Genere: Commedia.
Pairing: Nessuno.
Rating: PG
AVVERTIMENTI: Flashfic.
- Un misterioso individuo sta attendando al borsone di Davide...
Note: Storiellina del cavolo nata giusto perché ho visto le foto di Mario a spasso col cagnetto e non ho potuto fare a meno di innamorarmene XD Poi, in qualche modo, trovo tenerissimo che lui e Davide abbiano un cucciolo nel loro appartamento, anche perché Mario sembrava molto affezionato alla sua Jenny – che suppongo sia passata a miglior vita :( - quindi sono contenta che abbia trovato un nuovo patatino di cui prendersi cura, aw <3
Pairing: Nessuno.
Rating: PG
AVVERTIMENTI: Flashfic.
- Un misterioso individuo sta attendando al borsone di Davide...
Note: Storiellina del cavolo nata giusto perché ho visto le foto di Mario a spasso col cagnetto e non ho potuto fare a meno di innamorarmene XD Poi, in qualche modo, trovo tenerissimo che lui e Davide abbiano un cucciolo nel loro appartamento, anche perché Mario sembrava molto affezionato alla sua Jenny – che suppongo sia passata a miglior vita :( - quindi sono contenta che abbia trovato un nuovo patatino di cui prendersi cura, aw <3
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Lucky
10. Borsa
Il mio obiettivo è a pochi metri da me. Tre, quattro a voler esagerare. Il padroncino Davide sta riempiendo la borsa con tutto ciò che gli servirà – e questo è esattamente il momento in cui devo concentrarmi. Il padroncino Mario usa sempre quell’orrido zainetto, quando deve andare agli allenamenti, perché è disordinato e non gli importa di ficcare tutto in uno spazio minuscolo, alla rinfusa. Non mi importerebbe, naturalmente, anche io non è che sia questo fulgido esempio di ordine immacolato, viste le condizioni della mia cuccia in veranda, ma il punto è che nello zainetto, ovviamente, non c’è mai spazio per me. La borsa del padroncino Davide, invece, oh, quella sì che è comoda. Anche se non la riempisse ordinatamente – come comunque fa – ci sarebbe in ogni caso spazio anche per il sottoscritto.
Tutto ciò che devo fare adesso è puntare l’obiettivo e cogliere quell’attimo. Quell’unico attimo speciale in cui il padroncino Davide termina di riempire il borsone con tutte le sue cose e si volta in giro – mani sui fianchi e petto in fuori – guardandosi intorno per controllare se ha preso tutto. Il padroncino Davide, per inciso, non dimentica mai niente. Ed io devo solo essere abbastanza veloce da correre ed infilarmi nella borsa, acquattandomi sul suo cambio per il dopo allenamento abbastanza da non fargli notare la mia presenza, e poi aspettare che chiuda la zip sopra la mia testa.
Ed è esattamente quello che succede. Anzi, succede di meglio: il padroncino Davide si guarda intorno per vedere se ha dimenticato qualcosa, e proprio in quel momento il padroncino Mario lo chiama dalla propria stanza, sbraitando qualcosa a proposito di certi calzini portafortuna che non trova e che gli servono assolutamente, perché oggi il mister lo mette a fare torello in mezzo a Deki, Douglas e Lucio, “perciò un po’ di fortuna è indispensabile”.
Il padroncino Davide getta un’occhiata implorante misericordia al soffitto, poi si rende conto che non gli servirà a niente e raggiunge il padroncino Mario in camera. Con agile scatto, io divoro i pochi metri che mi separano dal borsone e mi sistemo per bene, schiacciandomi sulla maglietta ed abbassando testa e orecchie perché nessuno possa notarmi.
Quando la lampo si chiude sopra di me, sogghigno felice. Missione compiuta.
Quando Davide apre il borsone, nello spogliatoio, Lucky ne salta immediatamente fuori, abbaiando compiaciuto e correndo tutto intorno a lui e ad ogni giocatore disponibile intorno, gettando lo scompiglio più assoluto ovunque passi, almeno fino a quando non trova José. È a qual punto che, felice come una pasqua, si avvinghia alla sua gamba sinistra e comincia a muoversi come un ossesso.
- Davide! Mario! – ringhia José, esasperato, - Quante volte devo dirvi di non portare questo dannato cane agli allenamenti?!
Davide si copre il viso, imbarazzato oltre ogni dire.
- Oddio… - mormora, mentre Mario si fa una grassa risata, - Non volevo, mister, mi scusi! Si è infilato nel borsone mentre non guardavo!
- Sì, sì, certo. – borbotta ancora José, tirando fuori dalla tasca posteriore dei jeans un involucro di plastica e lanciando al cucciolo il biscotto in esso contenuto. Lui, per tutta risposta, lo afferra al volo, e – sgranocchiandolo – si avvia verso un punto abbastanza riscaldato ma poco esposto al vento, in un angolo fuori dalla struttura, vicino ai campi, sonnecchiando amabilmente.
- Lo so che il cane mi vuol bene e vuole vedermi, - insiste José, rivolgendosi a Davide ed agitandogli petulante un indice davanti al naso, - ma così non si può continuare!
- Sì, mister. – annuisce Davide, mestissimo, - Mi scusi. Non si ripeterà più.
- Sarà meglio! – conclude José, voltandogli le spalle e dirigendosi impettito verso il campo. Mario gli si avvicina, stringendogli calorosamente una spalla, come a volerlo consolare, e Davide gli concede un sorriso piccolissimo, giusto per fargli capire che apprezza la sua solidarietà.
- E comunque, - suggerisce il suo compagno, scrollando le spalle, - secondo me, più che per lui, il cane viene per il vitto e l’alloggio. – e Davide scoppia a ridere.