Genere: Introspettivo.
Pairing: Nessuno.
Rating: PG
AVVISI: Gen, Angst, (triplo) Drabble, Spoiler fino alla 2x01.
- "'Ma tu ce andresti in Brasile, Libano? Pure da solo?'"
Note: ...il dolore ;_;"""
Scritta per il Challenge: Special #9 @ it100, su prompt It's the fear of being alone that kills my plans to leave (New Found Glory).
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I’M THE FOOL
it’s the fear of being alone that kills my plans to leave

Aspira una boccata più profonda delle altre dalla sigaretta tenuta mollemente fra il pollice e l’indice, e poi ne spegne il mozzicone sotto il tacco dello stivale prima di entrare nella piccola cappella che ospita, fra le altre, anche la tomba del Libanese. Dentro si ghiaccia più che fuori, e Freddo si stringe nel giaccone di pelle in un gesto repentino ma discreto, misurato. Infila le mani nelle tasche dei jeans e muove un paio di passi avanti e indietro, ascoltando l’eco dei tacchi contro il marmo che riveste il pavimento, prima di darsi pace. Si appoggia alla parete, cercando di ignorare che proprio dietro le sue spalle sta sdraiato il Libano. Si chiede se riposi in pace o se non faccia altro che rivoltarsi nella tomba sua, perché dall’alto dei cieli o dal fondo dell’inferno dov’è finito morendo in strada solo come un cane, li guarda tutti e vede che gran casino stanno combinando.
Freddo appoggia il capo sulla lastra di marmo che chiude la tomba e serra gli occhi, inspirando ed espirando profondamente. Ma in che posto è finito, che è questa roba? Ci sta gente morta e di questa gente morta non c’è niente. Non c’è l’odore dei cadaveri, non c’è il freddo umido dei loro corpi, non ci sono i ricordi di ciò che sono stati in vita. È un buco in un cimitero di merda, un buco in cui è finito il Libanese, che avrebbe meritato una chiesa per lui solo, con le statue e l’altare e le panche, così chi voleva poteva andare a trovarlo. A salutarlo. A chiedergli consiglio.
Si stacca dalla parete con un colpo di reni. Sta dritto sulle gambe mentre vorrebbe accasciarsi al suolo – in ginocchio, a chiedere aiuto, a chiedere perdono, a implorare per una direzione o un consiglio qualsiasi, lui che al Libano, quando era vivo, non ne ha mai chiesti – e gira su se stesso per guardare la tomba come guarderebbe il Libanese – dritto negli occhi – se fosse ancora lì.
Fa per chiedergli “ma tu ce andresti in Brasile, Libano? Pure da solo?”, ma si trattiene all’ultimo secondo. La risposta la sa già. E non vuole sentirsela dire. Sia dalla sua voce, sia dall’eco cupo e morto che rimbomba fra le pareti ghiacciate dell’ultima cella del Libanese.
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