Genere: (kind of) Erotico.
Pairing: Kurt/Dave.
Rating: R.
AVVERTIMENTI: Flashfic, Slash, AU, Lime.
- E' solo per non deludere suo padre che Kurt ha accettato il matrimonio di convenienza che lo lega al principe Karofsky. Forse.
Note: Scritta per la Sfida #2 del MDF @ it100, sul prompt da me reclamato, N° 5 - Matrimonio combinato con il peggior nemico, ma tanto alla fine sarà amore XD Ho preso la palla al balzo per sviluppare questo mini-plot da un'idea che in realtà era molto più ampia e complessa ma della quale in generale non mi fregava poi moltissimo XD Anche se, chissà, per il futuro. *ride*
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ROSSO CANDIDO

Kurt continuò a guardarsi le mani, contegnoso e rigido, sentendosi protetto ma al contempo completamente in balia di quel quieto nervosismo che sembrava volerlo scuotere fin dalle fondamenta ma allo stesso modo riusciva a tenerlo ben presente a se stesso, saldo sulle proprie posizioni, algido e inamovibile, com’era sempre stato.
Il principe, gli occhi illuminati da un opaco bagliore di rabbia allo stesso tempo placida e violenta, lo fissò a lungo, prima di avvicinarglisi.
- Ebbene. – disse, il tono duro, severo, più simile a quello di un padre che a quello di un marito. O di un amante. – Spogliatevi.
Kurt si risolse a sollevare lo sguardo solo in quel momento, furioso.
- È stato solo per non disattendere i desideri di mio padre che ho acconsentito a sposarvi, signore. – ringhiò, rifiutandosi di chiamarlo come la sua posizione all’interno dell’aristocrazia del paese avrebbe dovuto obbligarlo a fare, - Non pensate che sol perché siamo ormai coniugi io debba anche—
Il principe si fece avanti, impedendogli di concludere la sua accorata arringa stringendo con forza le mani attorno ai suoi polsi mentre si inginocchiava di fronte a lui, sporgendosi in avanti quel tanto che bastava per coprire le sue labbra con le proprie in un bacio da subito aperto, affamato, bagnato e confuso, qualcosa che Kurt non aveva mai provato, e che riusciva in qualche modo e disgustarlo e a lasciargli scorrere allo stesso tempo brividi talmente piacevoli lungo la schiena da desiderare che quel contatto potesse durare per sempre.
- …siate gentile. – riprese il principe, gli occhi chiusi, la fronte appoggiata contro la sua e il respiro pesante, quando gli fu riuscito di allontanarsi dalle sue labbra con un soffice, umido schiocco, - Spogliatevi. Ho atteso a lungo questo momento.
Kurt deglutì faticosamente, aspettando che il principe si sollevasse in piedi per poi alzarsi a propria volta, cominciando a sciogliere l’intricato nodo che gli stringeva il corpetto sul petto. Gli occhi del principe sembravano adesso molto più ardenti, animati da una fiamma inquieta e calda, che niente aveva a che fare con l’intenso fastidio di prima, e che invece raccontava di desideri e voglie completamente diverse, voglie che, senza la minima difficoltà, Kurt riusciva a vedere danzare nel riflesso che quegli stessi occhi gli rimandavano del proprio guardo spaurito e incerto.
Deglutì faticosamente, stringendosi nelle spalle quando anche l’ultimo abito che lo copriva scivolò a terra, lasciandolo nudo in mezzo al bagliore distante e freddo delle candele che illuminavano la stanza.
Poi chiuse gli occhi, e lasciò che tutti gli altri sensi facessero il resto.
Quando, pochi minuti più tardi, il piacere invase tutto il suo corpo, costringendolo ad inarcare la schiena e gettare indietro il capo in un gemito sconfitto, non lo chiamò signore, né principe. Semplicemente Dave.
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