Genere: Romantico
Pairing: Buffy/Spike
Rating: PG13
AVVISI: Spoiler.
- Prima dell'inizio di "Dead things", 6X13... l'antefatto della scena del tappeto *_^
Commento dell'autrice: Ispirazione presa da una delle scene iniziali della bellissima “Dead things”, tredicesima puntata della sesta stagione… la scena del tappeto è così… *___* Infatti è stato il finale a nascere per primo nella mia testa… poi ho pensato ad un mini antefatto ed ecco gli ingredienti per una spuffy XDDD Ovviamente Spike’s POV, Buffy mi piace ma dubito di poter scrivere dal suo punto di vista -.- Pensa cose troppo distanti dal mio modo di vedere la vita ù_ù (XD)
Pairing: Buffy/Spike
Rating: PG13
AVVISI: Spoiler.
- Prima dell'inizio di "Dead things", 6X13... l'antefatto della scena del tappeto *_^
Commento dell'autrice: Ispirazione presa da una delle scene iniziali della bellissima “Dead things”, tredicesima puntata della sesta stagione… la scena del tappeto è così… *___* Infatti è stato il finale a nascere per primo nella mia testa… poi ho pensato ad un mini antefatto ed ecco gli ingredienti per una spuffy XDDD Ovviamente Spike’s POV, Buffy mi piace ma dubito di poter scrivere dal suo punto di vista -.- Pensa cose troppo distanti dal mio modo di vedere la vita ù_ù (XD)
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Prescindendo da te
Sai, ogni tanto provo ad immaginare la mia vita attuale prescindendo dalla tua presenza.
Mi immagino sovrano di un regno oscuro e pericoloso, mi immagino nero assassino della notte, immagino solo la luce delle stelle. Mi immagino libero da ogni vincolo e da ogni schiavitù, spietato e glaciale. Immagino il mio cuore immobile ed impossibile alla pietà, lontano da ogni sentimento che non sia d’odio o rabbia, o sottile, perverso divertimento. Un distruttore frenetico ed implacabile. Un diavolo, salito in terra per replicare l’inferno. Ed immagino fiamme. Ed urla terrorizzate. Ed ogni volta provo un rassicurante senso di soddisfazione quando penso che, se non fossi così impedito, potrei anche farcela.
Poi, però, appari. Dapprima solo un’ombra, solo nei miei pensieri. Tanto evanescente da farmi temere tu sia solo un’illusione, creata dal mio cervello. Circondata di luce, come solo una volta t’ho vista, e mai più potrò vederti, splendente come un sogno. E penso “allora? Non sei reale?”.
Dopo qualche secondo, ed ancora senza aver aperto gli occhi, comincio a sentire il tuo suono. La mia cripta che viene aperta e poi richiusa, con un sottile spostamento d’aria. I tuoi tacchi sul freddo pavimento in pietra. In un soffio di vento mi arriva il tuo profumo, ed io me ne riempio i polmoni.
Così, socchiudo le palpebre scorgendo la tua figura.
Sei indicibilmente bella. Anche con i capelli scomposti. Anche con gli occhi rossi ed il respiro affannoso. Anche con quel volto pallido.
Hai pianto di nuovo, eh piccola?
- Spike…
Non dico niente. Fingo di continuare a dormire, perché voglio che sia tu a svegliarmi, più di quanto non abbia già fatto.
Mi piace sentirti chiamare il mio nome. Mi piace ogni volta che lo pronunci. Anche quando c’è quell’inflessione di disgusto che sovente ti lasci con gioia sfuggire. Certo, mentirei se ti dicessi che non mi piace quando urli il mio nome mentre freneticamente ci rotoliamo sul pavimento, ma ci terrei a farti capire che non è quello l’unico momento in cui ti amo.
Ti sento avvicinarti, lenta ma inesorabile. In questo momento stai pensando di star sbagliando tutto. Che faresti meglio ad allontanarti da quello che era un gioco pericoloso e che adesso è sempre meno gioco e sempre più pericoloso. Che dovresti voltare le spalle e tornare a “casa”.
Io so che non lo farai. Sono la tua ombra preferita.
- Spike…
Mi chiami ancora, ed ogni traccia di lacrime dal tuo tono è completamente svanita. Perché non mi lasci vedere le tue lacrime? Quando vieni da me ti sfoghi in tutte le maniere del mondo. Urli, ti agiti, mi picchi, fai sesso sfrenato, ma non piangi mai. Questo mi addolora molto, anche se tu non lo penseresti mai. E dubito che se lo immaginassi cominceresti a piangermi di fronte, sei sempre la solita dannatissima falsa regina del ghiaccio.
- Spike.
Uh… che bella punta di nervosismo… ti serve la mia presenza, eh? Ti serve subito, eh? Non potresti semplicemente piangere? Devi anche venire da me senza concedermi il privilegio delle tue lacrime?
Vorrei aver aperto gli occhi prima.
- Mh… si, sono sveglio…
Non dici nulla, rimani ferma. Sei un po’ lontana.
Aspetti che io mi metta seduto, che mi strofini gli occhi, che ti guardi meglio.
- Buffy…
- Si… sono io…
- Che ci fai qui? Niente ronda stanotte?
- E’ ancora presto…
Guardo in alto verso la minuscola finestrella che permette alla cripta di ottenere il suo ricambio d’aria, e noto con fastidio un raggio di luce debole del tramonto.
- Che c’è, cacciatrice, adesso mi fai fare le levatacce?
Per un attimo sembri sinceramente stupita. Ed anche un po’ dispiaciuta.
- Oh… è… è troppo presto…? Non immaginavo… cioè, non ho pensato che tu di giorno dormi…
… perché non mi chiedi semplicemente scusa e chiudi l’argomento…?
- C’è qualche problema? Demoni, vampiri, chi devo aiutarti a fare fuori?
Abbassi lo sguardo. Ora si. Ora ti senti in colpa.
- Nulla del genere, Spike…
Piombiamo nel silenzio. Io guardo te, tu guardi il pavimento. Sei così vicina che potrei toccarti solo allungando un braccio, eppure ti sento così distante… siamo come separati da un baratro… e sono spaventato a morte… perché so che mi ci potresti trascinare con una parola…
- Senti…
Ti avvicini, sedendoti sul bordo della bara sulla quale io sono ancora semi-disteso.
- … forse non sarei dovuta venire stasera… sembra che tu abbia la luna storta… ma… mi sentivo… sola… ed… avevo bisogno di te, Spike.
Tutta questa sincerità… tutta questa dolcezza…
… mi sconvolgi, Buffy, nulla più nulla meno.
Sbuffo, sospirando con un mezzo sorriso.
- Non ho la luna storta… hai fatto bene a venire…
Ancora silenzio. So che dopo un inizio del genere non mi salterai addosso. In genere, procediamo in due modi: o arrivi ed io sono già pronto ad aspettarti, ed allora ci gettiamo subito sotto le lenzuola, oppure, come adesso, ci mettiamo a discutere, e la via del letto è più lunga. Ma solo un po’ di più.
- Dunque… che mi racconti? Cosa hai fatto oggi?
Mi mostri brontolando un segno di bruciatura sulla mano sinistra.
- Ho provato a cucinare le crepes. Will e Tara sono state gentili a regalarmi la piastra, ed io non l’avevo ancora usata. Bè, questo è il risultato…
Sbuffi guardando la mano, ed io sorrido un po’.
- Questa non è roba per te, cacciatrice… sei molto più brava ad ubriacarti nei locali per demoni.
Ti punzecchio ridacchiando.
- Che fai, mi prendi in giro?
Bè, si. Fare ironia su di te è l’unico modo che ho per non impazzire di dolore, dato che so che non sarai mai mia. Almeno non nel modo in cui ti vorrei.
- Ma no… perché dovrei prenderti in giro?
- Lo stavi facendo! Ho sentito quel tono di “Ha! Buffy è brava solo a fare a pugni!” nella tua voce!
Hai un’espressione talmente carina, quando fai l’offesa…
Parti con un pugno debole in direzione del mio viso. Io ti blocco con una mano sul polso.
- Io non penso questo di te…
- Ah, no? E quali sarebbero le mie altre qualità?
Non dico niente. Non perché non abbia niente da dire, ma perché con quegli occhi sei talmente bella da togliere il respiro.
E no, non farò l’elenco delle tue qualità… mi limiterò a baciarti, sperando che dalle mie labbra fredde e pallide passi alle tue, così vive e rosse, almeno la metà dell’amore che provo per te.
- Questo tappeto… è nuovo?
- Mh? No… è che prende tutta un’altra forma quando ci sei tu sotto…
Ti lasci andare ad una risatina dolce che riempie il mio cuore immobile.
- Ehi… questo non è più o meno il momento in cui ti alzi, mi picchi e scappi via urlandomi che non succederà mai più?
Non mi guardi. Fissi le decorazioni del tappeto che ti fa da coperta, delineandone i contorni con due dita.
- Il piano è quello… quando riuscirò a riacquistare l’uso delle gambe.
Sai? Darei tutto per momenti come questi. Momenti in cui sei ancora troppo stanca per corrermi lontano, momenti in cui hai ancora troppo bisogno di me. Momenti in cui non ti ricordi che non mi ami, o che comunque non vuoi amarmi. Momenti in cui resti. In cui non sono solo il semplice sesso che ti fa dimenticare tutto, in cui ti sfoghi, in cui parli, in cui sei tenera. Una volta ogni dieci, questo avviene. E sono i momenti in cui, oltre a sentirmi indispensabile, sono anche felice.
Intendiamoci: odio amarti, cacciatrice. Perché so che non potrò mai averti. E quando non ci sarai più, almeno dentro di me, rimpiangerò il tempo perso standoti dietro, e lo farò abbracciando una bella e crudele vampira.
E… nel frattempo? Mentre ancora ti amo e mi danno, cosa posso fare? Mentre ancora ti voglio fino alla pazzia, mentre ancora soffro fino alle lacrime, mentre il tuo profumo non mi lascia in pace, mentre il tuo pensiero bussa alla mia testa ed alla cerniera dei miei pantaloni, mentre le tue labbra si fanno strada tra le mie e sul mio corpo…
Mentre tutta questa dannata situazione mi circonda per intero lasciandomi immobile come se fossi avvolto in una coperta, io mi limito ad amarti e soffrire, essendo l’unica cosa che posso fare.
Tu continua pure a guardarmi con occhi freddi di giorno ed a cercarmi con mani calde di notte.
La mia porta rimarrà aperta. Ed anche la mia bocca. Per te.
Perché… prescindendo da te…
… mi sono accorto di non esistere.