LOVEGAME

a game with no name

– Non devi affaticarti, oggi. – gli dice Mario, sorridendogli sfacciatamente, prima di legarlo senza troppe cerimonie alla sedia in un angolo della stanza. Davide non ha neanche il tempo di protestare, perché quasi immediatamente i suoi occhi si posano su Mattia, che esce dal bagno dopo una doccia fatta solo per consentire a lui di osservarlo muoversi in giro seminudo e mezzo bagnato.
– Non dite mica sul serio. – mugola, già frustrato, quando li osserva avvicinarsi l'uno all'altro, guardandosi negli occhi con aria divertita.
Mario ride, le dita scure che indugiano lente sui fianchi di Mattia, sciogliendo il nodo che tiene l'asciugamano stretto in vita.
– Me l'hai detto tu, no? – lo prende in giro, – Che vederci insieme era il tuo sogno erotico segreto.
– Sì. – sbuffa Davide, – Ma non ti ho mai detto che avrei voluto essere legato ad una sedia mentre vi guardavo. – protesta, le labbra arricciate in un broncio deluso e infantile.
Mario sorride, sfiora le labbra di Mattia in un bacio e Mattia risponde gettandogli letteralmente le braccia al collo per trarlo a sé in un bacio decisamente più profondo, umido e soddisfacente per entrambi.
– Come ti dicevo, – riprende Mario, senza fiato, quando Mattia si allontana da lui per stendersi sul letto e dischiudere le gambe in un invito palese, – oggi non devi affaticarti. Si suppone che tu scenda in campo da titolare.
– E voi no? – brontola Davide, accigliato.
– Riserva. – risponde Mario, sollevando una mano.
– Non so nemmeno se il mister mi porta in panca. – lo imita Mattia, ridacchiando divertito.
Davide sbuffa, osservandoli entrambi con astio ed una punta d'invidia. Che però svanisce subito quando osserva Mario sparire dentro Mattia, e la punta di desiderio che già provava si acuisce all'improvviso. Qualcuno, stabilisce accomodandosi meglio per godersi lo spettacolo, si prenderà cura di lui, prima o poi, e tanto basta.

continua...