Genere: Comico, Erotico.
Pairing: MatthewxBrian.
Rating: NC-17
AVVISI: Lemon, RPS.
- Matthew Bellamy è stufo. Non è proprio possibile: sono BEN cinque anni che sta con Brian Molko, eppure continua ad essere additato come una verginella di facile seduzione! E invece lui è un grande amatore! Perciò, che c'è di meglio di una sfida, per dimostrare al proprio compagno di essere in grado di soddisfarlo quanto e più di lui...?
Commento dell'autrice: [Prima di cominciare la stesura] Sfida numero due: due ore e The Fly degli U2 (che stavolta non c’entra una beneamata, è solo dannatamente sexy) per un’altra stupida PWP *_* Cosa ne verrà fuori? *non lo sa neanche lei*
[Dopo la stesura] Nota finale della Nai (perché Liz Liz è stanca, povera tata, ed io le voglio tanto bene çç): Se vi state chiedendo da dove sia nato tutto ciò, sappiate che non c’è niente di peggio di Lisachan, me ed MSN all’una di notte. Uno dovrebbe dormire di notte, ed invece pensa: perché dev’essere sempre Brian a passare per zoccola? In fondo Matt fa sempre la parte della povera verginella sedotta.
Ovvio che uno alla lunga si infastidisca a non sentirsi mai dare della donnina di facili costumi!
…i maschi sono creature strane…
A parte tutto, il dialogo delirante d’inizio storia parte proprio dalla discussione di chat, con poi i giusti accorgimenti, sistemazione ed introduzione di battute meravigliose di maternità esclusiva della Lizzie. Tutta la parte slashosa, invece, è totalmente opera sua e noi la amiamo per questo *ç*
Alla base, un’unica incontestabile verità: le mani di Matthew Bellamy sono un oggetto che incita al sesso!
Brian, hai perso ù_ù
Nota doverosa della liz che riemerge dal mondo dei morti: Questa storia è dedicata con tutto il mio amore profondo a Vale e Bea, che sono delle tate di proporzioni cosmiche, davvero.
Per inciso, The Fly ha resistito appena nove ascolti e per scrivere ‘sta roba ci ho messo qualcosa come cinque ore XD
*torna nella tomba*
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THE ULTIMATE HANDSTROKE

Tutto cominciò col rocambolesco ingresso di Matthew in salotto, che coinvolse la poltrona con la quale andò a sbattere, il tavolino che da questo movimento improvviso venne investito e il vaso cinese ordinatamente poggiato sul ripiano in cristallo, che oscillò pericolosamente prima di capire che no, non era il caso di sfracellarsi a terra in millemila pezzi, se poi non voleva stare a sentire le urla di dolore che Brian avrebbe lanciato una volta che si fosse ritrovato costretto a raccoglierne i cocci dal pavimento.
L’uomo si piazzò davanti alla poltrona sulla quale Brian s’era appena seduto dopo le pulizie mattutine, cercando di rilassarsi sfogliando la settimana enigmistica, saltando ovviamente tutti i giochi d’intelligenza per concentrarsi solo sulle barzellette, le vignette e i puntini da unire da uno a sessantasette.
Brian sollevò appena lo sguardo dalla rivista, inarcando le sopracciglia e osservandolo mentre divaricava lievemente le gambe, stringeva i fianchi fra le mani e lo fissava con aria omicida.
Comprese che c’era qualcosa che non andava, perciò, sospirando, abbassò il settimanale, e sorrise.
- Qualcosa ti turba, amore? – chiese, il più gentilmente possibile, inclinando il capo.
Matthew staccò una mano dal bacino e lo puntò come un piccolo cane da guardia.
- Tu! – lo rimproverò aspramente, tutto lampi di luce dagli occhi.
- …ma non ti ho fatto nulla, stavolta… - mormorò Brian, confuso, - Ero qui felice a leggere la settimana enigmistica…
- Non c’entra! – proseguì Matt, puntandolo con più decisione, - È la tua presenza!
- Posso immaginare perché… - ghignò Brian, stringendosi nelle spalle con immodestia.
- Smettila immediatamente!!! – strillò il frontman dei Muse, evidentemente sconvolto, - Non sono in vena!!!
A quel punto, Brian capì che la questione era seria e non era il caso di scherzarci troppo su, perciò eliminò definitivamente la rivista di torno (per quanto a malincuore), ed incrociò le mani sulle ginocchia, guardando il proprio uomo con attenzione.
- Tesoro, avanti, dimmi cosa c’è che non va.
Matt mise il broncio, sedendosi sulla poltrona di fronte a quella di Brian e battendo nervosamente i piedi a terra.
- Io non capisco perché – spiegò sbuffando, - nonostante siano ormai anni che stiamo insieme! tutti continuino a dare della puttana a te e nessuno riconosca le mie doti di grandissimo seduttore!
…ok.
Era serio davvero.
Più o meno a livello da manicomio.
- Matt, che diamine stai dicendo?
- Ma sì! – continuò lui, sempre più convinto, - Ricordi tutti i titoli delle riviste scandalistiche che uscirono quando ci mettemmo insieme?! Erano tutti lì a dire che mi avevi sedotto di qua e mi avevi sedotto di là! Ora, a parte il fatto che questa non è una verità storica-
- Mh. – annuì Brian, - In effetti no, sei stato tu a rompere le palle finché non mi hai obbligato a sedurti.
- Bazzecole! – sbottò Matt, scrollando le spalle, - Ma comunque sembra quasi che, non so, sotto le coperte tu sia l’unico a valere qualcosa!
Brian lo fissò, gli occhi ormai enormi per lo stupore.
- Insomma!!! – proseguì Matt, rafforzando il concetto, - Questa cosa non mi va giù!!! Sono una zoccola anche io in certe cose!!!
- …nel sesso…? – chiese l’uomo, sempre più sconvolto.
- Sì! In quelle cose lì!
- …ma se non riesci neanche a dirlo…
- Piantala!
Brian si lasciò andare a qualche secondo di sbigottimento totale, durante i quali il suo cervello semplicemente si fermò e si rifiutò di continuare a macinare argomentazioni contrarie, per protesta nei confronti dell’evidente e palese imbecillità dell’uomo col quale era costretto a questionare.
Poi i secondi passarono, Brian sospirò e il cervello si decise a passare al contrattacco.
C’era un orgoglio da difendere, lì!
- Matt, tesoro… - lo blandì, sorridendo malizioso e crudele, nonché vagamente condiscendente, - come puoi anche solo sperare di eguagliarmi?
- Comecosache?! – scattò in piedi Matt, mortalmente offeso, - Mi stai dando della non-puttana?!
- È ovvio. – annuì convinto Brian, alzandosi a sua volta in piedi per fronteggiarlo da un’altezza meno svantaggiata, - Sei quasi l’incarnazione della purezza! Soprattutto a letto!
- Questa è una dichiarazione falsa e tendenziosa!!! – strillò l’inglese, colmo di disappunto, - E lo sai, anche! Ieri notte mugolavi come non so neanche io cosa!
- Be’, non ti ho detto che sei uno sfigato incapace. – precisò Brian con una smorfia, incrociando le braccia sul petto, - E poi è la tua innocenza che mi eccita tanto, lo sai!
- Ma Brian, senti, può far piacere sentirsi dire che è innocente come una verginella a un quindicenne alla sua prima volta, ma Cristo, io ho quasi trent’anni e scopiamo da cinque…!
- Ebbe’! – sbuffò Brian, - È un complimento! Non è da tutti mantenere la propria purezza dopo tanti anni di convivenza col sottoscritto!
- Vedi?! – ululò dolorosamente l’altro, - Vedivedivedi?! Continui a dare a te stesso della puttana e della fanciulla innocente a me!!! Non! È! Vero!!!
- Oh, insomma! Sono stufo di questi discorsi! – concluse Brian, irritato, - Se è vero quello che dici, allora dimostralo!
- E va bene! – asserì Matthew, stringendo i pugni e puntando i piedi a terra, - Ma dobbiamo stabilire delle regole!
- Ovvio! Primo: è una gara di abilità, quindi non si scopa! Altrimenti è troppo facile!
- Certo! Secondo: niente baci! – deglutì, fissando ostinatamente le labbra del proprio uomo.
- E niente lingua! – proseguì Brian, annuendo decisamente, - Vediamo che sai fare, solo con le mani!
Matthew gonfiò le guance, offeso e deluso. Evidentemente sperava in una maggiore libertà.
- E sia! – disse infine, - Ma cominci tu!
- Cooosa?! – cantilenò Brian, incredulo, - Ma se sei tu che hai cominciato questo disastro?!
- Appunto! – spiegò l’altro, annuendo convinto, - Devo dimostrarti di essere migliore di te, perciò devo prima vedere cos’è che sai fare!
- Oh, come se non ne avessi un’idea più che precisa!
Matt lo fissò, increspando le labbra in un sorrisetto furbo.
- Che c’è, Brian? Ti tiri indietro? Ti spaventa la prospettiva di provare per primo?
- Sia mai! – borbottò il moro, cogliendo la sfida e avvicinandoglisi.
- Niente ginocchia. – precisò Matt, lanciando uno sguardo inceneritore, appunto, al ginocchio di Brian, che cominciava a insinuarsi pericolosamente fra le sue cosce, - Hai detto solo mani, l’hai detto tu!
Brian sorrise, facendoglisi vicino al punto da meritare una denuncia per offesa al pudore.
- Allora solo mani… - bisbigliò, scivolandogli addosso col fiato, indirizzando sapientemente ogni respiro fra una parola e l’altra perché colpisse i tratti più sensibili della sua pelle.
- Stai… stai barando… - balbettò Matt, indietreggiando cautamente, nel tentativo di sottrarsi alla lieve tortura.
- Io non credo… - sussurrò l’altro, poggiandogli una mano a metà coscia e risalendo lento verso l’alto, tastando il tessuto dei jeans col palmo bene aperto, quasi avvolgendolo, al punto che a Matt sembrò di sentire il calore della sua pelle anche attraverso i pantaloni, ed anche in punti in cui in teoria non avrebbe dovuto sentirlo.
- Brian… - mormorò confusamente, abbandonandosi contro la parete e rilasciando il capo indietro.
- Mmh…? – lo incitò il frontman dei Placebo, ma lui non disse altro. Sollevò un braccio, ancorandosi a lui per evitare di cadere per terra, e rimase in silenzio mentre la mano di Brian si fermava sul cavallo dei suoi pantaloni, esitando fra la cerniera e il bottone, come volesse giocare un po’ prima di passare ad altro.
- Brian! – chiamò più forte, spingendoglisi addosso, mentre lui continuava a… a prenderlo in giro!
- Oh, cielo… - riprese lui, ridacchiando mentre finalmente sbottonava i jeans e abbassava la cerniera, - Dimmi un po’, non ti starà per caso piacendo…?
Matthew serrò gli occhi e scosse decisamente il capo.
- No! – disse, mordendosi le labbra, - Hai fatto di meglio!
Brian rise, perfettamente consapevole del piacere che Matthew stava provando, e che sentiva quasi crepitare sotto le dita, come piccole scosse elettriche, mentre scostava l’elastico dei boxer e si insinuava al loro interno, alla ricerca del calore della sua pelle.
- Che peccato… - sussurrò con un piccolo broncio, - sembro aver perso tutto il mio potere… mi insegni di nuovo come si fa…? – chiese, sfiorando con le dita la punta della sua erezione, come un bambino curioso.
- …Brian!!! – strillò Matthew, spalancando improvvisamente gli occhi e fissandolo sconvolto, - Non fare il cretino!
- Davvero… - continuò a mugolare Brian, avvicinandoglisi fino al massimo limite consentito dall’impossibilità di fusione dei corpi, - Dimmi tu cos’è che devo fare… dove devo… - si leccò le labbra, - …toccare… perché mi sa che io non me lo ricordo più…
E così dicendo scese fino alla base, toccandolo appena, per poi risalire fino alla punta.
Matthew quasi soffocò.
- Cazzo… - ansimò, - stringi, cazzo…
Brian sogghignò.
- Così…? – cinguettò, stringendo la presa attorno al suo pene.
- Dio, sì… - si lasciò andare Matt, spingendosi contro di lui, - Muoviti…
- Uhm… non so come…
- Muoviti! – sbottò l’inglese, avanzando e appoggiando la fronte contro la sua spalla, - Avanti… così… - sussurrò, accompagnando i movimenti della mano di Brian con spinte lente e misurate, come non volesse bruciare tutto in pochi secondi per uno stupido eccesso di fretta.
- Adesso ti sta piacendo, Matt…? – chiese ancora Brian, sfiorandogli il lobo con le labbra e sogghignando soddisfatto nell’accorgersi che Matt non sembrava più tanto propenso a dargli del baro, in quella situazione.
- Zitto… - si limitò a commentare l’inglese, continuando a spingersi piano contro di lui.
- Non posso stare zitto, Matt… - spiegò Brian, costringendolo a guardarlo negli occhi con una spinta delle spalle, appoggiandosi contro la sua fronte, - Non posso stare zitto, perché… - sorrise, - la voce, Matthew… - sussurrò, spingendosi un’ultima volta dal basso verso l’alto, mentre Matt tratteneva per un attimo il fiato e poi rilasciava l’orgasmo sulle sue dita, e il respiro dritto sulle sue labbra, - …la voce è il segreto… - concluse, catturandogli le labbra in un bacio e schiacciandolo contro il muro, accarezzandolo ancora un paio di volte, accogliendo le ultime gocce del suo seme sul palmo aperto.
- …hai barato!!! – fu la prima cosa che Matthew riuscì a strillare, quando ebbe ripreso il controllo dei propri polmoni.
- …che? – chiese Brian, aggrottando le sopracciglia.
- Mi hai baciato! – continuò a strillare lui, gesticolando animatamente, mentre Brian sfilava la mano dalle sue mutande e cercava qualcosa con cui ripulirsi, - Avevi detto niente baci!
- Ti ho baciato solo dopo… - sbottò, infilandosi in bagno per lavarsi, - Il round era già finito.
- Cazzate! – sbraitò Matt, seguendolo dopo aver sistemato i pantaloni alla buona, - Questo non è corretto e non mi sta bene!
- Ooooh, santo cielo, Bellamy! – si lamentò Brian, chiudendo il rubinetto dell’acqua e afferrando un telo di spugna per asciugarsi, - Adesso è il tuo turno e potrai dimostrare tranquillamente di riuscire a battermi senza baciarmi!
- Già! – annuì convinto lui, sbottonando i polsini della camicia…
…e prendendo ad avvolgersi le maniche…
…rigirando il tessuto fra le dita lunghe e delicate, lentamente, sapientemente…
… su, fino al gomito, scoprendo centimetri di pelle, le braccia magre ma affatto ossute…
…sotto lo sguardo apparentemente immobile del proprio uomo.
- Allora! – disse il più giovane, tornando a fissare il proprio compagno con decisione, - Solo mani, no?
Brian deglutì.
Cazzo, Matthew aveva un paio di mani che avrebbero meritato un’assicurazione ancor più del sedere di J. Lo.
…probabilmente stabilire quelle stupide regole non era stata la scelta migliore.
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