Genere: Introspettivo.
Pairing: Nessuno.
Rating: PG.
AVVERTIMENTI: Gen, Flashfic, Spoiler.
- "Ecco, ci siamo. Sta succedendo. Lo stiamo facendo succedere."
Note: Scritta nel corso della Notte Bianca #4, su prompt And in the dark, I can hear your heartbeat / I tried to find the sound / But then it stopped, and I was in the darkness / So darkness I became. - Cosmic Love. Spoileroni gigantopici per l'EOA5, statene lontani se non siete al passo. Where making this hapen *O*
All publicly recognizable characters, settings, etc. are the property of their respective owners. Original characters and plots are the property of the author. The author is in no way associated with the owners, creators, or producers of any previously copyrighted material. No copyright infringement is intended.
HOLD YOUR BREATH AND COUNT TO TEN
then fall apart and start again

È morto decine di volte, e le ricorda tutte. Ad un certo punto, mentre viaggiava avanti e indietro nel tempo per chiudere tutti i loop aperti da lui e Terezi per ottenere i progressi di cui avevano bisogno all’interno del gioco, si è semplicemente reso conto di ricordare. Ed aveva avuto paura, perché ricordare i decessi di ogni Dave alternativo sparso per ogni dove nello spazio-tempo non poteva che confermare una nozione di cui – forse in maniera inconscia e istintiva, in quanto Cavaliere del Tempo – era sempre stato consapevole, pur senza accettarla: tutti quei Dave non erano separati dalla sua persona. Erano parti di lui che si erano andate staccando dal suo corpo per la strada. Che avevano continuato a vivere lontane dal suo corpo, ma che lui non poteva fare a meno di ricordare e sentire profondamente proprie.
Non dovrebbe essere così turbato al riguardo – così com’è consapevole che tutti quei Dave gli appartengono, in un modo o nell’altro, è allo stesso modo altrettanto consapevole del fatto che non sono lui, non completamente, almeno – ma lo è. Fin da quando l’ha capito c’è stato qualcosa, dentro di lui, qualcosa di oscuro, una consapevolezza martellante che parlava direttamente al suo cuore, e al suo cuore soltanto: farò la stessa fine.
Non se n’è accorto, mentre accadeva, ma adesso sì. Adesso lo sa. Ora che è immobile davanti al Tumore che conta implacabile da cinque e ventitré a zero, e Rose, accanto a lui, guarda il macchinario che hanno davanti ed è talmente pallida, e trema talmente tanto da non lasciare dubbi sul fatto che sappia perfettamente a cosa serva e come funzioni, Dave non può fare a meno di pensare “ecco, ci siamo. Sta succedendo. Lo stiamo facendo succedere”.
- Rose. – la chiama piano. C’è silenzio, attorno a loro. Nella nicchia di oscurità scavata nello spazio, oltre l’Ultimo Anello, dove avrebbe dovuto trovarsi qualcosa che avrebbero dovuto distruggere, Dave riesce a sentire perfettamente l’eco del battito del proprio cuore martellare in sincrono con quello di sua sorella. Sua sorella. – Di’ qualcosa.
Lei si volta a guardarlo. Lo zero è vicino.
- Mi dispiace. – dice piano, - Ma sono contenta che tu sia qui con me.
Dave si morde l’interno di una guancia ed allunga una mano verso di lei. Fa appena in tempo ad osservare Rose tendere la propria a sua volta, quando il counter raggiunge lo zero, il tempo si dilata – e forse è lui a costringerlo a rallentare – e l’ombra li inghiotte. Lui non trova più la mano di Rose, la cerca ma non riesce a stringerla, però riesce ancora a sentire il battito del suo cuore. Veloce, terrorizzato, ma regolare, e c’è.
E poi, contemporaneamente, qualcosa esplode, e Dave non sente più niente.
back to poly

Vuoi commentare? »

your_ip_is_blacklisted_by sbl.spamhaus.org