Genere: Introspettivo
Pairing: Brian/Justin
Rating: R
AVVISI: Boy's Love.
- "Mi sento come diviso in due. Due Justin vivono nel mio cervello, se lo contendono, ci giocano. E sembrano anche divertirsi parecchio, a giudicare da come mi stanno facendo impazzire." Justin agisce senza senso, e questo gli piace e non gli piace insieme.
Commento dell'autrice: Ecco la seconda shot per la serie “Melodies of love” dalla community True Colors. Rinnovo l’invito alla visita >_< A parte questo è_é Nella serie, non si fa alcun cenno alle presunte “scorribande notturne” di Justin al Babylon, quindi si può a tutti gli effetti dire che me le sia inventate di sana pianta °_° In ogni caso, non le ritengo un’ipotesi così improbabile… cioè, me lo vedo proprio Justin che esce di casa, quatto quatto, si infila al Babylon, incrocia le braccia e sparge odio in ogni dove XD Tra l’altro, questa shottina inquadra esattamente quello che credo essere stato il sentimento di Justin per Brian subito dopo averlo mollato. Credo sia difficile detestare qualcuno più di così… e contemporaneamente, comunque, amarlo tanto *-* Ah, sono pucci ç_ç Anche questa prende particolare ispirazione dai numerosi momenti di incontro/scontro fra i due… che sono sempre brevissimi, e seguono il copione che immagina Justin verso la fine XD Mi piacciono tanto *-* Forse farò una shot utilizzando solo quelli è_é Ma forse >.< E’ un po’ scurrile, ma Justin è un ragazzo scurrile, quindi va bene così °_° Detto ciò, enjoy è_é
PS: Il verso originale al posto dei “boy” prevedeva delle “girl”, ma va be’ XD
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The two of me
#2 The thing one boy fears in the night is another boy's paradise


Mi sento come diviso in due. Due Justin vivono nel mio cervello, se lo contendono, ci giocano. E sembrano anche divertirsi parecchio, a giudicare da come mi stanno facendo impazzire.
La mia è una situazione piacevole e spiacevole insieme. Piacevole perché, chiaramente, mi permette di agire da matto lunatico mentre mi giustifico con me stesso dicendomi che ad agire in quel modo è il Justin irrazionale nella mia testa, e non quello presente a sé stesso che alle prime luci dell’alba torna fra le braccia di Ethan. Spiacevole perché… eh, cazzo, non è mica una gioia, poi, guardare Ethan che è rimasto a letto a dormire per tutto il tempo e non immagina niente delle mie avventurose e segretissime scorribande notturne.
Immagino sia normale chiedersi per quale motivo, quando tutto tace, mi alzo in piedi, metto i più sensuali fra i miei vestiti e corro al Babylon come se non potessi resistere senza respirarne l’atmosfera festosa e sudata. Non ci vuole esattamente un genio per capire che lo faccio per vedere lui.
Il mistero da risolvere è per quale motivo abbia voglia di rivederlo, questo sì.
Avanti, Justin. Non sei forse fuggito perché tutto questo non ti piaceva più? Perché quello che Ethan ti stava offrendo ti era sembrato milioni di volte superiore a quello che avresti mai potuto ottenere restando?
Cazzo. Considerare, ragionare, soppesare non serve a niente. Davanti all’ingresso del locale non mi fermo mai.
*

Cerco di stare defilato, di farmi notare il meno possibile. Ci riesco sempre.
Non ballo da una vita e odio tutti quelli che lo fanno, perché io ne ho una voglia matta e devo stare inchiodato a questo muro per evitare che mi si veda troppo. O che qualcuno mi avvicini. Non perché non saprei resistere al brivido dell’avventura e mi butterei fra le sue braccia, ma perché mi darebbe fastidio rifiutare, e farlo con consapevolezza.
Un po’ mi manca quello che ero qualche mese fa. Solo un po’.
Ok, un po’ tanto.
Brian balla senza curarsi di niente e nessuno, al centro della pista. È vestito di nero. È dannatamente sexy. Come cazzo faccia a essere sempre così dannatamente sexy, lo sa solo lui. Che rabbia. Io mi sento talmente arrugginito, e ho solo diciott’anni, cazzo, lui ne ha più di trenta e guarda come si agita, per quanto stordito sia.
Sembra sempre così presente a sé stesso, anche quando è fuori di testa per le droghe. A me invece sembra di vivere in una realtà gommosa e ovattata che ha perso tutta la sua consistenza. Come se lo stordito fossi io. Questo mi fa pensare che Justin razionale sia molto più rincoglionito di Justin irrazionale. Perché quando Justin irrazionale entra qui dentro, e guarda i ragazzi ballare, e fissa gli occhi su Brian che non si accorge di lui, ricomincia a sentire tutto con estrema chiarezza. Sente di nuovo tutti gli spigoli della realtà, riesce quasi ad afferrarla, anche se ne sta alla larga. Justin razionale ha una paura fottuta della notte al Babylon. Justin irrazionale non vede l’ora, invece.
…e poi mi chiedo perché mi sembra di agire da psicopatico. Già penso da psicopatico, è logico.
*

Oh, merda.
Ok, devo avere sbagliato un passaggio.
Perché solitamente non mi si nota, davvero, non mi guarda nessuno.
Tantomeno lui.
E invece stavolta
Merda, merda, merda.
Mi guarda, sorride, smette di ballare, si avvicina.
Cristo, non potrei odiarlo di più.
Voglio scappare e resto inchiodato.
E perché diamine non la smetto di pensare per micro-frasi? Sono più intelligente di così!
Tremo al pensiero di cosa potrà dirmi.
Ti prego, fa che stia guardando qualcuno dietro di me. Fa che mi passi accanto e mi superi.
…oddio, sarebbe tremendo. Cancello tutto.
Puntualmente, mi si ferma di fronte. Continua a sorridere. Che razza di sorriso. Non capisco da dove uno stronzo come lui possa tirar fuori un sorrisino così angelico. È odioso, davvero.
- Posso offrirti da bere?
Per un attimo penso “tutto qui”? Riesco quasi ad illudermi di essere stato terrorizzato per nulla. Poi mi rendo conto che “posso offrirti da bere” è giusto l’inizio, e ricordo il motivo del mio terrore.
So già come funzionerà questa conversazione. Abbiamo fatto le prove generali per questo ogni mattina al Liberty Diner, e ogni altra volta in cui ci è capitato di vederci e parlare. Ogni precedente discussione, non è stato che prepararsi a quella di stasera.
Ora lui mi chiederà qualcosa a proposito di Ethan. Io, immancabilmente, risponderò che è tutto a posto, che non potrebbe andare meglio, che sono felicissimo, e Justin irrazionale, dentro il mio cervello, mi strattonerà e mi dirà “il cazzo che va tutto bene!”. Lui lo intuirà. Sorriderà felice come se gli avessi dato la soddisfazione più grande del mondo, anche se concretamente non gli avrò detto proprio nulla. Mi farà bere. Poi mi dirà qualcosa di incredibilmente brillante, o di incredibilmente stronzo, e subito dopo andrà a rimorchiare qualcuno nella backroom, lasciandomi qui a bere come un deficiente. Dopodiché, non mi resterà altro da fare che andare via con la coda fra le gambe, e per una volta di più lui avrà vinto, e tornare da Ethan sarà la mia ennesima sconfitta, anche se non dovrebbe essere così.
Vogliamo scommettere?
- Come sta il tuo fidanzato?
- Non credo te ne freghi un cazzo.
Vediamo se riesco a rendere meno scontato il copione, facendo l’acido.
Niente, sorride.
- Dovresti essere a casa con lui, ad aspettare l’alba sussurrandogli all’orecchio dolci frasi d’amore.
…beh, ha ragione, che dovrei dire?
- Ma in fondo è giusto, fai bene a volere uscire da quella casa. Almeno servirà a svagarti un po’. Sarebbe un vero peccato se ti stufassi di lui così presto… no?
Bastardo. Lo dicevo, io.
Resto senza parole mentre si allontana, seguendo passo passo il percorso che già la mia immaginazione aveva tracciato per lui. Io scolo la vodka tutta in un sorso. Mi faccio prendere da un momentaneo e spensierato capogiro, mentre la gola e l’esofago mi vanno a fuoco. Poi, a spintoni e gomitate, mi faccio strada verso l’uscita.
Anche per stasera, torno a casa.
Sono almeno cento a zero per te, Brian. Vaffanculo e sogni d’oro.
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