Genere: Introspettivo, Romantico.
Pairing: Dejan/Sinisa.
Rating: PG-13.
AVVERTIMENTI: Slash, Angst, Hurt/Comfort, Flashfic.
- "Ma ora Deki è qui, e Siniša inala l’ossigeno che gli serve direttamente dalla superficie fresca della sua pelle, e sembra tutto incredibilmente più facile."
Note: Scritta nel corso della Notte Bianca #4, su prompt RPF Calcio, Dejan Stankovic/Sinisa Mihajlovic, 'Una volta ero io a chiederti aiuto.'. Ambientata praticamente un paio di settimane fa, more or less, durante il Periodo di Grande Sconforto in cui la panchina sotto il sedere di Miha traballava in modi che ci hanno fatto piangere parecchio. Dedicata a Deffy perché lo lovvo. ♥
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MAKE ME YOUR RADIO, TURN ME UP WHEN YOU FEEL LOW

- Sono venuto appena ho letto il messaggio. – dice Dejan, abbracciandolo sulla porta non appena Siniša gli apre, - Ho fatto il prima possibile.
Siniša chiude gli occhi, abbandonandosi contro di lui. Gli sembra di riuscire a respirare solo adesso che può di nuovo toccarlo, come se fino a pochi istanti prima l’aria fosse troppo calda, troppo densa, troppo pesante, e lui non riuscisse ad assimilarla correttamente. Ma ora Deki è qui, e Siniša inala l’ossigeno che gli serve direttamente dalla superficie fresca della sua pelle, e sembra tutto incredibilmente più facile.
- Grazie. – mormora, incapace di allontanarsi da lui. Dejan prende la situazione nelle proprie mani, spingendolo delicatamente all’interno dell’appartamento e richiudendosi la porta alle spalle, per poi condurlo verso il divano. Aspetta che si sia seduto, prima di sedersi al suo fianco, e dopo stringe una delle sue mani fra le proprie, giocando con le sue dita come gli capitava spesso di fare da ragazzino, quando era nervoso. Prima delle partite in nazionale, soprattutto.
Siniša glielo lasciava fare allora, e glielo lascia fare anche adesso, pure se ora è lui quello nervoso, lui quello che ha bisogno di conforto.
- Cos’è successo? – gli domanda, e Siniša sospira, scuotendo il capo.
- Ultimatum. – confessa a bassa voce, e non deve dire altro. Dejan sa bene cosa questa parola voglia dire in bocca ad un allenatore. Specie visto quanto ha traballato la panchina della Fiorentina nell’ultimo periodo.
- Andrà tutto bene. – gli dice. Siniša sorride a metà. Gliel’hanno detto in tanti, negli ultimi giorni, ma se è Deki a dirglielo può perfino fare finta di crederlo possibile.
- Lascia stare, piccolo. – dice, scuotendo il capo, - Tutto quello che voglio adesso è smettere di pensare. Ho la testa che gira a velocità doppia da giorni e mi sembra di sentirla esplodere.
Dejan gli sorride teneramente, allungandosi verso di lui. Lo stringe a sé, gli lascia un bacio lievissimo sulla tempia e gli accarezza il viso con devozione infantile.
- È per questo che mi hai chiamato, vero? – sussurra dolcissimo sulla sua pelle. Siniša annuisce con la sincerità carica di abbandono di chi sa di non avere nessun motivo di mentire. – Una volta ero io a chiederti aiuto. – sussurra ancora Dejan. Nella sua voce non c’è nessun rimprovero. Solo una quantità enorme di nostalgia intenerita. – Ho aspettato per anni di potere finalmente ricambiare.
Siniša gli sorride direttamente sulle labbra, e poi si abbandona senza pensare alle sue carezze.
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