Genere: Introspettivo.
Pairing: Karkat/Gamzee.
Rating: R.
AVVERTIMENTI: Angst, Slash, AU, Flashfic.
- "Il dolore ti incide dentro, [...]. Come ha fatto Gamzee con lui."
Note: Breve robina del tutto randomica ispirata a 4 Chords. Se non lo conoscete sarà dura ricollegarvi al 'verse di riferimento XD In ogni caso, di base, è una human!AU in cui Gamzee e Karkat condividono l'appartamento e, occasionalmente, anche il letto, e trascinano un rapporto molto confuso dai confini non bene identificabili che manda Karkat molto in confusione XD Trovate qualche fanart dell'autrice e qualche pagina dei fancomic che ha disegnato qui e qui (NSFW) :3
Scritta per la settima ed ultima settimana del COW-T @ maridichallene (Missione 1, prompt: fate il cazzo che vi pare con wordcount di massimo 500 parole).
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I CAN LIVE WITH YOUR GHOST, IF YOU SAY THAT'S THE MOST THAT I'LL GET

Sono passati tre anni, dalla loro prima volta. Karkat la ricorda con una precisione quasi violenta. Ci sono sere in cui Gamzee sembra non voler tornare mai, e allora lui chiude gli occhi e richiama gli istanti di quella notte alla memoria uno dopo l’altro. Nei giorni peggiori, riesce quasi a sentirsi dentro lo stesso dolore.
Ne ha parlato con Gamzee, una volta, e lui l’ha guardato come fosse fuori di testa, e gli ha chiesto perché sentisse il bisogno di ricordare il dolore più del piacere. Karkat ha scrollato le spalle e ha guardato altrove, imbarazzato. Gamzee gli ha passato un braccio attorno alle spalle, ridendo. Se l’è tirato contro, premendogli il naso contro una guancia. “Sei un figlio di puttana fuori di testa,” ha commentato intenerito. Karkat l’ha mandato a farsi fottere. Ovviamente.
Non lo sa nemmeno lui il perché. Immagina che sia una sorta di compensazione per il fatto che a Gamzee, del dolore, non interessa niente. E invece è importante anche quello. Forse più di tutto il resto, cazzo, il piacere cos’è, alla fine? Una scarica di adrenalina che ti fa tremare per un secondo. Poi si dissolve e non ne resta niente, infatti Gamzee salta da un letto all’altro con tanta facilità proprio per cercare un piacere nuovo una volta che la traccia di quello vecchio è sparita del tutto.
Il dolore ti incide dentro, invece. Come ha fatto Gamzee con lui.
Chiude istantaneamente gli occhi – stringendo con forza le palpebre, come i bambini piccoli – quando sente la porta dell’appartamento aprirsi e chiudersi, e il chiassoso mazzo di chiavi di Gamzee planare senza grazia sul mobile all’ingresso. Finge di dormire, spera intensamente di addormentarsi perché questo quantomeno gli risparmierebbe i soliti stupidi discorsi di circostanza – dove sei stato, cos’hai fatto, chi hai visto, te lo sei scopato – ma naturalmente, come tutte le cose che Karkat chiede, la sua preghiera non si avvera, e quando Gamzee entra in camera, si sfila di dosso i vestiti e poi si getta sul letto accanto a lui, Karkat lo sente sorridere e spera che non parli, ma ovviamente è un’altra speranza vana.
- Bella serata? – gli domanda.
- Sto dormendo. – risponde Karkat. Gamzee sorride ancora.
- Sapevo che non stavi dormendo anche prima di sentirti parlare. – risponde. È incredibile, Karkat ogni tanto pensa che Gamzee possa accorgersene anche solo annusandolo, o toccandolo appena. Non sa come ci riesca, ma sa che è fastidioso. – Allora? È stata una bella serata?
- Sono stato chiuso in casa a non fare un cazzo tutto il fottuto giorno, Gamzee! – strilla lui, voltandosi a guardarlo, - Come cazzo potrebbe essere stata una bella giornata?!
Gamzee sorride, un sorriso da predatore. Karkat si sente sciogliere qualcosa sullo stomaco, e sa che è voglia.
- Allora miglioriamola un po’. – sussurra Gamzee avvicinandoglisi.
Karkat chiude gli occhi e lo lascia fare. Lascia che Gamzee gli scavi dentro un’altra ferita, un dolore nuovo, perché a volte ricordare quello vecchio non basta più neanche a lui.
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