Genere: Commedia, Romantico, Introspettivo.
Pairing: Mario/Davide.
Rating: PG-13
AVVISI: Slash.
- Mario, Davide e la filosofia, durante la lunga, lunga notte prima degli esami di maturità.
Note: Omg, il Santonelli. *piange amore per sempre* Dunque, queste tre brevi ficlet sono state scritte per la splendida terza sfida del MDF. Il tema generale era la notte prima degli esami, ed all'interno la sfida era divisa in tre parti: per la prima, dovevo scrivere qualcosa con prompt "filosofia"; per la seconda, invece, all'interno della drabble andavano inserite le parole "maieutica" e "iperuranio" XD La terza drabble invece doveva essere ispirata al celebre mito della caverna. Personalmente, sono felice del risultato, perché questi due mi mancavano e perché le prime due drabble in particolare secondo me sono divertenti XD E spero che piacciano anche a voi *_*v
Pairing: Mario/Davide.
Rating: PG-13
AVVISI: Slash.
- Mario, Davide e la filosofia, durante la lunga, lunga notte prima degli esami di maturità.
Note: Omg, il Santonelli. *piange amore per sempre* Dunque, queste tre brevi ficlet sono state scritte per la splendida terza sfida del MDF. Il tema generale era la notte prima degli esami, ed all'interno la sfida era divisa in tre parti: per la prima, dovevo scrivere qualcosa con prompt "filosofia"; per la seconda, invece, all'interno della drabble andavano inserite le parole "maieutica" e "iperuranio" XD La terza drabble invece doveva essere ispirata al celebre mito della caverna. Personalmente, sono felice del risultato, perché questi due mi mancavano e perché le prime due drabble in particolare secondo me sono divertenti XD E spero che piacciano anche a voi *_*v
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NOW CLOSE YOUR EYES AND SAY GOODNIGHT
- Ok, spara. – annuisce Mario fregandosi le mani, incredibilmente sicuro di sé. Ha chiuso tutti i libri ed anche il quaderno degli appunti, ed ha perfino messo via tutti i post-it che ha preparato nelle ultime due ore, fra uno spuntino di mezzanotte e uno spuntino delle tre e un quarto del mattino. Conta comunque di portarli con sé all’esame, domani, ma per ora, ha deciso, può anche farne a meno.
- Non credo che tu sia pronto. – gli fa notare Davide, inarcando un sopracciglio e guardandolo come se la sua stupidità avesse preso consistenza fisica e si stesse ora manifestando sotto forma di un’insegna al neon lampeggiante sulla sua testa.
- Sono pronto! – insiste Mario, annuendo con convinzione, - Sono pronto, davvero. Dai, fammi una domanda.
- D’accordo, d’accordo… - sbuffa Davide, raccogliendosi per qualche secondo in un ostinato mutismo prima di decidere di partire con una domanda facile, qualcosa che Mario dovrebbe sapere, o quantomeno ricordare, visto che hanno finito di parlarne – per la quinta volta quella sera – non più di un quarto d’ora fa. – Cosa si intende per maieutica?
- La so! – strilla Mario, emozionato, saltellando sul posto, - La so!
Davide spalanca gli occhi, piegandosi appena verso di lui, in emozionata attesa.
- Davvero? – domanda in un mugolio impaziente, e si concede perfino di sorridere quando Mario annuisce compiaciuto.
- Sì! Mia madre ne è piena.
- …che? – quasi si soffoca col proprio stesso respiro Davide, preso in contropiede. – Ma che stai dicendo?
- Ma sì! – annuisce ancora Mario, - Quei piatti decorati. Ne avrà una cinquantina, appesi ovunque per tutta casa. Io li trovo orrendi.
- …quella è la maiolica, Mario! – sbotta Davide, in un ringhio esasperato, - “Maieutica” è il nome col quale si definisce il metodo socratico! Dio… - sospira, abbattendosi un’altra volta contro il tavolo e desiderando intensamente l’arrivo della morte, perché sarebbe sicuramente più pietosa con lui di quanto non si possa dire di Mario. Il quale, deluso, abbassa lo sguardo.
- Oh. – mugola, - Ok, non lo sapevo. Ma fammi un’altra domanda! La prossima la so di sicuro.
Davide solleva lo sguardo e accarezza con affetto la possibilità di mandarlo a quel paese e tornarsene a dormire ignorandolo per tutto il resto della notte, ma alla fine sospira.
- D’accordo. Cosa si intende per Iperuranio? – chiede.
Stavolta, Mario sembra meno sicuro di sé. Porta un dito alle labbra e riflette, lo sguardo perso nel vuoto. Dopodiché, risponde.
- C’entrano niente le centrali nucleari?
Davide lo fissa, a lungo.
- No, non direi. – risponde quindi.
- Oh. – mugola ancora Mario, - Allora non lo so.
- Ed io che quasi ci speravo. – commenta Davide, inarcando un sopracciglio con aria sarcastica, di modo che Mario possa sapere che sta solo scherzando. I suoi occhi, però, si illuminano.
- Davvero? – pigola, - È importante sapere che credi in me, Dade. – annuisce, quasi commosso.
Davide lo manda a quel paese il secondo successivo, e senza pentirsene neanche in parte.