Genere: Comico, Erotico.
Pairing: Blaine/Kurt/Dave.
Rating: NC-17
AVVISI: Threesome, Slash, Crack, What If?, Lemon.
- Giocatori di football, militari, marinai e unicorni volanti. Che cinguettano.
Note: La pazzia. X'D Niente, in realtà l'idea per questa fic nasce quei due secoli addietro, parlando con la Meg e la Tab. Si giocava a "litigare" per le coppie, e naturalmente la nostra mente ha pensato bene di non scontentare nessuno stabilendo che 3some iz better perché ne escono tutti contenti XD A quel punto io ho suggerito che avrei potuto scriverla, e naturalmente la Meg mi ha detto "la voglio *_*", motivo per il quale ho atteso che arrivasse l'idea, ed essa fortunatamente s'è presentata grazie al congiungersi di Maritombola e P0rn Fest ♥ Fandom = Love.
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POUR A DAYDREAM IN A CUP
(a spoon of sugar sweetens up)
GLEE Blaine/Dave Karofsky/Kurt Hummel, mediazione
Crack @ Maritombola

Nonostante sia perfettamente conscio di quanto un mugolio simile possa suonare indecente, provocatorio e quasi eccessivamente malizioso (un po’ come quelli delle attrici nei porno, quei gemiti gonfi e rumorosi che sai per certo essere finti e vuoti), Kurt mugola. Mugola perché gli piace svegliarsi così, mugola perché non vuole aprire gli occhi e mugola – sorridendo – perché Blaine lo sta accarezzando piano e le sue mani sono calde, dolci ed esperte, ed incredibilmente piacevoli. Le dita un po’ ruvide – lo ricorda solo la sera prima, seduto sul letto con addosso una maglietta bianca e i pantaloni del pigiama, gli occhi chiusi e i capelli per una volta liberi dal gel coi quali li tiene a posto durante il giorno, perso nel suono che si diffondeva nell’aria ogni volta che pizzicava le corde della chitarra, accompagnando la voce con un mormorio musicale costante e melodioso che vibrava sulle sue labbra chiuse, invitandolo a baciarle – scivolano lungo il suo petto e la sua pancia, sotto le lenzuola, esitando appena sotto l’ombelico mentre Kurt si spinge involontariamente – involontariamente? – verso l’alto, cercando di andare incontro alle sue carezze.
Nonostante gli inviti impliciti – i movimenti del bacino – ed espliciti – i mugolii ora più dolci, ora più urgenti e lamentosi – la mano di Blaine resta lì, appoggiata alla sua pancia, il pollice che disegna ghirigori insensati premendosi con forza sulla pelle morbida dei suoi fianchi, e Kurt sbuffa insoddisfatto mentre sente l’altra mano del ragazzo appoggiarsi dolcemente alla sua guancia ed accarezzarla con devozione.
- Blaine… - lo chiama, gli occhi ancora chiusi, sollevando le mani per poggiarle sul suo petto liscio e definito, - Blaine, per favore.
Lui sbuffa una mezza risata a pochi centimetri dalle sue labbra, e Kurt si protende per un bacio in un gesto infantile ed irrequieto le cui ardenti intenzioni riesce a trattenere solo per un paio di secondi, prima di sentire altre due mani scivolare svelte sotto le lenzuola e sul suo corpo, lungo le sue gambe, e dita forti e grosse che decisamente non appartengono a Blaine stringersi con impeto attorno alla sua erezione già svettante e bollente, mentre la voce di Blaine gli sussurra addosso, carezzevole, “tesoro, hai mai avuto voglia di provare qualcosa di nuovo?”.
Kurt spalanca gli occhi, cacciando un urlo col quale probabilmente avrebbe avuto più possibilità di vincere le selezioni alla Dalton per un ruolo da solista che non cantando Don’t Cry For Me Argentina altre cinquecento volte avvolgendosi in drappi di seta lunghi fino a terra, e si ritrae in un angolo del letto, fissando davanti a sé con aria orripilata mentre tira il lenzuolo su fino al collo per coprirsi pudicamente.
- Karofsky! Che ci fai tu qui?! – chiede con voce disperata, prima di voltarsi a cercare Blaine. A questo punto, se può credere a Karofsky apparso improvvisamente seminudo sul suo letto mentre lui dormiva, può perfettamente credere anche di essersi inventato la presenza di Blaine fino a quel momento. Forse la stava solo sognando! Forse Karofsky stava fingendo di essere il suo ragazzo imitandone la voce e il tocco! Forse ha rapito Blaine e l’ha legato in un sotterraneo dal quale lo lascerà uscire solo dopo aver approfittato a sazietà del suo corpo! Forse lo ucciderà!!! E invece Blaine è lì, al suo fianco, e gli sorride serafico, i capelli scompigliati a incorniciare il volto pallido e i soliti, dolcissimi occhi scuri a brillare colmi d’amore. – Blaine! – lo invoca, stringendoglisi al petto, - Che ci fa lui qui?
Blaine lo accoglie fra le proprie braccia coccolandolo con fare protettivo, e Kurt, nonostante Karofsky sia ancora troppo seminudo e troppo vicino per i suoi gusti, non può fare a meno di sentirsi istantaneamente più tranquillo, avvolto nel calore rassicurante di quella stretta.
- L’ho incontrato per strada. – gli spiega zuccheroso, e Kurt è convinto che, se non fosse adagiato sul materasso, cadrebbe a terra, schiantandosi contro il pavimento e frantumandosi un buon numero di ossa.
- Co-Cosa? – chiede incerto, sollevando lo sguardo a cercare il suo. Blaine gli sorride con più convinzione, tenendolo saldamente fra le braccia mentre Karofsky si avvicina con uno strano sorriso sul volto. – Come sarebbe a dire che l’hai incontrato per strada?
- S’era perso. – precisa Blaine, come se questo servisse a chiarire le cose, - Dentro l’armadio. Non riusciva più a trovare la strada per venirne fuori, così ho pensato che magari potevo dargli una mano.
- Cosa?! – strilla Kurt, stavolta balbettando decisamente meno e piantando entrambe le mani sul petto di Blaine per spingerlo lontano da sé. – Blaine, se questa è una qualche metafora per dirmi che ci sei andato a letto, ti spacco la testa! – lo minaccia, prima di lanciare un urletto nel sentire le mani di Karofsky chiudersi a coppa attorno alle sue natiche, - La spacco anche a te se ti avvicini ancora una volta senza permesso! – strilla ancora, schiaffeggiandogli le dita come farebbe con un bambino piccolo colto sul fatto a pucciarle nella panna della torta in frigo.
Blaine, comunque, ride divertito, afferrandolo per le spalle e rigirandoselo fra le mani come una bambola di pezza, per poi schiacciarselo contro in modo da farlo aderire con la schiena al proprio petto, intrappolandolo e rendendogli difficile ogni movimento.
- Non è una metafora. – gli sussurra all’orecchio, - S’era davvero perso nell’armadio. È un posto oscuro e misterioso, non pensi? Ti ci perderesti anche tu, se ti ci avventurassi dentro. – annuisce, indicandogli l’armadio in fondo alla stanza con un cenno del capo. Kurt lo osserva e vede lo sportello spalancato oltre il quale si apre una strada che dà su un tramonto ed un enorme prato pieno solo di giocatori di football che si danno pacche sul sedere mentre militari in divisa fanno le flessioni e marinai in casacca scamiciata prendono il sole pulendo con lo straccio pontili di navi invisibili.
- Ma che roba è?! – sbotta Kurt, agitando le braccia per quanto può, ancora affondato contro il petto di Blaine, mentre cerca di chiudere le gambe in tempo per evitare che Karofsky possa sistemarvisi in mezzo. Le chiude con quel secondo di ritardo che le porta a serrarsi attorno ai suoi fianchi torniti, piuttosto che di fronte al suo corpo, a mo’ di protezione. – Karofsky, sta’ attento, eh! Potrei denunciarti! Potrei tirarti una ginocchiata nelle palle qui ed ora! Potrei—
- Potresti stare un po’ zitto, tesoro. – gli sussurra Blaine, carezzevole, e nello stesso istante le sue dita lunghe e affusolate si chiudono attorno alla sua erezione ormai quasi dolorosa, che ha resistito e, anzi, è sembrata crescere prospera nonostante la paura e l’agitazione e Karofsky ancora eccessivamente seminudo di fronte agli occhi.
Kurt geme, chiudendo gli occhi e voltando il capo per nascondersi quanto può contro il collo e i capelli di Blaine, imbarazzato oltre ogni limite. Si vergogna da morire, al punto che gli viene quasi da piangere, ma non può fare a meno di mollare un po’ la presa attorno ai fianchi di Karofsky, permettendogli di avanzare fra le sue cosce mentre segue i movimenti della mano di Blaine con piccole spinte del bacino.
- Blaine… - lo chiama lamentoso, respirando affannosamente, - Che cosa hai intenzione di fare?
Blaine gli sorride sulla pelle, tempestandogli il collo e le spalle di piccoli baci umidi.
- Aiuto un bisognoso a ritrovare la strada di casa. – conclude, prima di afferrare Kurt da sotto un ginocchio con la mano libera per aiutarlo a spalancare le cosce.
Karofsky sorride ancora quando lo vede arreso ed esposto davanti a lui, e quello che gli schiude le labbra è un sorriso vagamente ebete di cui Kurt sicuramente riderebbe se la situazione non fosse drammatica come in realtà è. Sente le guance avvampare e tutto il resto del corpo diventare caldo a livelli difficilmente sopportabili quando le sue mani grandi e ruvide gli si chiudono attorno ai fianchi, saggiandone la consistenza. Dura solo qualche attimo, perché Karofsky si allontana quasi subito, per liberarsi dei boxer, prima di tornare a premersi contro di lui. Kurt adocchia con terrore la sua erezione dura e tesa verso di lui quasi come un’arma, e porta le mani al viso, nascondendovisi dietro.
- Non posso credere che stia succedendo davvero… - mugola Kurt in un gemito spezzato quando la punta di quella stessa erezione dalla quale vorrebbe solo fuggire preme delicatamente contro la sua apertura.
- Prova a rilassarti. – lo blandisce Blaine, stringendosi con più decisione attorno a lui nello stesso istante in cui Karofsky fa breccia all’interno del suo corpo, penetrandolo in un gesto fluido e svelto. Kurt geme con forza, abbassando le braccia per aggrapparsi al lenzuolo, stringendo i pugni attorno al tessuto bianco che sa di pulito quando sente il ventre contrarsi in uno spasmo di piacere.
- Mi… mi inquieta che stia sempre zitto. – commenta incerto osservando Karofsky piegarsi su di lui ed entrare nel suo corpo fino alla base prima di cominciare a muoversi freneticamente dentro e fuori dal suo corpo, mandando lungo la sua spina dorsale scosse di piacere quasi dolorose da quanto sono intense.
- Sssh. – sussurra Blaine, stringendogli il mento fra due dita ed invitandolo a voltarsi verso di lui, - Lo preferisci così. – conclude baciandolo con forza. Kurt non può fare a meno di ammettere quantomeno con se stesso, che Blaine ha ragione, e si lascia conquistare dalla sua lingua che accarezza devota la propria, dalle sue dita che lo accarezzano dalla base alla punta e dalle spinte concitate con cui Karofsky continua a scavarsi un posto dentro di lui, come volesse essere sicuro di guadagnare abbastanza spazio da raggiungerlo nella sua parte più profonda e lasciare un segno del proprio passaggio anche lì, e per quanto fino a questo momento Kurt non abbia fatto altro che pensare con orrore a tutti i segni che Karofsky gli ha lasciato addosso nella loro pur saltuaria e lontana conoscenza, in questo momento è tutto diverso, c’è Blaine a dargli calore e sicurezza e Karofsky stesso è così tranquillo e sereno da sembrare quasi un’altra persona, e mentre i giocatori di football, i militari e i marinai che prima stavano dentro l’armadio si affacciano da dietro le ante spalancate, e fanno festa, intonando cori angelici e scandendo il ritmo delle spinte di Karofsky con incitazioni trionfanti, mentre l’aria si riempie del cinguettio assurdo e inquietante di unicorni alati dalle criniere color arcobaleno e dagli occhi azzurri come il cielo estivo, mentre tutto si confonde in una sinfonia confusa e allegra, da festa campagnola, e lui si sente esplodere e si abbandona sul materasso pronto a mettere piede in paradiso non appena sarà giunta la sua ora, mentre viene con più forza di quanta non ricordi in nessuna delle scopate precedenti a questa, Kurt apre gli occhi e la stanza è immersa nel buio, non c’è nessun Karofsky da nessuna parte, l’armadio è chiuso e Blaine dorme profondamente nel letto accanto a lui, i capelli davanti alla faccia e il respiro pesante e regolare.
Scatta a sedere istantaneamente, i lineamenti contratti dallo sconcerto, e solleva il lenzuolo solo per confermare l’impressione bagnata che l’ha accompagnato da quando s’è svegliato: è davvero venuto nel sonno, senza che apparentemente nessuno dovesse toccarlo, mentre il compendio degli stereotipi omosessuali cantava e ballava in suo onore e il suo peggior nemico se lo scopava col benestare del suo ragazzo. Deve essere del tutto impazzito.
Lentamente, quasi con timore, si china oltre il bordo del letto, spiando al di sotto come in attesa di veder spuntare Karofsky dall’ombra come i mostri delle fiabe, ed espira sollevato quando – naturalmente – non trova niente acquattato nell’oscurità e pronto a scattare per abusare di lui.
Torna a distendersi, per un secondo dimentico del disastro che ha fra le cosce mentre tutto ciò a cui riesce a pensare è quanto perfetto e completo si sentisse con addosso quattro mani invece delle solite due, e si inumidisce le labbra mentre cerca invano di trattenere un sorriso.
- Blaine, - dice poco dopo, voltandosi a scuotere il suo ragazzo, - Blaine, svegliati.
Lui mugola una lamentela indefinita, ma si rassegna immediatamente ad aprire almeno un occhio per guardarlo.
- Che c’è, Kurt? – chiede con aria ancora assonnata, massaggiandosi stancamente il viso in uno sbadiglio vagamente infantile.
Kurt sorride, sporgendosi a lasciargli un bacio sulle labbra ancora dischiuse.
- Tesoro, - comincia, stringendosi maliziosamente nelle spalle, - hai mai avuto voglia di provare qualcosa di nuovo?
back to poly
  1. Blaine parla di armadi. Già per questo io non posso non amare tutto questo XDDDD
    No, ok, a parte gli scherzi, non potrò commentare seriamente questa fic perché… perché no, che diamine XD Ho riso, però, perché c‘è della vera follia in tutto questo e io capisco il povero Kurt che ha l’aria WTF addosso lo pat patta XDDDD
    E sono molto felice di avertela chiesta O E sono ancora più felice che gli astri si sono congiunti, gli armadi si sono aperti, Karofsky si è perso, Blaine l’ha ritrovato, e Kurt ha dato la sua benedizione. E con questo commento fighissimo (/ironia XD) evaporo XDDD <3
    (e se io chiedessi: ancora plis? :D XDDDD)

    Meggie
    29/12/2010 20:24

  2. Ok, proprio oggi, dopo un immenso viaggione mentale su Dave e Kurt ( che sono il mio OTP di Glee ), ho pensato ‘ci vorrebbe una threesome con Blaine’ ( adoro Blaine, cioè Darren, quindi di conseguenza anche Blaine ). E questa cosa calza alla perfezione e arriva come un dono del cielo :DDD ( ignorami )
    È STATO BELLISSIMO. Mi ha uccisa dal ridere e allo stesso tempo era meravigliosamente p0rn ( amen ). Gli unicorni e gli uccellini e gli stereotipi sono stati splendidi, immaginavo tutti questi colori come li immaginava Kurt XD WOW.

    Peppa_An
    30/12/2010 00:45

  3. Non si può, e dico NON SI PUO’, trovarsi una cosa del genere davanti di pirma mattina perchè ti distrugge il resto della giornata soffoca tra le riaste XDDD Come già ti dissi, io non shippo nesssuna delle due combinazioni, ma qui c‘è talmente tanta follia che fa il giro e diventa meraviglia ride fino alle lacrime E comunque, del porn sccritto bene non si rifiuta mai ;) Kurt ammantato di drappi, Karofsky perso negli armadi e il contenuto degli armadi stessi! E non farmi parlare degli unicorni e dei cori angelici ma, soprattutto, della fine che Kurt pensa possa aver far fatto Dave a Blaine defunge perchè, ipotizzando questa situazione come vera,sarebbero stati decisamente pensieri così ad uscire da quella testa laccata XDD coccola Kurt

    Ok, questo commento non ha senso sparisce rotolando senza meta

    (the lady in a panic room) nessie_sun
    30/12/2010 11:12

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