Genere: Introspettivo.
Pairing: fem!Kurt/Blaine, fem!Kurt/Dave.
Rating: R.
AVVERTIMENTI: Switchgender, AU, Flashfic.
- "Kate conosce abbastanza la strada da sapere che non ci si può fidare della dolcezza e della gentilezza."
Note: Scritta per il Carnevale delle Lande su prompt Glee; genderswap!AU.
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FAKE IT

Kate conosce abbastanza la strada da sapere che non ci si può fidare della dolcezza e della gentilezza. Non sono altro che maschere che i clienti utilizzano per sentirsi un po’ meno peggio con se stessi. Essere dolci con una puttana è come trattare con affetto un vitello prima di portarlo al macello, così pensa Kate. È un gesto di carità, se così si può dire, uno sfoggio di candore tanto puro quanto inappropriato, perché in fin dei conti non si tratta che di una menzogna. In fin dei conti, nessuno mai resta al suo fianco. In fin dei conti, dopo venti minuti di sesso e un orgasmo raggiunto alla meno peggio, tornano tutti a casa, e lei rimane lì.
C’è un ragazzo, fra i suoi clienti fissi. Si chiama Blaine, o almeno così ha detto di chiamarsi, ed abita poco distante da casa sua, almeno a quanto dice. Studia alla vicina accademia di arti drammatiche, ed è solo, disperatamente solo. Fino a pochi mesi fa, l’unica compagnia che aveva era quella dei soldi che suo padre gli passava mensilmente. Dopodiché, quando spendere in vestiti, cibo ed uscite solitarie non gli è più bastato, ha cominciato a spendere per il sesso, ha cominciato a spendere per Kate, e non ha più smesso.
Blaine è gentile. Blaine la accarezza sempre con molto riguardo, dolce e rispettoso come lei gli ha insegnato ad essere a partire da quella prima volta in cui, rosso in viso e con un mucchio di banconote spiegazzate stretto in un pugno, si è presentato alla sua porta confessandole di essere ancora vergine.
Blaine è gentile, ma nonostante quello che lo aspetta a casa propria non manca mai di tornarci. Kate non gli ha mai chiesto di restare, ma è sicura che, se anche lo facesse, Blaine non accetterebbe. Tornerebbe a casa propria, al suo letto singolo, alla sua tv via cavo, al silenzio delle sue quattro mura, alla sua vita di tutti i giorni, una vita all’interno della quale Kate non è compresa.
Blaine è gentile, e di questa gentilezza Kate è grata, ma ogni carezza è una bugia, ed ogni volta che lo vede andare via Kate si morde l’interno di una guancia e preferirebbe che non l’avesse mai trattata con rispetto. Nel suo mondo, il prezzo del rispetto è una montagna di menzogne, e Kate preferirebbe evitare almeno quelle.
C’è un altro ragazzo, fra i suoi clienti fissi. Si chiama Dave, o almeno così ha detto di chiamarsi, ed abita dall’altra parte della città, almeno a quanto dice. Viene fino a qui perché, dove abita lui, nessuno sa che è solo come un cane, che non gli riesce di trovare una donna per la quale provi il minimo interesse sufficiente per mettere su un qualsiasi straccio di relazione. Dove vive, è rispettato. Lavora nel football a livello professionistico, anche se non ha voluto dire a Kate in quale veste, e lei non ha mai chiesto specificatamente perché tutto sommato non le interessa, e perché se i suoi clienti avessero bisogno di uno strizzacervelli, be’, se ne troverebbero uno, non verrebbero certo da lei.
Dave è stato solo per tutta la sua vita, tutte le relazioni che ha avuto sono state dei fallimenti, ed arrivato a quel punto oltre il quale se non avesse trovato una valvola di sfogo sarebbe sicuramente esploso, l’istinto di conservazione gli ha suggerito una scappatoia, e lui l’ha trovata in Kate.
Dave è spiccio. Le sue carezze non sono mai devote come quelle che Blaine le riserva, sono rudi, forti, le sue mani sono ruvide, le mani di un uomo con cui la vita non è stata tenera, e che pertanto non capisce per quale motivo dovrebbe esserlo lui con la vita.
Dave è spiccio e non ne fa mistero. È lì per venti minuti di consolazione, per venti minuti di illusione, per quei venti minuti in cui chiude gli occhi e si spinge dentro di lei e può credere, rassicurato dal suo calore e dai suoi sospiri, di non essere completamente solo al mondo.
Dave è spiccio, ed anche di questo Kate è grata, perché in questo mondo il disinteresse è una virtù. È l’unica verità spendibile in un mondo che sulla menzogna, sull’illusione di un attimo, pone le sue intere fondamenta. Quando Dave va via, salutando a stento, Kate non si risente, perché sa che, risparmiandosi di fingere, le sta facendo un favore. L’unico che può farle.
Ogni sera, rimasta sola, Kate fissa il soffitto della propria camera, inspira ed espira lentamente, si sente sfortunata ma viva, e sa che poteva andarle peggio. Non si mente mai, però. Non finge mai di sentirsi più felice di quanto in realtà non sia. È l’unico favore che può farsi, l’unica briciola di rispetto che può riservarsi senza smettere di essere onesta con se stessa. Dopotutto, almeno per il momento, è sufficiente.
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