Genere: Comico, Erotico.
Pairing: MatthewxBrian.
Rating: NC-17
AVVISI: Lemon, RPS.
- Brian Molko è furioso! La stupidissima organizzazione degli MTV EMA l'ha costretto a premiare i Muse con il Best Alternative Award, e questo lo manda fuori di sé! Al punto da fare qualcosa della quale potrebbe decisamente pentirsi...
Commento dell'autrice: [Prima di cominciare la stesura] La sfida che mi propongo è: scriverla in non più di un’ora, ascoltando a ripetizione Con-Science dei Muse.
Buona fortuna a me @.@
[Dopo la stesura] Gaaaah XD Di ore alla fine ce ne ho messe due, infatti temo proprio che Con-Science (da un verso della quale ho riadattato l’amabile titolo di questa fic [you slipped away] – e il titolo credo sia davvero l’unica cosa amabile che ha XDDD) sarà la canzone più ascoltata del mese, sul mio Last.fm XD
Insomma, non mi piace granché. È un po’ una porcata random è_é”””” Ma dovevo buttarla fuori da millenni, più di un anno XD, da quando ho letto la frase che ho scritto in apertura, e che è vera XDDD e l’ho associata al filmato della premiazione degli MTV EMA, che è altrettanto vero e che rende quei due canon come non mai <3
…scommetto che quello che ho appena detto non ha alcun senso per voi XD Allora farò un po’ di making of, che fa sempre piacere *-* I making of sono il sale della vita.
Un annetto fa, quando ho cominciato a slashare questi due scimmioni X3 vagavo felice per il forum dei Muse, e per inciso stavo leggendo uno dei mille topic sull’argomento “perché Brian Molko odia i Muse? éoè”. Nessuno riusciva a venirne a capo, continuavano a ripetere “ma i Muse sono così amore éoè Come fa Brian a non amarli?”, senza capire che la ragione è molto semplice ed elementare, si chiama invidia e la proviamo tutti almeno una volta nella vita XD Poi d’improvviso spuntò un tipo dal nulla. Che disse quella frase stupenda che ho quotato all’inizio XD e che tradotta in italiano suona tipo “penso che Molko faccia solo la stronza perché ogni volta che vede Matthew non può evitare di avere un’ENORME erezione” XDDDD E lì la mia vita s’è illuminata XD Tra l’altro in quel periodo stavo anche leggendo Try Something New dell’Happyna, e tutto ha avuto senso d’improvviso XD
Poi, meeeeesi e mesi dopo (praticamente qualche settimana fa), sono riuscita a mettere le manacce sul famoso video degli MTV EMA in cui Brian premia i Muse come Best Alternative Act (e TUTTI dovete vederlo XD Perciò andate qui e lasciatelo caricare, MyVideos è un po’ lento ma dopo una decina di minuti parte XDDDD) e la cosa ha avuto ancora più senso, e oltretutto ha avuto lo stupendo merito di darmi un’ambientazione da usare per ficcare questa dannata cosa dell’erezione che mi perseguitava da quando l’avevo letta XD E questa è stata la genesi dell’opera ù_ù”
Ovviamente, Con-Science non è mia, ma dei Muse, che l’hanno pubblicata nel lontanissimo °_° 1999, nel singolo di Muscle Museum, o almeno così pare *non è sicura perché nel sito ufficiale non c’era* Ed è verameeeeente bella, per quanto assurda *-* *consiglia*consiglia*
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SLIP AWAY

~I think Molko’s just acting bitchy because whenever he sees Matthew he can’t help to have a HUGE hard-on.
Anonymous, on Muse Official Message Board

Si abbatté con forza sul lavandino con entrambe le mani, ben deciso a scardinarlo e sfondare il muro usandolo come arma contundente. Ovviamente, per quanto grande – enorme – potesse essere la sua rabbia, la sua forza non sarebbe mai stata altrettanto potente, perciò il lavandino rimase saldamente piantato sul proprio piede, e quello rimase a sua volta ben piantato fra le piastrelle, sul pavimento, perciò nulla poté scardinarsi e nulla poté essere usato come arma contundente. Di conseguenza, ovviamente, nessun muro riuscì a farsi abbattere.
La cosa lo riempì di disappunto.
Era tanto, pensò pestando un piede per terra, chiedere al mondo una valvola di sfogo?!
Quella era stata la giornata peggiore della sua vita, meritava di sollevare il proprio animo dall’angoscia distruggendo arredamenti pubblici! Lo spirito dell’universo glielo doveva, Madre Natura glielo doveva e, meglio ancora, glielo dovevano i fottutissimi organizzatori degli MTV European Music Awards!
Si abbatté nuovamente sul lavandino, ma nulla, quello rimase ancorato dove si trovava, perciò Brian strinse la presa attorno ai lati del lavabo e si limitò a strizzare la ceramica, senza nessun evidente perché.
Il dramma umano del quale era stato protagonista era cominciato circa una settimana prima.
E siccome Dunja, la sua nuova terapista, era del tutto convinta che l’unico modo che avesse per liberarsi dei propri traumi fosse raccontarli a qualcuno, e siccome lui non vedeva intorno nessuno che potesse stare ad ascoltarlo, smise di far del male al lavandino, incrociò le braccia sul petto e si mise a parlare.
- Tutto è cominciato una settimana fa! – disse ad alta voce, fissandosi riflesso nello specchio lindo appeso al muro, - Questi bastardi mi chiamano e fanno “pensavamo che dovresti consegnarlo tu, il premio per il Best Alternative Act, perché bla bla bla”!
Il riflesso nello specchio mimò il suo stesso bla bla bla e poi rimase in silenziosa attesa del resto.
- Ovviamente mi volevano prendere per cretino! – sbottò Brian, gesticolando animatamente, - Come se io non seguissi la scena musicale alternativa contemporanea! HA! Io ci sguazzo dentro la scena musicale alternativa contemporanea! Gli idioti credevano- credevano che non sapessi che questo dannato premio l’avrei consegnato a quel bastardo di Bellamy!
Si fermò un secondo, osservando il riflesso che gli rimandava occhiate infuriate.
- Ma in fondo che differenza ha fatto?! – strillò, stupendosi della propria idiozia, - Io lo sapevo e sono venuto lo stesso!!!
Mosse qualche passo in tondo, cercando di calmare i bollenti spiriti, e quando gli parve di esserci in parte riuscito tornò a fissare lo specchio.
- Poi ovviamente tutto è peggiorato di minuto in minuto! Mi hanno dato quello stupido microfono idiota incapace di amplificare la mia voce e- e- e- quella vacca di Amy Lee ha pure sbagliato la presentazione! Ma tanto che importa?! – sbuffò il frontman dei Placebo, scrollando le spalle, - A chi importa, se ho fatto la figura peggiore della mia vita?! Se mi sono piegato a consegnare un premio, un premio che io non ho mai ricevuto, tra l’altro, quindi mi chiedo anche perché abbiano chiamato me per consegnarlo!, a quella patetica imitazione di fringuello ululante di Matthew Bellamy?!
Digrignò i denti e passò all’attacco delle piastrelle sul muro, prendendo di mira una crepa fra due mattoncini mezzi spaccati.
- Come se poi io non avessi già i miei problemi, con quel tipo! Guarda qua! – disse al riflesso, aprendo il cappotto e indicando il proprio cavallo dei pantaloni, - Non so neanche perché mi succeda ogni volta! Non è mica un modello di Calvin Klein o chi per lui, è uno sfigatello qualunque proveniente da non-mi-ricordo-che-paesino del Devonshire!!! Eppure… ogni volta che lo vedo… - si interruppe un secondo, mordendosi un labbro e guardandosi con pietà, - …una fottuta erezione, capisci?! Cioè, ma perché?! Neanche mi piace!!!
Si, interruppe, ansante, abbattendosi per l’ennesima volta sul lavandino e dandogli un calcio simbolico, come a specificare che non approvava affatto quella sua fissazione a stare fermo a terra quando lui avrebbe preferito usarlo come una mazza da baseball e rotearlo sopra la propria testa.
Sospirò e si guardò ancora.
Accidenti, era sudato.
Infilò una mano in tasca, alla ricerca di un fazzolettino per asciugarsi, e fu allora che la sentì.
Una risatina stronza.
Conosceva quel suono, lui lo emetteva spesso! Era il verso della vittoria dei galletti da combattimento! Ah, ai bei tempi lui era chiamato ad esibirsi in una danza della vittoria random così tante volte… ma ormai non più, pensò tragicamente…
La risatina tornò a farsi sentire e Brian, esasperato, si voltò verso la fila di porte chiuse dei bagni, pestando violentemente il pedale del cestino della carta straccia, per buttare il fazzolettino col quale nel frattempo s’era dato una ripulita.
- Insomma! – strillò infastidito, - Abbiamo finito di prendere per il culo o no?!
La persona al di là di una delle porte rimase in silenzio per qualche secondo. Poi Brian notò una maniglia che misteriosamente prendeva vita e si apriva da sola, e immaginò che dovesse essere l’uomo sconosciuto che, finalmente, si decideva a venir fuori.
Incrociò le braccia sul petto e attese.
…e quando vide di chi si trattava, d’improvviso realizzò tre cose molto importanti.
Primo, s’era fatto sentire mentre parlava da solo.
Secondo, s’era fatto sentire mentre parlava da solo di erezioni spontanee causate dalla semplice vista di Matthew Bellamy.
Terzo e ultimo, ma non meno importante, s’era fatto sentire mentre parlava da solo di erezioni spontanee causate dalla semplice vista di Matthew Bellamy proprio da Matthew Bellamy.
Ora aveva tre possibilità.
Scardinare un tubo di scarico e strozzarsi.
Srotolare un rotolo di carta igienica e strozzarsi.
Oppure strappare la cucitura pelosa che il suo cappotto aveva sulla schiena e, be’, strozzarsi.
Matthew non gli permise di fare niente di tutto questo, perché si appoggiò con nonchalance ad una porta chiusa e scoppiò a ridere apertamente, indicandolo con l’indice come avesse avuto tre anni e rischiando di soffocarsi perché pretendeva di infilare fra una risata e l’altra apprezzamenti tipo “coglione!” o “sei completamente pazzo!”, per esternare i quali avrebbe avuto bisogno di molto più fiato rispetto a quanto ne avesse.
Brian cercò di mantenere la calma.
Se c’era qualcosa che proprio non doveva fare, era cedere alla tentazione di diventare viola e strillare che era un pidocchioso marmocchio e avrebbe fatto meglio a tornare a giocare con quegli altri due pidocchiosi marmocchi dei suoi migliori amici, se non voleva sculacciate.
- Bellamy… - mormorò, pensando a qualcosa di crudele e tagliente e sprezzantemente intelligente da dirgli.
Matthew lo fermò diventando serio improvvisamente e riprendendo a indicarlo, con più decisione.
- No! – disse risoluto, - Io sono stato costretto ad ascoltare te che sputavi merda sulla mia band per mesi prima di questa sera! Adesso tocca a te ascoltarmi mentre mi lamento!!!
…In fondo era veramente un moccioso.
Brian tornò a rilassarsi contro il lavandino, incrociando più mollemente le braccia sul petto.
- Forza. – disse, scrollando le spalle, - Lamentati, allora.
L’espressione di Matthew cambiò rapidamente, sfiorando tutti i gradi di colore dell’imbarazzo per raggiungere quello rossastro-porpora della rabbia irritata e vagamente offesa.
- N-Non lo so! – disse, sempre indicandolo, - In teoria saresti dovuto scappare con la coda fra le gambe!
- In pratica non l’ho fatto. – ghignò Brian, staccandosi dal lavandino e andandogli incontro, - Quindi adesso tu sei in svantaggio.
Matthew aggrottò le sopracciglia, gonfiando le guance.
- Non ammetto che un tipo che si eccita solo guardandomi mi tratti così! – s’infuriò l’inglese, battendo un piede per terra e fronteggiandolo coraggiosamente.
E lì, l’illuminazione.
- …e come vorresti essere trattato, da un tipo che si eccita solo guardandoti…?
Matthew subodorò il pericolo e prese a indietreggiare verso il muro.
- Molko, non facciamo scherzi! – disse, stringendosi nelle spalle come volesse difendersi.
- Secondo te ho l’aria di uno che vuole scherzare? – ritorse lui, ghignando di soddisfazione quando si accorse che Matthew ormai lambiva il muro con le spalle, e sollevando le braccia per inchiodarlo alla parete.
- Nononononono… - borbottò Matthew, accorgendosi della sua mossa e piegandosi per sgusciare fuori dalla stretta prima che diventasse mortale, - Nono, Molko, questa cosa non funziona… adesso me ne vado…
- Prima devi riuscirci. – ghignò ancora Brian, più malignamente, spostandosi di qualche centimetro e cercando nuovamente di imprigionarlo.
Matthew si libero ancora, scappandogli da sotto il braccio come un bambino.
Brian ne ebbe abbastanza e lo afferrò per il colletto della camicia, riportandoselo fra le mani.
- Bellamy, piantala di fuggire…
- Non intendo stare qui a-
- Oh, povero me! – lo prese in giro Brian, - Guarda in che condizioni sono! – disse, aprendo lentamente il cappotto e osservando con piacere che Matthew non scappava più, ma restava ipnotizzato ad osservare il movimento del tessuto pesante scivolare contro quello più leggero della camicia che indossava sotto, come fosse troppo spaventato o catturato per pensare ad altro. – Ed è tutta colpa tua! Non intendi prendere provvedimenti a riguardo?
- Non è colpa mia se-
- Se sei così carino che ogni volta che ti vedo mi viene voglia di scoparti…? – insinuò malizioso, avvicinandoglisi al punto da poter vedere bene solo i suoi occhi.
- P-Poco fa… hai detto… che non ti piacevo neanche… - balbettò Matthew, cercando di schiacciarsi il più possibile contro la parete.
- Mmmh, la mia terapista dice che ho difficoltà ad ammettere quando mi piace qualcosa… - commentò distrattamente, lasciando scivolare il cappotto per terra e procedendo all’attacco dei bottoni della camicia.
- Non… - deglutì Matthew, - Non puoi fare sul serio…
Gli si avvicinò ancora, sfiorando il suo profilo con le labbra.
- …scommettiamo?
Fu allora che Matthew fece scattare le mani in avanti e lo afferrò per il colletto, rimanendo poi immobile, come non sapesse cosa farsene del suo corpo.
- Spingimi, se vuoi… - sibilò Brian, - Ma non mi scaccerai… - e così dicendo sollevò una mano e sfilò l’orlo della camicia di Matthew dai suoi pantaloni, insinuandosi subito al di sotto del tessuto, divorando coi polpastrelli la sua pelle calda e tremante.
- Molko…! – rabbrividì Matthew, socchiudendo gli occhi e stringendo la presa sulla sua camicia, - Ti sei bevuto il cervello?!
Brian sorrise malevolo, spingendosi contro di lui, schiacciando la propria erezione contro la sua coscia.
- Sono completamente impazzito… - mormorò, catturando il lobo del suo orecchio fra le labbra.
- Ngh… - si lamentò Matthew, piegando il capo come volesse scostarsi, ma senza concludere il movimento, accennando a spintonarlo lontano ma poi rinsaldando la presa sul colletto e attirandolo più vicino a sé.
- Anche tu hai dei problemi ad ammettere quando ti piace qualcosa, vedo… - commentò Brian, scendendo con le labbra lungo il suo collo, lasciandogli addosso una traccia di saliva al passaggio, - Vediamo se non dai di matto anche tu…
Matthew lo lasciò andare, sfiorando il muro con le unghia, cercando un appiglio per fuggire o chissà che, chiudendo definitivamente gli occhi e serrando le labbra.
Brian lo interpretò come un consenso finalmente strappato e gli sbottonò la camicia, chinandosi sul suo petto, saggiando il sapore della sua pelle con baci lievi e fugaci, scendendo giù fino all’orlo dei pantaloni.
- Gesù… - mormorò Matt, poggiandogli entrambe le mani sulle spalle e reggendosi a lui per non cadere, - Ho i brividi…
Brian ghignò, sciogliendo velocemente la fibbia della cintura e sbottonando i jeans, per poi costringerli a scivolare lenti lungo le gambe dell’altro uomo, obbligando i boxer a fare lo stesso subito dopo.
- A-Aspetta… - implorò Matthew, schiudendo le palpebre solo per un secondo, giusto il tempo di rendersi conto che Dio, stava davvero per farlo.
- No. – rispose Brian, e gli si avvicinò deciso, prendendolo fra le labbra con naturalezza e lasciandolo scivolare in bocca ora lentamente, ora più velocemente, accompagnando il movimento con la lingua, lasciandolo uscire fino al limite, chiudendosi come uno sfintere al suo passaggio e riaprendosi senza troppe resistenze quando lui premeva per rientrare.
- Cristo…! – mormorò Matthew, spostando una mano dalla spalla alla nuca, costringendolo ad avvicinarsi il più possibile, per ingoiarlo in tutta la sua lunghezza, ed allentando subito la presa quando lo sentì mugolare di sorpresa.
- Cavolo se ti diverti, tu, eh? – ridacchiò Brian, separandosi da lui e rimettendosi in piedi, - Ma hai troppa fretta, e questo non va bene… senza contare che anche io voglio la mia soddisfazione…
Matthew lo guardò, mordicchiandosi l’interno della guancia, come stesse soppesando le varie possibilità che aveva.
Alla fine, sembrò scegliere quella di cogliere la sua sfida, perché attaccò a sua volta la cintura dei suoi pantaloni e fece per inginocchiarsi sul pavimento, ma Brian lo fermò, afferrandolo per un braccio ed obbligandolo a rimettersi dritto.
- Io non sono così facile da accontentare, Bellamy… - disse maligno, sottintendendo quanto disprezzo provasse per lui, che invece sembrava soddisfarsi davvero con poco – ma non era poco, non era affatto poco quello che quell’uomo era in grado di fare con una lingua e un paio di labbra… - Voltati.
- Cos-
Lo costrinse a girarsi con uno strattone davvero poco delicato, schiacciandolo contro la parete e godendo del brivido che gli vide scorrere sulla pelle, quando venne a contatto col freddo della ceramica che rivestiva il muro.
- Aspetta! - ripeté ancora una volta Matthew, - Io non ho mai-
- Avanti, Matt… - bisbigliò lui, avvicinandosi fino a sfiorarlo con la cintura, - Non farmi dire cose scontate tipo “c’è sempre una prima volta”… vedrai, ti piacerà…
Infilò due dita in bocca, leccandole fino alla base, mentre Matthew lo guardava con un’espressione mista di terrore e confusione, e poi tornando ad appoggiarsi contro di lui, insinuandole fra le sue natiche mentre con l’altra mano avvolgeva la sua erezione e prendeva a masturbarlo con esasperante lentezza.
- Pronto…?
Matthew scosse il capo e strizzò gli occhi, ma quando appoggiò la fronte contro la parete Brian lo vide annuire impercettibilmente e, nel momento stesso in cui un piccolo scatto sotto la pelle della sua guancia gli fece capire che aveva stretto i denti, forzò la sua apertura con un dito, spingendolo lentamente fino in fondo.
- Ahn… - si lamentò Matthew, tendendo il collo e inarcando la schiena, - Dio…
- Sssh… - sussurrò Brian, pressando con forza le labbra sulla parte tesa fra collo e spalla e succhiando avidamente, - Poi ci si abitua… - lo rassicurò, muovendo il dito avanti e indietro dentro di lui.
- Brian… - mormorò l’inglese, cercando di andare incontro alle spinte della sua mano, per sentir meno il fastidio, - Fai in fretta…
- Mmmmh, odio andare di fretta… - ribatté lui, mordicchiandogli la spalla e massaggiando il suo pene con maggior lentezza, - Ma in effetti siamo in un bagno pubblico alla fine di una premiazione con centinaia di ospiti… quindi è il caso di sbrigarsi.
Si separò brevemente da lui, inumidendosi il palmo della mano con la lingua e poi ricoprendo di saliva anche la propria erezione, prima di avvicinarla nuovamente all’apertura di Matt.
- Sei con me…? – gli bisbigliò all’orecchio, stringendolo per i fianchi.
Matthew annuì, respirando pesantemente.
Brian gli si spinse addosso, entrando dentro di lui con un movimento lento ma deciso, cercando di non forzarlo con troppa violenza. Matthew tornò a inarcarsi contro di lui, digrignando i denti per il dolore.
- Dio, Matt, è bellissimo… - mormorò contro la sua pelle, stringendolo fra le braccia quasi volesse cullarlo, o consolarlo, - Resisti ancora un po’…
- Cazzo… - sputò fuori Matthew, a fatica, il fiato che si spezzava ad ogni spinta di Brian, - Fa male…
- Lo so, lo so… - continuò Brian, baciandolo attorno al collo e poco più in basso, all’inizio della spina dorsale, - Resisti, resisti, poi ti abitui… Cristo, mi fai impazzire…
- Brian… - lo chiamò Matthew, cercando le sue mani per indirizzarle di nuovo verso la sua erezione.
Lui colse l’invito, avvolgendolo di nuovo fra le dita e riprendendo a masturbarlo, ora con più decisione, accompagnando ogni spinta con un movimento della mano per la sua lunghezza, cercando di muoversi in armonia per compensare il dolore col piacere, per quanto possibile.
- Ci sono, Matt… - disse dopo un po’, addentando con voracità la pelle del collo e stringendo con più forza la sua erezione, - Sei stato bravissimo, ci sono quasi… muoviti, muoviti…
E Matthew non se lo fece ripetere ancora, strinse gli occhi e i denti e gli andò incontro, una, due, tre volte, fino a quando non lo sentì stringersi di più contro di lui e penetrarlo più profondamente, per poi sbottare in un ansito di piacere e accasciarsi sulla sua schiena, mentre le sue ultime carezze lo aiutavano a venire a propria volta.
Rimasero entrambi ad ansimare contro il muro, cercando di riprendere fiato e reggersi sulle gambe senza crollare esausti sul pavimento.
- …mai più, Molko! – si lamentò Matthew, quando riuscì a ritrovare abbastanza aria per parlare, - Dio! Sei veramente allucinante!
Brian gli ridacchiò addosso, facendogli scorrere brividi caldi lungo tutta la schiena.
- Mai più, Bellamy? Eppure mi pare ti sia piaciuto, dopotutto…
Matthew strinse i denti e si staccò dal muro con un colpo di reni, spingendo lontano anche Brian.
- Come sei stupido! – commentò l’inglese, risistemandosi i vestiti, - Sei contento, adesso, vero? Hai ottenuto la tua piccola vendetta personale!
Brian sbuffò, sistemandosi a sua volta e ravviandosi i capelli con una mano.
- Sei tu lo stupido, Bellamy… non hai capito niente…
- Sì, sì, certo! – sbottò Matthew, con un atteggiamento di ribellione infantile tale che Brian pensò avrebbe tirato fuori la lingua da un momento all’altro, - Puoi anche raccontarmi balle, se vuoi! Tanto alla fine lo sappiamo, chi ha vinto!
Brian lo fissò, inarcando le sopracciglia.
- Ovvero?
Matthew sogghignò e si diresse verso il bagno da cui era uscito, rientrandovi e uscendone nuovamente subito dopo...
…recando in mano il suo stupido premio a molla.
- Io! – disse gioioso, esibendo il trofeo, mentre Brian restava ipnotizzato dal ritmico ondeggiare del coso a destra e a sinistra.
- Sai, Bellamy? Forse hai ragione. – disse infine l’uomo, facendo scrocchiare le nocche, - Credo che dovrei vendicarmi.
Matthew si tirò indietro, improvvisamente spaventato dalla nuova furia che riusciva a leggere nei suoi occhi.
- Ma non sarà certo scopandoti, che lo farò! – ringhiò infine Brian, abbattendosi per l’ennesima volta sul lavandino…
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