Genere: Romantico, Commedia, Erotico.
Rating: NC-17.
AVVERTIMENTI: Femslash, Lime, Flashfic.
- "Proviamo. Se non va bene, lo metto via, e non lo vedrai mai più."
Note: Scritta per la Notte Bianca #5 @ maridichallenge, su prompt Strap-on.
Rating: NC-17.
AVVERTIMENTI: Femslash, Lime, Flashfic.
- "Proviamo. Se non va bene, lo metto via, e non lo vedrai mai più."
Note: Scritta per la Notte Bianca #5 @ maridichallenge, su prompt Strap-on.
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- E quello da dove spunta fuori? – domanda in una risata senza fiato che vorrebbe essere ironica, un tantino supponente e risentita, e che invece, a causa della sorpresa impossibile da nascondere sui tratti dolci e morbidi del suo viso, risulta semplicemente imbarazzata e vagamente a disagio.
- Non dovrebbe interessarti tanto da dove spunti fuori, suppongo, - le risponde la sua ragazza, avvicinandosi carponi sul letto, la curva dolce dei seni piccoli che dondolano appena per ogni suo movimento ed un sorriso felino dipinto sulle labbra piene, a mostrare il bagliore pericoloso dei denti bianchissimi, - quanto più dove voglia andare dentro.
- Questa era pessima, ridicola e sto per buttarti giù dal letto a calci. – risponde lei, coprendosi il volto con entrambe le mani e poi tornando a far capolino da dietro le dita dischiuse per lanciare alla propria ragazza un’occhiata a metà fra il curioso e l’imbarazzato. – Credevo che non ci servissero, queste cose.
La sua ragazza si solleva sulle ginocchia e, mentre allaccia la cinghia dello strap-on attorno alla propria vita sottile, le lancia un’occhiata divertita, facendola sentire se possibile ancora più in imbarazzo.
- Chi ha detto che ci servono? – ribatte divertita, lasciandosi ricadere le braccia lungo i fianchi mentre il profilo dello strap-on ora svetta fra le sue cosce pallide e magre.
- Dio… - mugola lei, tornando a coprirsi il viso e raggomitolandosi in un angolo del letto, stringendo le ginocchia al petto, - È troppo imbarazzante, mettilo via! – dice con una risata che, malgrado tutto, non può che risuonare cristallina e divertita, mentre la solita sensazione simile al solletico che la fa tremare tutta ogni volta che la sua ragazza la sfiora torna prepotentemente a darle la pelle d’oca nel momento in cui lei si avvicina, le appoggia le mani sulle ginocchia e, senza neanche chiederle di farlo, la convince a schiudere le gambe per lei.
- Facciamo così. – propone con aria furba, avvicinandosi ancora un po’ e sistemandosi con cura contro di lei, costringendola ad un mugolio arreso nel momento esatto in cui i loro bacini collidono e si strofinano l’uno contro l’altro, - Proviamo. Se non va bene, lo metto via, e non lo vedrai mai più.
Lei si sistema meglio contro i cuscini ammonticchiati dietro la sua schiena, chiudendo gli occhi e gettando indietro il capo mentre il suo corpo cerca istintivamente una frizione maggiore.
- Ma non è, tipo, la cosa più stereotipata del mondo…? – geme liquida, mentre lascia scorrere le mani sui fianchi della sua ragazza e poi stringe le dita attorno alle curve dolci della sua vita, cercando di guidarla inconsciamente a toccare punti più sensibili, - È come dire che alla fine non ci basta quello che abbiamo, che ci manca qualcosa e che dopotutto vogliamo sempre sentire un uccello fra le gambe, è—
- È solo sesso. – sorride la sua ragazza, premendosi appena contro di lei e sentendola aprirsi in un gemito roco e improvviso, - Prova a prenderlo come un gioco.
Da qualche parte dentro di sé, lei pensa ancora che una cosa simile non sia necessaria, che possano bastarle le sue mani, la sua lingua, i suoi seni, i fianchi morbidi e la vita sottile, ma mentre si rilassa sotto il peso leggerissimo del suo corpo, e mentre la sente farsi strada dentro di sé proprio come se fosse lei a farlo, e non una protesi in silicone, sorride soddisfatta e si morde le labbra mentre le ondate di piacere cominciano a scaldarle il bassoventre, e pensa che, se è un gioco, tanto vale giocare. Specie se si tratta di uno di quei giochi ai quali non perde nessuno.