Pairing: ...uhm.
Personaggi: Alphonse, Edward.
Genere: Introspettivo
Rating: NC-17
AVVISI: Flashfic, Rape, Tentacle, Underage, Violence, What If? (o Missing Moment, dipende da come volete vederla).
- Ogni azione ha una conseguenza.
Nota: Scritta perché Caska è cattiva, ma devo anche ammettere che l'ho ideata io tutta da sola, quindi suppongo che le colpe possano essere adeguatamente divise in due.
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SCAMBIO EQUIVALENTE


Ed schiude gli occhi nel buio soltanto perché sente i gemiti di Al – gocciolano, grondano dolore, le sue lacrime si infrangono contro il pavimento di legno senza un suono e nel buco di silenzio attorno alla sua sofferenza c’è un rumore sconosciuto, schioccante, improvviso, che si muove a scatti. Ed non lo riconosce, e cerca di schiarirsi la vista, solo che non ci riesce. Sente male dappertutto, sente male ovunque, si sente mancare un pezzo di corpo e non capisce perché.
- A-Al… - cerca di biascicare, e sente in bocca il sapore del sangue. Alphonse non risponde per un sacco di tempo, e per tutto quel tempo Ed riesce solo a sentire quel suono orrendo e senza senso. Poi, la vocina di Al, sottilissima e tremolante come la fiammella di una candela, si fa strada in mezzo a tutti quei suoni assurdi e lo chiama.
- Nii-san. – dice, la voce rotta dai singhiozzi, - Nii-san, fa male…
Ed spalanca gli occhi perché la voce di Al si spezza più nettamente in un urlo che gli scuote i polmoni e lo stomaco, ed il secondo dopo sta osservando con aria inorridita il corpicino bianco e magro di suo fratello intrappolato fra le grinfie di un mostro nero e deforme, con uno spaventoso ghigno che è tutto ciò che si riesce a distinguere del suo volto – il risultato della sua trasmutazione.
Ammassi di ossa e carne e vene e nervi e sangue sangue sangue ovunque si diramano dal corpo della creatura, stringono Al tanto da cambiare colore alla sua pelle – la pelle di Al, così morbida, profuma ancora di latte, Ed non riuscirà più a sentire quell’odore senza sentire l’immediato bisogno di vomitare anche l’anima – lo soffocano, lo immobilizzano, entrano ed escono dal suo corpo scuotendolo tutto, costringendolo a urlare.
- Nii-san… - piange Al, il volto rigato di lacrime, - mi sta spaccando, mi- - ansima, - mi sta spaccando…
Edward lo guarda, lo guarda, lo guarda, e poi si tira su e urla così forte da sentirsi male, tanto da sentirsi svenire, vede tutto bianco e forse è meglio, almeno non vede più Al piangere e sanguinare e urlare e non vede la creatura approfittare del momento in cui ha aperto la bocca per violare anche quella – la bocca di Al, la bocca di Al che è piccola e dolcissima e sa di latte anche lei, e Ed ha di nuovo voglia di vomitare, Dio – e neanche se ne rende conto quando il mostro allunga un tentacolo robusto verso di lui e lo attira contro di sé.
- No… - pigola distrutto, perché è solo un bambino e non sa cosa dovrebbe fare per sistemare questa situazione che ha creato da solo, - No, mamma… - prova, ma mamma non ascolta, mamma sfiora la ferita enorme e aperta sulla gamba, la ferita che la trancia in due, e gioca ad accarezzarne il bordo che brucia come il fuoco. Ed urla, ma urla ancora di più quando sente il tentacolo entrare in un colpo dentro il suo corpo. Chiude le palpebre con tanta forza che gli pulsano le tempie, si sente lacerare solo per un attimo, perché poi qualcos’altro si aggiunge a quello che già c’è e lui non sente più nulla – forse ha superato la soglia del dolore, non saprebbe dirlo.
Il suo braccio sfiora quello di Al, accanto a lui. Si muovono in sincrono, Al ha gli occhi chiusi e piange ancora mentre il tentacolo si spinge in fondo fino alla sua gola, strozzandolo. Ed lo sente tossire, ma il tentacolo non si ritrae e poco dopo qualche schizzo di vomito sfugge all’angolo della sua bocca, scivolando lungo il mento.
- Al… - chiama, - Basta! Basta, basta, ti prego, lo stai uccidendo! – urla e piange e si sente esplodere lo stomaco e non sa più quanto può reggere perché tutto ha ricominciato a fare male in modo insopportabile, e tutto quello che sa è che poco dopo il mostro lo getta via come un fazzoletto usato, mandandolo a sbattere contro la parete, e poi i suoi tentacoli abbandonano anche il corpo di Al, che si affloscia fra le sue braccia nere e senza forma che lo cullano come quelle di una madre, grondanti sangue.
- Al… - mormora Ed, ma Al è svenuto e non risponde, e il suo corpo martoriato comincia a scomparire in mezzo agli arti sparsi e disordinati della creatura. – No no no… - piange, e tutto quello che può fare subito dopo è strisciare sul pavimento fino alla vecchia armatura abbandonata in un angolo nel ripostiglio, raccogliere le ultime forze che gli restano e usare il suo stesso sangue per disegnare il cerchio alchemico di una trasmutazione che può solo sperare vada meglio di quella che li ha quasi uccisi entrambi.

Quando si sveglia, Winry sta piangendo e la zia Pinako si sta prendendo cura delle sue ferite. Gli chiede cos’abbiano fatto, Ed non sa rispondere, o forse non vuole. Al è solo una voce che piange, le sue lacrime senza consistenza risuonano all’interno dell’armatura in un’eco innaturale che lo terrorizza. Ed usa l’unico braccio buono che gli resta per nascondercisi dietro.
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