Genere: Introspettivo.
Pairing: Dave/Rose (lieve).
Rating: PG.
AVVERTIMENTI: Gen, Angst, (lieve) Het, Spoiler, Flashfic.
- "Ha aspettato per ore, e lui non è mai tornato."
Note: Scritta per la Notte Bianca #5 @ maridichallenge, su prompt Occhiali da sole schiacciati.
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EYES WIDE OPEN

Sono passati nove giorni dall’ultima volta che l’ha guardata negli occhi senza vederla filtrata attraverso le lenti scure, quando Rose irrompe in camera sua, gli si avvicina, gli strappa via gli occhiali da sopra il naso e, dopo averli gettati per terra, li pesta sotto la suola della scarpa.
- Adesso basta, Strider. – dice stentorea, gli occhi fiammeggianti di rabbia, - Adesso basta.
*
Nove giorni fa, Rose si è svegliata senza aver dormito davvero. Ha chiuso gli occhi e la sua pelle era grigia, e la sua rabbia infinita, e sua madre morta, e tutto ciò che pensava sbagliato. E c’era sangue ovunque.
Poi ha chiuso gli occhi sapendo che non si sarebbe più svegliata, e quando l’ha fatto era su Derse, e sapeva. È volata fuori dalla propria finestra e verso quella di Dave, l’ha trovato assopito e l’ha svegliato sedendosi sulla sponda del letto e scuotendolo lievemente per una spalla. “Strider,” gli ha detto, “svegliati,” e lui l’ha fatto, e lei gli ha lasciato appena il tempo sufficiente per aprire gli occhi e ricordare dov’era e cosa ci facesse lì, prima di raccontargli tutto. Prima di raccontargli della bomba.
“No,” ha detto Dave, “No, assolutamente.”
“Dave, è l’unico modo,” ha insistito lei, sapendo che lui non le avrebbe creduto. E infatti lui non le ha creduto, si è sollevato a sedere, si è passato una mano fra i capelli e ha scosso il capo, confuso, allontanandosi da lei come a porre distanza fra se stesso e quell’idea folle.
“No,” ha detto, “Assolutamente no. Non sono pronto. No.”
Rose ha sospirato pesantemente, si è sporta verso di lui, ha stretto i suoi occhiali fra le dita con delicatezza e li ha spostati. Non si erano mai guardati negli occhi, prima di quel momento. Dave si è sentito strano, e anche Rose, anche se nessuno dei due è stato in grado di dare un nome a quella sensazione.
“Non c’è altro modo,” ha ripetuto. Dave ha trattenuto il respiro, le sue ciglia hanno tremato appena e poi lui si è precipitato a recuperare gli occhiali dalle mani di Rose, inforcandoli frettolosamente.
“Dammi qualche giorno,” ha detto. Rose non ha potuto fare altro che acconsentire.
*
Otto giorni fa, Rose è tornata, e Dave dormiva. Ha provato a svegliarlo, ma lui si è rifiutato categoricamente di farlo. Lei l’ha percepito, ed è andata via prima di arrabbiarsi più di quanto non sarebbe riuscita a controllare.
*
Sette giorni fa, Rose è tornata, e Dave non c’era. La sua stanza era vuota, il letto rifatto, il mixer spento, Lil’ Cal abbandonato sul cuscino con quel sorriso inquietante stampato sulle labbra di plastica dura. Infastidita, Rose si è seduta sul davanzale della finestra, immaginando di poter aspettare per qualche minuto che Dave facesse ritorno dal giretto per Derse che aveva palesemente deciso di concedersi senza neanche consultarla prima.
Ha aspettato per ore, e lui non è mai tornato.
*
Sei giorni fa, Rose non è nemmeno tornata a controllare che Dave ci fosse. Arrabbiata com’era quando era andata via il giorno prima, ha pensato di potersene stare un po’ per i fatti suoi, anche solo per cercare di riportare la calma e la razionalità nei propri pensieri.
Ha sperato che Dave venisse a trovarla di sua iniziativa, ma non è successo.
*
Rose ha dormito cinque giorni di fila. Nelle bolle il tempo sembra scorrere in maniera diversa, anche lo spazio segue regole tutte proprie. Rose le trova affascinanti, trova affascinante anche guardare per aria e vedere il cielo coperto di mostri che urlano di dolore. Tutto la incuriosisce, ma soprattutto non vuole tornare indietro. Da sveglia, su Derse, c’è Dave che sfugge il suo sguardo, e lei sta imparando ad odiarlo.
La consapevolezza la colpisce all’improvviso, quando percepisce la propria pelle cambiare colore un’altra volta. No, si dice, così no, questo no. Chiude gli occhi, inspira ed espira, e quando si sveglia è di nuovo su Derse, e Dave è in camera propria, e lei lo sa.
Vola fuori dalla finestra, e quando arriva lo trova sveglio. Non riesce a frenare lo scatto di rabbia, quando gli strappa quegli occhiali di dosso.
- Adesso basta, Strider. – dice, - Adesso basta.
Lo osserva deglutire a fatica, gli occhiali per terra sono ridotti in mille pezzi e adesso che si trovano occhi negli occhi Dave non può più scappare. Nessuno dei due può.
- Va bene. – dice lui, finalmente, aggrottando le sopracciglia ed avvicinandosi troppo senza chiedere il permesso, - Va bene, Rose, però insieme.
E ancora una volta, Rose non può fare altro che acconsentire.
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