Genere: Introspettivo.
Pairing: Dave/Santana, più o meno.
Rating: R.
AVVERTIMENTI: Het, Slash e Femslash (entrambi accennati), Angst.
- Dave e Santana hanno tutta la vita davanti. Infinite possibilità di diventare qualcuno. Il più delle volte, però, i pensieri che attraversano le loro menti sul punto non sono esattamente positivi. Il più delle volte.
Note: *persa felicemente nel Santofsky* ...niente, voi capite che questi due sono per me la bellezza, e la mia gioia nello scrivere questa fic non è stata normale XD Per cui, grazie alla Meg e al bellissimo prompt che ha lasciato alla @ terza Notte Bianca, quel Dave Karofsky/Santana Lopez, Will we ever have a happy ending // or will we forever only be pretending (Pretending - Glee) che mi ha aperto prospettive infinite XD
Pairing: Dave/Santana, più o meno.
Rating: R.
AVVERTIMENTI: Het, Slash e Femslash (entrambi accennati), Angst.
- Dave e Santana hanno tutta la vita davanti. Infinite possibilità di diventare qualcuno. Il più delle volte, però, i pensieri che attraversano le loro menti sul punto non sono esattamente positivi. Il più delle volte.
Note: *persa felicemente nel Santofsky* ...niente, voi capite che questi due sono per me la bellezza, e la mia gioia nello scrivere questa fic non è stata normale XD Per cui, grazie alla Meg e al bellissimo prompt che ha lasciato alla @ terza Notte Bianca, quel Dave Karofsky/Santana Lopez, Will we ever have a happy ending // or will we forever only be pretending (Pretending - Glee) che mi ha aperto prospettive infinite XD
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SLIDING DOORS
Il più delle volte, baciarsi è tremendo. È come vivere la propria vita in fastforward, senza quasi nemmeno accorgersene.
Dave già si vede, trentacinque anni, sposato, non con Santana, ovviamente, un figlio di pochi mesi, una bella villetta in periferia, in un quartiere di quelli in cui ha sempre sognato di abitare, tutte le case uguali, tutti i mariti uguali, tutte le mogli uguali, tutti i figli con la stessa faccia, gli stessi capelli, gli stessi vestiti.
Già si vede, manager di successo, pieno di soldi fino a scoppiare, sempre in viaggio, ma mai da solo, naturalmente, no, sua moglie farà la casalinga e lui la porterà sempre con sé, ed anche il loro piccolino, sì, anche lui sarà sempre in viaggio con loro. Sarà figlio del mondo, magari nascerà in acque internazionali, e verrà su così bene, conoscerà cinque lingue, sarà bello, educato, un vincente nato, e Dave sarà così orgoglioso di lui, oh, così orgoglioso.
Così tanto da sentirsi in colpa ogni volta che fingerà di dover immancabilmente partire da solo – “questa volta non posso portarvi con me, cara, cerca di capire, lo sai che faccio sempre tutto il possibile per stare insieme anche quando viaggio per lavoro, ma questa volta proprio non posso” – e passerà ogni singola serata di viaggio scivolando discretamente da un bar all’altro, da una bocca all’altra, da un letto all’altro, da un uomo all’altro. E vivrà la propria vita diviso in due, com’è sempre stato, perché non troverà mai le palle di ammettere chi è, perché ne ha troppa paura.
Anche Santana già si vede. Trentacinque anni, sposata, non con Dave, ovviamente, una figlioletta di due anni e mezzo con la sua stessa carnagione e gli occhi verdissimi del suo futuro padre, che lei vizierà così tanto da rovinarla per sempre. Abiterà in un palazzo altissimo, a New York, probabilmente, dove organizzerà mostre e sarà il perno attorno al quale girerà tutta l’alta società newyorchese.
Viaggerà spesso, spessissimo, ma mai troppo a lungo, che suo marito non abbia mai la sensazione che lei provi piacere nello stare lontana da lui o dalla bambina. Vedrà il mondo ma, ogni volta che tornerà in città, la sua frase standard con tutti gli amici sarà “sì, ma non c’è niente tanto bello come casa propria”, e lo dirà sorridendo, con estrema convinzione, anche se non ci crederà per niente.
Ed ogni notte della sua esistenza sarà frustrata dalla consapevolezza di stare sdraiata accanto ad un uomo che non vuole, di accoglierlo dentro di sé desiderando fra le cosce due dita sottili, di stringerlo al petto desiderando labbra più morbide sui propri seni, di prenderlo in bocca pensando insistentemente che vorrebbe sentire sulla lingua ben altro sapore. E vivrà la propria vita divisa in due, com’è sempre stata, perché non troverà mai le palle di ammettere chi è, perché ne ha troppa paura.
A volte però no. A volte però baciarsi è bello. A volte però baciarsi apre tutta una serie di possibilità e si rivedono insieme, Dave e Santana, al college, mentre si preparano a saltare le lezioni per andare ad una qualche manifestazione per i diritti dei gay, e Santana indossa un costume da bagno talmente striminzito da fare arrossire perfino Dave, e sopra non mette nient’altro, naturalmente, e Dave indossa una maglietta sbrindellata sulla quale ha scritto a mano “it’s time to do something” davanti e “you” dietro, ed entrambi aspettano ridendo e scherzando che Kurt e Blaine passino a prenderli in macchina dall’appartamento che condividono, per raggiungere gli altri al punto d’incontro, e allora baciarsi non è più come nascondersi, ma come cominciare a costruire il ponte che li tirerà fuori dal casino in cui sono immersi per ora. Ed è mille volte più piacevole.