Genere: Erotico
Pairing: Crixus/Spartacus
Rating: NC-17
AVVISI: Angst, (triplo) Drabble, Violence, Lemon, Slash.
- "Vuoi tutto ciò che sono? Ecco ciò che sono, ecco quello che è rimasto di me."
Commento dell'autrice: Scritta per il mio set di 10 Emotions su K&P. Ok, loro due non è che proprio li shippi, ma comunque hanno un rapporto che mi intriga tantissimo (e nell'ultimo episodio sono bellerrimi X3), quindi ho voluto provare a scrivere di loro nel periodo peggiore della loro relazione, cioè quando si odiavano senza speranza dopo che Spartacus aveva privato Crixus di ogni cosa dopo lo scontro con Theokoles.
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Unreal
004 Gelosia


Schiacciato contro la parete del bagno, Spartacus fa fatica perfino a respirare. Dall’acqua calda della vasca si sollevano vapori speziati che lo soffocano, e lui si ritrova ad ansimare pesantemente quasi subito, appena le mani di Crixus scivolano fra le sue cosce, accarezzandolo ostinatamente.
- Hai tutto quello che voglio. – ringhia con rabbia contro la sua nuca. Spartacus vorrebbe potergli rispondere che non è stato lui a chiederlo, ma gli sta già concedendo fin troppo. E non ha più la forza di ribellarsi a niente. – Hai tutto quello che era mio. – insiste Crixus, strattonandolo senza delicatezza e schiacciandolo con forza contro il muro. La superficie irregolare gli ferisce il petto, e Spartacus soffia appena, infastidito dal dolore acuto di cui è consapevole solo a tratti. – Vuoi tutta la mia vita, trace? – grugnisce Crixus, ormai perso nel proprio delirio, strappandogli di dosso gli stracci che indossa e costringendolo a piegarsi fino a sfiorare la parete con la fronte, - Vuoi tutto ciò che sono? Ecco ciò che sono, ecco quello che è rimasto di me. – conclude quasi a bassa voce, penetrandolo in un gesto secco.
Devastato dal dolore – un uomo temprato da mille battaglia, eppure mai un dolore simile è riuscito a scuoterlo così in profondità, mai, tranne quando Sura gli è stata strappata dalle braccia con la stessa violenza con la quale ora Crixus si scava un posto dentro il suo corpo – incapace di pensare oltre, Spartacus chiude gli occhi e volta il capo. La guancia striscia contro la parete e si graffia ad ogni colpo di Crixus, ed i muscoli delle sue spalle e delle sue braccia, che lui tiene imprigionate e schiacciate contro la sua schiena, si tendono al punto che li sente quasi strapparsi dalle ossa, ma il dolore si affievolisce, e poi scompare del tutto, quando improvvisamente Spartacus ricorda che niente di tutto quello è reale, niente di tutto quello è vero, niente di tutto quello è lui. Nemmeno il suo nome.
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