Genere: Introspettivo.
Pairing: Nessuno.
Rating: G
AVVISI: Angst (lievissimo), Spoiler per l'episodio 3x24.
- Durante il compleanno di Don, in campeggio, Charlie - sentendo la propria presenza come non gradita al fratello - scappa.
Commento dell'autrice: Tre pezzettini piccoli piccoli dell’infanzia di Charlie e Don, ispirati dal finale della puntata 3x24, che ho trovato oltremodo delizioso ed oltremodo rivelatore sul rapporto che lega i fratelli Eppes. Scritta per la Challenge #27: Triade #1 di It100, titolo rubato pari pari da una meravigliosa canzone dell’ultimo album dei Muse, che è anche una delle robe più Eppescest io abbia mai sentito in vita mia o_o
All publicly recognizable characters, settings, etc. are the property of their respective owners. Original characters and plots are the property of the author. The author is in no way associated with the owners, creators, or producers of any previously copyrighted material. No copyright infringement is intended.
Guiding Light


.Buio.
Non è che Charlie creda che Don abbia torto, non è questo, anzi, semmai è proprio convinto del contrario; Don ha ragione, insomma, quale tredicenne sarebbe felice di dover fare da balia a suo fratello il giorno del suo compleanno, quando ha intorno tutti i suoi amici e sta vivendo l’avventura del campeggio, fra il montaggio delle tende e l’accensione del falò e il lago poco distante e provare a pescare le carpe e i rumori dalla boscaglia attorno e tutto il resto? Chi ci si divertirebbe, chi vorrebbe farlo, chi lo farebbe?
Don sta ridendo con un ragazzino della sua età di cui Charlie non ricorda nemmeno il nome, quando papà finisce di accendere il fuoco e si volta trionfante verso i ragazzi, dicendo loro di tirar fuori i marshmallow. La radura è illuminata solo dalle fiamme alte e crepitanti, non c’è altro a rischiararla – il sentiero verso la strada è oscuro, ma Charlie lo ricorda abbastanza bene. Deve solo mettersi a camminare. E lo fa.

.Grigio.
Un passo, un passo, un passo. Charlie procede di addizione in addizione, di unità in unità. Casa non dev’essere troppo lontana, in fondo. A casa c’è mamma che probabilmente avrà una serie di infarti, quando se lo vedrà spuntare all’improvviso sulla soglia della porta, ma poi capirà, e lui non avrà nemmeno bisogno di spiegare – perché con mamma è così, si capiscono al volo, pensano allo stesso modo. Con Don e papà non è mai la stessa cosa, solo che almeno ogni tanto papà ci prova ad entrare, ci prova a capirlo. È discreto, bussa appena e, se non ce la fa, dopo un po’ si stanca e rinuncia. Ma prova. Suo fratello, invece, nemmeno quello. È come se la cosa non lo riguardasse minimamente. È come se lui non lo riguardasse minimamente.
Don è lontano chissà quanti chilometri, quando Charlie alza per la prima volta lo sguardo dalla linea bianca che si allunga dritta e fine sull’asfalto grigio scuro della statale. La notte è sempre più scura e la torcia che porta con sé riesce a malapena ad illuminare i suoi passi, ma tutto ciò che importa a Charlie adesso è continuare a camminare. E lo fa.

.Mattino.
Il sole sta sorgendo pigramente oltre il promontorio, colorando l’aria delle sfumature tenui dell’alba, quando Don trova Charlie e Charlie spalanca gli occhi da sotto la vaporosa frangia di riccioli che gli copre la fronte. Tutto si sarebbe aspettato – tutto, davvero – tranne vedersi spuntare suo fratello di fronte dopo averlo osservato scendere al volo da un camioncino mezzo scassato in chiara overdose da pecore. Chiama piano il suo nome, e Don gli si para davanti, le sopracciglia aggrottate, i capelli scompigliati e maglietta e pantaloni sporchi di terra e di chissà che altro. Lo rimprovera aspramente – Charlie la sente appena, la sua voce, un po’ perché c’è ancora il rombo del furgoncino che riempie tutto anche mentre si allontana, un po’ perché non ha voglia di sentirsi rimproverato, non da lui, non ora, e non vuole sentirsi ripetere che ha fatto preoccupare tutti, che c’è la forestale che lo cerca, che mamma piange, che i loro genitori hanno litigato, che lui era responsabile, che che che, ha sonno, è stanco, ha camminato per chilometri, non ne può più.
Don sfila la giacca e gliela appoggia sulle spalle, delicatamente, con un sospiro rassegnato. Poi gli dice “avanti, torniamo indietro”. E Charlie annuisce, e tutto ciò che deve fare è mettere un piede dietro l’altro e poi ancora e ancora una volta, in fila, e riprendere a camminare, ma stavolta sulla strada inversa. E lo fa.
back to poly

Vuoi commentare? »





ALLOWED TAGS
^bold text^bold text
_italic text_italic text
%struck text%struck text



Nota: Devi visualizzare l'anteprima del tuo commento prima di poterlo inviare. Note: You have to preview your comment (Anteprima) before sending it (Invia).