THE CHRONICLES OF MINTHE
GIORNO 9: SABAN

Rohin,
     perdona la brevità di questo messaggio, ma il giovane crest che s'è offerto di tornare verso la costa per portare messaggi alle famiglie di chi, come me, si trova bloccato in questo luogo, è già sorprendentemente carico di papiri e rotoli di pergamena di ogni tipo, alcuni perfino racchiusi in custodie cilindriche di cuoio o di legno. Giuro che non capirò mai la maggior parte delle persone, il modo in cui riescano, anche nei momenti di più estrema difficoltà, a mantenere inalterato il loro sprezzo per qualsiasi forma di praticità ed opportunità. Il povero ragazzo è ferito, pur non gravemente; lo attendono giorni e giorni di viaggio a cavallo attraverso pianure scoperte e vulnerabili, e la maggior parte delle persone che ho intorno non ha esitato a caricarlo di inutili pesi, tale era la loro smania di chiudere qualsiasi conto potesse essere ancora aperto nelle loro vite nella tragica eventualità che l'ospedale da campo in cui mi trovo anch'io venga scoperto dagli invasori. Un'attempata phade, che riposa adesso a qualche branda dalla mia, ha lavorato alacremente per tutta la notte al proprio testamento. Venticinque pagine arrotolate e tenute insieme da un vistoso fiocco rosso sangue, chiuso da una colata di ceralacca ugualmente rossa, sono state affidate al giovane crest di buon'ora questa mattina, mentre io non avevo ancora nemmeno messo mano alla penna e al misero foglio di carta che spero giunga presto nelle tue mani per scriverti mie notizie.
     Mi chiedo se starai continuando a leggere queste poche righe, o se alla menzione dell'ospedale da campo tu non abbia già perduto il senno e non ti sia già lanciato a cavallo sulla strada per Selecta con l'intenzione di recuperarmi e riportarmi a casa. Nel caso ciò fosse avvenuto, spero che Asan sia stata in grado di riportarti alla ragione e convincenti a terminare la lettura.
     Io sto bene, zuccone. Per cui non preoccuparti per me. Non so ancora quando potrò ritornare a casa e sospetto che non sarò in grado di farlo in tempi brevi, ma le mie ferite non sono gravi. Non sono in pericolo di vita, ed al momento, ben più che per la mia sorte, sono in pensiero per la vostra. Non so cosa stia accadendo adesso dalle parti di Cesarine, ma le Città Libere sono state tutte rase al suolo. Sapevamo solo di Selecta, fino a ieri, ma stamattina un gruppo di fuggiaschi proveniente da Giastga è arrivato al campo chiedendo asilo, ed un faràs che viaggiava con loro, dopo aver preso posto nella branda a fianco alla mia, libera già da qualche ora, mi ha raccontato ciò che sapeva e ciò che aveva sentito dire lungo il viaggio.
     Non esiste più una Città Libera ancora in piedi. Sono state bombardate tutte. Non stupisce, adesso, che tutte le linee siano interrotte. Spero che, zuccone come sei, tu non abbia scagliato il tuo pad contro una parete non appena hai visto che aveva smesso di funzionare, nel corso della serata di due giorni fa. Il pad è perfettamente funzionante. Tienilo da conto. Prima o poi le linee saranno ripristinate, o almeno così spero, e comunicare sarà più semplice.
     Rohin, ho bisogno di sapere come state. Ho bisogno di sapere che state bene. Che tu, Ethan ed Asan siete illesi, e che, se qualcosa sta capitando dalle parti di Cesarine, sapete già dove andare a rifugiarvi nel momento in cui la guerra comincerà a farsi più aspra.
     Quando questa missiva ti raggiungerà, cerca di trovare un modo per rispondermi. Non credo che il giovane crest tornerà indietro verso l'ospedale, ha parlato di anziani genitori da andare a cercare dalle parti di Tunturre, ma tu, ti prego, trova comunque un modo per rispondermi, e farmi sapere che state tutti bene.
     Per gli dèi, prego che stiate tutti bene.