Serie: UFO Baby
Genere: Romantico/Drammatico/Comico
Pairings: MiyuXKanata, MomokaXLou, AkiraXNozomu
Rating: NC17
AVVISI: Angst, Lime.
- Da quanto Lou è andato via, Kanata e Miyu non si sono più rivisti. Un giorno, quattordici anni dopo, Cris organizza una rimpatriata fra i vecchi compagni. Miyu perde l'aereo per il ritorno a casa, e decide di rimanere a casa Sayonji. Però, durante la notte, i due riceveranno la visita di uno strano quattordicenne biondo. Chi è? E cosa nasconde?
Commento dell'autrice: La mia prima fanfiction su UFO Baby! La mia prima fanfiction divisa SERIAMENTE in capitoli! La mia prima fanfiction NC17! La mia prima scena lemon!!! Orgoooooglio! A detta di molti, "Back to home" è il mio capolavoro sommo. Fermo restando che secondo me questa ff (sempre con la scarsa modestia che mi contraddistingue) è bellissima (^_^), non me la sento però di dire che sia la mia migliore (insomma... e "Brothers...?"???). Però mi piace. Mi è piaciuto soprattutto il modo in cui sono nate le coppie, in maniera del tutto casuale ^_^ All'inizio questa doveva essere una ff esclusivamente MiyuXKanata, ma ad un certo punto mi sono accorta che Momoka+Lou ed Akira+Nozomu erano nate così, senza che me ne accorgessi, crescendo e diventando bellissime ^_^ Ed è così che due delle coppie arrivano al matrimonio ed una lo salta per un pelo...^.^
Genere: Romantico/Drammatico/Comico
Pairings: MiyuXKanata, MomokaXLou, AkiraXNozomu
Rating: NC17
AVVISI: Angst, Lime.
- Da quanto Lou è andato via, Kanata e Miyu non si sono più rivisti. Un giorno, quattordici anni dopo, Cris organizza una rimpatriata fra i vecchi compagni. Miyu perde l'aereo per il ritorno a casa, e decide di rimanere a casa Sayonji. Però, durante la notte, i due riceveranno la visita di uno strano quattordicenne biondo. Chi è? E cosa nasconde?
Commento dell'autrice: La mia prima fanfiction su UFO Baby! La mia prima fanfiction divisa SERIAMENTE in capitoli! La mia prima fanfiction NC17! La mia prima scena lemon!!! Orgoooooglio! A detta di molti, "Back to home" è il mio capolavoro sommo. Fermo restando che secondo me questa ff (sempre con la scarsa modestia che mi contraddistingue) è bellissima (^_^), non me la sento però di dire che sia la mia migliore (insomma... e "Brothers...?"???). Però mi piace. Mi è piaciuto soprattutto il modo in cui sono nate le coppie, in maniera del tutto casuale ^_^ All'inizio questa doveva essere una ff esclusivamente MiyuXKanata, ma ad un certo punto mi sono accorta che Momoka+Lou ed Akira+Nozomu erano nate così, senza che me ne accorgessi, crescendo e diventando bellissime ^_^ Ed è così che due delle coppie arrivano al matrimonio ed una lo salta per un pelo...^.^
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7° capitolo
Sogno di un pomeriggio di inizio estate (con la differenza che e tutto vero...)
Sottotitolo: Come trasformare una fic semi-seria in una telenovela sentimentale stile jappo
TITOLO FORMATO TELENOVELA: POMERIGGI INFUOCATI
Erano già usciti tutti da casa, che Miyu sentì un brivido caldo correrle lungo la schiena. Si voltò, e vide Kanata che le sorrideva in maniera MOLTO strana, e la guardava nel modo in cui si guardano le prede un attimo prima di catturarle. Era uno sguardo irresistibile, e Kanata lo sapeva bene. La verità era che stava cercando di farla cedere per prima, per evitare di dovere perdere tempo a corteggiarla. Non si aspettava certo che Miyu cadesse in una trappola così banale, ma ci sperava... Miyu cercò di recuperare il controllo delle sue funzioni vitali, come ad esempio il respiro che si era stranamente annullato da solo mentre lo guardava, ed i battiti cardiaci, che invece aumentavano progressivamente di secondo in secondo, chiaro segno che non era ancora morta, ma sarebbe successo fra poco d'infarto. Miyu chiuse gli occhi e, piano, si calmò. Li riaprì di scatto sentendo Kanata ridere di gusto. Accidenti... non ricordava che sentirlo ridere mentre il resto della casa è silenzio fosse cosi bello...
- Se ti faccio questo effetto solo guardandoti sara più facile del previsto!
Miyu inarcò le sopracciglia.
- Non mi fai nessun effetto, carino...
- Ah no?
Kanata con un passo fu davanti a lei, fissandola da vicino, sempre con quel famelico sorriso sul volto. Le carezzò leggermente una guancia.
- Hai la pelle molto liscia...
Andò più indietro con le mani, carezzandole i capelli fino alle punte.
- Ed i capelli molto morbidi...
Miyu, semplicemente non capiva piu niente. Era in balia delle sue mani, che sembravano anche l'unica cosa che la reggesse in piedi, neanche fosse un burattino manovrato coi fili. Fortuna (sia per Kanata che per Miyu) volle, che i capelli finissero proprio all'altezza del sedere della ragazza. Il passo era breve, e in pochi secondi, Miyu si trovò una mano di Kanata premuta sul fondoschiena. Questo bastò per farla tornare in sè.
- Smettila!
Urlò arrossendo ed allontanandosi da Kanata. Lui ricominciò a ridere. Evidentemente l'aveva fatto apposta, a farla risvegliare dalla trance.
Era stato molto stupido, pensò Miyu. Quando mai avrebbe avuto un'altra occasione come quella? Mai, si rispose da sola ripromettendosi di non cedere più. Ancora imbarazzata ed arrabbiata si voltò verso Kanata, aggiustandosi la bretella del corto vestitino bianco panna che indossava.
- Ma insomma, si può sapere cosa vuoi?
Kanata fu così veloce che Miyu nemmeno lo vide. La baciò sulle labbra, per poi trasformare quel bacio innocente in qualcosa di molto più "profondo" dopo pochi istanti. Passato qualche minuto lui si staccò. La tenne stretta dietro la schiena.
- Voglio te.
Quella frase ebbe su Miyu lo stesso effetto di un afrodisiaco, solo molto potenziato. Stava già pensando "Ma chi se ne frega di resistergli... è troppo bello", e stava per chiudere gli occhi per abbandonarsi a lui completamente, quando arrivò il paladino del suo onore di donna. Un essere di cui ci eravamo dimenticati un po' tutti (compresa io...-_-"NdLisa). Baumiao uscì dal salone ancora assonnato.
- Buongiorno Miyu! Buongiorno Kanata! Ma che ore sono? Devo essermi svegliato tardi, scusate...
Miyu, guardandolo, tornò finalmente e definitivamente in sè. Si mise a ridere piano e poi si liberò con gentilezza dall'abbraccio di Kanata, che invece aveva dipinto sul volto l'espressione della delusione allo stato puro. Baumiao si diresse verso il bagno, per andarsi a lavare, lasciandoli di nuovo soli. Miyu decise di torturarlo un pochino, non si sa mai. Ogni tanto la cattiveria prendeva il sopravvento nell'animo della ragazza, ed in qualche modo doveva pure sfogarla.
- Sai cosa? Ci stavi quasi per riuscire...
Ed era la verità.
- Io esco, vado a fare un po' di shopping!
Urlò sulla soglia della porta sperando che ci fosse qualche negozio aperto almeno in centro. Quando lei fu uscita, nessuno potè più fermare la furia di Kanata, che pestò così tanto il povero Baumiao da non permettergli di muoversi fino alla sera.
Momoka e Lou passeggiavano davanti al parco già da un po' di tempo. Almeno un'oretta. Maledetti tacchi alti... la ragazza cominciava a non sopportarli più. Era vestita con una camicetta bianca di lino con un volant all'altezza del seno ed una gonna turchese con delle decorazione all'altezza delle ginocchia e delle caviglie. Una gonna bellissima e molto lunga. I sandali celesti che portava avevano una striscia sopra al piede, una sulle caviglie ed un'altra dietro le stesse, ed erano corredati da una bel paio di tacchi di almeno dieci centimetri. I capelli castani lunghi fino a sotto le spalle, erano leggermente arricciati in punta, ed erano tenuti sciolti ad ondeggiare ad ogni leggera folata di vento. Nonostante i suoi piedi stessero per andare a scioperare da un'altra parte, Momoka si rifiutava di esprimere anche solo con un'espressione del viso le sue sensazioni: non voleva mica fare la figura della debole davanti ad un ragazzino! Ragazzino... ma chi voleva prendere in giro? Non considerava più Lou un ragazzino da... da quando? Forse non l'aveva mai considerato un ragazzino. Da quando si erano visti quella mattina a casa di Miyu aveva subito pensato che fosse un bel RAGAZZO. Lo aveva creduto anche forse un anno più grande di lei. Solo dopo avere riconosciuto che quello era Lou dopo che aveva chiamato Kanata "papà" aveva fatto i conti e si era resa conto che doveva avere per forza soli quattordici anni. Lou la guardava esterrefatto. La cosa migliore che aveva fatto quel giorno era impedirle di andare e vedere la registrazione del video con Akira ed Hikarigaoka. Era assolutamente divina. Solo per caso anche lei si voltò a guardarlo. I loro sguardi si incrociarono, e Momoka sorrise. Il peso dei quattordici anni di Lou si fece sentire proprio su di lui, che arrossì davanti a quel sorriso. Ma come? L'aveva vista in maniera MOLTO più provocante quella *ehm* mattina... cosa gli prendeva adesso?
- Lou? Ci sei?
- Eh? Cosa dici scusa?
- Eri soprappensiero?
Chiese Momoka un po' preoccupata.
- S-si, si...
A Lou tornarono in mente le immagini della ormai famosa pomiciata dietro ai cespugli. Si sentì mancare la terra sotto i piedi senza alcun motivo apparente. Un soffio di vento gli portò alle narici un po' del profumo di Momoka. Ancora qualcosa che gli facesse pensare a lei e sarebbe svenuto. Momoka adesso aveva uno sguardo di pura preoccupazione.
- Aspetta, siediti un po' su una panchina.
Lou non se lo fece ripetere due volte. Alla prima panchina si lasciò andare. Momoka gli sedeva accanto, con una mano sulla sua fronte sudata. Come descrivere lo stato d'animo di Lou in quel momento? Dunque, lui si sentiva confuso ed agitato (ormoni della crescita maschili, probabilmente ^_^NdLisa). Poco male se fosse stato da solo, ma la persona che scatenava in lui queste assurde sensazioni era proprio di fianco a lui, e stava lì, comportandosi normalmente. Ed era proprio questo che lo eccitava talmente. Lou dovette essere sincero con se stesso: non gli sarebbe dispiaciuto affatto andare a letto con lei. Andare a letto per la *prima* volta con lei. Si riprese un po', ed alzò lo sguardo. Appena la vide, con quegli occhi, si sentì mancare di nuovo. Basta, doveva prendere in mano la situazione. Si alzò in piedi.
- NO, basta. Così non può continuare.
Momoka era sorpresa. Rimase seduta a guardarlo.
- Come scusa?
- Non fare quella faccia accidenti, mi ecciti di più!
Aveva detto quella frase quasi senza accorgersene. Quando realizzò avrebbe voluto sprofondare nell'inferno ed essere torturato fino alla fine dei tempi. Come aveva potuto dire una cosa del genere? Momoka ebbe una reazione assolutamente inaspettata. Si mise a ridere. E di gusto anche! Si alzò dalla panca e piantò la visiera del berretto che Lou aveva in testa davanti agli occhi del ragazzo. Lui fece una faccia imbronciata e sorpresa, ma non disse niente.
- Avanti...
Disse lei quando lui riuscì a liberarsi gli occhi.
- Sei solo un ragazzino, hai tempo per queste cose...
Lou si sentì arrabbiato come non lo era MAI stato. Accidenti, come era possibile che lei lo vedesse ancora come un ragazzino, mentre l'unica cosa che lui volesse, l'unico nome che gli rimbombava in testa da quando l'aveva vista per la prima volta era MOMOKA! Lei era vicinissima. Sarebbe bastato poco. Si spinse in avanti fino ad incontrare le sue labbra. Ci mise tutta la passione di cui era capace, in quel bacio. Tutto l'erotismo che gli era possibile. Voleva stupirla, lasciarla senza fiato. E lo fece. Alla fine Momoka aveva il fiato corto. Ed anche lui ansimava. La ragazza era disorientata. Si voltò di spalle. Non ci poteva credere. Quel... quel bacio l'aveva eccitata parecchio. La lingua di Lou era... cosi sensuale nella sua bocca... sentiva il bisogno assoluto di baciarlo di nuovo.
- Che ti prende?
Disse lui preoccupato. Aveva fatto qualcosa di male? Lei si voltò di scatto. Gli prese la testa fra le mani e lo baciò. Stettero lì, in piedi a baciarsi in quel vialetto isolato per molti minuti. Un acquazzone li colse in pieno. Uno di quei piacevoli acquazzoni estivi con una pioggia così leggera che sembra appena sfiorarti. Si separarono un attimo per guardarsi intorno in cerca di un qualsiasi riparo. Non ne trovarono. Momoka sorrise. Questo bastò a Lou, e rimasero tutto il pomeriggio a passeggiare mano nella mano sotto la pioggia.
La truccatrice finì di mettere l'ultima punta di rossetto sulle labbra di Akira. La ragazza aveva i capelli raccolti dietro la nuca e due corti ciuffi che le spuntavano davanti le orecchie fino alla fine del viso. Portava un adorabile vestitino corto rosa salmone con le bretelle sottili e sopra una camicetta trasparente in seta nera, coordinata con le scarpe col tacco dello stesso colore. Non sembrava che dovesse girare un video. Piu che altro pareva pronta per una sfilata di moda. Uscì fuori dalla tenda che era appositamente stata montata dentro al parco e si guardò intorno. Il giardino era in stile molto esotico. Il posto preciso in cui poi si sarebbe dovuto girare il video era la fontana. Il gruppo era seduto su uno dei lati della fontana quadrata e cantava, mentre Akira e Nozomu dovevano recitare per le scene d'amore dall'altro lato, così che mentre loro recitavano si vedevano gli XJapan di spalle, e mentre invece erano inquadrati i cantanti si vedevano loro di spalle che recitavano. Ad Akira era sembrata un'idea molto simpatica. Per questo aveva accettato subito. Oltre che per il fatto che avrebbe dovuto recitare con una persona che già bene o male conosceva e del quale non doveva preoccuparsi. Si, va bene, Nozomu ci provava spesso, ma non faceva niente di male, ed era perfino divertente a volte. E poi non le dispiaceva di essere contornata da tante attenzioni. Lui uscì dalla tenda accanto un po' alterato.
- Smettila di seguirmi! Non ho bisogno di tutto questo trucco!
- Ma ragiona, ti prego! Abbiamo un contratto con la marca produttrice, se tu non ti metti trucchi ci taglieranno i fondi!
Il povero truccatore di Nozomu gli correva dietro in preda ad una crisi di panico mentre il ragazzo con un paio di jeans attillati blu scuri, una larga camicia in lino bianca completamente aperta sul davanti e le scarpe da tennis piu belle sul mercato (le puma blu scuro e bianche^________^ io le adooooooooro!!!NdLisa), cercava invano di staccarselo dai piedi. Intervenne Akira a salvarlo.
- Non si preoccupi signor Mamuro... ho messo abbastanza trucco io per tutti e due, anche se il signor Hikarigaoka non ne vuole mettere...
Avevano optato per non chiamarsi col nome in pubblico. Date le fandonie che erano riusciti ad inventarsi i giornalisti americani, i due non riuscivano nemmeno ad immaginare cosa avrebbero potuto combinare i giapponesi, che in quanto a fantasia sono i migliori. D'altra parte, entrambi odiavano i giornalisti. Perfino Nozomu, al quale piaceva essere circondato da belle ragazze (uhm... perché mi ricorda un certo "ovile della felicità"?^_^ NdLisa), ma i giornalisti gli stavano proprio sullo stomaco. Ogni volta che ne vedeva uno sentiva l'irrefrenabile impulso di legarlo, imbavagliarlo, torturarlo e poi scappare. Aveva pensato più volte di essere pazzo, ma si era giustificato dicendosi che per una persona di spettacolo che lavora anche quando vive normalmente, è legittimo essere un po' picchiati (peccato che la sua malattia mentale sia cominciata alle medie quando ancora non lo conosceva nessuno -_-"). Il truccatore lasciò in pace Nozomu, ritirandosi nella tenda. Akira sorrise, ed il ragazzo rispose immediatamente con un altro sorrisone seducente ed un fiore. Ma non era una rosa. E nemmeno un fiore vistoso. E questo era strano, perché il nostro era abituato a fare regali pomposi ed ingombranti: il piccolo gelsomino che adesso porgeva ad Akira era completamente fuori dal suo stile. Akira mise il fiorellino tra i capelli e ringraziò. A Nozomu, per un millesimo di secondo, brillarono gli occhi dalla felicità. E non perché credeva di avere fatto colpo su un'altra donna, ma perché SPERAVA di avere fatto colpo su AKIRA KIJO, la ragazza più splendida dell'universo, ed alla quale lui voleva più bene. Si erano conosciuti da poco, ma la sua anima a tratti sincera a tratti maliziosa l'aveva subito conquistato. Lei lo prese per mano.
- Ok, andiamo a vedere cosa dobbiamo fare in questo benedetto videoclip...
E così dicendo lo trascinò verso il copione, cominciando poi a leggerlo ad alta voce in modo da farsi sentire anche da lui.
(Le parti in giapponese o inglese sono il testo della canzone)
Mô hitori de arukenai
Toki no kaze ga tsuyosugite
Ah kizutsuku koto nante
Nareta hazu da kedo ima wa
Mentre i cantanti venivano inquadrati e la voce cantava, loro due dovevano stare seduti, una nel lato destro e l'altro sul lato sinistro della fontana.
Ah kono mama dakishimete
Nureta mama no kokoro o
Kawari tsuzukeru kono toki ni
Kawaranai ai na ga aru nara
Qui invece i cantanti venivano presi di spalle e si vedevano loro due seduti, e dopodichè un primo piano sui loro visi, che dovevano essere tristi. Gli occhi di Akira un po' arrossati dal pianto.
Will you hold my heart
Namida uketomete
Mô kowaresô na all my heart
Adesso un primo piano delle mani di Akira e Nozomu che si congiungevano e si stringevano. Poi il volto di Akira sorridente.
Forever Love, Forever Dream
Afureru omoi dake ga
Gekishiku setsunaku jikan o humetsukusu
Oh tell me why
Da qui partivano immagini felici, come flashback, davanti alla stessa fontana ma senza gruppo sullo sfondo. Nozomu che abbracciava Akira, Akira che strofinava il naso contro quello di Nozomu ed altre smancerie (che non elencherò oltre anche se ho le idee perché non voglio farvi vomitare proprio ora NdLisa).
All I see is blue in my heart
Ora un'immagine su uno sfondo blu notte, in cui Akira teneva abbracciato Nozomu con passione (c'e un'immagine di Kodocha che può rendere perfettamente l'idea… non so se avete presente… NdLisa).
Will you stay with me
Kaze ga sugisaru made
Mata afuredasu all my tears
Sul primo verso, primo piano del cantante degli XJapan; sugli altri due, primi piani delle facce di Nozomu ed Akira, ormai soddisfatte.
Forever Love, Forever Dream
Kono mama soba ni ite
Yoake ni furueru kokoro o dakishimete
Oh stay with me
Poi ancora immagini di beatitudine, con la differenza che questa volta non è flashback e c'è la band dietro. Poi Nozomu ed Akira si buttano nella fontana e si abbracciano tra i fiotti d'acqua.
Ah subete ga owareba ii
Owari no nai kono yoru ni
Ah yushibaru mono nante
Nani mo nai anata dake
Qui tutta un'inquadratura di Akira e Nozomu che dormono sul brodo della fontana tenendosi per mano.
Forever Love, Forever Dream
Kono mama soba ni ite
Yoake ni furueru kokoro o dakishimete
Ora Akira vestita di bianco che guarda l'obiettivo e gli tende la mano come se fosse un uomo.
Ah will you stay with me
Kaze ga sugisaru made
Mô dare yori mo soba ni
Sempre vestito di bianco spunta Nozomu che prende per mano Akira e poi i due spariscono sommersi da una luce abbagliante.
Forever Love, Forever Dream
Kore ijô arukenai
Oh tell me why, Oh tell me true
Oshiete ikiru imi
Forever Love, Forever Dream
Afureru namida no naka
Kagayaku kisetsu ga eien ni kawaru made
Forever Love
Sul ritornello finale ed in dissolvenza, le immagini di un matrimonio, in cui ovviamente a sposarsi sono Akira e Nozomu.
(Fine del copione)
Secondo Akira era troppo sdolcinato, quel video. Ma bè, il regista era di fama internazionale, aveva anche diretto il video di una canzone di Maki Ohguro, "Wakaremashou Watashikara Kiemashou Anatakara" (la cantante è proprio quella di "Anata dake mitsumeteru", sigla finale di Slam Dunk!^_^ NdLisa), quindi si fidava ciecamente. Ciò che lei pensava venne espresso a parole da Nozomu.
- Da carie ai denti, bleah...
- Vero?
Disse lei come a volere confermare il suo pensiero. Arrivò il regista.
- Allora, vi piacciono le scene del video?
Risposero all'unisono:
- Sono bellissime!
E chiusero l'argomento. In quell'ambiente non conveniva parlare male di qualcosa di tanto famoso senza essere immancabilmente sentiti da qualche paparazzo del cazzo (che fa anche rima, oh! :P NdLisa) che provvedeva poi a diffondere la notizia in tutto il mondo. Il regista andò incontro ai ragazzi che erano appena usciti da una camionetta arrivata da poco.
- Ohi, Toshi!
Salutò il cantante del gruppo stringendogli la mano. Akira si fiondò li.
- Scusi, può farmi un autografo?
- Ma certo! C'è da chiederlo? Ad una bellezza come te non si rifiuta niente...
- No, non è per me. Per una mia amica...
E così dicendo tirò fuori un foglio ed una penna che si era portata dietro apposta.
- Non c'è problema... a chi lo devo fare?
- Si chiama Momoka...
Il cantante scrisse qualcosa sul foglio, che poi consegnò di nuovo ad Akira. Lei ringraziò con un sorriso.
- Adesso basta!
Li interruppe il regista.
- Si gira!
Peccato che mentre stavano cominciando a girare la seconda scena, cominciò a piovere. Il regista si rese conto che in quelle condizioni era impossibile lavorare, fece smontare tutto e diede appuntamento con attori e cantanti per l'indomani alle dieci del mattino. Akira e Nozomu rimasero un po' sotto la pioggia, poi lui si tolse la camicia e la mise in testa ad Akira. Lei lo guardò interrogativa.
- Non voglio che ti bagni...
Rispose lui come se fosse la cosa più naturale del mondo. Akira lo guardò lì, sotto la pioggia, a petto nudo: non c'era dubbio, davvero un bel ragazzo. Si sistemò la sua camicia bene sulla testa.
- Ti prenderai un raffreddore coi fiocchi.
Lui le sorrise.
- Non ti preoccupare, adesso andiamo a cercarci un riparo!
Invece l'unico riparo che trovarono fu un balcone, sotto il quale si misero, che però li lasciava bagnati ed infreddoliti. Nozomu tremò cercando di non farsi vedere. Akira si tolse la camicia dai capelli e gliela ridiede.
- Scusa, è un po' bagnata...
Disse con un sorriso dispiaciuto.
- Grazie...
Disse semplicemente lui riprendendola e rimettendosela. Anche Akira tremò, ma per lei fu più difficile nasconderlo. Proprio per questo, lui se ne accorse.
- Hai freddo?
Inutile negare l'evidenza. Annuì con un cenno del capo. Lui le mise una mano sulla spalla e poi l'attirò a sè abbracciandola.
- Così va meglio?
Avrebbe voluto dirgli no. Avrebbe voluto dirgli di allontanarsi, di non provarci nemmeno perché lei non ci sarebbe stata. Ma quell'abbraccio era troppo dolce e caldo per rifiutarlo. Si strinse di più a Nozomu.
- Si...
Rispose con un filo di voce. Lui sorrise sinceramente, non visto. Non poteva crederci: era lì e la stava abbracciando! Ma cosa ancora piuùmeravigliosa, lei non lo stava respingendo!!! Strinse ancora l'abbraccio, per farle sentire il calore del suo corpo, e le carezzò una spalla. Lei rabbrividì e si stacco immediatamente. La sua reazione fu inaspettata quanto mai.
- Scusa, mi dispiace...
Disse Nozomu imbarazzato. Accidenti, non avrebbe dovuto distruggere in quella maniera l'atmosfera che si era creata... porca miseria, ma perché l'aveva carezzata? Che gli era saltato in testa? Da parte di Akira, la ragazza era rossa fino alla punta dei capelli. Ma che cosa le era preso? Quando mai lei era arrossita così dopo la semplice carezza di un ragazzo? Che cos'era che l'aveva colpita, di lui? Cominciò a rifletterci seriamente. Bè, oltre alla bellezza, vediamo... si, era molto divertente, con quel suo modo di fare... e poi, una cosa strana. Da quando l'aveva conosciuto, lui aveva continuato a provarci solo con Miyu e Cris, ed in maniera scherzosa, quasi fosse un ricordo dei vecchi tempi. Le altre ragazze non esistevano più, mentre lui continuava a provarci con lei un po' più seriamente che con le altre due. Poi, il gelsomino che le aveva regalato, si... ed anche il fatto che le avesse dato la sua camicia per coprirsi dalla pioggia. Ed anche perché l'aveva abbracciata per riscaldarla. E quella carezza... un brivido caldo l'aveva percorsa per tutta la schiena quando lui l'aveva accarezzata. Ed era stato estremamente piacevole. Anche se non lo voleva ammettere... Si voltò verso di lui, chiedendosi cosa stesse pensando. Lo trovò in un modo in cui non l'aveva mai visto: rosso. Completamente rosso. Che fosse imbarazzato? Scartò l'ipotesi: un heart king come lui... quindi optò per la febbre.
- Ecco, lo sapevo che ti saresti ammalato! Guardati, sei fradicio e sei rossissimo... non ti sarai mica preso la febbre, eh?
Si avvicinò a lui per toccargli la fronte. L'occasione di Nozomu era arrivata. Non dovette riflettere neanche un nanosecondo prima di scansarsi, bloccarla per le mani e baciarla leggermente sulle labbra. Solo un bacio innocente, che lasciò sconvolta Akira come nemmeno la scena più indecente aveva mai fatto. Lui voltò subito lo sguardo e si scusò frettolosamente. Doveva essere proprio malato, o impazzito... ma dov'era finita la sua ragione? Perché stava reagendo così istintivamente, senza riflettere? Niente da fare, Akira dovette ammettere che quel ragazzo le piaceva. Forse non ne era innamorata (ancora... hehehe NdLisa), ma indubbiamente aveva uno strano effetto su di lei. Lo prese sottobraccio trascinandolo fuori dal balcone.
- Avanti, portami a casa...
Aveva detto ridendo. Nozomu si tranquillizzò. Sorrise, e poi la portò a casa.
Cris si guardò intorno preoccupata. Le quattro e mezzo. Era in anticipo di un quarto d'ora, era normale che lui non fosse ancora arrivato. Comunque lei era lo stesso preoccupata. Ed emozionata. Come se fosse al suo primo appuntamento. Bè, ovviamente non lo era. Si fermò a riflettere. Quello era probabilmente il giorno più importante della sua vita. Lei gliel'aveva chiesto già due giorni prima, ma lui non si era fatto più sentire. Poi un semplice messaggino sul cellulare.
- Vediamoci alle cinque meno un quarto davanti al negozio di biscotti della Piazza Kageshi. Lì ti darò la mia risposta.
Arrossì leggermente. Se lui avesse detto si... oh, che emozione! Non ci poteva ancora credere. Si sedette su una panchina nelle vicinanze e rimase lì a gingillarsi fino al fatidico orario. Le cinque meno un quarto. Vide avvicinarsi velocemente un uomo, abbastanza bello, a dirla tutta. Corti capelli castani ed occhi dello stesso colore, non troppo alto ma con un gran bel fisico atletico. Molte donne nella piazza si girarono per guardarlo, mentre lui si dirigeva verso Cris, che stava immobile, paralizzata dall'ansia. Quando le fu vicino la salutò dolcemente, e poi la abbraccio con calore.
- Si Cris! La risposta è si!
A lei brillarono gli occhi. Spalancò la bocca e rise.
- Vuoi dire che...
- SI! Il Global beauty ti vuole come sua estetista di rappresentanza! (A dopo le discussioni... NdLisa)
Lei gli saltò addosso, abbracciandolo.
- Sugita, grazie mille! Se non ci fossi stato tu...
Poi la stessa Cris spense il bottone dell'entusiasmo.
- Però mi dispiace lasciare il Fashion Hair...
- Avanti!
Disse lui dandole una pacca sulla spalla.
- Vedrai che andrà tutto bene! E poi non è un contratto fino alla fine dei tempi, quello con la Global... quando ti sarai stufata, straccia tutto e torna da noi. Ti accoglieremo a braccia aperte...
Si abbracciarono ancora una volta. Poi cominciò a piovigginare. Sugita se ne accorse.
- Ah, accidenti... vieni, ti do un passaggio in macchina, è qui vicino.
- Grazie!
Cris sorrise e si avviò verso il mezzo. Pregustando già l'idea di andare a lavorare in un posto così meraviglioso come il Global Hair.
(l'ultima parte e poi potro prendermi i vostri insulti per il pezzo su Cris)
Miyu aprì la porta di casa fischiettando. Aveva fatto un sacco di acquisti con i soldi che si era portata dietro, ed aveva anche deciso di andare dal parrucchiere per cambiare pettinatura. Adesso i capelli erano lucidi e morbidi ancora più di prima, aveva una meche rossa su una ciocca che le ricadeva sul lato sinistro del viso e poi una lunghissima treccia a sei ciocche molto complicata da fare senza esperienza. Si sentiva un'altra, oltre ad essere al settimo cielo. Entrò dentro sfoggiando un adorabile vestito corto azzurro con una giacca bianca corta sotto al seno per coprire le spalle. Ma la cosa che l'aveva colpita di piu nell'abito erano i piccoli fiorellini rosa all'altezza della vita. Questo l'aveva fatta innamorare. Vide subito Kanata seduto sul divano a leggere qualcosa, anche se non le interessava sapere cosa.
- Kacchaaaan!!! Come sto?
Kanata alzò gli occhi sentendosi chiamato in quello strano modo. La sua prima voglia fu quella di saltarle addosso, ma riuscì a calmare i suoi istinti animali. Accidenti, era SPLENDIDA!!! Ma non le avrebbe dato soddisfazione. Almeno non di questo tipo. Si alzò e squadrandola le andò vicino. Si ricordò all'impronta di una canzone che aveva sentito qualche giorno prima alla radio. Cominciò a canticchiarla a bassa voce, ma facendosi comunque sentire da lei.
- I tuoi capelli son piu belli se li sciogli, ed il vestito se lo togli...
E stava già cominciando a toglierle la camicetta. Miyu si sentì strana. Stranamente infastidita dal comportamento di Kanata. Ma che aveva capito quello scemo, che poteva permettersi di utilizzarla come oggetto del sesso ogni volta che voleva? Lo scansò con violenza. Kanata era sorpreso. Non pensava che la cosa potesse infastidirla così tanto.
- Smettila Kanata! Sei fastidioso! Ti avevo chiesto solo se ti piacevo! Non ti ho invitato a provarci con me!
Le lacrime arrivarono veloci ai suoi occhi. Scappò sul balcone, nel vano tentativo di non farsi vedere da lui, che invece la vide eccome. Si precipitò ad inseguirla anche lui. La trovò di spalle, che piangeva rumorosamente appoggiata alla ringhiera del balconcino.
- Miyu...
Si voltò di scatto.
- Perché sei così accidenti a te! Perché rovini sempre ogni cosa?
- Ma Miyu, io non pensavo...
- SHUT UP!
Aveva parlato in inglese quasi senza accorgersene. Forza dell'abitudine? Lui abbassò lo sguardo.
- Scusa...
Si voltò per rientrare. Aveva capito che era meglio lasciarla sola, forse, ed aspettare che si calmasse. D'altronde, come darle torto? Ai tempi delle medie lo stesso Kanata aveva odiato Hikarigaoka per come si comportava con le ragazze, ed adesso lui stesso si stava comportando cosi? No... lo stesso Hikarigaoka si era comportato meglio di lui, ai tempi. Non ci poteva credere. E poi... non era vero che lei gli aveva lanciato sfide di alcun tipo. Era lui che l'aveva deciso. Ma poi, perché portarsela a letto per forza? Se fosse capitato va bene, se non fosse capitato peccato, ma va bene lo stesso. E poi non doveva mica volerlo solo lui! Se mai l'avesse fatto con Miyu nessuno dei due avrebbe dovuto avere rimpianti poi. Miyu lo chiamò, prima debolmente e poi un po' piu forte, in modo da farlo girare di nuovo verso di lei. Lui si voltò, senza dirle niente ed interrogandola con il solo sguardo. Lei abbassò gli occhi intimidita. D'altronde non era facile chiedergli quello che doveva chiedergli.
- Ma tu... quando ci provi con me... cioè, sei serio?
- Serio? In che senso?
Kanata aveva capito benissimo, ma voleva farlo dire a lei.
- Ti interesso veramente o per te è solo un gioco?
Disse la frase tutta d'un fiato. Lui le si avvicinò. Faccia seria, non scherzosa né maliziosa. Le alzò il mento con una mano e le diede un piccolo, minuscolo bacio sulle labbra. Semplice, un po' infantile, ma tanto dolce.
- Ti basta come risposta?
Miyu non era certa di avere capito bene. Insomma, avrebbe fatto meglio a dirle un si normale invece di baciarla in quel modo. Ma per ora le bastava. Lo abbracciò e gli sussurrò in un orecchio.
- Allora aspetta. Quando verra il momento...
Le chiuse la bocca con un dito e sorrise dolcemente.
- Va bene... però... toglimi una soddisfazione.
La baciò di nuovo. Questa volta in maniera tutt'altro che innocente. Ma il bacio fu ugualmente dolce.