Genere: Introspettivo, Romantico.
Pairing: Dave/Rose.
Rating: PG-13.
AVVERTIMENTI: Het, Incest, Angst, Flashfic, Spoiler.
- "Dio, Strider, che palla al piede."
Note: Scritta per la Notte Bianca #5 @ maridichallenge, su prompt Soltanto per una sera.
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NEVER READY

- Quanto tempo abbiamo?
È la domanda più stupida del mondo e, subito dopo averla posta, Dave si prenderebbe volentieri a schiaffi.
Rose, riemergendo con uno sbuffo dalla maglietta del pigiama, lo guarda con l’aria di una che ne ha avuto già abbastanza.
- Importa? – domanda col solito tono aggressivo e petulante, ed ecco che Dave trova un altro motivo per cui sarebbe stato molto meglio tacere: al di là della stupidità intrinseca di una domanda simile in un simile momento, quando Rose raggiunge un livello di scazzo tale a rispondere con una domanda provocatoria a qualsiasi domanda le sia stata posta precedentemente, Dave smette all’istante di sopportarla. E lì qualsiasi pensiero positivo possa essergli passato per la mente riguardo a Rose – anche immaginarla stesa sul letto con niente addosso a parte le sue labbra – scompare in una nuvola di rabbia mentre aggrotta le sopracciglia, incrocia le braccia sul petto e la fissa malevolo, atteggiando le labbra in un broncio infantile per il quale avrà molto tempo per vergognarsi.
- Senti, se devi essere così insostenibile allora tante grazie e arrivederci. – le dice astioso, - Era una domanda tanto per dire qualcosa, ma tu no, tu devi sempre ricondurre tutto a questioni di principio, devi sempre analizzare ogni singola parola che dico come se dietro ci fosse chissà che, perché non potevo semplicemente stare chiedendo quanto tempo avessimo così, per informarmi, no, ci deve essere qualche significato recondito, dietro, per forza, e la dottoressa Lalonde non può certo esimersi dal—
La manata che Rose gli schiaccia sul viso è così improvvisa e violenta da fare male. Non è uno schiaffo, è una mano pressata senza garbo sulla bocca, all’unico scopo di farlo tacere.
- Dio, Strider, che palla al piede. – gli dice, e gli occhi le brillano di una luce che Dave ha imparato a temere, - Cos’hai nel cervello, lanugine? – e poi abbassa lo sguardo, e c’è qualcosa di fragile nella linea delicata del suo collo, nelle ciocche di capelli biondi che le coprono la fronte e scivolano sulle guance, nella curva dolce delle sue spalle e in quella ancora più dolce dei suoi seni. – Non ci pensi mai a quello che fai alla gente quando parli?
E Dave vorrebbe abbracciarla e dirle che sì, cazzo, ci pensa. E se si sarebbe volentieri preso a schiaffi, dopo averle chiesto quanto tempo avessero, è stato proprio perché l’ha capito, cazzo. L’ha capito.
- Mi dispiace. – sospira. Rose gli alza addosso uno sguardo da bambina ferita e lui sente distinta e chiara dentro di sé una sensazione spaventosa, devastante, la certezza assoluta che morirebbe per uno sguardo simile. Morirebbe, è morto, morirà. I tempi verbali sono sempre un casino per uno nella sua condizione. – Non intendevo farti credere di avere fretta. Non ho nessuna fretta.
Ed è vero, perché sa che dove stanno andando potrebbe anche perderla. Non ha idea di cosa lo aspetti nelle profondità del vuoto oltre l’anello di asteroidi più esterno, ma sa che stavolta è vero, rischia di perderla. Rischiano di perdersi entrambi.
Rose si avvicina lenta, ipnotica, piega appena il capo e lo bacia lievissima sulle labbra. Dave si sente addosso il suo calore e chiude gli occhi, cerca di calmarsi, di non farsi sopraffare dalle emozioni, ma tutto è più duro e difficile e spaventoso che mai, quando Rose è coinvolta, e lui non è pronto, non lo sarà mai, non ci sarà mai in lui niente di pronto per affrontare niente che possa riguardarla.
- Abbiamo tutto il tempo del mondo, comunque. – risponde lei, sorridendogli appena contro le labbra.
Dave sorride a propria volta, scuotendo il capo.
- Facile dirlo quando si suppone che l’universo debba esplodere in qualche ora.
Rose si lascia sfuggire una risata cristallina alla quale Dave vorrebbe poter pensare con meno paura e nostalgia.
La torre di Derse continua a viaggiare nello spazio. Fra qualche secondo un agente apparirà, e loro dovranno combattere per sottrargli una bomba che sarà la fine di tutto.
Qualche secondo, però, può durare minuti o ore intere, quando viaggi lontano da Skaia, verso l’anello più esterno e verso il buio degli Horrorterror. E Dave non intende perdersene neanche uno.
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