La Rossa E La Mora

- Quindi… te l’ha chiesto?
La Mora annuì, con un sorrisetto di soddisfazione.
- Me l’aspettavo. Glielo si leggeva negli occhi!
Disse poi ridacchiando.
- Hai ragione…
Commentò la Rossa.
- E tu?
- Io?
Chiese lei indicandosi, stupita, quasi non credesse che la situazione potesse presupporre un intervento da parte sua.
- Si, tu! Ti ha chiesto se vuoi metterti con lei, e tu cosa intendi fare?
Incrociò le braccia, pensierosa.
- Mah… non so… carina lo è, intendiamoci…
- Carina?
- Bè, diciamo che è bella…
- Diciamo che è bona da morire…
Ridacchiò la Rossa.
- Si, diciamolo pure… però non so…
- Bè, è simpatica, anche.
- Oh, si. Ed è gentile, premurosa… generosa, anche… ogni tanto si fa prendere da una nevrosi, ma non è difficile riportarla alla calma… almeno, io ci riesco…
- Perfetto, hai anche potere sui suoi stati d’animo… cosa chiedi di più?
La Mora alzò lo sguardo, fissandolo in quello della Rossa. Per molti secondi, le due non dissero niente, occupate com’erano a scrutarsi nel profondo, analizzando i reciproci pensieri. Solo l’espressione della Rossa cambiava, attimo dopo attimo. Il sorrisetto scherzoso mutò presto in un’espressione seria, quasi dispiaciuta. Lo sguardo della Mora, invece, rimaneva fisso e deciso, quasi divertito dal provocare tutte quelle reazioni.
Nonostante questo, fu lei la prima ad abbassarlo, ricominciando a parlare.
- Niente… forse dovrei mettermi con lei davvero…
Anche la Rossa guardò altrove, precisamente fuori dalla finestra.
- Forse dovresti…
- Ehi, guarda che se cominci tu a mettermi dubbi non concluderò nulla!
Rise, socchiudendo gli occhi. La Rossa, invece, continuò a guardarla.
- La ami?
Cos’era? Cos’era quella sottile, sottilissima punta di gelosia, mistificata tra le pieghe dolci del suo normale tono di voce? Mh… cos’era… non lo sapeva. Ma era piacevole.
- Boh… non lo so… forse… si…
Pensò di tirare la corda.
Vediamo fin dove regge.
- Dici? E cosa t’avrebbe portato ad amarla così, di punto in bianco?
Da sempre, la Mora l’aveva abituata a farla sentire amata. Che lei stesse con qualcuno o meno, se la sera tornava a casa stanca o triste, aveva lei, a ripeterle “ti amo”. Da parte sua, non si era mai fermata a riflettere su quale fosse il sentimento che provava nei confronti della sua coinquilina. Per evitare di pensarci, ogni qualvolta lei tirava fuori l’argomento, diceva sempre la stessa cosa: “Abbiamo un così bel rapporto, non voglio rovinarlo!”, che poi era come dire che la sospensione in cui stavano era troppo comoda per precisare ulteriormente cosa significasse la parola “rapporto” nel loro personalissimo universo.
- Non saprei… forse il fatto che sia innamorata di me.
- L’ami perché ti ama?
- Chissà.
- E ti sembra giusto? E se un giorno lei smettesse d’amarti cosa faresti? Smetteresti anche tu e buonanotte?
- Forse. In ogni caso sarebbe conveniente e poco doloroso. Amare solo quando si è ricambiati e smettere quando non lo si è più. Non trovi?
La Rossa rabbrividì per lo sguardo gelido che la Mora le aveva lanciato.
Ultimamente, la situazione si era complicata. E questo non solo per il fatto che ormai la Mora insinuasse discorsi scomodi praticamente ogni volta che ne aveva l’occasione, ma soprattutto perché era arrivata lei, la Bionda. Una collega di facoltà all’università della Mora. Bella, simpatica, altruista e tutto ciò che di buono si possa desiderare in una donna, si era insinuata fra le sue amicizie e poi in casa sua, usurpando il posto che da sempre era stato proprio della Rossa. Esclusivo, della Rossa.
- Forse. Ma non è un modo onesto di affrontare la cosa…
- Bè, almeno l’affronto, onestamente o meno. E poi… probabilmente le parlerò prima di mettermi davvero con lei.
- Ah, si? E cosa le dirai?
- Non cose carine. Che da sempre sono innamorata di un’altra, e che dovrà accontentarsi di ciò che del mio cuore è rimasto, che poi è davvero poco. Che lei non mi dispiace, ma non riesco totalmente ad amarla come sarebbe giusto, o comunque sarebbe meglio.
La Rossa rise forte, schernendola.
- E ti aspetti che vorrà comunque stare con te, nonostante tutto?
- No, non me lo aspetto. Ed anzi, se andrà via avrò raggiunto il mio scopo. Ma…
Lasciò la frase in sospensione per parecchi secondi, abbassando il viso fino a quando la frangetta non fu caduta sugli occhi.
- Se per caso dovesse comunque accettare queste condizioni… con lei sto bene, passo il tempo in allegria… è una situazione facile, da sopportare. Quindi…
Risollevò lo sguardo, scrollando le spalle.
- Perché dovrei sottrarmi?
- Perché sei innamorata di me!
Lo disse alzando il tono della voce, che divenne improvvisamente acuta.
Ma più che il tono, fu la frase. Fu sentirselo sbattuto in faccia così, che le ferì le orecchie.

- E… allora…?
- Che vuol dire “allora”??? Se ami me, non puoi metterti con un’altra!
- E perché no? D’altronde, tu non mi dai nulla in più di un’amicizia! Quindi potrei benissimo smettere d’amarti ed andare da lei, anche in questo stesso momento!
Un sorriso beffardo, sul viso della Rossa.
- Ah, si? Bè, fallo. Adesso.
Di nuovo, si ritrovarono occhi negli occhi, perse nella complicata operazione del fissarsi a vicenda, del cercare di capirsi.
La Mora cominciò a piangere sommessamente.
La Rossa le si avvicinò, nascondendo un lieve sorriso sollevato che voleva dire anche soddisfazione, benché in minima parte. Ed una volta che le fu vicina, le cinse le spalle con un braccio, dandole modo di appoggiarsi a lei.
- Adesso non fare così, su… non è successo niente…
- Mi dispiace… io… davvero, mi dispiace… non riesco… a non amarti…
- Ma perché ti scusi, adesso? D’altronde, non dipende completamente da te… lo vedi, non si sceglie chi amare e quando amarlo!
- Lo… lo so… però…
- Però…?
- Così è doloroso…
- …
- …
- Si… bè… amare… fa male…
- Ma non farebbe così male…
- …
- Se…
- …
- …
- …
- Se?
La Mora alzò lo sguardo. Nei suoi occhi nessuna traccia di lacrime, sembrava addirittura non ce ne fossero mai state.
Piccola stronzetta, hai bluffato.
La Rossa sapeva che era arrivato il momento. Adesso lei avrebbe parlato. L’avrebbe detto. Gliel’avrebbe chiesto.
- Se anche tu ammettessi di amarmi… Mi ami?
Chiuse gli occhi e prese un respiro. Era andata come aveva immaginato. Avrebbe voluto ridacchiare, pensando di conoscerla davvero così bene da non lasciarle scampo, ma si trattenne.
Riaprì gli occhi, guardandola fissa come volesse sfidarla. Dischiuse le labbra senza neanche un’esitazione.
- Abbiamo un così bel rapporto… perché mai dovremmo rovinarlo così?