Genere: Introspettivo.
Pairing: Nessuno.
Rating: PG-13
AVVERTIMENTI: Angst, Drabble.
- "L’infanzia è un periodo onestamente sopravvalutato."
Note: La verità è che il motivo principale per cui mi piace il Bu – a parte il fatto che è un deficiente e mi fa lollare come poche altre cose nell’universo – è quest’aura di fierezza che emana e che gli permette di fare anche le cazzate più indegne con l’unico risultato di costringerti a fissarlo per ore con ammirazione profonda, perché oh, non è mica da tutti organizzare – per dire – ricongiungimenti degni della peggiore puntata di C’è Posta Per Te e riuscire comunque a venirne fuori come un figo. XD Son cose.
Spero di essere riuscita a riportare almeno in parte in queste poche parole la fierezza di cui parlavo prima <3
Pairing: Nessuno.
Rating: PG-13
AVVERTIMENTI: Angst, Drabble.
- "L’infanzia è un periodo onestamente sopravvalutato."
Note: La verità è che il motivo principale per cui mi piace il Bu – a parte il fatto che è un deficiente e mi fa lollare come poche altre cose nell’universo – è quest’aura di fierezza che emana e che gli permette di fare anche le cazzate più indegne con l’unico risultato di costringerti a fissarlo per ore con ammirazione profonda, perché oh, non è mica da tutti organizzare – per dire – ricongiungimenti degni della peggiore puntata di C’è Posta Per Te e riuscire comunque a venirne fuori come un figo. XD Son cose.
Spero di essere riuscita a riportare almeno in parte in queste poche parole la fierezza di cui parlavo prima <3
All publicly recognizable characters, settings, etc. are the property of their respective owners. Original characters and plots are the property of the author. The author is in no way associated with the owners, creators, or producers of any previously copyrighted material. No copyright infringement is intended.
King Of Kingz
9. I wanna shine on in the hearts of men (The Killers)
L’infanzia è un periodo onestamente sopravvalutato. Ho sentito gente, anche a me vicina, parlare come se la mancanza di un padre o di una reggia in cui vivere da piccoli avesse stravolto loro l’esistenza solo in negativo, e se mi è concesso avere un parere a riguardo – e sì, mi è concesso, perché ho vissuto in una topaia e senza un padre per ventitre anni della mia vita e ne avrei volentieri fatto a meno anche dopo, perché a me è concesso tutto e perché quando non mi è concesso qualcosa me lo prendo lo stesso – credo sia un discorso da perdenti.
L’infanzia ti cambia la vita, sì, e anche se un giorno ti svegli e decidi di raderti i capelli a zero. Anche se un giorno ti svegli e decidi che vuoi tatuarti un dragone attorcigliato al corpo. Anche se un giorno ti svegli e decidi che vuoi mangiare un gelato invece di una fetta di pane con le acciughe.
Incolpare l’infanzia di ciò che si diventa è da idioti ed è da sfigati.
Io avevo dieci anni quando ho deciso che volevo diventare il re del mondo. Parliamo di questo, non di mio padre che scompare per rifarsi vivo solo ventitre anni dopo quando sente odore di soldi. Parliamo di questo, non dei miei precedenti penali. Parliamo di questo, non di mia madre che mi cresce da sola a Tempelhof. Parliamo di questo. Parliamo di questo, cazzo.