Genere: Generale
Rating: R
AVVISI: Flashfic.
- La campagna ungherese può riservare inimmaginabili sorprese.
Commento dell'autrice: XDDD Plottata mentre aiutavo la mamma a preparare il gulash, appunto, ha avuto il grande merito di sconvolgere sia il Def che la Fae, che tutto si aspettavano io potessi scrivere, meno che una cosa del genere X’D
Rating: R
AVVISI: Flashfic.
- La campagna ungherese può riservare inimmaginabili sorprese.
Commento dell'autrice: XDDD Plottata mentre aiutavo la mamma a preparare il gulash, appunto, ha avuto il grande merito di sconvolgere sia il Def che la Fae, che tutto si aspettavano io potessi scrivere, meno che una cosa del genere X’D
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ERA ESTATE, PIOVEVA
80. Era estate,pioveva
Tagliare le cipolle a fettine sottili sottili…
- Brr, che freddo. – biascicò Cristina, vagamente a disagio, stringendosi nelle spalle e frizionando i capelli col panno asciutto che la figlia della signora le aveva dato pochi minuti prima, - Che sfortuna un temporale simile, proprio in agosto, poi. Capita spesso, da queste parti?
- Ungheria è paese imprevedibile. – rispose la signora, mescolando il soffritto sul fondo del tegame, - Non sai mai cosa aspettare ti puoi.
- Già. – rise Cristina, - Suo figlio è stato molto gentile ad offrirmi un riparo. – sorrise, accennando al ragazzino intento a smanettare con la PSP, seduto al tavolo alle sue spalle.
- È stata fortuna per te incontrarlo. – rispose la signora, aggiungendo al soffritto le carote tagliate a rondelle tanto perfette da sembrare finte. – Pioggia è infida in campagna. Frane di fango, turisti intrappolati… tutto si sente, da questa parti, tutto è pericolo.
- Prometto che non vi infastidirò a lungo. – annuì la ragazza, ripiegando con cura l’asciugamano e poi, sentendolo bagnato fradicio sotto le dita, spiegandolo nuovamente, per stenderlo sullo schienale di una sedia. – Non appena i collegamenti telefonici saranno ripristinati, contatterò i miei amici, sempre che non vi dispiaccia se uso il vostro telefono. Non capisco proprio come sia stato possibile che la batteria del mio cellulare si scaricasse così all’improvviso, è quasi nuovo… saranno tutti preoccupati per me. – aggiunse tristemente.
- Sei stata imprudente a uscire da sola. – commentò la donna, mentre l’aria della cucina si riempiva della musichetta vittoriosa del videogioco.
- Avevo voglia di fare una passeggiata… - si giustificò Cristina, in imbarazzo, - Avete delle campagne così belle. – la donna si limitò ad un sorriso, continuando a mescolare e aggiungendo delle patate a quanto stava già cuocendo nel tegame. – Mmmh, che buon profumo… - mugolò deliziata, - Cosa sta preparando?
- Gulash. – rispose la donna, allungandosi a recuperare una bottiglia di salsa di pomodoro e versandone il contenuto nella pentola, - Piatto preferito di mio marito.
- Ah! – squittì Cristina, entusiasta, - Non l’ho mai assaggiato, ma me ne hanno tanto parlato! Deve essere squisito! – disse, leccandosi le labbra e pregustando già il pasto che la signora aveva promesso di offrirle, - E dov’è suo marito? – aggiunse curiosamente, osservando ammirata il movimento circolare del braccio della signora, intenta a mescolare le verdure dopo aver aggiunto un’abbondante dose di paprika.
- Uscito a comprare la carne. – rispose la signora, lanciandole una lunga occhiata analitica, - Avremo bisogno, visto che tu è così magra… - le rifilò un sorriso dolce, quasi materno, - Certo non andrai via affamata da questa casa.
Cristina rise ancora, stringendosi nuovamente nelle spalle, lusingata da tutte quelle attenzioni ma nondimeno mortalmente in imbarazzo.
- Non vorrei disturbare… - sorrise, - Piuttosto, non le ho ancora fatto i complimenti per il suo italiano, così come quello dei suoi figli… è bravissima, lo siete tutti!
- Persone come te passano spesso da queste parti. – sorrise la signora, affilando il coltello per tagliare lo spezzatino, - Anno dopo anno dopo anno, impari tutte le lingue del mondo.
- E devo considerarmi fortunata, - aggiunse la ragazza con un’altra risatina, - o prepara il gulash ogni volta che ne incontra una?
La signora sorrise radiosa, un attimo prima di voltarsi verso di lei ed affondare la lama all’altezza del suo collo.
- Ogni volta. – rispose tra le urla di dolore di Cristina, mentre il sangue imbrattava il tagliere.
…servire ben caldo.