Genere: Introspettivo/Dark
Personaggi: Asuka
Rating: PG13
AVVISI: Angst, SongFic.
- E continui a pensare, placando il tormento, che bello se non fossi mai nata…
Commento dell'autrice: *.* Era così tanto tempo che non prendevo in mano Eva! Dall'ultima fic che ci ho scritto sopra, "My soul", il mio stile è cambiato tantissimo. Ed anche le mie convinzioni ed opinioni su vari aspetti dell'anime e dei personaggi. Insomma, in poche parole mi sono fatta una cultura seria^_^. Comunque ho ripreso in mano Asuka soprattutto perché la canzone su cui è fondata la songfic, "Mai nata" di Tiziano Ferro, sembra scritta apposta per lei. Insomma, ero tentata di spiattellarla su un documento word e pubblicarla così com'era, perché DIAVOLO non ci sono dubbi che *quella* sia Asuka! In ogni caso mi è piaciuto da morire scrivere su di lei. In definitiva è una fic di cui vado abbastanza orgogliosa ^_^
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Mai nata
Da una canzone di Tiziano Ferro


C’è un buio terribile in questa stanza.
Un buio talmente denso da inglobarti l’anima ed il corpo in un abbraccio senza scampo.
E chi lo vuole, lo scampo…
C’è buio… o solo tu non vedi niente?
C’è freddo… o solo tu lo senti?
Sei sola… o sei solo tu a crederti tale?

E poi, d’improvviso… eccolo qui.
Scatto fulmineo, ti pieghi verso il pavimento per non sporcare il futon, conato di vomito e la tua bile per terra.

Passa passa passa
Poi imprechi ma non passa mai


Da quanto tempo non mangi? Settimane, sicuramente… anche se hai perso la cognizione del tempo, in quella stanzetta…
“Asuka sta male, faremmo meglio a lasciarla un po’ da sola…”
“Sicuramente non vuole mangiare, è inutile che le prepari il pranzo…”
“Lei non ha certo voglia di vedermi, adesso…”

Cosa vuole Asuka? Cosa serve ad Asuka?
Tutti così certi di sapere cosa sia meglio per lei… ma cosa è meglio per Asuka? Come può qualcuno capirlo se lei per prima… lei per prima…

La tua fame è sveglia, cazzo, no non va mai a dormire lei
Cibo… si lascia andare quasi ad un appello disperato, gettando la testa sul cuscino ed ascoltando le lamentele del suo stomaco che non la lascia in pace…
Ma nonostante lui voglia mangiare, non è questo che vuole Asuka, e non è questo che lei gli darà.
- Stronzo, sta’ un po’ zitto…

Si piega su un lato, noncurante dei capelli che le entrano in bocca e non hanno certo un buon sapore… chissà da quanto non si lava…
Si piega su un lato e chiude gli occhi. E non le piace.

Ha passato giorni con gli occhi chiusi, tra incubi terribili e vuoto. Neanche la consolazione di un sogno. Nulla. Solo nero e figure orribili.
Che vogliono fare del male ad Asuka. Che vogliono portarsela via.
“Asuka non vuole di certo morire. Ce la farà, si riprenderà.”
Con quale sicurezza furono pronunciate quelle parole, poco prima che lei aprisse gli occhi.
Era passato un po’ prima di riuscire a farlo.

Ma Asuka voleva svegliarsi? Asuka voleva tornare? O preferiva essere divorata dai suoi fantasmi tutt’altro che ignoti?
Nessuno… nessuno le aveva chiesto nulla. Tutti così certi di sapere cosa voleva…

Sogni sogni sogni
Ma sai già poi quanto costano
Qualche notte in piedi a sopravvivere al fatto che
Non è la realtà


E quando poi un sogno è stato utile…? Quando si è rivelato una cura per le sue ferite? Quando? Mai.
I sogni sono falsi. Non servono a nulla.
Solo gli stupidi vogliono perdersi nei sogni notturni.
Però…
Però… Asuka vorrebbe tanto sognare, si…
“Sogni d’oro, Asuka…”

- Vaffanculo. Tu ed i sogni del cazzo.

Cancella la figura dai capelli castano rossicci che ti si è formata davanti agli occhi. Provaci, almeno. Metticela tutta.

E la conosci già
La fine che farà
La tua forza di volontà
Va a farsi fottere
Ti dicono "sii forte" si
Son bravi a parlare
Che ne sanno che hai dentro


Vaffanculo. Vaffanculo tutti.
Tutti che dicono di capire, tutti così certi delle loro teorie, tutti pronti a consigliare.
Guardatevi dentro.

Una passerella, davanti al suo letto d’ospedale.
Una passerella breve ma intensa. Due modelli d’eccezione.
- Sii forte…
Vaffanculo, Misato, lasciami in pace.
- Sii forte…
E tu… tu… tu come osi… tu…

In quel frigo... si freddano le lacrime
In dispensa... rinchiudi le tue ansie e poi
Sotto il letto... nascondi la tua polvere
Poi non dormi... ti chiudi e rifletti


Congela il suo volto, Asuka. Non una parola, non un gesto.
Assolutamente non una lacrima.

Ha scordato la sensazione delle lacrime sulle guance. Aveva promesso di non piangere. Manterrà la parola data, per sempre.

Niente lacrime, niente paura, non è successo niente, non pensare a nulla…
Stai tranquilla…
Cazzate. Non puoi fare a meno di pensare.

E' la vita che unita al dolore si ciba di te
E della tua strada sbagliata
E continui a pensare, placando il tormento,
che bello se non fossi mai nata


Consolati, consolati… il pensiero più dolce del mondo…

Non è colpa mia, non sono io ad essere sbagliata, è il mondo attorno a me…! È lui che mi uccide…

Tutto per non pensare che sei tu che ti stai lentamente uccidendo… e ti piace da morire, perché adesso come adesso è l’unica cosa che vuoi…

E ti senti un po’ simile a lei, e non vorresti perché sai di odiarla, o almeno credi, e non è che nella tua testa ci sia molta chiarezza ultimamente.
Lei, stupida bambola…

Che bello… se non fossi mai nata…

Salpa salpa salpa
Il raziocinio toglie l'ancora
Da una cerebrale come te nessuno se lo aspetta


Dài di matto. Ti è consentito.
Se vuoi distruggere qualcosa, fallo. Se vuoi spaccare qualcosa, fallo. Se vuoi buttare qualcosa, fallo.
Dà libero sfogo alla tua rabbia, puoi farlo, ed allora fallo.
Così, quando le cosa da distruggere saranno finite e tu ti lascerai andare ansante addosso ad un muro ti renderai conto della verità.
Non sono le cose, che vuoi distruggere.
Non sono i posti, che vuoi cancellare.
Sono le azioni, sono le parole… sono le persone, che vorresti far sparire.
Tutte loro, tutti quanti, nei modi più atroci, tutti… tutti quelli che ti parlano, che ti guardano, che ti toccano, che credono di capirti, li uccideresti con le tue mani.

Ma questo non ti è permesso, Asuka. Non puoi uccidere la gente, non ce la fai.
Andare da qualcuno ed ucciderlo non è facile come prendere un vaso e gettarlo per terra. Non è la stessa cosa.
Per cui, Asuka, continua a rompere vasi.

Parli parli parli
Sei un vulcano inarrestabile
Treno più che rapido, efficiente poco timida


Neanche uno spazio. Neanche uno minuscolo, neanche uno deve rimanere vuoto.
Dove non arriva la tua prorompente presenza arrivano le tue parole.
Taglienti come coltelli, mai gentili, sempre dirette. Arrivano ovunque, lo sai. Sempre.
Riempi spazi immensi, parlando.
Ma li riempi per finta.

Perché hai imparato che le parole sono nulla. Le parole volano via, per gli altri.
Solo per te una parola detta anni prima ha la stessa identica valenza ancora oggi. Per tutti gli altri, per le persone normali, per quelli che dicono di capirti è una cosa passata, senza importanza, un fatterello come un altro.
Ed ecco che ti assale di nuovo quel pensiero.

Sono sbagliata? Sono io sbagliata?

Ma ti hanno detto mai
Che devi amarti un po'
Puoi rallentare e
Puoi pensare un po' più a te

Io penso a me stessa. Io penso SOLO a me stessa.

Non è così. Non è vero. Anche nelle cose più stupide, il tuo primo pensiero è sempre per gli altri.
Per come la penseranno, per come reagiranno. Sempre gli altri.
Ed è per questo, che devi essere la migliore.

Che sicurezza mostri se
I casini sai risolvere
Ma i problemi tuoi
Non li affronti proprio mai


Punto e a capo, Asuka.
Sempre la stessa solfa.
Tutto, tutto, tutto nella tua vita in funzione degli altri, nulla per te stessa.
E ti tieni lontana dal tuo vero io perché ti fa orrore. Perché ti suscita una paura immensa.
Non riesci ad accettarlo, non puoi sopportare di avere paura di qualcuno, tantomeno di te stessa, cosa diavolo vuol dire?

Via, via, via! Andate via! Io non ho bisogno di nessuno, vivrò da me stessa!
Io vi odio, vi odio, vi odio tutti!

Voglio stare sola… però non vorrei…

In quel frigo... si freddano le lacrime
In dispensa... rinchiudi le tue ansie e poi
Sotto il letto... nascondi la tua polvere
Poi non dormi... ti chiudi e rifletti


Niente pensieri tristi, Asuka, torna in te.
Razionale, razionale, calcolatrice come sei sempre stata…
Smettila di farti portare dai sentimenti, non arriverai mai da nessuna parte. Non aprirai nessuna porta. Chissà poi se lo vuoi.
Molto più facile pensare come ti pare. È meglio. È meno doloroso.

E' la vita che unita al dolore si ciba di te
E della tua strada sbagliata
E continui a pensare, placando il tormento,
che bello se non fossi mai nata

E non passa
E non passa
E non cambia mai
Cuore nello stomaco
Testa senza eroi


Non ce la fai più – te ne rendi conto?
Sei al limite – l’hai capito?
Vuoi aiuto – riesci ad accettarlo?

Con te è tutto più difficile, tutto più complicato.
Mentre tu sai sempre con certezza cosa aspettarti dagli altri, gli altri non hanno la minima idea di cosa dovrebbero aspettarsi da te.
E questo li spiazza, e fa in modo che neanche pensino di avvicinarsi a te.
E così rimarrai sempre sola. E continuerai a pensarla sempre nella stessa maniera.

E' la vita che unita al dolore si ciba di te
E della tua strada sbagliata
E continui a pensare, placando il tormento,
che bello se non fossi mai nata

E la smetti? Rilassati! Forza reagisci sei te
Che condizioni la tua strada
E, su, prova a pensare che bello sarebbe se invece
Amassi un po' di più la vita…
back to poly

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