THE BEST WAY TO REACH A BOY’S HEART
(IS THROUGH HIS BOYFRIEND’S ASS)

atipico manuale di istruzioni in dodici punti

viii.
Blaine ci ha provato, a stargli lontano. Dave non potrebbe dire con sicurezza di aver fatto altrettanto. Blaine ha lo stesso profumo di Kurt e non c’è modo di evitare di sentirlo quando gli passa accanto. Lui può averlo, Kurt no. È una scelta obbligata, in fondo. Non dovrebbe sentirsi così in colpa, ma non è facile togliersi il pensiero dalla testa. Non è stato facile neanche quando ha aperto la porta di casa e s’è ritrovato Blaine davanti agli occhi, un po’ incerto sul suo zerbino.
- Ho pensato che fosse meglio venire qui. – gli ha detto, e Dave ha annuito, conducendolo in camera propria. Mentre Blaine si guardava intorno e prendeva confidenza con l’ambiente, Dave si è appoggiato alla finestra e ha provato ad inspirare l’odore di pioggia imminente così pesante nell’aria, ma non c’è riuscito. Il profumo di Kurt è troppo forte, è sempre stato troppo forte.
Così, quando Blaine ha dischiuso le labbra per cominciare a parlare, Dave non ha potuto fare a meno di avvicinarsi e richiuderle con le proprie. E poi una cosa via l’altra, come al solito, anche se pensare “come al solito”, all’interno di una situazione come la loro, fa paura da morire. Sono solo cinque volte, si dice Dave, accarezzando distrattamente la schiena di Blaine sotto le lenzuola, ora che hanno finito e fissare il soffitto sembra l’unica attività praticabile senza farsi venire voglia di urlare, sono solo cinque volte, forse c’è ancora speranza.
- Kurt non mi ha ancora mai permesso di toccarlo. – dice Blaine all’improvviso, ed è lui a parlare per primo solo perché sa che Dave non troverà mai il coraggio di farlo.
- Io sarei già contento se potessi fare anche quel poco che permette di fare a te. – ribatte quasi immediatamente Dave, - Anche solo baciarlo sarebbe perfetto. Non chiederei altro dalla vita.
La stanza ripiomba nel silenzio subito dopo, e ci resta a lungo, mentre fuori, finalmente, comincia a piovere, come se perfino il cielo sentisse l’eco del peso che entrambi si sono tolti dal petto.
- Che casino. – mugola Blaine, passandosi una mano sugli occhi.
- Già. – annuisce Dave, e poi sospira, e per un secondo tutto il corpo di Blaine, che gli sta appoggiato al petto, si solleva e si riabbassa, ed a lui scappa da ridere. – Dai, - riprende il ragazzo, ridendo a propria volta, - Ti riaccompagno a casa.
Sorridendo silenziosamente, Blaine annuisce.