Titolo originale: id.
Autrice: Cynical_Terror.
Genere: Introspettivo, Erotico.
Pairing: Bill/Bushido, Bill/Tom.
Rating: NC-17.
AVVERTIMENTI: Angst, Incest, Language, Lemon, Slash, Traduzione.
- E' partito tutto con uno scherzo. Ma non sta ridendo più nessuno.
Note: WIP.
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INVITATION
Capitolo 2

Lo squillo.
Tutto ciò che Bill vuole è fermare quel maledetto squillo.
Stordito, apre gli occhi, e la prima cosa che si ritrova a sperare è di tornare incosciente. La luce entra a fiotti dall’enorme finestra proprio dietro il divano, ed una scarica di dolore gli attraversa la mente. Si mette seduto e tutto il suo corpo duole.
E poi c’è lo squillo…
- Cazzo. – grugnisce, cercando confusamente intorno a sé alla ricerca del telefono. Afferra la propria borsa e ne sparge il contenuto, raggiungendo il cellulare ed aprendolo. – Cosa? – chiede.
È Tom. Bill riesce a sentire solo urla, non vere e proprie parole. Si copre gli occhi con una mano debole e cerca di non vomitare.
- Sta’ zitto, Tom. – riesce a dire finalmente. Rimane immobile, mentre il bisogno di rimettere si fa più forte. Perché cazzo ha bevuto così tanto la sera prima? – Tom! Piantala di gridare o questo coso lo schianto contro una parete!
- Dove sei? – chiede Tom. Bill può immaginarselo perfettamente, mentre pronuncia quelle parole. Probabilmente sta seduto sul letto, i gomiti piantati nelle ginocchia, una mano a sistemare il cappellino sulla testa, come fa sempre quando sta dando di matto. – Sei con lui? Che cazzo, Bill!
Il ragazzo entra nell’altra stanza, la camera da letto. È vuota, Bill è solo.
- È su tutti i giornali, sai? David è arrabbiato. – sibila Tom.
- Vieni a prendermi. – mormora Bill. Si siede ai piedi del letto e sfiora le lenzuola spiegazzate.
- Dove cazzo sei? – chiede Tom.
L’intero corpo di Bill trema.
- Al suo hotel.
Dall’altro lato della cornetta, Tom impreca.
- Cristo. Cristo, Bill! Cos’hai fatto?!
Bill ha solo voglia di vomitare.
- Vieni e basta. – dice. Poi termina la conversazione e svuota lo stomaco nel water.
*
- Lascia perdere. – dice amaramente Bill. Sono tutti nel tourbus, pressati nel comparto posteriore. Stavano giocando ai videogiochi fino a poco prima, ma ora non più.
- No, sul serio, voglio saperlo. – dice Gustav, - Davvero.
- Non è successo niente! – esplode Bill, - Niente. Ho avuto i postumi della sbornia per due giorni, e questa è la parte più eccitante. Okay? Possiamo chiudere l’interrogatorio?
Georg ride e lo omaggia di una pacca sulla schiena.
- Cazzo se sei un grande! Intendo, hai visto le foto? Sembra che metà di quelli che stavano lì si siano ubriacati prima di te!
- Tu eri la persona più ubriaca, là dentro. Imbarazzante. – commenta Tom. Sta seduto lontano da Bill, più che può. Ed è stato così sin dal giorno del party. – Quello non ti voleva veramente lì.
Bill gli lancia un’occhiataccia, anche se pensa che suo fratello abbia ragione.
- Sta’ zitto, Tom, tu non c’eri.
- Certo che non c’ero, perché tu sei uscito di nascosto. – dice Tom, - Hai fatto finta di andare a letto e poi sei fottutamente uscito di nascosto. Non puoi prendere e fare cose simili.
Da quando Tom era un tipo così attento alle regole?
- Tu non eri stato invitato. – mormora Bill.
Tom incrocia le braccia sul petto e guarda Bill dritto negli occhi.
- Non ha invitato neanche te, Bill, ti stava solo prendendo in giro. Lo sai questo, vero?
Bill rimane immobile, un po’ incerto sulle gambe. Non ha nessun bisogno che Tom gli ripeta cose che già sa.
- Fottiti. – dice, e spinge via Georg per uscire fuori dalla stanza. Scivola all’interno della propria cuccetta e chiude la tenda, arricciandosi su un fianco.
È passata quasi una settimana dalla festa, dall’ultima volta che ha visto Bushido. Arrossisce e nasconde il viso contro il cuscino. Nonostante fosse ubriaco a livelli indecenti, ricorda quasi tutto. Le mani di Bushido su di lui, le loro labbra che collidevano insieme… il suo cazzo.
Grugnisce e sente lo stomaco attorcigliarsi. Quasi rimpiange di non averlo fatto davvero, solo per scioccare Bushido, per dimostrargli che non è soltanto uno stupido ragazzino. Ma non avrebbe mai potuto, come diavolo avrebbe potuto? Non è gay e non succhia uccelli.
E Bushido è così fottutamente intimidatorio.
Bill sfiora il proprio inguine con due dita, pressa e poi la tenda si apre dietro di lui. Scosta la mano, imbarazzato.
- Scusami, Bill.
È Tom.
Bill rotola sul materasso. Non vuole affatto parlarne.
- Va bene.
- Lo so che ti ho lasciato solo. – continua lui, sedendosi sulla cuccetta. Bill non lo vuole così vicino, ma non sa nemmeno come mandarlo via senza dare inizio ad un litigio ancora peggiore. – Lo so che ti sei arrabbiato per questo, ma non dovevi andare a quella festa.
Questo lo fa infuriare. Bill scatta. Si tira seduto e spinge Tom, con forza.
- Non tutto gira intorno a te, Tom.
Lui apre la bocca, probabilmente per rispondere, ma Bill lo getta fuori dalla cuccetta prima che possa farlo, e chiude la tenda.
*
- Non voglio saperne niente. – dice David, passandogli la lettera.
Gli occhi di Bill si spalancano, mentre fissa la busta.
- È davvero da parte sua…?
- Me l’ha consegnata personalmente il suo manager. – conferma David, - Qualsiasi sia la ragione. Lo sai che non approvo niente di tutto questo, ma ci sta portando un sacco di pubblicità. Non tutta buona, ma insomma…
Bill ha già smesso di ascoltare. Prende la busta e la mette in borsa.
- Okay. – dice, - Ho capito. – sono sul set di un servizio fotografico, e gli altri ragazzi si raccolgono intorno a loro per capire di cosa stiano parlando.
- Non la apri? – chiede Gustav.
- Già. – rincara Tom, accennando alla borsa di Bill, - Aprila.
Bill si allontana dal gruppo.
- La leggerò dopo. – dice, - Siamo impegnati, adesso.
Tom incrocia le braccia ed indossa gli auricolari.
- Già.
Bill fissa in basso la propria borsa.
- Già.
*
Bill sfila le scarpe e siede sul letto, sospirando. È stata una lunga giornata e si sente teso. Prova a non pensare alla lettera nella borsa, vorrebbe dimenticarne perfino l’esistenza. Non vuole emozionarsi per qualcosa di così stupido.
Decide che non si tratta di emozione. È solo curiosità.
Apre la borsa e tira fuori la busta, posandola sul materasso e fissandola.
- Cosa diavolo vuole?
Bill prova ad agire come se non gli importasse. Va in bagno, lascia la lettera sul letto e, lentamente, procede a ripulire il viso dal trucco. Lo specchio non gli restituisce un riflesso granché rilassato, e lui grugnisce. Pulisce un occhio e poi si ritrova a sfrecciare in camera da letto ed aprire la lettera con uno strappo secco.
All’interno della busta c’è un biglietto bianco che reca sul fronte la scritta “Grazie” in un bel corsivo argentato.
Apre maldestramente il biglietto, strappandolo su un lato. Dentro, una calligrafia un po’ sporca recita “Grazie per avermi tenuto compagnia nel giorno del mio compleanno, piccolo Bill. Spero che i tuoi guardiani non ti abbiano dato botte troppo forti sulle manine per essere rimasto sveglio molto oltre l’orario della nanna. Il tuo amico, Bushido”.
Bill lascia cadere la lettera ed impreca.
- Fottiti! Piccolo Bill, che cazzo significa? Stronzo!
Pensa che Tom abbia proprio ragione, Bushido non lo voleva affatto lì. E cazzo, lui aveva perfino provato a…
Bill strappa la lettera a metà, e lascia che i due pezzi cadano sul pavimento.
*
È l’ultima cosa che Bill voglia.
- No, non voglio parlargli. – dice a David. Stanno filmando uno spot televisivo e David sospira.
- È qua fuori, cosa vuoi che gli dica?
- Sei tu il manager, inventa qualcosa. – risponde Bill. David annuisce e fa per uscire, ma Bill lo ferma con una mano ansiosa. – No, digli che non voglio altre botte sulle mani.
David sembra confuso.
- Ti sta facendo qualcosa, Bill? Vuoi che porti Saki?
Bill può solo immaginare cosa farebbe Saki a Bushido. Sorride un po’.
- No. Digli solo di smetterla di rompere le palle. Come diavolo ha fatto a sapere che eravamo qui?
David scrolla le spalle.
- Rilassati, parlerò io con lui. – dice, prima di abbandonare la stanza, lasciando Bill a fissarsi nello specchio; il trucco è okay, ma i capelli sono ancora lisci e morbidi, non sono pronti. Ha bisogno degli aculei e della lacca per essere Bill la Rock Star. Sbadiglia: non si sente granché una rock star, oggi.
Si sente le palpebre pesanti, le lascia chiudersi. Può percepirsi mentre si abbandona al sonno, il capo lievemente reclinato in avanti. La porta si apre con un soffice scatto, deve essere la parrucchiera.
- Dammi un secondo. – chiede.
- Non ho un secondo.
È Bushido, Bill lo sa ed una piccola scarica di piacere si diffonde per tutto il suo corpo. Apre gli occhi e lo vede nello specchio.
- Fra un secondo, quell’uomo delle caverne della tua guardia del corpo arriverà a buttarmi fuori, o a spezzarmi in due.
Bill aggrotta le sopracciglia, rifiutandosi di voltarsi e guardare direttamente Bushido.
- Cosa vuoi?
Lui si avvicina, Bill lo guarda ancora nello specchio. Si ferma proprio alle sue spalle, Bill può sentire quel dannato calore divampare lungo la sua schiena. Le mani di Bushido gli scivolano addosso, un tocco che Bill non si aspettava. Si irrigidisce e continua a guardare il riflesso dell’uomo.
- Ti è arrivata la mia lettera?
Bill annuisce.
- Sì, ho letto la tua maleducatissima lettera.
Bushido si piega un po’ in avanti e respira direttamente nel suo orecchio.
- Maleducatissima?
Le dita di Bill si serrano attorno ai braccioli della sedia.
- Non sono un bambino. – riesce a sputare fuori alla fine.
Bushido scosta lateralmente i suoi capelli, un movimento così intimo che gli occhi di Bill si chiudono. Sente la sua barba ispida graffiargli il collo e le guance, e non può impedirsi di arrossire.
- Lo so che non lo sei. – brontola Bushido, baciandolo sul collo. È già abbastanza perché Bill cominci quasi ad ansimare. Nessuno gli è mai andato dietro in questo modo, anche dopo essere stato rifiutato.
- Non mi hai voluto, lì. – sospira Bill, la voce ridotta ad un sussurro.
- Stupido Bill. – dice Bushido. Ride un po’, lo prende in giro e sembra allo stesso tempo caldo e spaventosamente freddo. Le sue mani massaggiano le spalle del ragazzo, la sua bocca scivola verso il basso a baciargli il collo con più forza. Le sue labbra calde si schiudono e Bill è fregato. – Volevo scoparti.
Bill volta il capo, pronto ad urlare, a difendere il proprio onore, a prenderlo a parolacce ed a calci nel culo fino a buttarlo fuori di lì, ma Bushido cattura la sua bocca e lo bacia di prepotenza. Con tanta prepotenza che il collo di Bill si torce ed il ragazzo deve tirarsi indietro.
- Ahi! – Bill si alza in piedi e chiude entrambe le mani a pugno, - Cristo! Cosa cazzo stai facendo?
- Ma non sei stato in grado di reggere l’alcool. – prosegue Bushido, ignorandolo. È così calmo che a Bill viene voglia di urlare. – E non avevo alcuna intenzione di scopare un qualsiasi ragazzino svenuto.
Bill è davvero sul punto di gridare.
- Io non sono un ragazzino! – si avvicina di un passo a Bushido, più vicino di quanto dovrebbe, lo sa, e punta un dito sul petto dell’altro uomo. – E mi sono ubriacato molto dopo la metà della tua stupida crew.
Bushido ride, una risata bassa, matura, ed afferra il dito di Bill, torcendolo. Bill squittisce e cerca di allontanarsi, sta di nuovo per andare fuori di testa. Bushido non intende lasciarlo andare.
- Piccolo. – sputa fuori l’uomo, ghignando, - Ed eri così ubriaco… almeno ti ricordi quanto eri ubriaco?
Bill china il capo.
- Me lo ricordo.
- Sì? E te lo ricordi questo? – Bushido sposta la mano di Bill giù lungo il proprio corpo, tutto muscoli tesi, e pressa il suo palmo contro il cavallo dei propri pantaloni. È duro e caldo.
- Ugh.
Bushido lo fa girare su se stesso ed in un movimento veloce lo schianta contro la porta del camerino, pressando il proprio corpo contro il suo.
- Lo sai cosa fanno i grandi nel buio, Bill? – dice, chinando il capo verso il suo, ma Bill si volta. – Mmmh… hai un così buon profumo, potrei… - le loro labbra si incontrano e Bill non può che sciogliersi in quel bacio. È forte, profondo, bagnato. Bill non può farci niente, è completamente estenuato e pronto.
Bushido lo tiene in trappola, pressato contro la porta. Il suo corpo si muove su quello di Bill e Bill è sconvolto dal modo in cui il proprio corpo risponda. Grugnisce e solleva una gamba, avvolgendola attorno ai fianchi di Bushido, pressando il proprio inguine contro il suo.
Lui si allontana un po’.
- Lo sapevo. Piccola cosetta eccitata che non sei altro.
La testa di Bill batte contro la porta e le mani di Bushido lo afferrano per il sedere, sollevandolo. L’uomo più maturo si spinge in avanti, i loro cazzi finalmente si incontrano e Bill geme forte, troppo forte.
- Cosa hai intenzione di fare? – chiede, ansimando.
Bushido si tira indietro e gli accarezza i capelli. Si sono arruffati tutti, strisciando contro la porta.
- Niente. – risponde, - Devo andare.
- Cosa?
Spinge Bill lontano dalla porta, afferrandone la maniglia.
- Non farlo. – dice Bill. Si sente patetico, ma lo ripete, - Non farlo.
- Ciao.
Bill aggrotta le sopracciglia e cade sulle ginocchia, il cuore che gli martella furiosamente nel petto. Non sa cosa stia succedendo nella sua testa, non sa neanche cosa stia succedendo al suo corpo, ma stringe le braccia attorno alle gambe di Bushido e lo tiene stretto.
- Whoa, calmati! – dice Bushido.
Bill solleva lo sguardo su di lui, gli occhi traboccanti di desiderio e scuri come mai prima.
- No. – le sue mani scivolano lungo le gambe dell’uomo, fino a raggiungere la sua cintura. Tremano, ma riescono comunque a sganciare la fibbia.
- Oh, davvero? – chiede Bushido.
- Non sono un ragazzino. – non sa perché lo dice, sente solo il bisogno di farlo. Bushido si allontana da lui e Bill lo segue, camminando sulle ginocchia fino a quando l’uomo non si ferma, appoggiandosi contro il tavolino del trucco. Bill apre la zip dei suoi jeans, stavolta più sicuro di se stesso, e li tira giù oltre il rigonfiamento al di sotto.
Lo vuole, lo vuole davvero.
- Tiralo fuori, come hai fatto l’altra volta. Per favore.
Bushido guarda in basso verso di lui, gli occhi ancora più cupi dei suoi. Non dice niente, ma grugnisce e fa scivolare le mani dentro i pantaloni, accarezzandosi.
- Sicuro?
- Sì. – sussurra lui.
- Ottima cazzo di risposta. – Bushido spinge il proprio cazzo oltre l’orlo dei boxer e Bill spalanca gli occhi. È grande esattamente come lo ricordava, rosso e duro. Bushido muove i fianchi in avanti e la sua erezione si muove con loro, verso le labbra brillanti di Bill.
Bill la fossa.
- Dovrei…
Bushido gli dà un colpetto contro il mento, proprio con quello.
- No, devi stare a guardarlo.
Bill gli lancia un’occhiataccia e china il capo. Non lo guarda più, si limita a succhiare e mugolare.
Bushido sibila tra i denti, osservando Bill lavorarselo di bocca.
- Cristo.
Bill lascia che l’erezione bagnata gli scivoli fuori dalla bocca e lo sfiori sul collo. Stringe insicuro le mani attorno alla base e pompa lentamente.
- Di nuovo dentro?
Bushido spinge verso il basso la sua testa e Bill ride, riprendendolo in bocca. Non può prenderne tanto, ma succhia con forza, ed in realtà gli piace sia la sensazione che il sapore. Più di tutto, gli piace come Bushido ringhi sopra di lui, e come faccia passare con forza le mani fra i suoi capelli.
Sa abbastanza di come si facciano i pompini, dato che ha sentito molte volte quel porco di suo fratello dare giudizi sulle proprie conquiste, da sapere anche che dovrebbe prenderlo più in profondità. Lo fa e si ritrova quasi a soffocare quando la punta gli arriva in gola. A Bushido non sembra importare, e si spinge più a fondo dentro di lui.
Bill spalanca gli occhi e si tira indietro.
- Stronzo. Non puoi semplicemente-
Bushido lo afferra per i capelli.
- Vai avanti. – Bill tira fuori la lingua e tocca appena la punta del suo uccello. Bushido inarca un sopracciglio, - Ah, sì?
Bill lascia scivolare la lingua sulla cima, leccandola lentamente e gustando il sapore del liquido preseminale.
- Mmm.
- Bambino cattivo. – lo rimprovera Bushido. Si rigira i capelli di Bill fra le dita, scombinandoli tutti, - Non fare casino.
- È la mia prima volta. – mormora Bill, - Sii gentile.
- Sei una fottuta tortura, ecco cosa sei. – Bushido apre con forza le labbra di Bill con le dita, e Bill le succhia e le morde, sono salate e ruvide. Inspira profondamente e l’uomo coglie l’occasione per spingere nuovamente la propria erezione dentro di lui, - Dannatamente peggio di una groupie.
Gli occhi di Bill si fanno piccolissimi e, nonostante sia stato preso in contropiede, si ritrova a succhiare con forza, lasciando Bushido spingersi più in avanti nella sua bocca. Lo prende più a fondo e Bushido addirittura geme.
- Hmpf. – geme più forte, le mani completamente perse fra i suoi capelli, tirandoselo contro. Bill non può fisicamente continuare ancora a lungo, non può prenderlo più a fondo. Si tira indietro e poi di nuovo in avanti.
Le mani di Bushido lo accarezzano e poi lo stringono per i capelli.
- Cazzo, piccolo…
Bill succhia più forte che può, gli duole la mascella, e si tira un po’ indietro per succhiare solo la punta. I fianchi di Bushido tremano sotto le sue dita. Bill lascia scivolare l’erezione fuori dalla bocca e lecca lungo la fessura bagnata.
- Cristo!
Il cazzo di Bushido batte contro le sue labbra e poi, con grande sorpresa di Bill, un fiotto di sperma lo colpisce lungo tutta la bocca. Il ragazzo annaspa, Bushido coglie l’occasione per tornare a spingersi dentro di lui, e scaricare il resto sulla sua lingua.
Bill si tira indietro, tossendo e cercando di ripulirsi.
- Ugh!
- Ti è piaciuto. – ansima Bushido, la fronte lievemente imperlata di sudore.
Bill può sentire le gambe dell’uomo tremare sotto le mani, e pensa “l’ho fatto”. In un qualche strano modo, si sente orgoglioso di sé.
E poi qualcuno bussa alla porta e Bill quasi cade seduto per terra.
- Bill! La parrucchiera ti sta aspettando sul set! – lo avverte David.
Bill si volta, si pulisce la bocca e dà un colpo sulla pancia di Bushido, sibilando.
- Rimetti a posto i fottuti pantaloni! – dice, prima di rivolgersi a David. – Arrivo in un secondo!
Bushido ride, il cazzo ancora nudo e duro.
- Mettilo via! – Bill si alza in piedi, sistemando i pantaloni. Si sente di nuovo sopraffatto dalla timidezza, ed arrossisce quando Bushido riprende ad accarezzarsi.
- Hai finito con lui, mh?
Bill incrocia le braccia, fissando il pavimento.
- Sì, e adesso fuori di qui, prima che… che…
Bushido sistema i pantaloni e ghigna.
- Prima che i tuoi guardiani ti prendano a sculacciate? Mh? – dice, spingendosi contro Bill, disinteressandosi della resistenza che lui gli oppone e baciandolo sulle labbra. – Sei bravo con la bocca, ragazzino. – Bill lo spinge indietro e lui fa per andarsene, fermandosi appena prima di lasciare la stanza per tornare a guardare il ragazzo dall’alto in basso. – Ci si vede.
La porta si chiude e Bill si appoggia al tavolino. È eccitato da morire e trema ancora. Lascia andare il capo contro una spalla e si tocca le labbra gonfie.
Sorride solo un po’, sente ancora il sapore di Bushido sulla lingua.

continua...
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