco.
- Grazie!
Lou si diresse di corsa verso la stanza indicata, seguito dalla borsa che volteggiava in aria dietro di lui. Miyu e Kanata lo guardarono fino a quando non lo videro scomparire dietro la porta, e poi si voltarono verso Baumiao, che sorrise loro imbarazzato.
- Ciao... scusatelo, per favore...
Miyu si avvicinò a lui e si chinò per guardarlo meglio.
- Non ci posso credere. Sei proprio tu?
- Bè, posso essere invecchiato, ma non così tanto da non farmi riconoscere!
- Incredibile...
Continuò Kanata.
- Ma perché siete qui?
- Bè, ecco... io non posso dirvelo... scusatemi...
Kanata lo prese per le guance e cominciò a tirarle con forza, tanto da deformargli il viso.
- Come sarebbe a dire che non puoi? Non pensare che ci beviamo la storia delle vacanze a tempo indeterminato, sai?
- Ma è la verita! Il signorino Lou è in vacanza!
Miyu incrociò le braccia.
- Già, ed immagino che i suoi genitori non ne sappiano niente...
Baumiao sembrò oscurarsi in volto.
- Siete voi i suoi genitori sulla Terra. Non dovete preoccuparvi dei suoi genitori su Otto.
- No, no! Qui c'è qualcosa che mi puzza...
- CHE BELLEZZA! Non ricordavo che fare il bagno nella vasca tradizionale giapponese fosse così rilassante!-
Lou entrò in salotto in mutande, con i capelli ancora bagnati dopo il bagno, e si piazzò davanti a Miyu. Solo in quel momento la ragazza si rese conto di QUANTO fosse alto. Fin troppo, per la sua età. Almeno, facendo i conti avrebbe dovuto avere poco più di quattordici anni, ma era alto come se ne avesse avuto diciotto! Praticamente era solo due o tre centimetri piu basso di Kanata. La cosa la stupì parecchio.
- Mamy! Mi vuoi dire dove posso andare a dormire?
Miyu si voltò verso Kanata, che cominciò a parlare.
- Una stanza si trova... vieni...
- NO! Aspettate un attimo!
La ragazza corse incontro all'alto biondino.
- Non avrai mica intenzione di andarti a coricare con i capelli ancora bagnati? Ti prenderai un raffreddore, o peggio!
E così dicendo lo prese per un braccio trascinandolo a forza verso il bagno mentre lui le implorava pietà.
-Mamma! Dai, ti prego, non ho bisogno di asciugarmi i capelli, non c'è pericolo!
- Non dire idiozie, Lou!
Kanata osservò i due che entravano in bagno, e poi Miyu che attaccava la spina del phon e cominciava ad asciugare i capelli a Lou. Una risata, che fortunatamente Miyu non sentì, gli salì spontanea alla bocca. Non avrebbe mai pensato che sarebbe potuta succedere una cosa del genere.
- Baumiao, immagino che avrai sonno anche tu, no?
- Be, si, ma non c'è problema, io dormo nella navicella!
- Sicuro?
- Certo che si! Anzi, buonanotte!
Ed entrò nel trabiccolo, chiudendo di nuovo la cupola di vetro e mettendosi a dormire praticamente subito.
Poco dopo Miyu e Lou tornarono in salotto.
- Ok, vieni con me ti porto in una stanza...
- Grazie!
Lou osservò Miyu che gli sorrideva dolce.
- Aspetta un attimo, papi...
Si portò accanto a Miyu e le stampò un bacione un po' infantile sulla guancia.
- 'Notte mamy...
- Buonanotte...
Rispose lei. Subito dopo Kanata accompagnò Lou nella sua stanza, ed il ragazzo dopo tre secondi stava già dormendo.
- Doveva essere stanco...
Commentò Kanata.
- Dorme già?
- Si...
Kanata e Miyu si andarono ad affacciare un po' sul balcone che si trovava al piano di sopra del santuario. Miyu c'era stata raramente anche quando in quella casa ci viveva, e tornarci dopo cosi tanto tempo la fece incredibilmente felice. A proposito... come doveva comportarsi adesso? Lou era arrivato, e Miyu aveva la strana sensazione che non se ne sarebbe andato tanto presto... be, c'era poco da fare: sarebbe rimasta fino a quando Lou non fosse tornato sul pianeta Otto. In fondo quello era sempre suo figlio, no?
- C'è un bel cielo limpido stasera, vero?
Disse lei per attaccare discorso.
- E' vero... la giornata e stata tutta bella... forse perché sei tornata tu...
Miyu arrossì a quell'improvviso complimento. Sorrise.
- Vi sono mancata molto?
- Bè, senza di te le giornate non erano piu le stesse... avevamo perso la voglia di fare qualsiasi cosa... poi abbiamo saputo che tu avevi fatto carriera alla NASA, ed a tutti noi è venuta voglia di ricominciare a lavorare... sei stata di sprone per tutti...
- Per tutti tranne che per te... sei ancora disoccupato!
- Che?
- Pensaci: Cris lavora in un istituto di bellezza, Hikarigaoka ed Akira sono modelli, Momoka va al liceo, Santa lavora in carnezzeria e Kurita fa il giornalista. Solo tu stai ad oziare tutto il giorno...
Kanata voltò il viso da un'altra parte, per non incontrare lo sguardo di disapprovazione di Miyu. Improvvisamente gli tornarono in mente le immagini di poco prima che Lou piombasse in casa. Si vergognò come un bambino scoperto in flagrante a rubare la marmellata. Si voltò verso la ragazza accanto a lui: non sapeva ancora cosa le avrebbe detto ma non voleva fare la figura del maleducato. Non con lei.
- Ascoltami, Miyu...
- Si?
Lei lo guardò negli occhi. Lui scorse con lo sguardo tutto il suo corpo. Aveva ancora addosso la sua camicia, ormai praticamente asciutta. Gli parve splendida, e si dimenticò completamente di ogni suo buon proposito sul chiederle scusa per prima che Lou arrivasse, per porle una domanda che gli risalì alle labbra spontanea.
- Sotto... quella camicia... sei ancora... nuda?
Lei sorrise maliziosamente.
- Che c'è, vorresti completare l'opera?
Incredibile. La stessa Miyu, quattordici anni prima, non avrebbe mai nemmeno pensato a dire una frase del genere. Kanata arrossì nuovamente, in una tinta ancora più scura. Adesso era più porpora che rosso.
- I-Io...
Era visibilmente confuso, e questo divertiva molto Miyu. La ragazza cominciò a sbottonarsi la camicia. Un bottone, poi un altro... Kanata era come ipnotizzato. L'unico pensiero lucido che gli venne in testa fu che se lei si fosse spogliata probabilmente lui l'avrebbe fatta sua sul balcone stesso. Miyu, nel frattempo, continuava a spogliarsi. Ecco, aveva appena finito di sbottonare tutto. Adesso aveva afferrato i lati della camicia, ed era pronta ad aprirli. Lo fece, e poi la camicia cadde a terra, scoprendola... in biancheria intima (Quanto sono cattiva! Ma ve l'ho detto, dovrete aspettare parecchio prima di vederli insieme! ^_^ NdLisa). Oh, non che non fosse un bello spettacolo, ma per lui che si aspettava di vederla nuda fu una bella delusione (Questa è una scena che si vede di continuo nei manga... ecco i frutti della lettura a circuito chiuso dell'Evangelion Collection 4... mi sta lentamente ipnotizzando... NdLisa). Kanata cadde indietro per terra, per la sorpresa, mentre Miyu si riabbottonava la camicia e rideva a crepapelle. Lui si alzò contrariato.
- Questa non me la dovevi fare...
Lei sorrise e lo prese per il colletto della camicia, baciandolo leggermente sulle labbra, come a volerlo prendere in giro. Poi cominciò ad entrare in casa muovendosi, inconsapevolmente?, in maniera molto sensuale. Poi girò il viso verso di lui.
- Se pensi che conquistarmi sia così facile, ti sbagli di grosso... se ci tieni davvero dovrai faticare parecchio...
Osservò soddisfatta l'espressione di Kanata con un sorriso di sfida in faccia. Poi si voltò ed andò nella sua stanza. Lui rimase così, sul balcone, ancora incredulo. Lentamente, il suo sguardo mutò, mentre la sua bocca si metteva a sorridere.
- Cara la mia Miyu, se quella era una sfida considerala accettata...
Dopodichè rientrò anche lui in casa. Si stava accorgendo di avere molto sonno... si era stancato troppo quel giorno.
*

(Bene, facciamo passare tutta la notte ed andiamo avanti nel tempo, fino all'indomani mattina...)
Miyu si svegliò con un tremendo mal di testa. Aveva dormito malissimo quella notte, e non sapeva neanche perché... Be, forse il perché lo sapeva benissimo: Kanata. Quello che stavano facendo prima dell'arrivo di Lou era stato interrotto bruscamente, e non è che la cosa le avesse fatto molto piacere... D'altronde era anche colpa sua... aveva visto lo sguardo di Kanata mentre lei stava per fargli lo scherzetto della camicia, ed era sicura che se fosse stata veramente nuda là sotto la serata sarebbe andata diversamente. In ogni caso sarebbe stata ben contenta se la cosa si fosse portata fino alla fine, quella sera. Bè, ma era inutile pensarci... pensò con molto ottimismo che le occasioni ci sarebbero state anche in futuro...
- Buongiorno...
Entrò in cucina grattandosi la testa, con lo sguardo ancora assonnato.
- Buongiorno!
Rispose immediatamente Baumiao. La ragazza si guardò intorno. Lou era seduto a tavola che divorava letteralmente degli onigiri dolci preparati dall'aliensitter, che per conto suo stava armeggiando con la caffettiera ed il brick del latte per preparare la colazione ai due "adulti di casa". Non vedeva Kanata. Probabilmente stava ancora dormendo... strano, non si ricordava che fosse cosi pigro... Improvvisamente si sentì afferrare da dietro, e poi due braccia le cinsero la vita, mentre una bocca le si posava sul collo e le dava un leggerissimo bacio. Ecco Kanata.
- Buongiorno Miyu...
Lui si staccò da lei lentamente e l'osservò in faccia, stupita ed un po' confusa. Quell'espressione lo soddisfò abbastanza, e si andò a sedere a tavola.
- Che c'è per colazione Baumiao?
Miyu non capiva... poi le tornarono alla mente le sue stesse parole, la sera prima... probabilmente lui l'aveva presa sul serio... Accidenti! Questo cosa avrebbe comportato? Bè, non che ricevere attenzioni tipo il bacio di prima da Kanata non le facesse piacere, ma non aveva mai provato cosa significasse Kanata che ci provava continuamente con lei! D'altronde lei gli aveva detto che avrebbe dovuto faticare parecchio... ma gli sguardi, i movimenti, la voce di Kanata erano capaci di non farle capire più niente. La scena del bagno della sera prima ne era un esempio lampante. Si chiese se avrebbe retto abbastanza il gioco oppure se gli sarebbe saltata addosso al suo prossimo tentativo. Il suo stomaco gorgogliò leggermente, ma abbastanza fastidiosamente da farle accantonare i suoi pensieri e pensare alla colazione. Gli altri già mangiavano seduti. Lei li raggiunse e cominciò a sorseggiare il latte e caffè, accorgendosi troppo tardi che era completamente amaro.
- Baumiao, ti dispiace prendere lo zucchero?
- Arriva subito, Miyu!
Kanata le parlò.
- Allora, cosa farai adesso?
- Tu vedi alternative? Rimango qui! E' da tanto tempo che non vedo Lou, e penso che aspetterò qui che lui torni sul suo pianeta.
Lou ebbe un sussulto e si affogò con il riso. Miyu se ne accorse e lo soccorse immediatamente, porgendogli un bicchiere d'acqua.
- Devi stare piu attento, Lou! Avresti potuto affogarti sul serio! Non mangiare con foga!
Ah, se sua madre avesse saputo... non era certo per la foga che Lou si era affogato... ma per il "tornare sul pianeta Otto". Non poteva dire loro quello che era successo, e si augurava che nemmeno Baumiao lo facesse. Ci sarebbero stati solo inutili e stupidi discorsi che lui non voleva che si facessero. Tanto non gli avrebbero fatto cambiare idea, quindi...
- Va bene mamma, starò piu attento...
Miyu sorrise e versò due cucchiaini di zucchero nel caffelatte che le rimaneva nella tazza, mescolò e lo bevve tutto d'un fiato.
- Bè...
Disse alzandosi.
- E' meglio chiamare mia madre e dirle che mi prendo una vacanza.
- Ti ricordi dov'è il telefono, vero?
- Se è sempre nello stesso posto si...
Miyu scomparve nel corridoio, e Kanata si dedicò ad osservare Lou che continuava ad abbuffarsi ed a fare scomparire un onigiri dopo l'altro. Questa storia non gli piaceva per niente... che motivi avrebbe avuto Lou per volere tornare sulla Terra? E poi, i suoi genitori ne erano al corrente? Be, prima o poi glielo avrebbe chiesto, ma non ancora... non voleva dargli l'impressione di non volerlo in casa. Nel frattempo, Miyu stava chiamando sua madre.
- Pronto? Qui casa Kozuki.
- Papi! Hi! How are you?
- Miyu! Eravamo preoccupati! Mi spieghi dove sei finita?
- Ho perso l'aereo ieri...- disse lei ridendo imbarazzata.
- Senti, c'è la mamma?
- Stavamo per uscire per andare a lavorare, aspetta che te la passo... Mikiiii!!! Miyu al telefono vuole parlare con teeeeee!
- Arrivooooo!!!
Miyu sentì la cornetta passare dalle mani di suo padre a quelle di sua madre.
- Miyu! Sei in aeroporto?
- No, ascoltami... per voi va bene se faccio una vacanza qui in Giappone?
- Una vacanza? Non capisco...
- Bè, sono un po' stanca, vorrei rilassarmi...
- Si, ma per quanto tempo?
- Non lo so ancora, ma ti richiamerò quando avrò deciso...
La signora Kozuki ci pensò un poco.
- Va bene... anche se il laboratorio non è efficiente come al solito puoi stare un po' li. Nora se la cava bene!
- Come sta? E' stanca?
- Un pochino... il peso della dirigenza della sezione di fisica grava tutto sulle sue spalle, e da quando Martin è stato licenziato...
Miyu sgranò gli occhi.
- Licenziato?
- Si... Una ragazza l'ha accusato di stupro, ed adesso sta scontando i suo bei tre anni in cella... che schifo, vero? (Non so quanti anni si scontino per stupro... spero che tre comunque non siano troppo pochi! NdLisa)
Miki potè giurare di aver sentito sua figlia gridare "YUPPI!!!" dall'altro lato della cornetta.
- Miyu? Ci sei?
- Si, ci sono mamma... hai ragione, è davvero deplorevole... hanno fatto BENISSIMO a metterlo in galera.
- Mi pare di capire che l'avvenimento ti soddisfa alquanto...
- Oh, non ci fare caso... adesso ti saluto, ci risentiamo, ok?
- Ok... goodbye...
- Bye!
Miyu posò la cornetta del telefono e si diresse sorridendo in cucina.
- Cos'era quello slancio di felicita?
- Niente, non preoccuparti Kanata! Mamma mi ha permesso di restare!
- Le chiedi il permesso?
- Non fraintendere... il permesso nel senso che alla NASA va tutto bene e non hanno bisogno di me, quindi posso restare senza rimorsi di coscienza!
- Oh, si... la NASA ha bisogno di te... corri Miyu!
- Non mi prendere in giro, bestia!
Urlò Miyu rivolta a Kanata mentre gli dava un pugno in testa.
- Vedo che non siete cambiati per niente...
I due si voltarono verso Lou, che aveva detto quella frase in maniera seria, quasi solenne.
- E' bello sapere che certe persone non cambiano mai...
- Lou, tutti cambiano e crescono, prima o poi...
- Cioè?
Miyu si andò a sedere accanto a lui.
- Da piccoli siamo impulsivi ed un po' sciocchi, ma con l'età acquisiamo esperienza, e cambiamo anche il nostro modo di fare e di pensare in parte, benché il nostro carattere rimanga lo stesso. Ma in alcuni casi cambia anche quello. Dipende dalle situazioni che la vita ci pone davanti... è inevitabile...
- Cioè non mi posso fidare più nemmeno di voi?
Quella frase lasciò stupiti tutti quanti. Ma perché Lou stava dicendo certe cose?
- Ma certo che ti puoi fidare! Che discorsi fai?
Lou si alzò in piedi, accigliato. Poi sorrise.
- Bene! E' confortante sapere che c'è qualcuno di cui ci si può fidare ciecamente!
Miyu sorrise.
- Sono contenta...
In quel preciso istante suonò il campanello. Miyu guardò l'orologio... le undici. Oh, no... aveva un brutto presentimento.
- Kanata... non saranno mica...
- E che ne so! Accidenti...
Il ragazzo si alzò velocemente ed andò verso la porta. La aprì. Erano loro. Davanti alla porta un gruppo di sei persone capitanato da Cris, sorrideva allegramente.
- Allora, Miyu è già pronta?
Chiese Akira.
- Ehm... veramente c'è stato un piccolo cambiamento di programma... come dire...
Intervenne Kurita.
- Vuoi dire che si ferma ancora qualche giorno?
- Chi è, papà?-
Uno sguardo carico di stupore si dipinse su tutti i volti. Poi Lou usci allo scoperto. Kanata sorrise imbarazzato e poi gli mise due mani davanti alla bocca, lasciandolo quasi soffocare.
- Ma LOU! Quante volte devo dirti di non chiamarmi papà!!!
Cris, Kurita e Momoka bisbigliarono il suo nome, ricordando i tempi remoti della loro fanciullezza, mentre sugli altri visi rimaneva lo shock.
- Lui è il fratellino minore di Miyu. Vi ricordate?
Santa sembrò sollevarsi.
- Ah, si! Il piccolo Lou! Accidenti quanto sei cresciuto!
Lou aveva uno sguardo diffidente sul volto.
- Non capisco...
Kanata coprì le parole con la sua voce.
- Ma perché non entrate, su!
Mentre entravano in casa, Kanata si prodigò perché Lou sapesse.
- Ascoltami... quando tu eri qui eri molto piccolo, devi sapere che per non dire che eri un alieno arrivato dal pianeta Otto e per non fare sorgere sospetti tra me e Miyu avevamo deciso di farti impersonare il suo piccolo fratellino. Reggi la parte, mi raccomando!-
Lou era un ragazzo intelligente, e Kanata era sicuro che avrebbe capito. Per questo la sua risposta lo mandò quasi in coma.
- No.
Kanata si sentì mancare la terra sotto i piedi.
- Ma che stai dicendo, vuoi fare impazzire tutti?
L'espressione di Lou mutò in maniera cosi radicale da lasciare Kanata disorientato. Pura rabbia nei suoi occhi. Si sentì spinto verso terra da una forza paurosa, eppure Lou non sembrava toccarlo in alcun modo.
- VUOI TENERMI NASCOSTO? SONO SCOMODO? NON MI VEDRAI PIU'!
E dopo avere detto così si fiondò fuori dalla casa, lasciando la porta aperta. Kanata guardava l'apertura, sconvolto. Si rialzò a fatica, polsi e caviglie doloranti, dopo essere stato soccorso da Miyu.
- Ma cosa è successo?
Chiese lei preoccupata.
- Te lo spiego dopo... abbiamo litigato... adesso andiamo dagli altri.
Si diressero verso gli altri. Per giustificare la sfuriata di Lou usarono una...
*

... scusa. Sempre scuse. Accidenti. Se era convinto di potere trovare comprensione in quella casa, ogni sua ipotesi era stata sfatata senza pietà. Proprio come i suoi genitori sul pianeta Otto. Mentre lui era a divertirsi con i suoi amici come tutti i ragazzini normali loro continuavano i loro giri attraverso l'alta società giustificando la sua assenza con finte malattie che gli impedivano di muoversi. E questo perché non volevano che si sapesse che il loro piccolo tesoro andasse in giro con i ragazzi della sua età, perché era qualcosa da plebei... ma che cazzo si erano messi in testa i suoi genitori da un paio d'anni? Quella scalata al successo era una cosa davvero orribile... dovere apparire perfetti agli occhi degli altri, facoltosi e senza difetti. Ricordava una frase che gli aveva detto suo padre in un particolare momento di rabbia.
- Non ci serve un figlio imperfetto come te!
Ed aveva lasciato correre... ma la goccia arrivò ad una frase di sua madre. Sua madre che lui amava con tutto il cuore.
- Sarebbe meglio che tu sparissi! Ci fai solo fare brutta figura con tutti!
Accidenti se l'aveva presa alla lettera. Il giorno stesso era scappato via con Baumiao verso la Terra. Ma adesso, anche Miyu e Kanata volevano che lui fosse qualcuno che in realtà non era... Lou si sentì affranto come non lo era mai stato. Camminando sotto il sole cocente del mattino raggiunse un luogo che non si ricordava di avere mai visto, ma che lo attirò particolarmente per l'ombra che c'era. In mezzo a due alberi c'era un piccolo anfratto ombroso, l'ideale per chi vuole nascondersi. Gli girò la testa e riaffiorarono ricordi perduti di una bambina dai capelli castani chiari e gli occhi grandi che gli chiedeva perché piangesse. Il viso era sfocato, forse per via delle lacrime, e visto che il mal di testa si stava facendo sempre più forte decise di lasciare perdere il pensiero e sdraiarsi un po'. Senza capire, si assopì contro un albero, malgrado la posizione scomoda. Nello stesso momento...
*

... una ragazza dai lunghi capelli CASTANO CHIARI stava camminando per la stessa strada, pensando. Non SAPEVA perché Lou avesse avuto quello scatto di rabbia, ma poteva IMMAGINARLO... Sentire che coloro che si considerano i propri genitori vogliono che tu sia qualcun altro, anche se si tratta di una cosa stupida come questa, può essere molto doloroso. In più Momoka credeva che se Lou era tornato sulla Terra un qualche motivo SERIO dovesse esserci. E lei voleva scoprire cosa. Improvvisamente, voltando il capo mentre si asciugava la fronte sudata con una mano, lo vide. Sotto lo stesso cespuglio dove si erano incontrati per la prima volta quattordici anni prima... Sorrise leggermente. Si era fatto davvero un bel ragazzo... non sembrava un quattordicenne, sembrava piu grande della sua stessa età. Avrebbe potuto farci un pensierino, forse... accantonò il pensiero, seppur piacevole, e ripensò a quando l'aveva rivisto pochi minuti prima. I suoi occhi l'avevano colpita, oltre alla sua straordinaria altezza. Un paio d'occhi così maturi, sembravano averne viste di tutti i colori, e forse era per questo che sembrava così grande... erano quegli occhi seri, terribilmente fuori luogo sul viso di un ragazzino, che lo rendevano così incredibilmente affascinante. Lo raggiunse, andandosi a sedere accanto a lui. Assurdo, era persino più alto di lei! Se ne accorgeva solo adesso che gli stava accanto. Lo sguardo di Momoka di rattristò un attimo, ricordandosi che quando erano solo due bimbi "stavano insieme". Il fatto che non fosse mai stata con nessuno era collegato a lui in qualche modo? Forse si, forse no. In ogni caso non valeva la pena pensarci seriamente. Lou si mosse un po' lateralmente, e non trovando più l'appoggio dell'albero le cadde in grembo, appoggiando la testa sul suo seno, senza svegliarsi, ovviamente. Lei ebbe un sussulto. Ma si tranquillizzò subito. Quella presenza sopra di lei era così piacevole... Il fatto che Lou stesse dormendo, bè... diciamocelo, era una bufala. Per quanto uno possa avere il sonno pesante, se ne accorge se invece di cadere per terra dopo essersi mosso cade su qualcosa di estremamente "morbidoso". Inoltre, Lou l'aveva fatto apposta a caderle di sopra. Questo perché quando lei era arrivata e gli si era seduta accanto, lui si era svegliato subito e, socchiudendo gli occhi, era riuscito ad osservarla senza farglielo capire. Da quando l'aveva vista a casa sua gli era piaciuta, pur non riconoscendola. La consapevolezza di chi era gli era arrivata dopo. Adesso che la vedeva così da vicino, nella situazione in cui era, gli sembrava un enorme conforto averla accanto. Lentamente, lei comincio ad accarezzargli la testa dolcemente. No, se faceva cosi... accidenti, gli ricordava sua madre... ma sapeva che quella NON era sua madre, quindi era estremamente piacevole. Sentì un leggero bacio posarsi sulla sua fronte, e lentamente aprì gli occhi, risvegliandosi dal torpore in cui l'abbraccio l'aveva ridotto. Si raddrizzò con le mani, mentre Momoka lo guardava sorpresa. Lui aprì completamente gli occhi e la fissò. I suoi occhi la catturarono letteralmente, tanto che dovette appoggiarsi all'albero per non cadere all'indietro. Cercò di giustificare la sua presenza.
- Bè, ecco... io ero solo un po' preoccupata e... dunque...
Accidenti, perché si stava comportando come una ragazzina? Aveva o no diciotto anni ormai? Un po' di maturita, su! Lui avvicinò il suo viso a quello di lei, sempre scrutando nel profondo dei suoi occhi. Si sentì smarrita, e socchiuse gli occhi quasi non rendendosene conto. Lui lo prese come un invito. Dopo nemmeno mezzo secondo la stava già baciando appassionatamente, senza che lei facesse niente per fermarlo, stregata com'era da quel quattordicenne che la faceva sentire adolescente solo guardandola. Quel bacio era bellissimo... non avrebbe mai voluto smettere, e la stessa sensazione si manifestava dall'altra parte, dove Lou sperava solo che quell'incanto, quella magia che c'era fra loro finisse il più tardi possibile. Interruppero il bacio per guardarsi negli occhi. Lei nei suoi trovò solo sincerita. Stessa cosa che lui trovò in lei. Negli occhi di entrambi si leggeva chiaro il desiderio di volere di più. Assolutamente di più. Momoka si sdraiò per terra, e Lou si stese sopra di lei, ricominciando a baciarla praticamente subito, mentre lei gli carezzava i capelli e la schiena. Stettero in quel modo almeno un quarto d'ora, periodo di tempo dopo il quale Momoka si tirò su con la camicetta mezza sbottonata ed i jeans aperti. Oltre che con un sguardo scandalizzato sul volto. Si assistette poi alla rinascita di Lou, che si alzò in piedi con i capelli scompigliati, la camicia aperta ed un sorriso soddisfatto sul volto. Aiutò Momoka ad alzarsi.
- Accidenti...
Esclamò lei ancora in estasi mentre si ricomponeva.
- Pomiciare non mi era mai piaciuto così tanto!
Lou sorrise divertito. Lei aveva smesso di considerarlo solo un quattordicenne. Adesso lo vedeva solo per quello che era: Lou. E non le importava se aveva quattordici anni o quarantaquattro. Aveva passato il quarto d'ora più piacevole della sua vita. Insieme si diressero di nuovo verso casa, mentre la rabbia di Lou era già svanita. Avrebbe retto il gioco dei suoi genitori. D'altronde, non era poi così grave fingersi il fratello di Miyu... Le prese la mano. Se adesso era così tranquillo era solo per merito di Momoka.
*

Miyu andò ad aprire la porta che aveva appena suonato speranzosa che fosse lui. Meno male! Quando lo vide gli saltò al collo come solo una madre potrebbe fare.
- LOU! Mi hai fatto preoccupare tanto! Ma dove sei stato?
Timidamente, Momoka uscì da dietro la sua schiena, mostrandosi agli altri ancora un po' scomposta, come d'altronde era lui. Non ci volle molto tempo agli altri per fare due più due. Quando tutte le menti arrivarono alla soluzione, si potè assistere alle seguenti reazioni:
Miyu arrossiìistantaneamente: lo sentiva come un figlio, e certe cose comportano sempre imbarazzo ai genitori.
Kanata sembrava non curarsene molto. Sorseggiava noncurante un caffè.
Cris ed Akira sorridevano divertite guardando Momoka che si riavviava i capelli dietro un orecchio cercando di non incontrare lo sguardo di nessuno.
Nozomu si dannava per non essere riuscito a fare colpo sulla diciottenne nemmeno per un secondo da quando la conosceva. Veramente, pensava ora, con lei non ci aveva mai provato... forse perché non riteneva Momoka bersaglio degno delle sue attenzioni, data la giovane età.
Kurita sembrava sull'orlo di una crisi di nervi: non poteva credere che la sua innocente sorellina... AAARGH!!!
Santa aveva solo la bocca spalancata: non osava proferire parola alcuna...
Lou si rivolse a Kanata.
- Momoka mi ha calmato e fatto ragionare, KANATA... non devi preoccuparti di niente...
Miyu sospirò sollevata, subito seguita da Cris, mentre Momoka sorrideva ripensando al "mi ha calmato e fatto ragionare". Kanata si alzo ed andò verso Lou.
- Andiamo di là. Ti devo parlare.
Lou intuì dallo sguardo del padre che doveva trattarsi di una cosa abbastanza seria, e lasciata la mano di Momoka, lo seguì senza fare storie.
- Lou... non voglio che tu pensi che io voglia cambiarti.
Incredibile. Lou spalancò gli occhi: era proprio quello che avrebbe voluto sentirsi dire!
- Io non so perché tu sia tornato sulla Terra, ma ho capito che i tuoi genitori non lo sanno... è come una strana sensazione. Ebbene, se sei qui ci sara un motivo più che serio, e se quel motivo serio sono tuo padre e tua madre, sappi che io e Miyu faremo di tutto per farti sentire a casa tua.
Una lacrima si affacciò all'occhio destro del biondo.
- Anzi: sei a casa, Lou.
Stava per cadere. Lou si stava già piegando sulle ginocchia, mentre piangeva trattenendosi abbastanza per non fare capire ciò che stava succedendo agli altri in soggiorno, e sarebbe caduto se una presa forte non l'avesse sostenuto da sotto le braccia. Si, era quello suo padre. Con uno sforzo immane si aggrappò alle sue spalle e lo strinse forte, inzuppandogli il colletto della camicia con le lacrime. Ma Kanata sembrava non accorgersene, intento com'era a guardare quella creatura che sembrava così inerme, sebbene così grande... Miyu li spiò da dietro un angolo di sfuggita. Anche a distanza di molti anni, si ricordò sempre di quell'immagine, loro due abbracciati, che rimase la piu bella immagine che avesse mai visto.
*

- Insomma, mi pare di aver capito... che non parti più.
Disse Cris trattenendo a stento la gioia.
- Bè, è così...
L'esplosione di gioia della ragazza non diede luogo ad incomprensioni: sicuramente, lei era felicissima di sapere che Miyu sarebbe rimasta.
- Allora... potremmo passare la giornata tutti insieme, che ne dite?
Suggerì Miyu. Si aspettava qualsiasi commento alla sua idea, ma sicuramente non un "No!" deciso da parte di tutti. A quanto pare ognuno aveva già "qualcosa" da fare quel giorno.
- Io e Nozomu, purtroppo abbiamo la seconda parte del servizio da fare, più ieri ci hanno ingaggiato per un video musicale in cui dobbiamo fare la parte di due innamorati...
- E il video sarebbe?
Chiese Momoka eccitata.
- "Forever love", degli XJapan (mi auguro che li conosciate, e se non è così scaricate subito qualche loro pezzo, perché sono meravigliosi! NdLisa)
- KYAAAAA!
Esclamò al colmo della gioia.
- Sono il mio gruppo preferito! Posso venire con voi??? Vi prego!!!
Il suo entusiasmo venne però frenato da Lou, che la strattonò per la maglietta, guardandola eloquentemente. La ragazza si limitò a giustificarsi.
- Ehm, però... ora che ci penso... credo di avere certi impegni improrogabili questo pomeriggio, quindi...
Lou sorrise soddisfatto ancora una volta: era fin troppo facile... sembrava averla ipnotizzata, quella povera ragazza... Lou non poteva dire di non essere stato fortunato. Tutti capirono il motivo del ritiro di Momoka, perciò nessuno osò indagare oltre. Kurita doveva andare a lavorare, perché si sa, il giornale esce tutti i giorni, e non c'è mai un attimo di riposo per i giornalisti, se vogliono essere pagati: no articolo, no soldo, era la legge della giungla che si portava dietro. Quanto a Santa, andava a trovare il suo fornitore di carne, col quale aveva ultimamente avuto una specie di battibecco sicchè quello gli portava solo roba di scarsa qualità ed aveva perso almeno tre clienti nell'ultima settimana, il che non era affatto bene, se voleva continuare a vivere in una casa con la luce, l'acqua e la disponibilità di soldi per mangiare. Miyu vide il suo ultimo appiglio in Cris: non voleva rimanere sola con Kanata già da quel momento! Ripensò alla "sfida" che gli aveva lanciato la sera prima, e non voleva trovarsi in situazioni imbarazzanti con Lou in giro per casa...
- Almeno tu, Cris... non lasciarmi sola!
Disse con un poco convinto sorriso sulle labbra, mentre Kanata la guardava male. Il ragazzo non mancò di squadrare trucemente Cris, tanto che la ragazza ebbe paura. Aveva da fare quel pomeriggio, ma sarebbe andata via comunque, visto che si capiva lontano un miglio che Kanata voleva restare solo con Miyu. Le venne da ridere, al pensiero che quattordici anni prima, solo se avesse sospettato che Miyu e Kanata avessero potuto stare soli insieme (ops... scusate il gioco di parole... sono incompetente -_-" NdLisa) avrebbe fatto una carneficina...
- Bè, io veramente...
Provò a rifiutare.
- Avanti, Cris, ti prego!
Chiuse gli occhi mentre diceva quella frase quasi sottovoce.
- Io... devo... vedermi con una persona...
La rivelazione lasciò scioccati tutti. Non immaginavano che Cris potesse avere una relazione con qualcuno! La ragazza arrossì velocemente e poi si scusò.
- Mi dispiace davvero Miyu, ma non posso restare con te...
Miyu fece uno sguardo complice.
- Va bene...
Cris si sentì sollevata.
- A patto che stasera mi chiami e mi racconti tutto nei dettagli...
Ecco. Lo sapeva che avrebbe detto una cosa del genere. Dopo pranzo si lasciarono tutti, e si prepararono a vivere un altro, interessante pomeriggio.

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