LOVEGAME

a game with no name

Davide lancia un grido talmente acuto e talmente osceno che, per un secondo, Mario e Mattia si fermano, tendendo l’orecchio per assicurarsi che nessuno li abbia sentiti.
– Cristo… Dade, calmati un po’! – lo rimprovera Mario, lanciandogli un’occhiataccia mentre appoggia entrambe le mani sui suoi fianchi, perdendosi un po’ nella sua espressione confusa e allo stesso tempo concentrata.
– Scusa… – pigola lui, appoggiando le mani sulle sue spalle forti per darsi una mano mentre si tira su per poi lasciarsi ricadere nuovamente verso il basso, incapace di impedire ad una sinfonia ininterrotta di gemiti liquidi e persi di sfuggirgli dalle labbra ogni volta che sente le erezioni di Mario e Mattia scavarsi un centimetro in più dentro il suo corpo, – Siete… un sacco di roba, insieme, cazzo.
– Ormai dovresti essertici abituato. – lo prende in giro Mattia, avvicinandosi al punto da aderire perfettamente col proprio petto alla schiena di Davide, scivolando ancora più in profondità dentro di lui e forzando un altro gemito fuori dalle sue labbra gonfie di baci.
Mario lo guarda, e si lascia sfuggire un sorrisetto ironico. Abituarsi? Come fosse possibile. Lui non s’è ancora abituato all’intensità assoluta di quello che fanno quando sono insieme. Non si è ancora abituato a sentirsi sfregare contro l’erezione di Mattia mentre entrambi si sfregano all’interno del corpo di Davide. Non si è ancora abituato e non si abituerà mai, perché non è possibile abituarsi ad un piacere tanto intenso e assoluto, ad una sintonia così perfetta. È destinata a stupirti per sempre.
Davide viene per primo, sopraffatto dal piacere e dall’infinita quantità di emozioni troppo forti che si agitano tutto attorno e dentro di lui, e Mario e Mattia lo seguono a ruota pochi istanti dopo. Dopodiché, si lasciano ricadere tutti e tre sul letto, già assonnati. In perfetta sintonia anche in quello.

continua...