LOVEGAME

a game with no name

Il "premio" di cui Mario ha favoleggiato per tutto il giorno, scopre Davide quando rientra in camera quella sera, è lui disteso sul letto, già nudo e in attesa. Lo guarda e si lascia sfuggire una risata divertita, appendendo la giacca all'attaccapanni ed incrociando le braccia sul petto mentre si appoggia alla parete, lanciandogli un'occhiata insolente.
– Sul serio? – dice, accennando al modo in cui è sdraiato su un fianco con le braccia incrociate dietro la nuca, – La Maria desnuda.
– Cretino. – ride lui, sciogliendo le braccia e tirandogli addosso un cuscino, che Davide prende al volo e porta con sé mentre si avvicina al letto e si siede al suo fianco.
– Mattia? – domanda, guardandosi intorno, – In bagno?
– No. – Mario scuote il capo, un sorriso sereno ad increspargli le labbra, – Gli ho chiesto mezz'ora di privacy, oggi.
– Ah, sì? – dice Davide, stupito, tirandosi un po' indietro, – Come mai?
Lo capisce solo dopo. Quando Mario lo spoglia, lo bacia ovunque, lo trae a sé e poi lo accoglie fra le braccia e fra le gambe, aprendosi per lui per la prima volta, accogliendolo dentro di sé come non ha mai fatto prima. E' teso e nervoso, entrambi lo sono, e Davide non è sicuro di stare facendo un buon lavoro, non è sicuro di niente, ma si perde dentro di lui senza possibilità di ritorno, e quando lo sente venire fra le proprie dita sa di aver fatto bene almeno quello, e rilassandosi viene senza freni dentro di lui, lasciandosi ricadere subito dopo sul suo petto ampio che ancora si solleva e si abbassa ritmicamente al ritmo del suo respiro.
Mattia bussa una decina di minuti dopo.
– Posso entrare, adesso? – domanda, quasi timidamente.
Mario e Davide si sorridono, scambiandosi un bacio veloce, e poi vanno ad aprire la porta, insieme e ancora nudi.

fine