Genere: Introspettivo.
Pairing: Freddo/Libanese.
Rating: PG-13
AVVISI: Slash, (triplo) Drabble, Spoiler vaghi per tutta la S1.
- "Quello è stato solo il primo di tanti cambiamenti."
Note: ...XD Sì. *sospira*
Scritta per il Challenge: Special #9 @ it100, su prompt I changed all the things that you told me to change (Our Lady Peace).
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i changed all the things that you told me to change

Quando il Libanese e la sua banda gli si sono presentati con quell’idea di rapire Rosellini e farci su tanti soldi da annegarci, all’inizio Freddo s’è chiesto “ma co’ chi me sto mettendo?”. Ed è un pensiero che s’è tenuto nel petto per tutti i giorni successivi, fino a quando non s’è risolto tutto, coi soldi al sicuro nel borsone fra le sue mani prima e sul tavolo da biliardo in mezzo agli altri dopo.
Ha continuato a pensarci, sempre senza dirlo, finché il Libanese non ha aperto bocca per davvero. E lì il Freddo ha capito intanto che prima di quel momento là il Libanese non aveva mai parlato. Sì, aveva detto cose, preso decisioni, dato direttive. Ma non aveva parlato sul serio. Invece in quel momento lo stava facendo, e le robe che stava dicendo non stavano né in cielo né in terra. Il delirio di un pazzo.
La seconda cosa che aveva capito il Freddo era stata che aveva fatto bene a tenersi tutto per sé, senza dire niente di quanto pensava che la batteria del Libanese fosse composta solo da poveracci pure un po’ scemi. Aveva fatto bene perché nelle parole di Libano c’era qualcosa che brillava. Qualcosa di rischioso e ambizioso e che probabilmente li avrebbe ammazzati tutti prima di permetter loro di vedere qualche frutto venire fuori da tutto il lavoro che ci sarebbe voluto, ma qualcosa di serio in ogni caso. Qualcosa che era bastato a convincerlo a tirare fuori i suoi venti milioni e spostare gli altri al centro del tavolo. La sua puntata. La sua scommessa sul Libanese.
Quello è stato solo il primo di tanti cambiamenti. Una batteria unica, la convinzione di non dover più prendere ordini da nessuno che andava indebolendosi piano, piano, piano, mentre faticosamente si rassegnava all’idea di essere sotto alla camorra, sotto alla mafia, sotto a chiunque Libano avesse deciso di mettergli sopra, semplicemente perché stava sotto a lui.
Perciò, quando il Libanese gli si presenta a casa con due occhiaie fino a terra e la camminata ciondolante di uno che sta per svenire da un momento all’altro, quando gli mette le mani addosso e lo spinge contro una parete e poi si fa sentire tutto nonostante i vestiti e l’ansia e la cazzata enorme che stanno facendo, il Freddo non fa una piega. Cambia pure questo. E sa che non sarà nemmeno l’ultima volta.
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